Proviene giustamente da Gibilterra il titolo PostEurop dedicato a miti e leggende che cita le colonne d’Ercole. Si tratta di due costosetti francobolli da 1,96 e 3,16 sterline, allestiti in fogli da sei uguali o nel blocco con una serie. Vi hanno lavorato Leslie Gaduzo per le immagini e Stephen Perera per il resto. Sono arrivati agli sportelli il 25 febbraio. Colonne d’Ercole è l’antico nome dato ai promontori che fiancheggiano l’ingresso dello stretto. Il pilastro settentrionale è la Rocca di Gibilterra; quello meridionale, almeno per alcuni, risulta il monte Abila, nell’attuale Marocco. Le storie che li riguardano sono molteplici. Secondo la mitologia greca, la decima delle dodici fatiche di Ercole sarebbe consistita nel prelevare il bestiame di Gerione dall’estremo Occidente e portarlo a Euristeo; questo ha segnato l’estensione verso ovest dei suoi viaggi. Alcune fonti romane dicono che, mentre il personaggio si recava al giardino delle Esperidi, avrebbe dovuto attraversare la montagna un tempo denominata Atlante: invece di scalarla, usò la forza sovrumana per aprire un varco. In tal modo collegò l’oceano Atlantico al mar Mediterraneo formando lo stretto. Platone colloca la mitica isola di Atlantide oltre tale passaggio. La tradizione rinascimentale dice che i pilastri mostravano l’avviso “Non plus ultra” (“Niente oltre”): serviva da monito a marinai e navigatori affinché non proseguissero (continua).
PostEurop/1 Il mito delle colonne d’Ercole
07 Mag 2022 01:12 - FROM ABROAD
A riprenderlo nei francobolli è stata naturalmente Gibilterra, coinvolgendo Leslie Gaduzo per le immagini e Stephen Perera per il lavoro finale