Piccoli libri che possono essere spediti via posta, con un normale francobollo, come fossero cartoline narrative da far circolare tra i lettori.
“Un libro da affrancare, una storia da liberare”: con questo slogan la casa editrice “Il catamarano” propone “Giri di parole”, “un gioco di parole che racchiude in sé il senso di questi libricini, che crediamo grandi perché nuovi, dinamici e capaci di mettere in moto quel circolo virtuoso di «scoperta e scambio» tanto necessario alla natura stessa della cultura, che è curiosità, trasmissione e crescita”.
Ogni “Giro di libri” è composto da nove racconti: sei classici e tre inediti di autori emergenti, tutti illustrati da giovani disegnatori. “Il lettore che vorrà farlo, potrà spedire ad altri i racconti che più gli sono piaciuti, e partecipare così alla scoperta delle nuove voci del panorama letterario attuale o alla riscoperta di grandi autori del passato”.
La prossima tappa dell’iniziativa è con “Quello che non so”, racconto del docente in Sociologia della letteratura Giorgio Nisini. Verrà presentato domani, alle ore 17, presso l’Università popolare della Tuscia (via del Giglio 3, Viterbo).
Come con le scatole cinesi, il servizio postale non caratterizza soltanto il progetto nel suo insieme. Nel caso di “Quelle che non so” rientra pure nella trama del racconto. È la storia del romano Beppe, i cui genitori sono scomparsi da tempo. A riaprire il caso è una lettera che riceve da parte di uno sconosciuto; il protagonista non sa se credere o meno al testo e...