È Andorra Spagnola a sottolineare il venticinquesimo anniversario di una scelta epocale. L’1 gennaio 1999, quindi un quarto di secolo fa, venne introdotto l’euro, in quel momento e per i tre anni successivi solo una moneta contabile e per i pagamenti elettronici.
Le cose cambiarono a Capodanno del 2002, portando all’accantonamento definitivo, tra l’altro, di lire, marchi, franchi e peseta. Conducendo anche il piccolo Coprincipato pirenaico a misurarsi nella vita quotidiana con la nuova valuta.
Il passaggio è stato ricordato con un francobollo simbolico da 2,90 euro, datato 3 giugno. Associa il territorio allo spicciolo base, aggiungendovi i simboli dell’Unione: azzurro e stelline gialle della bandiera.
L’occasione, valida fino al 30 giugno, per avvicinare il lavoro di Vincent van Gogh. Magari scoprendo dipinti poi finiti tra i francobolli. Come il “Ritratto di uomo (ritratto di Joseph-Michel Ginoux)” del 1888, olio su tela conservato al Kröller-Müller museum di Otterlo, nei Paesi Bassi: è presente, per dire, nello 0,50 dollari locali emesso da Antigua e Barbuda il 13 maggio 1991 per ricordare l’artista a un secolo dalla morte. Accade al Museo “Pasquale Revoltella” di Trieste, che sta proponendo la mostra intitolata semplicemente “Van Gogh”. Curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti, offre oltre cinquanta lavori del protagonista. Documenta -viene anticipato- l’intero percorso del pittore, nato il 30 marzo 1853. Inizia dal racconto dei primi cinque anni di attività, soffermandosi sugli scuri paesaggi della giovinezza. Tra il 1881 e il 1885 si limita principalmente al disegno, è consapevole di dover acquisire ancora gli strumenti tecnici per crescere; raffigura seminatori, raccoglitori di patate, boscaioli, contadine dedite a mansioni domestiche. La mano si rivela nell’espressività dei volti, negli atteggiamenti dei corpi, nella fatica intesa come ineluttabile destino. Nel biennio parigino, tra il 1886 e il 1888, assorbe il clima vitale della città, conosce e frequenta i colleghi; si dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista, conquistando un linguaggio più immediato, che si rende evidente dopo il trasferimento ad Arles. L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1888, genera sconvolgimenti emotivi ancora maggiori, che lo portano verso eccessi cromatici. La forza del tratto, delle vibranti e violente pennellate, rendono la rappresentazione della natura un esempio ritenuto unico. L’esilio volontario, durante la primavera del 1889, nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul de Mausole, vicino a Saint Remy, sigla un periodo non sempre sereno ma artisticamente fecondo. Il suo intervento tocca vertici fino ad allora mai raggiunti. Negli ultimi tre mesi trascorsi a Auvers-sur-Oise produce un gran numero di opere. Il 29 luglio 1890 decide di porre fine all’esistenza.
Anche i palloni irregimentati per la guerra, sin da quando furono inventati. Le Cinque giornate di Milano risalenti al 1848, piuttosto che l’assedio di Parigi del 1870-1871, non sono che due casi tra i più noti. Tale approccio comunicativo si è arricchito di un ulteriore episodio, avviato a fine maggio e forse non completato ancora. A cominciare pare siano stati i sudcoreani, riattivando gli altoparlanti posizionati sul 38° parallelo e inviando palloni per diffondere nel Settentrione propaganda verso i “fratelli” divisi. La Corea del Nord ha reagito in maniera coerente, spedendo in più rate, diretti alla controparte, centinaia di altri palloni pieni di spazzatura di vario genere, letame compreso. Tanto da aver fatto scattare l’allarme, temendo che dentro vi fossero sostanze esplosive, chimiche o batteriologiche. Ma, per quello che se ne sa, erano solo rifiuti…
Alla fine è passato di mano e, com’era prevedibile, ha fruttato la cifra più alta di tutta la vendita all’asta firmata da Robert Siegel a New York tra il 14 e il 15 giugno. È il francobollo di Stati Uniti da 1 centesimo databile attorno al 1868, raffigurante Benjamin Franklin e citato come “Z grill”. Sul mercato si conosce solo questo esemplare (l’altro è musealizzato), per l’occasione stimato tra i 4 e i 5 milioni di dollari locali. L’importo raggiunto, diritti a parte, è stato di 3,7. A sette cifre anche un altro reperto, questo raffigurante Abraham Lincoln. È il 15 centesimi coevo, sempre con la griglia in rilievo nel tipo denominato “Z” dagli specialisti, stratagemma introdotto in quegli anni a titolo sperimentale affinché assorbisse l’inchiostro dell’annullo impendendo il riciclo della carta valore. Pure esso è conosciuto in due pezzi, entrambi però in mani private. Valutato 1,5-2 milioni, ha trovato compratore a 2,35, sempre senza calcolare il premio per la casa mediatrice. Nel suo insieme, il materiale proposto rappresentava la parte più significativa della collezione realizzata da William “Bill” Hunt Gross e ancora non ceduta. Grazie a importanti investimenti, il filatelista era riuscito ad avere tutti gli esemplari del Paese elencati dal catalogo nazionale Scott.
Sono state necessarie 1.216 pagine di grande formato e con immagini quasi sempre a colori per documentare i francobolli emessi da alcune realtà europee. È il terzo volume del catalogo che la Yvert & Tellier dedica al Vecchio continente.
Nel dettaglio, considera quelle che, secondo la lingua francese (cioè l’idioma con cui il testo è stato scritto) sono comprese tra la “H” di Helgoland e la “P” di Paesi Bassi. Si tratta di oltre cinquanta voci, fra le quali, giusto per citare le realtà ancora attive, figurano anche Eire, Islanda, Italia, Kazakistan, Kirghizistan (e Kyrgyz express post), Kosovo, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Smom, Ungheria, Uzbekistan.
Oltre ad aggiungere le novità degli ultimi cinque anni e a rivedere le stime economiche (espresse nella moneta comune), l’intervento editoriale si è soffermato in particolare proprio sui Paesi Bassi: tale capitolo propone duemila riproduzioni in più.
In Italia il volume è venduto a 77,90 euro.
Sono 156 le preferenze accordate a Bruno Crevato-Selvaggi, contro le 85 ricevute da Umberto Cavallaro. È in questo modo che si è concluso lo spoglio dei voti, riguardante chi guiderà la Federazione fra le società filateliche italiane nel prossimo triennio. L’assemblea si è svolta questa mattina a Noale (Venezia). “Ringrazio tutte le federate che hanno dimostrato di credere nella continuità del lavoro che io, con tutta la mia squadra, svolgo per loro; il risultato così netto non lascia dubbi su quella che è stata la volontà”, commenta con “Vaccari news” il diretto interessato. “Mi sono impegnato con piacere ad ascoltare qualsiasi proposta costruttiva che possa arrivare da qualsiasi federata al solo scopo di rendere sempre più efficiente e importante la nostra Federazione e la filatelia italiana”. In consiglio siedono inoltre Andrea Fusati, Giuseppe Galasso, Paolo Guglielminetti, Franco Laurenti, Luca Lavagnino, Leonardo Pipitone (unico cambiamento in luogo di Giulio Perricone), Vinicio Sesso, Aniello Veneri. Nel contesto, è stato iscritto all’Albo d’onore dei presidenti Pierluigi Marazzato, dal 1998 al vertice del Circolo filatelico numismatico di Noale. Testo aggiornato alle ore 20.48.
Per ultimo, ecco la proposta dello Smom, realizzata in congiunta con Bel Paese, San Marino e Vaticano. L’omaggio ai centosessant’anni della Croce rossa italiana è costituito da un francobollo in vendita a 1,25 euro, come gli altri in minifoglio da quattro. Emesso oggi, conta su centoquarantamila esemplari, equivalenti a trentacinquemila confezioni. Di Tiziana Trinca, l’immagine cita, insieme al logo, i volontari impegnati nei soccorsi alle vittime dopo il drammatico crollo del ponte “Riccardo Morandi”, disastro avvenuto a Genova il 14 agosto 2018. Sul bordo, le torce della fiaccolata che si svolge a giugno, tra Solferino e Castiglione delle Stiviere (Mantova), in ricordo della battaglia del 24 giugno 1859, dalla quale Henry Dunant ebbe l’ispirazione per creare un movimento che prestasse soccorso ai feriti (fine).
Congiunta con Bel Paese, San Marino e Smom. Alle ore 15 ancora nessuna comunicazione ai giornalisti da parte del Vaticano circa l’emissione odierna. E ne sfugge il motivo: il debutto era programmato da tempo.
Comunque, viene confermata la scelta già vista: la Croce rossa italiana, a centosessant’anni dalla sua fondazione, è celebrata anche oltre il Tevere con l’immagine di Tiziana Trinca; visualizza i soccorsi del 14 agosto 2018 dopo il crollo del ponte “Riccardo Morandi” a Genova. È un francobollo da 1,25 euro tirato in duecentoventimila unità, queste raccolte nei minifogli da quattro. Minifogli che sul bordo mostrano le fiaccole.
In seguito al Convegno di Ginevra del 1863 ispirato dal filantropo e imprenditore svizzero Henry Dunant, nacquero le varie società nazionali. Tra cui quella ora festeggiata, fondata a Milano il 15 giugno 1864 da Cesare Castiglioni col nome di Comitato dell’associazione italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra. Da allora, la sua storia si è intrecciata con quella del Paese: “nei momenti belli, nei grandi eventi, nei disastri che hanno interessato la Nazione ma anche nelle singole realtà locali”.
Lo scorso 6 aprile papa Francesco ha ricevuto una delegazione in udienza, esprimendo profonda gratitudine per il costante impegno “ispirato ai principi di umanità, imparzialità, neutralità e volontariato… segno visibile che la fraternità è possibile”. Auspicando che l’organizzazione possa “restare sempre simbolo eloquente di un amore per i fratelli che non ha confini, né geografici, né culturali, sociali, economici o religiosi” (continua).
Era il 15 giugno 1864, quando -lo ricordano dal monte Titano- la Croce rossa italiana venne fondata a Milano. Questa mattina a Roma sono stati celebrati la storia dell’associazione e l’impegno di milioni di volontari e dipendenti che da centosessant’anni la animano, prendendosi cura, anche all’estero, delle persone più vulnerabili. Forti di quell’umanità che “ha saputo adattarsi a nuove sfide, a trasformazioni culturali, al progresso scientifico e ai cambiamenti climatici”. Il contributo locale alla congiunta con Italia, Vaticano e Smom, disponibile da oggi, è molto simile agli altri. È un francobollo da 1,25 euro tirato in centosessantamila esemplari con la scena dovuta a Tiziana Trinca che ricorda quando l’organizzazione, il 14 agosto 2018, intervenne a Genova dopo il crollo del ponte “Riccardo Morandi”. Immutato pure il bordo della confezione da quattro unità, con l’immagine delle fiaccole. A San Marino -viene rammentato- esiste la Croce rossa locale, risalente all’8 ottobre 1949; fu riconosciuta dal Comitato internazionale nel 1950 e ammessa alla Federazione internazionale delle società di croce rossa e mezzaluna rossa nel 1952 (continua).
Per il centocinquantesimo anniversario della meritoria Croce rossa italiana -era il 4 giugno 2014- venne emesso un francobollo da 70 centesimi, che peraltro si aggiungeva a diversi tributi precedenti. C’era davvero il bisogno di ripetersi a soli dieci anni di distanza, oltretutto con una congiunta che oggi coinvolge San Marino, Vaticano e Smom? E imponendo il “silenzio stampa” a tutti gli interlocutori fino alla giornata odierna? In tanti se lo stanno chiedendo.
Proposto nella serie “Il senso civico”, è un “B” da 1,25 euro che consente di affrancare una cartolina o una lettera ordinaria nei venti grammi in regime domestico.
Dovuto a Tiziana Trinca, raffigura alcuni addetti dell’organizzazione impegnati nei soccorsi dopo il crollo -il 14 agosto 2018- del ponte “Riccardo Morandi” a Genova. Non manca il logo definito per il giro di boa. Il foglio contiene quattro esemplari uguali e una bandella collocata a sinistra. Questa raffigura alcune torce, a simboleggiare l’unione e la solidarietà; richiamano la storica fiaccolata che si svolge ogni anno nel Mantovano tra Solferino e Castiglione delle Stiviere. Il taglio è stato stampato in seicentomila unità gommate.
L’annullo del primo giorno si trova all’ufficio postale Roma Vr, in piazza San Silvestro 19.
“Ovunque per chiunque”
Il tributo -annota nel bollettino il presidente della Cri, Rosario Maria Gianluca Valastro- “celebra la storia ma soprattutto il patrimonio più importante della Croce rossa italiana in questi suoi centosessanta anni di storia: le sue volontarie e i suoi volontari”. In milioni si sono avvicendati, “donando il loro tempo, le loro competenze e la loro empatia mettendoli al servizio del più grande movimento umanitario mondiale”. L’omaggio “rappresenta un momento di riflessione e testimonia il legame indissolubile” tra la protagonista e le istituzioni. Al centro, “un’azione umanitaria resa sempre in favore delle persone più vulnerabili secondo il motto: ovunque per chiunque” (continua).
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