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editor Fabio Bonacina

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Il Consiglio della Toscana approva all’unanimità una richiesta per intervenire “su presenza territoriale, consegna della corrispondenza, organizzazione del lavoro e livello del servizio”. Così ora l’operatore descrive la posta1

“Favorire l’eventuale apertura di un tavolo di trattativa con i lavoratori e le rappresentanze sindacali per accogliere le richieste avanzate dal coordinamento regionale precari e correggere il piano industriale su presenza territoriale, consegna della corrispondenza, organizzazione del lavoro e livello del servizio ai cittadini”. La nuova fase dei tagli decisa da Poste italiane ritorna nelle stanze della politica.

Ad aver sottoscritto la richiesta è Sì-Toscana a sinistra, la cui mozione oggi è stata approvata all’unanimità dal relativo Consiglio regionale. Il testo, emendato e sottoscritto dal delegato del Partito democratico Enrico Sostegni, ha raccolto le integrazioni presentate dalla collega Ilaria Giovannetti per un’attenzione particolare verso le zone più disagiate. “Ho appreso -ha detto quest’ultima- che in alcuni territori già per natura fragili come Serravezza e Stazzema, Poste ha intenzione di predisporre il servizio di consegna a giorni alterni”. Ricordando poi gli impegni già assunti dal Consiglio con specifici atti, sul piano di razionalizzazione e per la tutela dei cittadini, per la difesa del servizio, per la salvaguardia dei livelli occupazionali nel centro di meccanizzazione ubicato a Sesto Fiorentino (Firenze).

“Il bilancio di Poste ha un andamento positivo ormai da anni. L’utile 2016 ammonta a 633 milioni”, ha osservato Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra). Il “massiccio impiego di contratti a tempo determinato, passati dai 1.844 nel 2012 ai 4.545 nel 2016, ha avuto come conseguenza il calo di personale a tempo indeterminato, negli ultimi cinque anni, dell’1,4 per cento e una crescita del 30 per cento dei precari”.

D’accordo con il testo si è dichiarata pure Elisa Montemagni (Lega): “Siamo di nuovo a parlare di Poste”, ha esordito. “Sono anni che assistiamo a vere e proprie emorragie sul territorio”, ha aggiunto ricordando che i presìdi postali sono “utili anche come centri di aggregazione sociale”.

Intanto, è curioso notare come ora Poste italiane descriva i tempi di consegna per la cosiddetta posta1: “in un giorno lavorativo (sabato e festivi esclusi) successivo a quello di accettazione per almeno l’80% degli invii; in quattro giorni lavorativi (sabato e festivi esclusi) successivi a quello di accettazione per almeno il 98% degli invii”. Non basta: “con l’introduzione del recapito a giorni alterni in alcuni comuni del territorio nazionale tale obiettivo di velocità può variare”: da uno a tre giorni a seconda della zona di raccolta e destinazione degli invii.

Contro la razionalizzazione di Poste oggi si è espressa la Toscana
Contro la razionalizzazione di Poste oggi si è espressa la Toscana



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