Nuovo passo in avanti del progetto “Filatelia nelle carceri”, questa volta a Prato, presso la casa circondariale La dogaia. Dove ieri si è tenuto l’incontro di presentazione. Partecipe, il pratese, già vicesindaco ed ora sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli. “La filatelia -ha detto- può rappresentare una straordinaria occasione per costruire reti di relazione sociale anche in situazioni difficili e questo progetto lo dimostra”.
All’incontro erano presenti la responsabile per la filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini, ed il primo cittadino, Matteo Biffoni, accompagnati dagli assessori al sociale, Luigi Biancalani, ed al personale, Benedetta Squittieri. “Si tratta -è il commento giunto dall’Ente locale- di un’iniziativa importante che ci spinge a un impegno anche da parte dell’Amministrazione e dei suoi uffici, per quanto possibile”. Infatti, con una circolare interna, chiederà ai propri dipendenti di non gettare le affrancature, ma di conservarle: saranno impiegate per l’iniziativa.
Quest’ultima è nata nel febbraio del 2013 con un protocollo d’intesa tra ministeri della Giustizia e dello Sviluppo economico, Poste italiane, Federazione fra le società filateliche italiane ed Unione stampa filatelica italiana. Dopo l’esperienza pilota di Bollate (Milano), ha coinvolto -precisa una nota- quattordici realtà. Fra esse, quelle di Genova, Milano (San Vittore e Opera), Pescara, Roma (Rebibbia), Torino, Trieste e Venezia.