L’inventore dell’“Ostpolitik”, ossia dell’apertura nei confronti dell’Est dopo il cupo periodo della Guerra fredda, verrà ricordato dal suo Paese, finalmente unificato, il prossimo 2 novembre. Così da contribuire ai festeggiamenti per il centenario dalla nascita, che avvenne a Lubecca il 18 dicembre 1913.
L’omaggio che la Germania ha preparato per Willy Brandt è rappresentato da un francobollo dal nominale pari a 58 centesimi; impiega una foto della storica e giornalista Brigitte Seebacher, poi adattata da Ingo Wulff. Alla base, la firma del politico morto l’8 ottobre 1992.
Membro del Partito socialdemocratico tedesco, all’avvento del Nazismo si rifugiò in Norvegia. Fu eletto deputato nel 1949, e nel 1969 assunse la guida del Governo federale con un programma di riforme economico-sociali. Oltre, appunto, al nuovo approccio in politica estera. Scelte che gli valsero il Nobel per la pace già nel 1971. La carriera, però, venne danneggiata tre anni dopo, quando fu costretto alle dimissioni poiché si scoprì che un suo stretto collaboratore faceva l’agente segreto per la Ddr. Presidente dell’Internazionale socialista, nel 1979 divenne europarlamentare.
Agli annulli fdc di Berlino e Bonn, simili e piuttosto banali, se ne aggiungerà, sempre per lo stesso giorno, uno più significativo, impiegato nella città natale. Rammenta quando, nella capitale polacca davanti al monumento per la rivolta del ghetto, il commemorato si inginocchiò: un atto che fece molto scalpore e passò alla storia come la “genuflessione di Varsavia”. Era il 7 dicembre 1970.