“A metà settembre, dopo un blocco durato nove mesi, l’Azerbaigian ha effettuato la deportazione degli armeni del Nagorno-Karabakh con la complicità della Russia e il sostegno della Turchia... Oltre 100mila persone si sono trasferite”. Costituisce la testimonianza giunta da uno degli abitanti coinvolti nella guerra per l’area. È un dipendente dell’ex operatore postale locale, Artsakhpost, rintracciato grazie al lettore di “Vaccari news” Enzo Cafaro. “Ora -prosegue l’interlocutore- siamo rifugiati in Armenia. Molti non hanno alloggio, lavoro... Tutte le istituzioni statali, le imprese, le strutture educative dell’Artsakh non esistono più. Anche Artsakhpost ha chiuso”. Con il sostegno di Haypost (è l’azienda postale dell’Armenia) “funziona solo il dipartimento filatelico di Artsakhpost”. Vi operano un responsabile e un grafico. Intendono continuare a lavorare sui francobolli che -va precisato- nella situazione attuale possono rappresentare solo un simbolo. Quest’anno sarebbero previste serie sui seguenti temi: “Europa 2024, fauna e flora subacquee” (è programmata per marzo o aprile), “Calcio: Euro 2024” (giugno), “Giochi olimpici estivi: Paris 2024” (luglio). Dato che lo Stato e l’organizzazione non esistono più, tali proposte dipendono dai sostenitori.
Artsakh, la testimonianza
05 Gen 2024 13:02 - FROM ABROAD
Il dipartimento di filatelia dell’operatore locale si è trasferito in Armenia. Nel 2024 conta di emettere alcune emissioni simboliche