Magia di internet e dei programmi di rielaborazione elettronica delle immagini. Con pochi passi si crea il bozzetto per una carta valore, con buona pace dei diritti che gravano sulle stesse e di qualsiasi deontologia professionale.
Ancora una volta, l’Algeria ha mostrato la sua “bravura” in questo campo. Il 4 aprile ha emesso un francobollo da 15,00 dinari per la presunta “Giornata internazionale delle vittime delle mine antiuomo”. Un tema nobile, stravolto, però, dal modo in cui si è arrivati alla vignetta.
A denunciarne i dettagli è il giornalista locale Med Achour Ali Ahmed, non nuovo a queste investigazioni.
La scena è costituita da tre elementi principali, tutti recuperabili sul web: il soldato impegnato nella ricerca è tratto da una rappresentazione dell’agenzia Reuters, riguardante militari statunitensi in Irak e presente su un sito canadese; lo sminatore è in un altro scatto, questo ripreso rovesciato e raggiungibile su una piattaforma firmata dall’Onu; quanto alla pianta, è una clipart in vendita in una francese.
Come se non bastasse, il millesimo presente sul dentello è 2013 e l’iniziativa cui fa riferimento non è esattamente quella che si legge, ma una più articolata “Giornata internazionale della sensibilizzazione al problema delle mine e dell’assistenza alla lotta antimine”. Che si celebra -questo sì- il 4 aprile.