Non solo gli auguri di rito e i pacchi delle aziende: lungo le linee di comunicazione stanno transitando anche tante lettere, che i bambini scrivono a Babbo Natale.
La conferma viene dall’Unione postale universale, che stima in oltre sei milioni i messaggi epistolari ricevuti l’anno scorso dal signore con la barba bianca e il costume nei colori della Coca-Cola. Anche se resistono altri protagonisti della tradizione, come san Nicola, i re magi, lo slavo Nonno Gelo.
In base all’inchiesta svolta tra i Paesi membri, sono almeno venti le amministrazioni che mettono a disposizione... gentili folletti per non deludere i mittenti. “Nel momento in cui -sottolinea l’Upu- la lettera personale fronteggia una forte concorrenza dai mezzi di comunicazione elettronici, gli operatori postali consultati segnalano che il numero delle lettere indirizzate a Babbo Natale non cessa di aumentare”.
Scritte da giovanissimi e contenenti i desideri più stravaganti, le missive sono inviate sovente all’indirizzo “Babbo Natale, polo Nord”. In base alle normative, dovrebbero essere trattate come “destinatario sconosciuto”, quindi respinte. In certi luoghi, invece, vengono raccolte garantendo una risposta, arricchita magari da un gadget. Una scelta che in alcune realtà è già antica: gli Usa rispondono alle lettere di Santa Claus dal 1912, Austria e Svizzera dal 1950.
Complessivamente, oggi sono circa cinque milioni gli ausiliari che, oltre ad evadere questo genere di corrispondenza, distribuiscono innumerevoli carte augurali, pacchi e lettere per le feste di fine anno. Dati alla mano, la Finlandia ha ricevuto 750mila lettere, il 90% da 150 altri Paesi; il Canada (dove è attivo persino un codice postale specifico, H0H 0H0) risponde agli appelli in 26 lingue diverse, la Germania in 16. Quest’anno la Francia ha assoldato una persona in grado di scrivere in russo, visto il gran quantitativo di comunicazioni giunte dai vasti territori orientali. In Ucraina i bambini che spediscono una lettera prima del 10 gennaio partecipano automaticamente ad una lotteria che conta mille premi. Altri operatori, è il caso dell’Italia, aggiungono un regalino.
In alcune situazioni -ecco la Francia- il generoso vecchietto può essere raggiunto anche attraverso i mezzi elettronici, ma lui risponde sempre utilizzando la vecchia e cara carta, sistema che resta il più gettonato fra i bambini.
Non tutti i dispacci sono però destinati all’estremo Nord. Esistono infatti altre località che, grazie al nome, si prestano a questa esigenza. Come le statunitensi Christmas (si trova in Florida), Bethlehem (Maryland), Hope e Nazareth (Michigan), Saint Joseph (Missouri) e Snow Shoe (Pennsylvania), la canadese Christmas Island (Nuova Scozia), la svizzera Bethlehem, la tedesca St. Nikolaus, l’austriaca Christkindl. Senza dimenticare la reatina Greccio, dove nel 1223 san Francesco avrebbe creato il presepe.