Ritornato alle cronache nel bicentenario della nascita, a Tommaso Aloysio Juvara sono stati dedicati anche una mostra ed un numero unico, entrambi intitolati “Tommaso Aloysio Juvara 1809-1875 incisore messinese”.
La prima si è svolta proprio a Messina dal 10 dicembre al 21 gennaio scorsi presso la Biblioteca regionale universitaria con l’apporto del Circolo filatelico peloritano.
Oggi resta però il secondo, uno studio curato da Giovanni Molonia ed illustrato in bianco e nero e a colori (20,00 euro). Presenta il protagonista come uomo e soprattutto come artista, visto che quasi tre quarti delle 112 pagine sono dedicate al catalogo delle opere. Perché, se i filatelisti lo conoscono per via dei “testoni” (repertoriati alla trentatreesima voce su trentasei), cioè per i francobolli di Sicilia, la sua attività è stata più ampia e comprende incisioni su rame ed acciaio nonché litografie riguardanti ritratti di classici (da Dante Alighieri a Rembrandt Harmenszoon van Rijn) e contemporanei (da Alessandro Manzoni a Vincenzo Bellini), temi religiosi (da vari santi al Samaritano, dalla “Presentazione al tempio” al “Nazareno donatore di Pace”) e di storia locale (fra cui il voto dei messinesi alla loro patrona, la Vergine della Lettera, per essere preservati dal colera).
Nella sezione dei documenti sono riportati, fra l’altro, i testi di due sue missive; una riguarda la calcografia; l’altra è indirizzata al sindaco della città siciliana.