L’Unione postale universale prende posizione sulla guerra in Ucraina. Ha rivolto un appello ai 192 Paesi che coinvolge per raccogliere soldi e soccorrere l’operatore locale.
Sebbene Ukrposhta abbia denunciato la morte di diversi dipendenti nonché la distruzione di proprietà e infrastrutture, ha continuato a consegnare invii, fornire beni e garantire assistenza sociale, servendo pure gli sfollati interni.
Le offerte volontarie dei Paesi membri sono gestite nell’ambito del Fondo d’emergenza e solidarietà, un conto speciale che consente all’Unione di assicurare un supporto, se necessario anche ai Paesi vicini che stanno sostenendo Kiev. “La Posta è un’àncora di salvezza che somministra articoli, servizi e assistenza umanitaria ai civili ovunque, specialmente in tempi di crisi. Incoraggio i membri dell’Upu a essere solidali con la famiglia postale globale contribuendo”, ha affermato il direttore generale, Masahiko Metoki.
Diverse le modalità con cui si sta intervenendo. Sintetizzando, alcuni membri (Lettonia, Polonia e Slovacchia) contribuiscono a garantire gli scambi internazionali; altri, gratuitamente, trasportano aiuti umanitari (Austria, Polonia, Romania e Spagna), offrono senza richiedere commissioni spedizioni di pacchi (Georgia, Gibilterra e Slovenia), trasferimenti di denaro (Francia), supporti telefonici (Eire, Francia e Lussemburgo) oppure assistono tramite strutture terze le persone non fuggite (Belgio e Spagna).