Il liutaio scolpisce, modella e piega il legno per creare violini, viole e violoncelli. È anche restauratore di strumenti antichi, che con meticolosità, pazienza e standard elevati riporta in vita al servizio della musica. Un artigiano impegnato nella ricerca del suono perfetto. Così in Francia introducono il francobollo dell’11 febbraio (la distribuzione si è completata ieri) dedicato a un altro mestiere d’arte. Vale 1,65 euro, ideato da Florence Gendre e poi inciso chiamando Line Filhon (esiste anche il “souvenir philatélique” da 4,50).
Fin dalla sua origine nel XVI secolo in Italia, il violino si è evoluto poco e per esso si perpetuano gesti ancestrali. La lavorazione fine e precisa viene eseguita con le stesse tecniche e i medesimi materiali: semplici attrezzi come pialle, sgorbie e temperini, colle animali, vernice a olio di lino. In Francia è a Mirecourt, nei Vosgi, che la competenza si è ancorata. Nel corso del XVIII vi si formò un numero crescente di artigiani e molti di loro si stabilirono poi a Parigi. Il più famoso di tutti, Jean-Baptiste Vuillaume (1798-1875), ha aggiornato i grandi strumenti di Guarneri, Stradivari e altri specialisti cremonesi.
La cittadina d’oltralpe accoglie inoltre la grande tradizione dell’archetteria, quella dei Peccatte, Sartory, Tourte. Inoltre ospita l’École nationale de lutherie, unica nel Paese, che forma giovani apprendisti in questa professione.