Se la Francia, nell’emissione congiunta che vedrà la luce il 10 novembre, si è fermata al solo foglietto (“Vaccari news” del 10 ottobre), il Vaticano, cioè il secondo partner dell’iniziativa, è andato oltre varando pure due dentelli. È la serie dedicata alle grandi gallerie del mondo, nella fattispecie il Louvre ed i Musei vaticani.

Al pari del progetto lanciato a Parigi, protagonista della serie è l’“Annunciazione” di Raffaello, il cui cartone si trova nella struttura francese e la versione ultima in quella oltre Tevere.

Il blocco delle Poste papali, prodotto in 220mila copie, comprende due esemplari da 1,40 euro ognuno, disponibili però anche in fogli da dieci pezzi al costo rispettivo di 62 centesimi ed 1,00 euro. In questo caso la tiratura ammonta a 275mila serie.

A conti fatti, dunque, la versione vaticana costa 4,42 euro, quella francese 1,08 euro.

Ultimo venerdì del mese Ramadan, giornata dedicata a Gerusalemme. Giornata durante la quale -spiega da Teheran l’agenzia di stampa ufficiale Irna- “milioni di musulmani proclamano la loro condanna e protestano contro il comportamento razzista di Israele e contro i crimini del regime sionista nei territori occupati di Palestina”.

Lo stesso presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha chiesto che Israele venga cancellato dalla mappa del mondo. Una domanda peraltro già concretizzata sui francobolli.

Tra i diversi casi noti, forse quello più clamoroso giunge dalla Giordania: nel 1964, per ricordare la seconda riunione dei summit arabi al Cairo, sono stati realizzati cinque francobolli ed un foglietto con la cartina nazionale. Il Paese arriva sul Mediterraneo, ignorando dunque Israele.

Quasi mille i collezionisti che, di persona o a distanza, hanno partecipato all’ultima asta Ghiglione.

Ma com’è andata? “Bene la prefilatelia”, risponde dalla ditta genovese Roberto Ghiglione; “tengono gli Antichi stati italiani, con buoni realizzi nel settore delle piccole collezioni”.

“Senza follie” il Regno, sia pure con interessanti performance nei servizi. Grazie alla dispersione di una raccolta molto avanzata, per la Rsi si parla di “grande risultato”.

Senza sforzi hanno cambiato proprietario le varietà importanti di Repubblica e la posta aerea del periodo 1930-1933. “Solita battaglia finale” per le molte occasioni in vendita nel comparto lotti e collezioni.

Tra le performance, una “busta primo giorno” di Lombardo Veneto del 15 centesimi, passata da 2.500 a 3.800 euro.

Nel catalogo pure l’intero postale “Barbus”, legato alle attività professionali di Aldo Busoni, di cui “Vaccari news” il 26 ottobre ha ricordato la recente scomparsa. Partita da 6.500 euro, la cartolina ha trovato compratore a 7.800.

Di sicuro l’“uovo invernale” di Peter Carl Fabergé non è a rischio aviaria. Nemmeno se diffuso in versione fogliettata: è la Finlandia a promuovere l’iniziativa, presente oggi agli sportelli con un blocco da 7,00 euro dedicato appunto alla preziosa creazione dell’orafo russo, disegnata da Alma Pihl.

L’originale fu regalato dallo zar Nicola II alla madre e viene considerato fra le più belle realizzazioni nella storia della gioielleria. Praticamente trasparente, è ottenuto da un cristallo siberiano e decorato con tremila diamanti. All’interno, in un cestino di platino, si trova il bouquet di anemoni, ognuno dei quali ricavato da un quarzo bianco e decorato con altri diamanti; gli stami sono d’oro. Fin qui, l’originale, che porta l’anno 1913.

Ma anche le nuove versioni cartacee si fanno notare. Il primo dei due esemplari contenuti nella speciale confezione offre le scritte, gli stami ed i gambi impreziositi da un sottile strato d’oro a 22 carati, mentre nel secondo dentello i testi e gli ornamenti dell’uovo sono caratterizzati da una superficie in argento 99,9%. E non mancano ulteriori sorprese, per esempio la tecnica a rilievo applicata all’intero uovo, presente chiuso ed aperto sui bordi.

L’iniziativa postale anticipa le manifestazioni previste per il 2006, quando il francobollo finlandese festeggerà il secolo e mezzo di vita.

Una volta persino il centesimo aveva un significato ed il risparmio rappresentava un valore da condividere e promuovere con iniziative a tutto campo. Anche attraverso francobolli speciali, com’è accaduto con il 40 lire che l’Italia emise il 30 ottobre 1965.

Ma ora -momento di ristrettezza- torna in auge: anche Poste italiane partecipa alla “Settimana mondiale del risparmio” con diverse iniziative.

Ad esempio, promuovendo il buono fruttifero postale, “che continua –spiegano da Roma- ad essere uno degli strumenti di risparmio preferiti dalle famiglie italiane”. I primi buoni furono emessi nel 1925, dunque ottant’anni fa; oggi in circolazione ve ne sono 102 milioni, per un controvalore pari a circa 163,3 miliardi di euro.

Ma c’è anche chi pensa ai centesimi, come a Brescia. Una ventina le classi elementari coinvolte questa mattina, alle quali è stato donato lo speciale salvadanaio a forma di cassetta per le lettere. Servirà loro per imparare a risparmiare, ma anche per contribuire ad un progetto benefico che vede protagonista l’Associazione italiana genitori, supportata fra l’altro dal Circolo filatelico numismatico bresciano.

Uscirà il 10 novembre il 45 centesimi che l’Italia dedica a Giuseppe Mazzini, nato due secoli fa a Genova. In base alle anticipazioni, la vignetta dovrebbe comprendere una medaglia celebrativa.

“La figura del grande patriota –precisa il Comitato nazionale che sta promuovendo la ricorrenza- si presta alla più ampia divulgazione sul piano internazionale per lo straordinario contributo recato in una triplice direzione: 1) l’unificazione italiana; 2) l’integrazione europea; 3) la fratellanza universale tra i popoli. L’ideale mazziniano coniuga, infatti, in un’unica ed originale sintesi, nazionalità, europeismo ed umanità”.

Diversi i francobolli che nel passato hanno celebrato il politico ottocentesco, alcuni dei quali elencati da “Vaccari news” il 22 settembre.

In genere, le cose sbagliate si buttano via. I filatelisti, invece, le apprezzano e, anzi, non sono pochi coloro che si specializzano in questo ambito: raccogliere e studiare tutti gli scarti di stampa che in altre situazioni finirebbero al macero.

Fra gli appassionati c’è pure Tom Pierron, che ha scritto il volume, in inglese, “Errors & varieties”. È dedicato a tutti gli infortuni subiti e individuati dai francobolli britannici usciti nel periodo di Elisabetta II.

Colori mancanti, dunque, ma anche non dentellati, con problemi alla filigrana o alle sostanze poste sulla superficie per agevolare il trattamento automatico dei plichi. Di fatto è un catalogo “parallelo” a quello normale, poiché le situazioni riscontrate sono numerosissime (oltre 2.800), qui raccolte in 550 pagine e valutate in sterline. Il prezzo di vendita in Italia del libro è di 90,00 euro.

Passa virtualmente da Vignola uno fra i più significativi documenti appena messi all’incanto dalla luganese Investphila. Agendo per conto di un proprio cliente, Paolo Vaccari l’ha infatti acquistato alla cifra di 550mila franchi (base di partenza 250mila), che considerando anche i diritti d'asta diventano 649mila.

È il grande frammento di “probabile fascetta” con due esemplari del 1/2 tornese delle Province napoletane usati nel 1862. Avrebbero dovuto essere verdi ma, per errore, furono stampati in nero. “Una delle più grandi rarità in senso assoluto nell’ambito degli Antichi stati italiani”, precisano dalla Svizzera, ma anche “tra le più importanti e classiche varietà a livello mondiale”.

“Ritrovato nel 1907 -conferma lo stesso Paolo Vaccari- giunge ora per la prima volta sul mercato. Un altro esemplare nero su frammento di lettera, appartenuto alla collezione «Alfonse», è stato venduto a Londra da Phillips all’equivalente di 195mila dollari; era il 20 ottobre del 1988”.

Entrambi i documenti sono stati timbrati in partenza a Roccagloriosa.

È stato anche presidente della Federazione fra le società filateliche italiane, Aldo Busoni, scomparso il 14 ottobre scorso dopo una militanza nel settore che ha superato gli otto decenni.

“Cominciò a collezionare francobolli ad undici anni”, ricorda l’attuale presidente del Circolo filatelico numismatico empolese, Franco Moscadelli.

“Forse era il collezionista più anziano d’Italia. Ha collezionato un po’ di tutto, è stato presente ad alcune mondiali di filatelia e si è dedicato sempre alla raccolta di annulli”. Fondatore e per trent’anni presidente dello stesso sodalizio, ha creato anche altre associazioni specializzate.

Ma gli appassionati lo ricorderanno pure per un ulteriore dettaglio: la sua attività professionale era legata ad uno dei più pregiati interi postali italiani. Aldo Busoni è stato infatti fra i titolari della Barbus impermeabili, la società che negli anni Cinquanta del secolo scorso utilizzò le cartoline “Quadriga” come veicolo pubblicitario.

Era nato il 13 marzo 1913.

Si svolse 145 anni fa esatti lo storico incontro a Teano tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II. L’episodio avrebbe dovuto essere ricordato da un annullo (poi “rinviato a data da destinarsi”), richiesto dall’Amministrazione comunale presso il centro campano. Centro in cui, proprio in questi giorni, sono state programmate diverse iniziative.

Ma intanto i collezionisti stanno aspettano anche il francobollo per Mazzini, altro protagonista dell’Ottocento italiano. Si tratta di un 45 centesimi che ricorda i due secoli trascorsi dalla nascita, atteso entro poche settimane. Il dentello verrà anticipato già domani da un altro manuale, voluto dal Centro studi storici Terni e impiegato nella città umbra.

Se il dentello vaticano dedicato al Sinodo dei vescovi arriverà ad evento già archiviato, l’Italia gioca d’anticipo. Sono da oggi in vendita, prima che i lavori vengano completati, i due francobolli riguardanti il restauro del ciclo pittorico “Storie dei santi Stefano e Giovanni Battista”, dovuto a Filippo Lippi e conservato presso la cattedrale di Prato.

Evento, quello dell’emissione, che la città toscana ha festeggiato alla grande. “Un’iniziativa che dà lustro a Prato”, ha fra l’altro detto il vescovo, Gastone Simoni. “ Il francobollo –ha aggiunto il presidente della Provincia, Massimo Logli- è un riconoscimento importante”. “Un modo straordinario per celebrare il restauro”, gli ha fatto eco l’assessore alla cultura del Comune, Andrea Mazzoni.

“Tante volte –ha ricordato il direttore della Soprintendenza per i beni architettonici per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per le province di Firenze, Pistoia e Prato, Bruno Santi- le Poste sono ricorse al nostro patrimonio, dal Ponte di Santa Trinita al Campanile crollato di Venezia, senza dimenticare le Natività”.

“Forse –ha aggiunto il direttore della filiale cittadina di Poste italiane, Luigi Baldini- i due francobolli sono il modo migliore per perpetuare il restauro”.

I dati riguardanti l’emissione sono stati riportati da “Vaccari news” il 3 ottobre.

Il momento clou si svolgerà sabato 29 ottobre, ma la mostra proseguirà fino al 6 novembre. Mostra dedicata all’Esercito ed ospitata presso il Circolo ufficiali di Torino, che si trova in corso Vinzaglio 6.

A firmare l’iniziativa è l’Associazione nazionale collezionisti annullamenti italiani, che per l’occasione ha “schierato” tredici collezioni, principalmente collegate all’argomento. In più, i visitatori potranno osservare il materiale di un ufficio postale militare da campo.

Per sabato 29 è previsto pure un congresso intitolato “La marcofilia ieri e oggi”.

L’allestimento, ad ingresso libero, sarà visitabile il 29 ottobre dalle ore 9 alle 18, dal 30 ottobre al 6 novembre fra le 16 e le 18, il 4 novembre dalle 10 alle 18.

Non hanno facciale esplicitato, quindi sono utili per le grandi aziende che si avvalgono di tariffe agevolate, ma risultano comodi pure per il piccolo utente, in quanto a prova di ritocchi tariffari. E poi sono adesivi e in bobine da 500 o 3mila pezzi. Per una volta, dunque, San Marino sposa la praticità, con questo esemplare inizialmente non previsto e al debutto il 17 novembre.

Il taglio integra la serie ordinaria del 2002 e serve, come si legge nella stessa vignetta, per spedire una lettera ordinaria pesante fino a 20 grammi. I collezionisti potranno acquistarlo a 45 centesimi.

Tratto da una foto di Paolo Candelari, il dentello riproduce una dalia rosa, che nel linguaggio dei fiori esprime riconoscenza.

Prodotto in 2,2 milioni di pezzi, al retro presenta una numerazione progressiva.

Sempre il 17 novembre il Titano proporrà -salvo sorprese- l’ultima tranche di produzioni 2005. Sono la serie per gli artisti, l’omaggio a Clemente XIV e la consueta emissione natalizia.

Insieme o anche separati, tornano i volumi Europa prodotti dall’Unificato e dedicati, secondo gli schemi tradizionali, alla parte occidentale del continente.

“Nella scelta dei criteri di formazione dei prezzi -annuncia l’amministratore delegato della Commercianti italiani filatelici, Igino Lottini- ci siamo preoccupati di rappresentare, per quanto possibile, le realtà di mercato dei diversi Paesi trattati. In linea generale le modifiche dei prezzi sono di segno positivo; contrariamente alla scorsa edizione non vi sono stati ribassi se non in alcuni casi sporadici, comunque ininfluenti sul totale del valore”.

Forse, però, la notizia è un’altra: diventa difficile, anche per i professionisti, classificare i francobolli. “Sembra quasi -prosegue Igino Lottini- che le amministrazioni postali di tutto il mondo si divertano a cercare nuove forme di stampa e combinazioni varie sperando di attirare l’attenzione dei collezionisti per aumentare le loro vendite”. Ecco perché -aggiunge il direttore responsabile delle stesse edizioni, Paolo Deambrosi- “una guida è sempre più importante per il collezionista”.

Ogni volume si compone tra le 472 e le 527 pagine e costa 26,00 euro.

Si spengono le luci sull’XI assemblea generale del Sinodo dei vescovi, istituzione permanente introdotta da Paolo VI quarant’anni fa per mantenere vivo lo spirito dell’esperienza conciliare.

Ma il francobollo celebrativo uscirà solo il 10 novembre prossimo. Si tratta di un 62 centesimi che si ispira al tema scelto per l’appuntamento: “L’Eucarestia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”. Non a caso, la vignetta propone un particolare tratto dalla “Cena di Emmaus”, opera dovuta a Primo Conti.

“I lavori del Sinodo -si legge fra l’altro nel documento conclusivo- si sono svolti in un'atmosfera di gioia e di fraternità che è stata nutrita da una discussione aperta dei problemi e una spontanea condivisione dei frutti dell'anno eucaristico... Molte testimonianze hanno riferito fatti positivi che consolano; ad esempio: la rinnovata presa di coscienza” circa l'importanza della santa messa domenicale, “l’aumento delle vocazioni sacerdotali e di vita consacrata in diverse parti del mondo, la forte esperienza delle giornate mondiali della gioventù che sono culminate in Germania a Colonia, lo sviluppo di numerose iniziative per l'adorazione del Santissimo Sacramento in tutto il mondo, il rinnovamento della catechesi del Battesimo e dell'Eucaristia alla luce del Catechismo della Chiesa cattolica, la crescita di movimenti e comunità che formano dei missionari per la nuova evangelizzazione, il moltiplicarsi di tanti gruppi di ministranti, foriero di nuove vocazioni e tante altre esperienze che ci aprono a un sincero rendimento di grazie”.