La qualità del servizio garantito da Poste italiane? Tutti i risultati rilevati sono in linea con gli obiettivi regolatori previsti, annota nella relazione inerente al 2016 la Corte dei conti. Ricordando però che “il sistema di monitoraggio è stato oggetto, per un arco temporale compreso tra gennaio 2013 e luglio 2015, di attività che hanno inficiato la correttezza delle rilevazioni e la veridicità dei risultati. Sono emersi fenomeni di intrusione nel sistema di controllo di qualità che hanno dato luogo ad accertamenti a seguito dei quali Poste ha avviato numerosi procedimenti disciplinari a carico dei soggetti coinvolti. Sulla vicenda è stata avviata l’attività di audit, su richiesta del presidente e dell’amministratore delegato di Poste italiane, che si è conclusa a marzo 2016 con l’adozione di ulteriori misure sanzionatorie. Non è stato comunque possibile determinare se tali comportamenti, non conformi alle policy aziendali, possano aver avuto riflessi sulla determinazione degli indici di qualità del servizio rilevati”.
Più volte nel tempo (in particolare a proposito del 2005), la Magistratura contabile ha sottolineato la differenza tra i dati ufficiali e la realtà percepita quotidianamente. È capitato ancora adesso, riferendosi all’anno scorso. È stata ampliata l’offerta dei servizi (tornando a separare posta ordinaria e prioritaria), “tuttavia, le indicazioni provenienti dalle segnalazioni dei consumatori evidenziano come la crescente complessità delle offerte non sia stata accompagnata da un effettivo miglioramento della qualità”.
Un tema rilevante concerne la cadenza settimanale del recapito, che avrebbe creato disagi e situazioni critiche in vari centri di smistamento e distribuzione. In alcune zone, proteste sindacali ed eventi climatici, nonché la resistenza delle istituzioni locali al processo riorganizzativo, hanno avuto impatti sui disservizi e a livello di comunicazione.
Altra tematica sensibile riguarda la chiusura degli uffici periferici antieconomici o l’adeguamento agli orari di apertura. I piani di rimodulazione presentati da Poste negli ultimi tempi “hanno originato molteplici atti di sindacato parlamentare e ricorsi a Tribunali regionali nei quali vengono evidenziate le difficoltà che si sarebbero venute a creare nei piccoli centri urbani a seguito della diminuita fruibilità del servizio postale universale”. In molte occasioni i ricorsi sono stati accolti.