Se da Bolzano il Centro tutela consumatori utenti propone di affidare il servizio locale alla Provincia abbandonando Poste italiane, nella vicina Trento la parallela Provincia saggia, proprio con la società romana, la tecnologia. “Dematerializzare un documento -confermano dalla città del Concilio- significa trasformarne la natura cartacea in pochi bit, con il risultato di risparmiare una montagna di carta, soldi e tempo”. E dematerializzazione è la parola chiave del servizio “posta online”, avviato dall’Ente locale in collaborazione con l’operatore e Globalcom. Il supporto, ora introdotto a livello sperimentale, consente l’invio diretto delle comunicazioni, 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, da ogni computer. Nei prossimi mesi, il sistema verrà integrato con il protocollo di archiviazione informatica dei documenti. A regime, ogni segreteria, una volta predisposta la corrispondenza, spedirà la stessa tramite l’applicativo a Poste italiane; quest’ultima, impiegando i propri centri di lavorazione, stamperà e recapiterà la missiva al destinatario. “È evidente come tale soluzione consentirà risparmi di tempo, risorse e materiali internamente a ogni struttura mittente, e contestualmente garantirà la ricognizione delle spese postali per centri di costo”. Si può stimare un contenimento delle uscite quantificabile in circa 280mila l’anno, oltre ad un sensibile snellimento e miglioramento dell’attività e dell’organizzazione lavorativa. Tale sistema agirà anche sulle procedure, rendendo contestualmente evidenti benefici qualitativi ed organizzativi quali l’eliminazione dei tempi di predisposizione degli invii (stampa e imbustamento), l’abbandono delle macchine affrancatrici e dei relativi oneri di gestione, la riduzione nell’uso di automezzi e personale per il ritiro e la consegna del corriere, il minor acquisto di carta, buste e materiale di consumo, l’azzeramento delle somme per il noleggio e l’assistenza a macchine ed attrezzature.
Trento punta alla dematerializzazione
22 Gen 2013 10:11 - NEWS FROM ITALY
Con “posta online”, la Provincia autonoma stima un risparmio di 280mila euro l’anno. A farne le spese, anche le macchine affrancatrici