L’annullo è stato impiegato ieri (addirittura otto le cartoline edite, riproducenti altrettanti reperti), ma la mostra aprirà al pubblico da oggi e lo resterà fino al 30 dicembre. S’intitola “Infinito Pinocchio - Nel legno l’anima viva del burattino senza fili”.
La vicenda, ambientata nella società italiana di fine Ottocento, prende vita da un “semplice pezzo di catasta” destinato al camino. Il materiale di cui è fatto il burattino senza fili, duro e resistente, contrasta con i buoni sentimenti che il personaggio possiede e si rivela strumento di sopravvivenza e di dignità, così da garantirgli la metamorfosi finale.
“Ti mando questa bambinata, fanne quel che ti pare; ma se la stampi, pagamela bene per farmi venire la voglia di seguitarla”. Con tali parole, il giornalista Carlo Lorenzini, in arte Collodi, nel 1881 si rivolse a Guido Biagi (è quest’ultimo che le ricorda in una propria testimonianza); Biagi era il redattore del “Giornale per i bambini” diretto da Ferdinando Martini. Il plico conteneva le prime puntate riguardanti “La storia di un burattino”; sarebbe diventato il romanzo più tradotto e conosciuto in tutto il mondo: la prima edizione in volume data due anni dopo.
Attraverso un allestimento scenografico che ricostruisce alcuni ambienti, il percorso -è l’anticipazione- intende far emergere il legame profondo tra la sostanza viva con cui il burattino è realizzato e le fasi della sua crescita interiore, maturate attraverso le relazioni con gli attori e la società del tempo. Si snoda tra bozzetti, disegni, edizioni storiche, oggetti d’epoca ed opere di artisti contemporanei che documentano la grande fortuna registrata. Arricchiscono la rassegna le marionette della Compagnia Carlo Colla & figli.
Curata da Matteo Luteriani e Luigi Sansone, è ospitata sullo scalone che porta alla sala del Grechetto di palazzo Sormani (via Francesco Sforza 7, Milano). L’ingresso è gratuito e possibile dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 15-19, mentre il sabato lo è dalle 9 alle 12.30.