Posta, ossia “passo ovunque sempre tanto attesa”. È il richiamo che comparve, il 3 dicembre 1961, sugli annulli volti a timbrare, nel primo giorno di emissione, il 15 lire dovuto al pittore Luigi Gasbarra, uscito per la terza tappa della “Giornata del francobollo”. Associato all’iniziativa, il concorso tra gli alunni delle scuole secondarie di primo grado (medie, avviamento e tecniche), consistente nel tema “Il francobollo europeo quale mezzo di fratellanza tra le Nazioni di Europa”. Tema affidato ai ragazzi dopo aver distribuito un opuscolo illustrato che -scriveva allora la rivista “Poste e telecomunicazioni”- “trattava con abbondanza di particolari le emissioni di francobolli europeistici dal 1956 al 1961”. L’iniziativa -ora sostituita dalla “Giornata della filatelia”- intendeva “rimeditare un poco, una volta all’anno, l’universale «sistema cui è affidato lo scambio tra gli uomini del pensiero scritto»”. Perché la carta valore “è ricevuta di un diritto pagato e accompagna a tutela, lungo l’iter del trasporto, anche da un capo all’altro del mondo, i diritti del mittente; è passaporto per varcare ogni frontiera. È dichiarazione certa della Nazione di provenienza; è espressione di volta in volta di uno squarcio di vita della Nazione stessa: nel costume, nei luoghi, nell’arte, nella storia, negli eventi felici come nei lutti”. Diventa, inoltre, “incentivo di risparmio volontario; oggetto di collezione, serena ricreazione nel tempo libero, documentazione nel tempo e nello spazio”. Secondo i dati di allora, a livello planetario si scambiavano 150 miliardi di pezzi l’anno, recapitati da un milione di addetti che ogni giorno consegnavano una media di almeno 500 oggetti ciascuno, percorrendo un minimo di 10 chilometri.
Posta, ovvero “passo ovunque sempre tanto attesa”
03 Dic 2011 16:45 - NEWSPAPERS, MAGAZINES AND SITES
Il richiamo utilizzato mezzo secolo fa per annullare le buste primo giorno del 15 lire “Giornata del francobollo”