Candidature per le 1.452 proposte dell’asta Vaccari fissata al 16 novembre? La scelta più semplice è utilizzare Bid inside. Una volta iscritti gratuitamente (se non lo si è fatto in passato, il termine ultimo è il giorno 15), basta individuare quanto desiderato e inviare le offerte. Sapendo che, nel caso qualcun altro avanzasse sulla stessa piattaforma una cifra maggiore, si verrà avvisati automaticamente. Inoltre, permette di partecipare in modalità “e-live” alla vendita.
Andando alle offerte, accanto agli Antichi Stati compare diverso materiale riferito a Regno, Rsi e Repubblica. Fra i reperti, ecco -del periodo di Vittorio Emanuele II- la lettera con testo da Genova a Callao (Perù) del 28 giugno 1876, affrancata per 2 lire con due coppie “De La Rue” stampate a Torino, il 40 e il 60 centesimi: la missiva fu gravata a Londra per 1,70; il retro riporta due segnatasse da 5 centesimi del Paese d’arrivo (è il lotto 615 e parte da 2.000 euro).
Per chi segue la fase di Umberto I, si può segnalare, nuovo con gomma integra, il servizio di stato da 2 centesimi su 5,00 lire con soprastampa fortemente spostata in alto (626, 1.000). Oppure, il grande frammento di lettera da Galatina a Padova del 18 ottobre 1892, caratterizzato dal 5 lire del 1889 verde e carminio (653, 1.000). Appartiene al Regno di Vittorio Emanuele III la serie completa, ancora con gomma integra, dei pubblicitari (694, 5.500).
Nel capitolo delle miste emerge l’assicurata per mille lire da Dicomano a Firenze dell’1 aprile 1884; mostra il 2 lire “De La Rue” di Torino, quindi con Vittorio Emanuele II, e il 50 centesimi del 1879, caratterizzato da Umberto I (755, 900). Una parte è dedicata agli invii respinti con il bollo “Rebuts”, fra cui la raccomandata da Sanza (Salerno) a Buenos Aires (Argentina) del 7 maggio 1883 in fermo posta: offre il 40 centesimi “De La Rue” di Torino e il 25 di Umberto I (768, 200).
Tra i pacchi postali di Repubblica sociale si evidenzia, con gomma integra, il 20 lire lilla bruno dentellato a pettine 13¼ per 13¼, caratterizzato dalla varietà nella sovrastampa, spostata di trentasei millimetri (789, 200). Questa categoria di esemplari è rappresentata anche dal “Cavallino”, sempre con gomma intatta (816, 1.150).
Un incendio, nella notte tra il 15 e il 16 luglio 1823, danneggiò rovinosamente la Basilica di san Paolo a Roma. A papa Leone XII spettò l’onere di dare una nuova vita al tempio, e lo fece “realizzando un progetto enorme”, commentano dal Vaticano. Il risultato fu un monumentale edificio neoclassico, costruito sotto la direzione dell’architetto Luigi Poletti nell’arco di trent’anni, con le stesse dimensioni del precedente immobile. Ora restano visibili le tracce stilistiche di epoche diverse: paleocristiane, bizantine, gotiche, rinascimentali. La consacrazione avvenne sotto Pio IX il 10 dicembre 1854. Centosettant’anni dopo, il 4 novembre, arriverà il francobollo. È un taglio da 1,30 euro, raffigurante il mosaico absidale, commissionato da Onorio III e dovuto a maestri veneziani intorno al XIII secolo. Al centro si staglia la figura di Cristo Pantocrator; il libro aperto che ha in mano mostra le parole del giudizio universale. Si aggiungono, da sinistra, i santi Luca, Paolo, Pietro e Andrea. La carta valore è stata prodotta in ventottomila unità che si presentano in fogli da dieci.
Per la “Giornata mondiale del risparmio”, che ha raggiunto la centesima edizione l’Italia ha… risparmiato. Inserendo nell’immagine del francobollo odierno il banale salvadanaio. ora a forma di mappamondo. Forse andò meglio nel 40 lire del 30 ottobre 1965, dove il contenitore è associato a una casa.
Inserito nel percorso “Le eccellenze del sapere”, è un “B-50g” pari a 2,75 euro: la tariffa consente di inviare plichi ordinari compresi nei cinquanta grammi e destinati nel Paese. Il dentello è stato prodotto in duecentocinquantamilaventi esemplari autoadesivi che si mostrano in fogli da quarantacinque. L’annullo primo giorno di emissione si trova all’ufficio postale Roma Eur, sito in viale Beethoven 36.
Nacque nel 1924 a Milano
La ricorrenza? “Si tratta di un’iniziativa istituita a Milano nel 1924, in occasione del primo Congresso internazionale delle casse di risparmio, al fine di promuovere il valore e la pratica del risparmio”. Lo spiega, nel bollettino, il presidente dell’Associazione di fondazioni e di casse di risparmio, Giovanni Azzone (tale società fu citata nel centenario attraverso lo 0,60 euro del 11 aprile 2012, ancora una volta con il salvadanaio).
“Nel nostro Paese l’evento ha sempre avuto particolare risalto”, anche grazie alle iniziative promosse dalla stessa Acri e, negli ultimi trent’anni, dalle fondazioni di origine bancaria, che ne hanno raccolto l’eredità filantropica.
Durante il secolo passato, “le casse di risparmio hanno promosso una vera e propria opera di educazione finanziaria «ante litteram», accompagnando gli italiani a esercitare in maniera consapevole la funzione del risparmio, quale volano per alimentare i progetti futuri individuali e di tutto il Paese. La strada non è conclusa: ci sono ancora ampi margini per far crescere l’inclusione finanziaria di tutti”, in particolare dei giovani, “quale fondamento imprescindibile per esercitare una cittadinanza veramente libera e consapevole”.
“Siamo entusiasti di annunciare che entro il 31 dicembre 2024 apriremo otto nuove agenzie Siposta in diverse regioni”, dal Piemonte al Lazio e alla Campania. “È un passo significativo nel nostro viaggio, un viaggio fatto di dedizione, passione e un profondo impegno verso la qualità del servizio che offriamo ai nostri clienti”. È quanto dicono dalla sede dell’azienda, a Lamezia Terme (Catanzaro).
Fondata oltre quindici anni fa da Vincenzo Furfaro, si basa su “un’intuizione vincente”: unire alle prestazioni postali quelle finanziarie, di pagamento, assicurative e di noleggio a lungo termine.
“Ogni nuova agenzia rappresenta un faro di affidabilità e un punto di riferimento per chi cerca servizi postali di eccellenza”. Sapendo che ciascun affiliato “non è solo un nuovo membro del network, ma un rappresentante dei nostri valori e della nostra missione. È per questo che siamo molto selettivi”.
Omaggio alla figura di Franz Kafka (1883-1924) a cent’anni dalla morte con la trasposizione a fumetti di una delle sue opere meno conosciute, “Aforismi di Zürau”. Nacque come una raccolta di brevissimi scritti -talvolta aforismi, ma anche parabole e singole immagini- prodotti durante la permanenza tra il 1917 e il 1918 presso il villaggio di Zürau, nella Boemia Occidentale, in qualità di ospite della sorella Ottla. Tale soggiorno costituì per l’autore un modo per scappare in una realtà isolata che -oltre a proteggerlo dall’insorgere della malattia- gli permise di distaccarsi da quelle incombenze (così percepiva la compagnia femminile, il lavoro e la famiglia) che da sempre gravavano sulla sua penna.
Il fumettista Otto Gabos lo commemora con “Franz Kafka. Frammenti della notte”, edito da 24 Ore cultura. Conta 82 pagine e richiede 24,00 euro. Non manca il richiamo postale: le lettere raffigurate in copertina e all’interno fanno riferimento alla corrispondenza intrattenuta tra i due fratelli, con l’amico Max Brod, il padre e la scrittrice Milena Jesenska.
In occasione di “Lucca comics & games” il volume sarà presentato oggi alle ore 14.30, presso il teatro “San Girolamo” della città toscana; si trova in via San Girolamo 5.
Il Natale, d’accordo, ma anche l’occasione per ricordare il poliedrico Ziraldo Alves Pinto (1932-2024), descritto come grafico, umorista, scrittore, illustratore, fumettista, caricaturista, drammaturgo e giornalista.
Quattro i tagli di Brasile da 2,55 real che il 24 ottobre gli hanno reso omaggio citando sue opere. Propongono un Babbo Natale dei primi anni Settanta (l’autore l’ha descritto come “il disegno più libero e ben risolto” che abbia mai realizzato in tema); la copertina della rivista “A turma do Pererê” del 1975; lo schizzo del personaggio Menino Maluquinho, risalente alla fine dei Novanta; il disegno originale creato per il manifesto della 41ª Fiera di Providence del 2001.
Non è la prima volta che i suoi lavori vengono trasformati in cartevalori postali. Fra essi, il gallo simbolo del Festival internazionale della canzone popolare del 16 ottobre 1967 (un 20 centavos) e un’altra serie augurale, quella dell’1 dicembre 1994 (tre esemplari da 0,12 real e uno da 0,84).
“Dato che un francobollo è molto piccolo -disse proprio nel 1994- si basa su elementi dettagliati. Volevo creare qualcosa che le persone avrebbero guardato e detto «Che meraviglia!» e avrebbero voluto tenerlo”. “Nessuno può progettare un francobollo senza conoscere la tipografia e l’impaginazione. È piccolo e appena leggibile, quindi è necessaria molta attenzione quando si pianifica come organizzare quello spazio”.
Ben sette le emissioni che il Vaticano ha comunicato nel tardo pomeriggio di oggi e che arriveranno già il 4 novembre. Auspicando che la vendita ritorni lineare, non come avvenuto nel gruppo di titoli del 16 settembre (a domande precise, dalla sede non sono arrivate risposte in argomento, alimentando quindi ogni possibile congettura).
I nuovi tagli riguardano i viaggi di papa Francesco nel mondo durante il 2023 (è un foglietto da 2,45 euro), il Natale (1,25 e 1,30 in fogli da dieci e in libretti da due serie), la Basilica di san Paolo (1,30), le morti dell’architetto Giorgio Vasari (quattro cartoline postali da 1,25, 1,30, 2,45, 3,20) e di san Bonaventura da Bagnoregio (aerogramma da 2,45). Non previste, si sommano le voci per l’Istituto Sant’Apollinare (dentello da 1,30) e la Pontificia accademia alfonsiana (1,25).
Il tradizionale omaggio per le visite del pontefice è stato firmato da Patrizio Daniele e prodotto in diciottomilatrecento pezzi. Se nella carta valore compare il protagonista mentre saluta e benedice, il margine del blocco propone immagini simboliche dei Paesi toccati: un ragazzo e una bambina autoctoni (ci si riferisce a Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan, raggiunti dal 31 gennaio al 5 febbraio); la Basilica concattedrale di santo Stefano a Budapest (Ungheria, 28-30 aprile); il Santuario di Nostra Signora di Fatima (Portogallo, 2-6 agosto); una figura vestita in abiti locali tradizionali (Mongolia, dal 31 agosto al 4 settembre), la Basilica di Notre Dame de la Garde di Marsiglia (Francia, 22-23 settembre).
Nato il 24 maggio 1900, è stato citato in due francobolli, il 450 lire del 29 ottobre 1998 per la “Giornata del cinema” ricordando il film “Ti conosco mascherina” e il “B” datato 24 maggio 2020 nel centoventesimo anniversario dalla venuta al mondo. Domani, a quarant’anni precisi dalla morte, per l’attore e regista Eduardo De Filippo si aggiungerà un annullo.
A richiederlo, la Fondazione che ne perpetua il nome; verrà impiegato dalle ore 15 alle 20 presso il teatro “San Ferdinando”, in piazza De Filippo 23/27 a Napoli. Essendo un’iniziativa privata, gli interessati all’obliterazione dovranno rivolgersi allo spazio filatelia di via Monteoliveto 52.
Al tempo stesso sarà distribuito in edicola, gratuitamente con l’edizione locale de “La repubblica”, il testo “Tavola tavola chiodo chiodo… Il teatro di Eduardo nello spettacolo di Lino Musella”. Curato da Maria Procino e Alessandro Toppi, si basa -viene spiegato- sullo studio di carteggi eduardiani, documenti e articoli; intende offrire ai più giovani e agli studiosi quanto portato in scena con grande successo.
Il trasporto del corriere rappresentato dall’autopostale, dalla carrozza e dal treno nell’immagine lavorata da Marion Füllerer utilizzando illustrazioni create da Heinrich Blechner. Erano state pensate per un francobollo poi non emesso (si scelsero altre ipotesi) riguardante il settantacinquesimo anniversario dell’Unione postale universale, quindi risalenti al 1949. Il nuovo dentello, che ne festeggia il secolo e mezzo, è disponibile dal 23 ottobre, senza prevendita, a 3,00 euro.
L’Upu -ricordano da Vienna- fu fondata il 9 ottobre 1874 nella capitale svizzera, Berna, dove l’organizzazione ha ancora oggi la sede centrale. Dal 1948 è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite; attualmente comprende 192 Stati membri. La città accoglie inoltre il monumento dedicato al settore, risalente al 1909 e dovuto allo scultore francese René de Saint-Marceaux.
Come qualche altro caso (fra cui Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera e Vaticano), va notata la scelta di agire in autonomia, senza neppure il logo ufficiale definito per la ricorrenza.
Dalle serie animate alle carte da collezione, dai film ai videogiochi (senza trascurare i francobolli): ormai i giapponesi pokémon sono noti in ogni angolo del globo e continuano a rappresentare un fenomeno mondiale. Pikachu, uno dei membri più popolari, campeggia nel dentello odierno, appartenente al percorso “Il patrimonio artistico e culturale italiano” (sfugge, però, l’italianità del personaggio), modulo questa volta dedicato alla “Giornata della filatelia”. Dovuto a Grani & partners, è un “B” autoadesivo. Dunque, costa 1,25 euro e paga l’invio di una cartolina o di una lettera ordinaria nei venti grammi spedita all’interno dello Stivale. Conta cinquecentomilaventiquattro esemplari allestiti in fogli da ventotto. L’annullo di prammatica è appoggiato al Lucca Centro di via Vallisneri 2, in modo da poterlo impiegare durante il “Lucca comics & games”, appuntamento aperto oggi e in corso fino al 3 novembre. “Due universi paralleli” La manifestazione toscana “rappresenta un momento unico di incontro tra due universi paralleli, ma incredibilmente affini: quello del collezionismo filatelico e quello del gioco di carte collezionabili”, sostiene nel bollettino il responsabile per la filatelia di Poste italiane, Giovanni Machetti. “Due mondi che, seppur con modalità e storie diverse, condividono valori fondamentali come la ricerca, lo scambio e la passione”. Il comparto dei pokémon “ha da tempo conquistato una vasta e appassionata comunità di fan”, composta da giocatori, collezionisti, amanti delle serie animate. Tale gruppo, particolarmente attivo, è cresciuto nel corso degli anni attraverso forum, social media e raduni dedicati. Rappresenta un importante punto di riferimento per chi, giovane o adulto, vuole approfondire la propria conoscenza del settore, vivendo “un’esperienza di condivisione e crescita, che rafforza il legame tra generazioni e crea nuove connessioni all’interno del mondo del collezionismo”. L’iniziativa postale -conclude- è “anche un modo per avvicinare le nuove generazioni al collezionismo filatelico, mostrando loro quanto possa essere affascinante e divertente”.
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