Commemorazioni a soggetto bellico dall’Est. Non riguardano, però, l’attuale crisi, anche se questa probabilmente non è estranea. L’attenzione verte sulla Seconda guerra mondiale, quella che localmente è ricordata come Grande guerra patriottica. Per oggi Bielorussia e Russia hanno programmato un foglietto congiunto dedicato ai settant’anni trascorsi da quando cominciò la riscossa contro gli invasori, definiti “fascisti tedeschi”. Dopo la serie di battaglie fra cui quelle a Stalingrado e Kursk. Curiosa la differenza tra i due annunci, ribaditi nel testo in rosso sopra al francobollo. Se Minsk (sua è l’emissione da 15.000 rubli locali) richiama i due Paesi, Mosca (che ha varato un 50 unità) cita pure l’Ucraina: era forse un progetto a tre poi -data la situazione- ridimensionato? Oppure, anche le Poste di Vladimir Putin intendono sottolineare, naturalmente a loro modo, un’egemonia nei confronti del vicino? Sul tema, Kiev glissa, annunciando un’analoga emissione per settembre, “ma non è sicuro al cento per cento”. Al contrario di Mosca, da dove -spiegano a “Vaccari news”- che “l’Ucraina ha ufficialmente rifiutato di partecipare. Nonostante ciò, abbiamo lasciato il suo nome sul foglietto”. La scena rappresenta i soldati ritornati tra i civili, tratteggiati in primo piano davanti ad un contesto di azioni militari e distruzioni; è dovuta a Sergey Ulyanovsky.
E Minsk ignora Kiev
18 Apr 2014 00:42 - FROM ABROAD
Congiunta con Mosca per i settant’anni da quando la Seconda guerra mondiale prese un’altra piega. Nella versione russa (ma non in quella del partner), il richiamo all’Ucraina