Accanto all’area italiana, l’asta che la società Vaccari ha organizzato per il 18 maggio offre altro, a cominciare dalla sezione dedicata genericamente all’estero.
In essa campeggia, di Vaticano, il “Giornata mondiale della gioventù” ritirato, offerto con angolo di foglio (è il lotto 1.028 e parte da 950 euro). Decisamente più classici sono i “Black penny” usati (1.043, 250; 1.044, 200; 1.045, 200), anche in coppia orizzontale (1.046, 500), e il 2 pence, sempre usato e in coppia (1.047, 950).
Tra le buste, va notata quella dagli Stati Uniti a “Spezia, Sardinia” del 12 novembre 1860, affrancata con il 5 centesimi marrone “Jefferson”; era destinata a un membro del Mediterranean squadron. Si caratterizza per le tasse manoscritte e i bolli di transito anche al retro (1.065, 2.500).
Non bisogna trascurare l’area intitolata a lotti e collezioni. In particolare, spicca lo studio specializzato sulle tavole dei primissimi francobolli di Regno Unito, ancora l’1 penny nero, quello rosso e il 2 pence azzurro, sciolti e su supporto (1.118, 4.500). Oppure, la raccolta di corrispondenze tra Italia e Svizzera risalente al periodo 1851-1874 (1.135, 5.000).
In biblioteca
Dopo tanto tempo, ritorna la letteratura, con titoli per varie borse. Meritevoli di attenzione sono, ad esempio, il catalogo di vendita Robson Lowe “The «Burrus» Italian States” (1.290, 30), l’“Enciclopedia filatelica italiana - Antichi Stati Italiani” (è il tomo II per il Regno di Sardegna, 1.313, 45), i saggi “La liberazione del Veneto” di Lorenzo Carra (due volumi, 1.333, 180), “I francobolli del Regno di Napoli e i due provvisori da mezzo tornese del 1860” di Emilio Diena (con le tre tavole fuori testo, 1.341, 90), “Milano e i milanesi nella storia del volo 1784-1914” di Sandro Taragni (1.395, 35), “La posta militare italiana nella Prima guerra mondiale” di Aldo Cecchi e Beniamino Cadioli (1.401, 35), “Il servizio postale nella Marina militare 1892-1920” di Ottorino Pieroni (1.404, 35), “Lettere dei combattenti del Risorgimento” di Aldo Pozzolini Gobbi (1.405, 15).
Si aggiungono i mercuriali “Stato Pontificio - Bolli ed annullamenti postali” di Alfonso Bürgisser (1.329, 40), “Manuale e catalogo dei francobolli di Sardegna” di Cesare Rattone (1.371, 110), “The cancellations of hungarian post offices on the first issue of Hungary 1867-71” di Gary Ryan (due volumi, 1.375, 160) e la rivista “Vaccari magazine” completa (1.438, 1.400).
Naturalmente, tra le 1.438 voci disponibili, ognuno può trovare qualcosa di interesse personale più specifico…
Fauna e flora subacquee anche dall’Italia, che ha scelto oggi, “Festa dell’Europa”, per arrivare con il proprio contributo targato PostEurop. Sono due “Bzona1” da 1,30 euro, utilizzabili per spedire una cartolina o una lettera ordinaria nei venti grammi verso il Vecchio continente o il Mediterraneo. La tiratura è stata fissata in duecentocinquantamilaventi esemplari autoadesivi per ciascun soggetto, allestito in fogli da quarantacinque.
Alle immagini ha operato Matias Hermo; raffigurano un’interpretazione artistica dell’argomento scelto e riferito proprio al Mediterraneo, una delle aree del pianeta con la maggiore biodiversità. Per l’annullo fdc occorre rivolgersi allo spazio filatelia di Genova; si trova in via Dante 4.
Dall’Acquario di Genova
Gli oceani contengono il 97% dell’acqua presente sulla Terra e rappresentano, per volume, il 99% di spazio occupato da organismi viventi, di cui solo 200mila specie identificate. Un capitale sempre più interconnesso alla vita e anche all’esistenza del genere umano, che necessita dell’azione congiunta di tutti per essere preservato.
Sono alcuni dei dati offerti nel bollettino, sottoscritto dal presidente e amministratore delegato di Costa edutainment, Acquario di Genova; si chiama Giuseppe Costa. Tale struttura è in prima linea da oltre trent’anni nella conservazione e protezione degli ambienti acquatici coinvolgendo milioni di visitatori attraverso l’emozione dell’incontro ravvicinato con la natura che diventa veicolo per messaggi di conservazione (fine).
Esattamente cent’anni dopo il pubblicitario per i “Baci”, predisposto ma non emesso, ecco la rivincita con la “Coppa della Perugina”, anch’essa giunta al secolo. Il francobollo ha debuttato stamattina. Appartenente alla serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”, è un “B” da 1,25 euro; consente di spedire una cartolina o una lettera ordinaria nei venti grammi in regime domestico. La tiratura è stata fissata in duecentocinquantamilaventi esemplari autoadesivi, allestiti in fogli da quarantacinque. Nell’immagine compare il primo manifesto della corsa automobilistica su strada a caratura internazionale che si disputò a Perugia dal 1924 al 1927. Fu realizzato esattamente nel 1924 dall’illustratore Federico Seneca, lo stesso che rappresentò la celebre coppia abbracciata. In alto c’è il richiamo alla gara. L’annullo primo giorno di emissione si trova all’ufficio postale di Ellera Umbra (Corciano, Perugia), sito in via Gramsci 10. “Il percorso più veloce d’Europa” Il confronto “riuscì ad affermarsi grazie alla lungimiranza manageriale di Giovanni Buitoni, il giovane rampollo della famiglia” proprietaria della Perugina e al tempo medesimo presidente dell’Automobile club del capoluogo umbro. “Un bel tracciato sicuro definito il percorso più veloce d’Europa”, le curve sopraelevate, la torre direzione gara alta dodici metri, il fissaggio dello sterrato con i residui di raffinazione del petrolio, i collegamenti telefonici sull’itinerario, quelli radiofonici nel centro della città, le riprese cinematografiche, le tribune mobili realizzate con le carrozze ferroviarie, i cioccolatini distribuiti gratuitamente, il montepremi fino a 250mila lire “saranno gli indovinati ingredienti di quell’ambizioso «pacchetto»”. Infine, “molto innovativa per quell’epoca”, l’idea di abbinare un evento sportivo a un marchio commerciale con il solo scopo di lanciarlo sul mercato. Passeranno venticinque anni prima di poter rivedere il nome della manifestazione nelle cronache sportive, questa volta dal 1952 al 1954 in abbinamento al “Giro automobilistico dell’Umbria”. Nel 1984 il Club auto e moto d’epoca perugino (il testo del bollettino è del suo presidente, Ugo Amodeo), in collaborazione con la famiglia Buitoni, pensò di rievocare l’appuntamento, ora in chiave turistico-culturale. Da quel momento sono state organizzate trentacinque rievocazioni storiche; l’attuale è in corso da oggi al 12 maggio (continua).
La “baguette” nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità, decisione che ha indotto la Francia a renderle omaggio con un francobollo da 1,96 euro, dovuto a Stéphane Humbert-Basset (c’è anche il “souvenir philatélique” da 4,50). La prevendita scoccherà il 16 maggio, il giorno dopo la distribuzione sarà completata. “Pane della nostra vita quotidiana, simbolo della nostra gastronomia, gioiello della nostra cultura”, annota il presidente della Confédération nationale de la boulangerie pâtisserie française, Dominique Anract. “È composta da ingredienti base come farina, acqua, sale, lievito e/o pasta madre. Questa apparente semplicità rivela una complessità di lavorazione: dosaggio e pesatura degli ingredienti, impasto, fermentazione, divisione, riposo, modellatura, rifinitura, cottura… Tanti passaggi meticolosi eseguiti dal fornaio artigiano, il cui sapere unico viene tramandato di generazione in generazione”. Portatrice di sapere e costumi, la “baguette” è profondamente radicata nelle pratiche quotidiane. Incarna un rito, quello di recarsi in panetteria, un negozio di prossimità, che attira ogni giorno dodici milioni di consumatori. La produzione, pari a sei miliardi di pezzi all’anno, conferma il suo status di icona nel patrimonio alimentare nazionale.
Un centro di 53mila abitanti in provincia di Varese e tre annulli del primo giorno da valorizzare. Tanto da suggerire una pubblicazione specifica. È “Giorno di emissione... Gallarate!”, dovuta a Beniamino Bordoni per conto di Prodigi edizioni. Sono 12 pagine con immagini a colori (senza indicazioni di prezzo), presentate come estratto dalla “Rassegna gallaratese di storia e d’arte” numero 140. Il modo per divulgare una pratica all’esterno del mondo collezionistico e, comunque, per lasciare traccia nel tempo.
Protagonisti sono i manuali “che -si legge nel testo- «certificano» la nascita di un francobollo essendo utilizzati solamente nella data in cui esce il dentello e nella località che ha uno specifico collegamento con la carta valore in modo da rafforzare il legame tra l’emissione ed il suo territorio”.
Nel caso specifico, sono le obliterazioni dedicate alle costruzioni aeronautiche dell’1 giugno 1981 (riguarda un 200 lire per l’elicottero Agusta “A109”) e del 28 marzo 1983 (il 400 per l’aeromobile della stessa azienda classificato “A129”). Si aggiunge quella dell’1 ottobre 2007 per il latinista Concetto Marchesi: nella cittadina ha sede l’associazione lui dedicata.
Dalla Small european postal administration cooperations francobolli con soggetto dedicato alle attrazioni turistiche maggiori. “È stata una scelta facile illustrare il nostro arcipelago… un insieme unico da una prospettiva internazionale”, dicono da Aland, che l’8 maggio ha lanciato il proprio contributo Sepac. È un taglio per il Vecchio continente, ora in vendita a 3,20 euro.
Dietro vi è Anette Gustafsson, supportata per la grafica da Johanna Finne: ha dipinto un panorama estivo ad acquerello, catturando il carattere dell’area con le rocce nude, gli scogli, i ponti, le barche a vela e gli insediamenti sparsi. Con il suo insieme di terre emerse (circa 6.700 isole, cui si aggiungono 20mila isolotti di dimensioni inferiori a 0,25 ettari) e baie poco profonde, forma un mondo unico nel mar Baltico. Grazie alla tranquillità, alla vita nell’aria aperta e alle esperienze tra la natura, attira ogni anno migliaia di turisti.
“Dalle prime ore della guerra imposta a Israele il 7 ottobre, quando l’entità dell’orrore divenne evidente”, i volontari di Zaka - Search and rescue furono chiamati direttamente sul campo.
“Le cose orrende cui hanno assistito -commentano da Israel post- non li hanno scoraggiati; hanno lavorato instancabilmente sotto il fuoco per trovare e recuperare ogni segno di vita al fine di preservare la dignità degli assassinati e portarli alla sepoltura”. “Hanno dovuto scoprire le orribili atrocità che gli spietati assassini si sono lasciati alle spalle e sono diventati involontariamente testimoni viventi degli abusi terribili e mostruosi avvenuti. Lungo molte settimane, questi angeli della grazia hanno lavorato per trovare tracce dei morti e raccogliere prove, pensando al bene delle famiglie che cercavano qualsiasi elemento dei loro cari uccisi per poterli seppellire adeguatamente e rispettosamente”.
Tale impegno è stato ricordato da Israele con un francobollo da 17,40 shekel, in distribuzione da ieri. Porta il nome di David Ben Hador.
Se il francobollo da 95 centesimi del 6 dicembre 2016 celebrava i quarant’anni trascorsi dalla vittoria italiana alla Coppa Davis, quello odierno riguarda la seconda conquista, registrata il 26 novembre scorso. Inutilmente duplicato in foglio da ventotto esemplari e in foglietto autoadesivi (tirature: duecentomilaquattro e centomila esemplari), è un “Azona1”. Pagando 3,60 euro, consente di spedire per via prioritaria una cartolina oppure una lettera nei cinquanta grammi, in Europa o nel Mediterraneo.
L’omaggio figura nella serie “Lo sport”; il bozzetto, dovuto a Maria Carmela Perrini, propone l’équipe nell’atto di alzare il trofeo, riferito alla massima competizione planetaria a squadre nazionali; si aggiunge un nastro con i colori della bandiera. Il foglietto vi affianca la foto dei giocatori posizionati attorno al riconoscimento; da sinistra a destra ecco Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, il capitano Filippo Volandri, Jannik Sinner, Simone Bolelli e Lorenzo Sonego. Si somma il logo della Federazione italiana tennis e padel. L’annullo è al Roma Prati, ufficio postale collocato in viale Mazzini 101.
“Un anno eccezionale”
Il bollettino risulta firmato dal presidente della stessa Federazione, Angelo Binaghi. “Il 2023 -scrive- è stato per il tennis italiano un anno eccezionale e sono convinto che altrettanto eccezionali saranno quelli a venire. Ma il nostro è un viaggio iniziato molto tempo fa. Anni nei quali abbiamo affrontato momenti difficili ma che sono serviti a costruire, mattone dopo mattone, i successi incredibili di oggi. È importante, dunque, non dimenticare mai da dove siamo partiti, per apprezzare a pieno dove siamo arrivati. Le vittorie delle nostre ragazze e l’era d’oro del maschile che stiamo vivendo in questi anni, sono stati certamente il frutto di una visione, di un’attenta programmazione ma, soprattutto, di tantissimo lavoro”.
Scrivere una lettera, apporre il francobollo, annullarlo all’ufficio postale, dare il tempo per la lavorazione e il recapito, far gioire il destinatario. Cinque passaggi, cinque cartevalori autoadesive della Repubblica Ceca. Dovute a Filip Heyduk, si ispirano agli “emoji” (in italiano, le “faccine”), introdotti sui telefoni cellulari del Giappone fin dal 1999; il mondo occidentale “ha scoperto il loro fascino oltre un decennio dopo”. Sono dei “B”, emessi il 7 maggio e validi per una lettera ordinaria nazionale nei cinquanta grammi di peso; tale servizio attualmente richiede 27,00 corone locali.
Non solo articoli sulle disinfezioni postali, come talvolta segnalato in passato, anche per la ritornata attenzione alle epidemie vista la drammatica esperienza del coronavirus. Il “Bollettino prefilatelico e storico postale”, organo dell’Associazione per lo studio della storia postale, tratta pure altri argomenti. Per esempio, l’ultimo numero disponibile, il 222, offre alcuni studi più tecnici, talvolta con uno sguardo alla situazione sociale. Un esempio è dato dal contributo di Francesco Luraschi, intitolato “Osservazioni sulle convenzioni postali tra Austria e Regno di Sardegna: 1844-1854”. L’1 giugno 1844 -così inizia l’intervento- “entrava in vigore una nuova convenzione tra l’Impero Austriaco e il Regno di Sardegna firmata il 14 marzo precedente che sostituiva quella del 1838 la quale prevedeva il pagamento del porto postale solo fino al confine tra i due Stati e quindi il costo ripartito tra mittente e destinatario”. Tale vecchia modalità, che obbligava lo speditore a recarsi in posta per pagare almeno il porto interno altrimenti la lettera non sarebbe partita, “era anche una prassi che per l’occhiuta polizia austriaca costituiva un facile sistema di controllo sulle persone che tenevano corrispondenza con l’estero”.
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