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Fu tra le personalità che hanno aiutato papa Pio VII a guidare saldamente la “Barca di Pietro” all’inizio del XIX secolo. Protagonista è il cardinale Ercole Consalvi, della cui morte, avvenuta il 24 gennaio 1824, ora ricorre il bicentenario. Nato a Roma l’8 giugno 1757, si formò in studi storici e giuridici, con marcati elementi religiosi e teologici, muovendo i primi passi nella carriera diplomatica durante il Pontificato di Pio VI. La grande personalità emerse soprattutto con il successore, Pio VII, che, all’indomani dell’elezione il 14 marzo 1800, lo scelse come pro-segretario di stato, creandolo poi cardinale e quindi segretario di stato a pieno titolo. Il suo lavoro consentì al pontefice di concludere concordati con diversi Stati, tra cui la Francia (1801), la Russia ortodossa (1818), la Prussia protestante (1821). Le vicende del porporato si intrecciarono spesso a quelle di Napoleone Bonaparte, “dal quale era odiatissimo per la sua fermezza e per colpa del quale fu dimesso”. Ricoprì infatti il ruolo di segretario di stato a due riprese: dal 15 marzo 1800 al 17 giugno 1806 e poi dal 19 maggio 1814 al 20 agosto 1823. La geniale abilità “apparve in tutta la sua grandezza al Congresso di Vienna, quando riuscì ad ottenere per lo Stato Pontificio tantissimo di quanto era stato con forza strappato dall’imperatore”. L’omaggio postale, da 2,45 euro e in arrivo il 19 febbraio, riproduce un dipinto di Jean Baptiste Wicar (1762-1834) conservato a Castel Gandolfo (Roma); rappresenta il personaggio mentre riceve da Pio VII la ratifica del Concordato con la Francia. È stato prodotto in cinquantaquattromila esemplari predisposti in fogli da dieci. Nell’annullo figura il suo stemma.
Francobollo (è tra quelli annunciati per il 19 febbraio) dedicato ai due secoli trascorsi dal “sogno” di san Giovanni Bosco. Risulta predisposto dal Vaticano e costerà 1,30 euro. Stampato in centonovantamilaottocento unità, si presenta in fogli da nove. L’emissione riprende un fatto accadutogli a nove anni e che ha orientato i suoi passi futuri, influenzandone l’impegno e il carisma. Insomma, ha originato la vocazione di colui che avrebbe fondato la Congregazione dei salesiani, rappresentando la fonte ispiratrice della filosofia educativa permeata da tre principi: ragione, religione e amorevolezza. “Per lui -commentano da piazza San Pietro- era impossibile educare un giovane attraverso la ragione senza qualcuno che lo amasse, capisse i suoi problemi e lo supportasse per risolverli”. La carta valore riproduce un dipinto su tela realizzato nel 1999 dal pittore Mario Bogani (1932-2016) e conservato nella Basilica superiore del tempio don Bosco-Colle don Bosco (Castelnuovo Don Bosco, Asti). L’annullo raffigura il piccolo Giovanni che dorme, circondato dalle figure presenti appunto nel sogno: Gesù, Maria, lupi e agnelli.
Dall’esterno è difficile immaginarlo ma, dietro piazza San Pietro, vi sono diversi servizi, come stazione ferroviaria, supermercato, benzinaio, semafori… E c’è anche la Farmacia vaticana, beneficiaria di un francobollo per il suo secolo e mezzo di attività. Da 1,25 euro, risulta inserito nel gruppo di titoli in arrivo il 19 febbraio. Tirato in quarantatremila esemplari allestiti in fogli da dieci, è dovuto a Raúl Berzosa. Rappresenta il fondatore dell’Ordine ospedaliero Fatebenefratelli, cioè san Giovanni di Dio, con un farmacista e un cliente. Sullo sfondo compare la Basilica di san Pietro e, in basso, l’emblema, consistente in un melograno sormontato da una croce. Lo stesso ripreso nel logo creato per il giro di boa e citato nell’annullo. Era il 2 marzo 1874 quando il cardinale Giacomo Antonelli, a nome di papa Pio IX, propose al priore generale dell’Ordine ospedaliero, padre Giovanni Alfieri, di predisporre una struttura specializzata. All’inizio venne istituita una riserva in favore di pontefice e cardinali. La prima comunità si insediò solo nel 1892: gestiva il deposito dei medicinali e allo stesso tempo svolgeva una forma di assistenza infermieristica. Era alloggiata sotto il portico del cortile di San Damaso, passando al palazzo del Belvedere nel 1929, dove si trova ancora adesso. Oggi offre un supporto essenziale rivolto non soltanto al personale e ai residenti in Vaticano, ma anche a chiunque abbia bisogno di farmaci particolari.
Celebrare la Pasqua con il francobollo che riproduce un’opera di Vitaliy Shtanko. È la proposta del Vaticano in arrivo il 19 febbraio; conta cinquantaquattromila esemplari in fogli da dieci. Da 1,30 euro, rappresenta Maria Maddalena inginocchiata dinanzi a Cristo; alle sue spalle si intravede il sepolcro, in basso davanti a lei il vaso contenente l’unguento per l’imbalsamazione. L’annullo aggiunge, alla colomba e alle campane, un estratto dalla “Victimae paschali”, la sequenza tradizionalmente cantata in tale solennità dopo l’“Alleluia”. L’immagine -viene approfondito- rappresenta il momento in cui Gesù risorto appare alla Maddalena che piangeva e pregava davanti al tumulo. “Racchiude in sé un grande messaggio. Maria Maddalena per prima riceve l’annuncio della risurrezione di Cristo, diventandone testimone. Maria Maddalena fu tra coloro che maggiormente amarono Cristo, dimostrandolo. Quando giunse il tempo del Calvario era, insieme a Maria santissima e a san Giovanni, sotto la croce… non fuggì per paura come fecero i discepoli, non lo rinnegò come fece Pietro, ma rimase presente ogni ora... La donna non rappresenta solo la missione della Chiesa, chiamata a portare al mondo l’annuncio della risurrezione, ma vuole essere qui soprattutto simbolo della preghiera perseverante”. Ricordando che il 2024 è appunto l’“Anno della preghiera”.
In Vaticano è l’“Anno della preghiera”. Il pontefice -viene approfondito- ha espresso il desiderio “che l’Anno santo sia preceduto da un periodo intenso di preghiera”. Essa “va vissuta come un dialogo intimo e profondo con il divino, che ci offre l’occasione per immergerci nella presenza del Signore, ascoltarlo e lodarlo, con un atteggiamento in netto contrasto con l’egocentrismo della cultura contemporanea, che ci distoglie da Dio e da ciò che è davvero essenziale”.
A tale soggetto si ispira la serie dedicata proprio al Pontificato di papa Francesco, tra i titoli in uscita il 19 febbraio. Fotografici, il taglio da 1,25 euro lo propone in preghiera nella Basilica di santa Maria Maggiore subito dopo l’elezione (era il 14 marzo 2013); l’1,30 lo mostra mentre bacia il crocifisso durante il Venerdì santo (19 aprile 2019); nel 2,45 è raccolto in meditazione con il rosario stretto a sé a Santa Maria Maggiore (4 maggio 2013); il 3,20 lo ritrae in adorazione del santissimo Sacramento durante il Corpus domini (18 giugno 2017).
I fogli sono da dieci esemplari; diverse le tirature: il primo e il terzo valore contano su quarantacinquemila unità, i restanti su cinquantaquattromila.
Il 2024 sarà aperto dal Vaticano il 13 febbraio, proponendo la congiunta con l’Italia dedicata ai quarant’anni degli accordi di villa Madama (taglio da 1,25 euro). Poi il 19 arriverà un sostanzioso gruppo, composto da altri sei titoli. Riguardano il Pontificato di papa Francesco (1,25, 1,30, 2,45, 3,20), la Pasqua (1,30), la Farmacia vaticana (1,25), il “sogno” di san Giovanni Bosco (1,30), il cardinale Ercole Consalvi (2,45), la busta postale (3,20). Tornando al primo tributo, intende ricordare quel 18 febbraio 1984 quando il cardinale segretario di stato Agostino Casaroli e il presidente del Consiglio Bettino Craxi, come atto conclusivo di una lunga trattativa, sottoscrissero il testo di revisione del Concordato risalente al 1929, episodi già visti in non pochi richiami dentellati. Obiettivo della nuova intesa era “essenzialmente l’adeguamento del regolamento dei rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica ai principi della Costituzione repubblicana”. Insomma, un accordo quadro di principi fondamentali e il rinvio a ulteriori intese per le questioni specifiche. Quanto al francobollo, conta novantaduemila copie allestite in fogli da dieci. L’autrice, Maria Carmela Perrini, ha raffigurato una veduta dall’alto della cinquecentesca villa Madama, su cui si evidenziano le firme dei segnatari e gli stemmi. Di certo, non permette di comprendere i contenuti della celebrazione.
“L’intelligenza è espressione della dignità donataci dal Creatore, che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza… e ci ha messo in grado di rispondere al suo amore attraverso la libertà e la conoscenza. La scienza e la tecnologia manifestano in modo particolare tale qualità fondamentalmente relazionale dell’intelligenza umana: sono prodotti straordinari del suo potenziale creativo”. I notevoli progressi nelle nuove tecnologie dell’informazione, specialmente nella sfera digitale, presentano “entusiasmanti opportunità e gravi rischi, con serie implicazioni per il perseguimento della giustizia e dell’armonia tra i popoli. È pertanto necessario porsi alcune domande urgenti. Quali saranno le conseguenze, a medio e a lungo termine, delle nuove tecnologie digitali? E quale impatto avranno sulla vita degli individui e della società, sulla stabilità internazionale e sulla pace?”.
Sono citazioni tratte dal messaggio di papa Francesco scritto per l’1 gennaio, quando scoccherà la “Giornata mondiale della pace”. È la cinquantasettesima edizione, ora dedicata al tema “Intelligenza artificiale e pace”; nel collegato annullo, che porta la data di domani, si legge, al plurale, “Intelligenze artificiali e pace”. Mostra i due aspetti attraverso un adattamento riferito alla creazione di Adamo ripresa dall’affresco di Michelangelo Buonarroti nella cappella Sistina, e, sopra, la colomba con nel becco il ramoscello di olivo. Realizzato dal Servizio poste e filatelia, il manuale resterà disponibile fino al 3 febbraio.
La curiosità degli annulli realizzati dal Servizio poste e filatelia del Vaticano è che alcuni costituiscono meri ricordi. Nel senso che, nel giorno in cui dovrebbero essere utilizzati, gli sportelli sono chiusi. Questo capita ad esempio oggi: l’obliterazione sottolinea il Natale ma, ovviamente, il personale ha altri programmi. Si potrà ottenere l’impronta dal 27 dicembre di persona o a distanza, comunque fino al 31 gennaio.
Il bozzetto riprende il dettaglio con san Francesco tratto dal francobollo augurale datato 23 novembre e in vendita a 1,25 euro; si aggiungono il “Cupolone” e la stella a otto punte.
Per l’occasione sono stati realizzati due plichi che impiegano la medesima serie e il folder (6,00 e 10,00 euro).
Dopo il francobollo da 2,45 euro emesso il 23 novembre, ecco l’annullo. Anche se la beatificazione del cardinale Eduardo Francisco Pironio si svolgerà in Argentina nel Santuario di Nostra Signora di Luján il 16 dicembre, il Vaticano ricorderà -proprio dopodomani- la cerimonia a livello marcofilo (ma ci sono anche la busta già predisposta in vendita a 3,50 euro e il folder a 8,00).
Di fatto l’impronta riprende il dentello, proponendo il porporato e la Basilica sudamericana. Resterà a disposizione degli interessati fino al 30 dicembre.
In attesa della rituale impronta datata 25 dicembre, da oggi (e fino al 5 gennaio) sono in uso presso il Servizio poste e filatelia di Vaticano gli altrettanti, consolidati annulli “Christvs natvs est allelvia”. Complessivamente risultano sempre sei e si distinguono per i codici che stampigliano. Tre, caratterizzati dalla lettera “C”, sono impiegati nel comparto partenze, timbrando anche tutto quanto viene imbucato nelle cassette gialle presenti in piazza San Pietro e in pochissimi altri luoghi. Al contrario, il settore degli arrivi mostra due manuali che si identificano con il “Ca”. Infine, ecco per l’area pacchi il “P” (continua).