È il turno del pellettiere, cui la Francia dedica un francobollo appartenente alla serie “Mestieri d’arte”. Da 1,30 euro, vede coinvolti per il disegno Florence Gendre e per l’incisione Pierre Albuisson. Debutterà oggi in prevendita, completando la distribuzione il 3 aprile.
Tale specialista -viene spiegato- padroneggiando materiali e strumenti lavora il cuoio, una seconda pelle che protegge, trasporta e magnifica.
Con il termine “marocchino” si evoca il trattamento inventato nel Paese nordafricano lungo il XII secolo, poi diffusosi in Europa attraverso la Spagna, teso a produrre indumenti da protezione. Occorre attendere il Rinascimento affinché l’esito della manipolazione assuma raffinatezza, divenendo sinonimo di benessere e persino di lusso, sotto l’impulso di una clientela fortunata che abbisogna di borse e bauli; si tratta di trasportare, ma anche di stupire. La creazione, nel 1749, della Manufacture royale du cuir consacra il settore; la marocchineria vera e propria appare nel 1835 con l’invenzione del portafoglio e nel XIX secolo diventa il nome di un’industria soprattutto francese ed italiana. Più avanti giungono le grandi marche, le richieste da parte di automobilisti ed aviatori, le esigenze nella vita quotidiana. Senza trascurare le applicazioni artistiche, fra cui il Liberty, e le simbologie (negli anni Cinquanta del Novecento il cuoio esprime libertà, ribellione, marginalità).