Oltre 34.100 interventi (ma continuano ad aumentare) per chiedere che gli e-book siano fiscalmente trattati come i volumi cartacei, ossia con l’iva al 4% e non al 22%. È la campagna “Un libro è un libro”, voluta dall’Associazione italiana editori e che sta mobilitando l’intera filiera, dagli autori, agli editori, ai lettori.
L’iniziativa si svilupperà fino a tutto dicembre, allo scopo di sensibilizzare gli ambienti legislativi europei ed il pubblico sull’argomento, perché “una storia è una storia, indipendentemente dal supporto di lettura” e per “favorire la diffusione del libro attraverso le nuove tecnologie” (l’Italia è al penultimo posto del Vecchio continente per indice di lettura). Si caratterizza con le foto, dove i protagonisti si ritraggono con il pollice in giù e “twittano” lo scatto sul sito dedicato.
“Anche noi -conferma dagli uffici la responsabile editoriale dell’azienda vignolese, Valeria Vaccari- abbiano aderito. Occorre porre fine alla discriminazione esistente fra i due supporti, perché quel che importa è il contenuto. A maggior ragione nel nostro settore, di nicchia: il formato elettronico può abbattere i costi e permettere tirature adeguate al mercato specifico, con prezzi accessibili. Cosa che con il sistema tradizionale non sarebbe possibile. La scorsa settimana alla Camera, in commissione bilancio, è stato approvato l’emendamento. Proprio oggi si sono riuniti a Bruxelles i ministri alla Cultura dell’Ue. Occorre dimostrare l’impegno dell’Italia in questa battaglia, affinché l’equiparazione fiscale tra e-book e libri di carta sia rivista dall’Eurocommissione. Anche per essere maggiormente competitivi con i grandi colossi dei Paesi in cui ciò già accade da tempo”.
“Invitiamo tutti a partecipare e a diffondere questo messaggio!”.