I fari su Poste italiane, e per vari motivi. Fra essi, lo sciopero proclamato per domani; l’ipotesi che l’amministratore delegato, Matteo Del Fante, torni a Cassa depositi e prestiti; il caso Pagopa. E poi la conferma sui risultati preliminari del 2023 e, soprattutto, il “2024-2028 Strategic plan - The connecting platform”, approvato ieri dal consiglio di amministrazione.
Il percorso di trasformazione -commenta lo stesso ad- “è iniziato nel 2017 con il primo piano strategico e una semplice ambizione: massimizzare il valore per i nostri clienti e diventare la rete di distribuzione più efficace e affidabile d’Italia. Siamo, tuttavia, andati oltre e ci siamo affermati come la più grande piattaforma phygital in Italia, basandoci sull’integrazione di molteplici punti di contatto e creando un ecosistema omnicanale, nel quale tutte le componenti della piattaforma si completano vicendevolmente. Abbiamo investito sul digitale, sui dati e sui nostri business, mettendo al centro la nostra ampia base clienti”.
Attraverso il prossimo piano strategico, l’operatore intende cogliere “una crescita sostanziale: con il nuovo modello di servizio commerciale progettato per ottimizzare il valore della nostra piattaforma, e con la trasformazione logistica, che fa evolvere il nostro modello in una rete all’avanguardia, preservando la sostenibilità finanziaria del business della corrispondenza e dei pacchi”. Di fatto, l’ufficio postale passerà da spazio dedicato alle transazioni a luogo relazionale, mentre si punterà ulteriormente su piccole e medie imprese nonché sul commercio elettronico. Nei servizi finanziari verrà sviluppata “la segmentazione della nostra clientela affidandola a consulenti” specializzati. Negli assicurativi l’obiettivo è “mantenere una crescita costante nel settore investimenti e sfruttare la crescente domanda e la bassa penetrazione della protezione nel mercato”. Quanto a Postepay, è stato raggiunto “l’obiettivo di creare un ecosistema… centrato sui pagamenti digitali a cui si sono aggiunti servizi per la casa e la famiglia, come fibra ed energia”.
C’è spazio pure per la “Superapp”, “punta dell’iceberg di questa evoluzione”: sarà personalizzata rispetto al profilo del singolo cliente; grazie alle tecnologie d’avanguardia e all’intelligenza artificiale, costituirà l’accesso alla struttura aziendale.
In termini finanziari, entro il 2028 i ricavi cresceranno fino a 13,5 miliardi di euro, mentre l’utile netto si attesterà a 2,3. Al tempo stesso, verrà cambiata la politica dei dividendi, rivedendola al rialzo, con l’impegno a distribuire almeno 1,00 euro per azione a partire dal 2026.