Mentre il silenzio è calato sull’analoga iniziativa di Poste italiane (risulta che alcuni giovanissimi, pur avendo chiesto per tempo, ancora debbano ricevere quanto promesso), la Posta svizzera ha diffuso un bilancio sulle corrispondenze dirette a Babbo Natale o a Gesù Bambino che ha trattato fra il novembre ed il 24 dicembre scorsi. Risultano 26.308, con un netto incremento del 30% rispetto a dodici mesi prima, quando furono 20.188. A voler essere esaustivi, il computo risale fino al 2009, nel momento in cui se ne contarono 15.215. L’operatore -spiega dalla sede Masha Foursova- ogni volta raccoglie le missive, le suddivide per lingua e provvede a replicare. Operazione adesso rivelatasi possibile nel 93% dei casi: per la quota restante mancava l’indirizzo del mittente. “È stato divertente e commovente vedere con quanta cura i bambini hanno realizzato le letterine e i disegni. Talvolta le buste contenevano anche dolci sorprese come cioccolato e caramelle”, racconta Samanta Strebel, impegnata con alcuni colleghi a rispondere a quanto giunto. Non sono mancati i succhiotti, associati alla promessa, formulata al mitico interlocutore, di rinunciarvi per sempre. Da tempo la maggior parte dei contributi viene dalla Svizzera romanda (nel 2018 il 58%), seguita dalle aree tedesca (21%) ed italiana (16%).
Tempo di bilanci. In Svizzera
17 Gen 2019 16:44 - FROM ABROAD
Aumentate del 30% (da 20.188 a 26.308) le letterine spedite a Gesù Bambino o a Babbo Natale. A tutte quelle che recavano un indirizzo è stata data risposta