C’é chi ha messo a fuoco gli attuali problemi, magari abbozzando delle ipotesi su come affrontarli, e chi invece ha preferito illustrare il lavoro che oggi sta svolgendo. Non solo temi diversi alla “Conferenza nazionale della filatelia”: anche gli approcci con cui sono stati affrontati si sono rivelati differenti. Organizzato a Riccione dall’Unione stampa filatelica italiana, l’incontro è stato coordinato dal presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nonché presidente della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle carte valori postali del ministero alle Comunicazioni, Antonio Catricalà. Ma cosa hanno detto i relatori? Il presidente del Gruppo filatelia di PostEurop, Elsa Baxter, ha segnalato le strategie di alcune amministrazioni estere in materia di politica filatelica (il filo conduttore resta condiviso: promuovere la filatelia non come forma di investimento ma come hobby), mentre il direttore della divisione filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini, si è concentrato sui rapporti della sua società con il ministero alle Comunicazioni e sulle attività promosse negli ultimi anni. Dall’Italia al Vaticano: il direttore dell’Ufficio filatelico e numismatico, Pier Paolo Francini, si è soffermato sui limiti e sulle opportunità di un piccolo stato, qual è appunto quello che si trova oltre il Tevere. Secondo Francini, fra gli aspetti che chi decide le diverse emissioni deve tenere presente figurano: gli argomenti affrontati, le tirature e la possibilità di assorbimento garantita dal mercato interno. Il responsabile dei servizi di base della divisione corrispondenza di Poste italiane, Michele Francesca, si è invece soffermato su quali sono e come vengono impiegate le diverse alternative al tradizionale francobollo cartaceo (cioè affrancatrice meccanica, “tp label”, conto di credito o senza materiale affrancatura), citando fra l’altro l’esperienza del “postebollo”, un sistema archiviato nel 2004 ma che dovrebbe presto ritornare. Per l’Istituto poligrafico e zecca dello stato è intervenuto Elio Fusco, che ha affrontato il tema della stampa dei francobolli alla luce delle attuali tecnologie. Ha parlato anche di francobolli adesivi, tanto comodi per l’utente ma che nascondono “problematiche ecologiche connesse allo smaltimento del liner siliconato”.
Riccione/1 Quale futuro per la filatelia? Le analisi dei “postali”
03 Set 2006 22:13 - APPOINTMENTS