Non solo finti cadaveri in piscina o specchi rotti. La 53ª Esposizione internazionale d’arte, aperta al pubblico dal 7 giugno al 22 novembre, offrirà anche qualche riferimento postale. Come il doppio annullo, sammarinese e italiano, che con la data di ieri ricorda la presenza della piccola Repubblica, intenta a promuovere la propria partecipazione intitolata “43°56’11,77” Nord - Mondi da fare”.
Meno scontata, tuttavia, è la performance di Aleksandra Mir, l’artista nata a Lubin nel 1967 che vive e lavora a Palermo.
Intitolato “Venezia (all places contain all others)”, il suo progetto si caratterizza perché dà al visitatore il ruolo fondamentale di attivare l’opera, estendendone i confini oltre i limiti dello spazio espositivo. Comprende un milione di cartoline distribuite gratuitamente, “con la possibilità immediata -precisano gli organizzatori- di scriverle, acquistare i francobolli e imbucarle nella cassetta della posta presente in mostra e regolarmente funzionante”.
Sulle missive, però, la località rappresentata non è quella che tutti conoscono, magari con piazza San Marco, Rialto e le gondole. C’è l’acqua, c’è la scritta “Venezia”, ma i paesaggi disorientano: si vedono atolli, steppe innevate, tranquilli fiumi in cui pescare, porti...
In questo modo, Aleksandra Mir “si appropria e ridefinisce gli strumenti e le strategie dell’industria del turismo, liberando la città delle sue immagini stereotipate per creare una nuova entità geografica”. Se l’acqua scorre tra gli antichi palazzi e partecipa ad un ciclo di scambio continuo e globale, così le cartoline, attraverso il pubblico, “si diffondono in ogni parte del mondo come ricordi e suggestioni di un’esperienza non più omologata”.
La speranza dell’artista, insomma, è che un giorno una di queste immagini finisca sulla bancarella di un mercatino. I collezionisti sono... avvertiti!