Pensando alla “Giornata mondiale della posta” che scoccherà domani, oggi la Francia (in prevendita, la distribuzione si completerà l’11 ottobre) e il Giappone hanno sottoscritto un’emissione congiunta in tema con due francobolli a testa. Per il partner al di là delle Alpi i tagli risultano da 1,28 e 1,50 euro, lavorati grazie a Valérie Besser e disponibili in fogli con cinque serie o nel “souvenir philatélique” da 6,50. Propongono una cassetta delle lettere nipponica e una nazionale. La menzione “cassetta delle lettere”, viene spiegato, già era presente nel 1653 a Parigi. Dall’1 aprile 1830 fu introdotto un mobile destinato ad attrezzare le città e i villaggi: in legno di rovere, aveva un’anta di lamiera dotata di serratura. Nel 1836 ce n’erano 35mila in tutto il Paese. Fu l’adozione del francobollo nel 1849 che contribuì a sviluppare gli scambi del corriere e, di conseguenza, la necessità di incrementare tale supporto. Il contenitore moderno nasce nel 1899 con l’adozione per la prima volta di un modello unico e standardizzato in ghisa: è la cassetta Delachalal, detta “Mougeotte”, dal nome del sottosegretario di stato al settore, Léon Mougeot. Da allora l’operatore ha affidato a diverse aziende, secondo precise indicazioni, la loro progettazione e realizzazione; dal 1950 vengono fornite tramite la ditta Dejoie di Nantes. Adesso ve ne sono quasi 130mila, caratterizzate dalla tinta gialla. Molto simile quanto realizzato nella realtà asiatica: i valori sono entrambi da 70 yen e la confezione risulta sempre da dieci esemplari, cioè cinque per tipo; porta il nome di Akira Tamaki. Contemporaneamente, però, ha segnalato anche la “Settimana internazionale della lettera scritta” (in svolgimento dal 9 al 15 di questo mese) con dentelli da 7, 70, 90, 110 e 130 unità. Qui le cassette furono introdotte con l’apertura di una nuova struttura postale il 20 aprile 1871; erano in servizio nelle città di Kyoto, Osaka e Tokyo. Dall’anno seguente aumentarono uffici e contenitori sull’intero territorio. Nel 1901 vennero prodotte in metallo per resistere al fuoco; cominciarono a comparire quelle rosse e rotonde, poi sostituite da altre di forma rettangolare, più rispondenti alle esigenze di spedizione e raccolta (continua).

