Una società povera e tradizionale del mondo islamico che sta compiendo il tragitto verso la modernizzazione e la partecipazione politica, senza cadere in uno dei due opposti pericoli: la dittatura militare (tipo Algeria ed Egitto) o il plebiscitarismo islamo-populista (tipo Iran). Secondo lo storico e giornalista Ernesto Galli della Loggia, che di recente ne ha scritto sul “Corriere della sera”, il riferimento ideale è il Marocco.
Marocco che il 28 novembre, attraverso un francobollo simbolico da 8,40 dirham su cui ha lavorato El Mostafa Waguaf, ha ricordato l’avvio del “Forum mondiale dei diritti dell’uomo”, in chiusura oggi a Marrakech. Costituisce il secondo incontro del genere, dopo quello ospitato a Brasilia l’anno scorso. Nato dalle tracce della “Conferenza mondiale sui diritti dell’uomo”, svoltasi a Vienna nel 1993, intende creare -viene precisato- “uno spazio universale e fraterno di dialogo e di scambio tra i molteplici attori. Questi ultimi ora agiscono allo scopo di rispondere alle aspirazioni dei popoli per il rispetto della loro dignità, dell’uguaglianza e della giustizia”. È organizzato in percorsi tematici, preparato e sviluppato da rappresentanti della società civile, istituzioni nazionali specializzate, gruppi accademici.