Eccoli, gli ormai famosi interi postali appartenenti alle due serie ordinarie, “Piazze d’Italia” e “Leonardesca”, formalmente introdotti nel programma solo il 7 dicembre. Oggi sono stati diffusi dati ed immagini; agli sportelli arriveranno domani. Come “Vaccari news” aveva indicato, interessano i due elementi chiave del tariffario, ripetuti per busta e cartolina. In altre parole, valgono per il traffico interno di primo porto (indicazione ovvia per la cartolina, non necessariamente per la busta) riguardante la posta4 (la coppia “Piazze d’Italia” avente la lettera “B”, ora 0,95 euro, ed utile fino ai venti grammi di peso) e la posta1 (“Leonardesca”, “A”, 2,80, entro i cento). Confermata -come nei francobolli- la microscrittura del testo “Ministero dello Sviluppo economico”. Le cartoline portano al retro il codice a barre; nulla è detto in proposito per le buste. L’interno di queste ultime, al fine di garantire la privatezza, offre il logo del Mise applicato a tappeto. Essendo produzioni definitive, le tirature non sono state rivelate. Per la prima sequenza busta-cartolina, la scelta è caduta su piazzetta San Marco a Venezia (con palazzo Ducale a destra, e sullo sfondo, la Basilica) nonché piazza Mercantile a Bari (si vedono palazzo del Sedile ed un particolare inerente alla fontana della Pigna). Ad entrambe le cartevalori ha lavorato, per bozzetto ed incisione, Maria Carmela Perrini. Gli annulli fdc verranno utilizzati al Bari 1 ed allo spazio filatelia di Venezia. La seconda emissione propone i disegni “Studio di anatra” e “Testa femminile”, ovviamente di Leonardo da Vinci ed oggi conservati agli Uffizi di Firenze. Il progetto grafico è dovuto ad Angelo di Stasi. I manuali del primo giorno saranno impiegati allo spazio filatelia di Roma (non era più logico in quello toscano?). I bollettini illustrativi sono firmati dallo stesso Angelo di Stasi, questa volta in qualità di presidente della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle cartevalori postali. Nel secondo ha colto l’occasione per spiegare la logica delle lettere in luogo dei nominali, così da svincolarsi rispetto al tariffario. I tagli privi di facciale possono essere utilizzati, “in ragione dell’importo pro tempore, per l’accesso a qualunque servizio rientrante nel servizio postale universale (ad esempio, un francobollo recante un codice corrispondente ad una tariffa di posta ordinaria, può tranquillamente essere adoperato per comporre l’affrancatura di un invio di posta prioritaria, di un invio raccomandato, assicurato o persino di un pacco postale ordinario). In questo modo, lo Stato risparmia la produzione di nuovi esemplari corrispondenti alle nuove voci tariffarie, e al contempo la società concessionaria del servizio postale universale non deve affrontare il problema dello smaltimento degli esemplari invenduti, che sovente si traduce in accumulo di giacenze”.
Premiate Venezia, Bari, Firenze
13 Dic 2017 16:34 - ITALIAN ISSUES
Nelle impronte di affrancatura dei quattro interi figurano piazza San Marco, piazza Mercantile e due disegni leonardeschi conservati agli Uffizi