Rari sono gli omaggi postali per la “Festa della donna”, se si escludono gli annulli e qualche tributo generico -magari a livello di intero- realizzato oltre la “Cortina di ferro” alcuni decenni fa.
Dal Belgio, ma soltanto il giorno 9, arriveranno questa volta due omaggi per altrettante personalità del movimento femminista. Una è Marthe de Kerchove de Denterghem, coniugata Boël (1877-1956), distintasi per il suo supporto alla resistenza contro i tedeschi durante la Prima guerra mondiale, impegnata nelle opere di beneficenza e successivamente anche nella lotta per estendere il diritto di voto. La seconda è Lily Boeykens (1930-2005): di formazione giuridica, è stata giornalista e incaricata nelle pubbliche relazioni. Con l’esperienza ottenuta, è divenuta interlocutrice in diverse organizzazioni nazionali ed internazionali. I due francobolli sono se-tenant e di categoria “1” per l’interno (59 centesimi). La classe, anziché con l’ormai abituale cerchietto, è stata indicata impiegando il simbolo che richiama il pianeta Venere, ripreso poi in grande per caratterizzare il minifoglio contenente cinque serie complete.
Il Brasile ha approfittato dell’8 marzo per promuovere i propri servizi tecnologici come la “carta via internet” o il telegramma elettronico. In entrambi i casi, il messaggio augurale si compila on-line ed arriva alla destinataria in forma cartacea.
Silenzio da parte del Bel Paese, se non per qualche manuale impiegato a Belluno, Milano e Reggio Calabria (a proposito: sembra proprio che l’impiego di annulli stia drasticamente scendendo, rispetto al recente passato).
Dal canto suo, Poste italiane fa sapere di essere “un’azienda per oltre la metà in rosa”. Le dipendenti sono circa 79mila, pari al 52%. Complessivamente lo 0,1% è dirigente, il 4% è quadro e la maggior parte del resto svolge ruoli impiegatizi. Sono 57 le donne che dirigono filiali regionali; le direttrici di uffici postali risultano il 40,71%.