Venne deportato, in quanto ebreo, nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz, insieme a suo fratello e ad altri nove membri della famiglia. Solo lui e la madre riuscirono a salvarsi. È il drammatico capitolo che ha caratterizzato la vita di Alexander Kroo (1923-2005), l’ideatore, fra l’altro, della manifestazione “Monacophil”, la cui edizione 2013 è ormai molto prossima, essendo in calendario tra il 5 ed il 7 dicembre.
Kroo è citato nel libro che Gustavo Ottolenghi e Gianfranco Moscati hanno intitolato “Racconti ebraici”. In 124 pagine “A4”, con illustrazioni quasi sempre a colori, racconta le vicende, spesso poco note, incorse a comunità o singole persone durante la persecuzione nazifascista. Complessivamente, le storie risultano una quarantina, di cui -rivela Moscati- “sono stato talvolta testimone”. Anche perché nel dopoguerra lavorò presso la sede milanese della Comunità ebraica, assegnato all’ufficio addetto alle ricerche dei deportati nei lager.
Non poco il materiale postale e filatelico mostrato. Il lavoro è richiedibile allo stesso specialista (via ai Monti 112, 6605 Locarno, Svizzera), contro almeno 15,00 euro. Due terzi dell’incasso verranno devoluti ad iniziative benefiche.