L’asta Vaccari che comincerà alle ore 11 del 18 novembre? “Le offerte devono pervenirci entro venerdì 17 alle 17”, ricordano dalla sede di Vignola (Modena), elencando i vari sistemi per presentarle: via posta, fax, e-mail o sito aziendale, oppure dalle piattaforme di Philasearch, Stamp circuit o Bid inside. La vendita potrà essere seguita solo tramite quest’ultima, “ma bisogna far richiesta di partecipare. Già ora è possibile vedere i rilanci inseriti”.

Tra gli 885 lotti pronti a finire sul mercato vi sono -accanto all’approfondimento sugli Antichi Stati- articoli sempre richiesti come, ad esempio, una quartina bordo di foglio della “Repubblica romana” (è la proposta 667 e parte da 220 euro) e il “Gronchi rosa” (670, 500), entrambi con gomma integra.

Per l’estero, tornando al 1840, si fa notare il 2 pence azzurro annullato di Regno Unito con le lettere “E” e “C” ai lati (819, 450). Chi segue il corriere aereo avrà evidenziato la serie italiana usata del 1934 sovrastampata per il “I Volo diretto Roma-Buenos Aires” (769, 300) o la busta per il “I Volo transatlantico in formazione di stormo” del 1930, caratterizzata dal famoso 7,70 lire e integrata col taglio da 1,25 “Imperiale”, poi spedita da Orbetello (Grosseto) a Rio de Janeiro (da notare le firme dei piloti, inclusa quella di Italo Balbo, 761, 700).

Quanto al Vaticano, emerge la “Provvisoria” completa dalla gomma integra (789, 1.200); ci sono inoltre gli uffici all’estero, con i due segnatasse linguellati da 16 su 40 centesimi adattati per Pechino e Tientsin (683, 180). Insomma, la scelta non manca…

Con congruo anticipo, è cominciata la pubblicità postale per le Olimpiadi e le Paralimpiadi “Paris 2024”, in calendario dal 26 luglio all’11 agosto e dal 28 agosto all’8 settembre dell’anno prossimo.

Tra le tante (troppe) emissioni di Francia al debutto nell’ambito del “76^e Salon philatélique d’automne”, ieri è giunto un foglio di quattro pre personalizzati per il corriere internazionale, tesi ad annunciare la manifestazione sportiva. Dal costo totale di 9,50 euro, sono dedicati alla mascotte; si chiama “Phryge” poiché rammenta i berretti frigi.

La distribuzione verrà conclusa il 13 novembre.

A una settimana dall’inondazione in Toscana, dal punto di vista postale sono tre gli uffici che restano inattivi, anche se la situazione è in sviluppo.

Sono: nel Fiorentino il Campi Bisenzio di via Milano 30, serrato per ordinanza comunale; nel Pratese a Cantagallo l’Usella di via Vecchia per Migliana 13 e a Carmignano il Seano di via Baccheretana 215.

“Le zone interessate -spiegano dall’azienda- sono tra quelle maggiormente colpite dall’alluvione; sul territorio sono attualmente attivi le Forze dell’ordine, la Protezione civile e i volontari che stanno effettuando le operazioni di pulizia, sgombero e smaltimento”.

Le sportellerie aperte più vicine risultano, sempre in provincia di Firenze, il Campi Bisenzio 1 (è ubicato in via Pimentel 23); in quella di Prato il Carmignano (via del Ceppo 1) e il Vaiano (via Fratelli Rosselli 86/a). Sono tutte monoturno, operative da lunedì a venerdì nella fascia oraria 8.20-13.35; il sabato terminano il servizio alle 12.35 (la seconda chiude sempre dieci minuti dopo).

Aggiornamento delle ore 16.04: la sede di Usella è tornata alla normale funzionalità.

Sono trascorsi quattrocentocinquant’anni da quando l’architetto Jacopo Barozzi morì. Avvenne il 7 luglio 1573 a Roma. Ma la città del Modenese dove nacque l’1 ottobre 1507 ne conserva il ricordo. Non a caso, il personaggio è noto come il Vignola.

Alle ore 9.30 di sabato 11 novembre, presso la Rocca locale, è in programma il convegno dal titolo “Il «Vignola» tra passato, presente e futuro… la prospettiva futura di valorizzazione e promozione dei beni barozziani”. È stato organizzato dal Comune, in collaborazione con il Comitato gemellaggi e città amiche nonché con l’Università popolare “Natalia Ginzburg”. L’ingresso è libero.

Non mancherà l’annullo speciale (il busto è tratto dal volume “Le due regole della prospettiva pratica”), approntato coinvolgendo il Gruppo filatelico e disponibile dalle 9.15 alle 13.45, cui si aggiunge una cartolina.

È giunto in libreria l’annunciato, nuovo lavoro di Susanna Tamaro: “Il vento soffia dove vuole”. Come quello che la fece conoscere al grande pubblico, “Va’ dove ti porta il cuore”, si presenta in forma di romanzo epistolare.

È la storia di Chiara: alla soglia dei sessant’anni, approfittando dell’improvviso silenzio che avvolge la sua casa in collina, decide di scrivere tre lettere, anticipano dalla casa editrice, cioè Solferino. La prima è diretta alla luminosa figlia adottiva, Alisha, ormai ventenne; la seconda alla problematica figlia naturale diciottenne, Ginevra. La terza è destinata all’adorato e solido marito Davide, con il segreto intento che un giorno la farà leggere anche al piccolo Elia, arrivato in un momento di grande crisi familiare. Sono tutte, in qualche modo, missive d’amore, declinate nei diversi linguaggi in cui si esprime questo sentimento, aprendo nell’animo porte segrete che non si conoscevano. Quasi trent’anni dopo il titolo del successo, l’autrice “ci riporta all’interno di complesse dinamiche generazionali, regalandoci pagine preziose che sovrastano il vociare confuso di questi tempi”.

Il titolo conta 240 pagine e richiede 17,00 euro.

Ha dedicato quasi tutta la sua vita a fotografare la natura. Lo precisano da Andorra Francese parlando di Jaume Riba, concittadino nato nel 1944. Cui è stato dedicato un francobollo da 2,32 euro che ne riprende uno scatto, impaginato da Stéphanie Ghinéa.

Nel cuore della parrocchia di Ordino si trova il villaggio di Llorts, un luogo dove il minerale di ferro emerge e tinge il piccolo ruscello esistente di un colore rossastro. A volte esso forma, sulla superficie dell’acqua, uno strato oleoso; l’esito è visualizzato nell’immagine.

Il tributo è disponibile da ieri presso il parigino “76^e Salon philatélique d’automne”; la vendita generale è stata fissata al 13 novembre.

A quota centoquattro anni d’età, accetta di festeggiare l’impegnativo giro di boa con i rappresentanti di Poste italiane, azienda della quale è cliente. Ancora una volta è una donna e ancora una volta è accaduto in Sardegna, a essere precisi a Silanus, comunità di 2.142 abitanti nel Marghine, in provincia di Nuoro.

Protagonista risulta Pietrina Niola, raggiunta nella sua abitazione dal direttore provinciale Andrea Madeddu, dal responsabile delle risorse umane Francesco Maria Santisi e dalla direttrice dell’ufficio postale locale Giovanna Antonia Cocco; i visitatori le hanno portato un attestato con gli auguri. All’incontro hanno partecipato i consiglieri comunali Nino Fadda e Angela Maria Virde.

Nata a Silanus il 30 ottobre 1919, madre di nove figli, nonna di dieci nipoti e bisnonna di dodici pronipoti, ha sempre alternato l’attività agricola alla gestione della famiglia, con particolare attenzione alla sua grande passione, i figli. Fino a poco tempo fa si recava personalmente allo sportello per ritirare la pensione.

Re Carlo VII (1403-1461) e il gran maestro dell’artiglieria Jean Bureau (1390-1463) nei due francobolli da 3,70 euro ciascuno; sui bordi del foglietto, una scena per rappresentare il titolo dell’emissione, “La battaglia di Castillon”, considerata nel percorso “Le grandi ore della storia di Francia”. Il blocco, lavorato da Louis Boursier, è in prevendita da oggi (questa mattina a Parigi è stato aperto il “76^e Salon philatélique d’automne”, da qui l’intensificarsi dei debutti) e il 13 novembre completerà la distribuzione. Si aggiunge il “souvenir philatélique” a 8,50.

L’episodio, ovviamente vittorioso, ha chiuso la Guerra dei cent’anni. La conquista della Guienna e la capitolazione di Bordeaux il 12 giugno 1451 avrebbero dovuto far cessare il conflitto, ma gli errori della nuova amministrazione provocarono la reazione dei fedeli al re inglese Enrico VI, da cui ottennero aiuto. Una spedizione, guidata da John Talbot, sbarcò a sud di Soulac e, il 23 ottobre 1452, entrò a Bordeaux dove la popolazione aveva scacciato i francesi. Le città minori, inclusa Castillon, si mobilitarono rapidamente. Nella primavera del 1453 Carlo VII reagì. Quattro corpi d’armata si diressero verso Bordeaux, uno dei quali, lungo la Dordogna, accompagnò l’artiglieria di Jean Bureau. Arrivarono davanti a Castillon il 13 luglio. I residenti chiamarono Talbot ma, nel momento dello scontro, avvenuto il giorno 17, gli stranieri furono vinti e l’area divenne definitivamente francese.

Due francobolli simbolici per il Natale, firmati dalla Grecia. Disponibili con il 2 novembre, propongono la nascita di Gesù (taglio da 1,20 euro) e i re magi (2,00). Possa tale spirito “continuare a ispirarci a essere migliori, ad amare più profondamente e a diffondere gentilezza e buona volontà durante tutto l’anno”, commentano da Atene. Auspicando che dette cartevalori “portino i nostri auguri in tutto il mondo”.

Dovute ad Anthoula Lygka, si presentano in fogli da venti uguali, in libretti da dieci (in questo caso sono sempre identiche ma autoadesive) e nella serie a foglietto.

L’invito, lanciato due giorni fa, giunge dalla rivista “Domus”: accedere (a pagamento) all’archivio interno per riscoprire interventi datati ma non superati. L’ha fatto proponendo (senza costi) un servizio del 1988 (figura nel numero 693 del periodico) dedicato al palazzo delle Poste centrali di Napoli, sito in piazza Matteotti 2.

Dunque, trentacinque anni fa, la testata coinvolgeva lo storico Benedetto Gravagnuolo e il maestro della fotografia Mimmo Jodice “per raccontare -si legge fra l’altro- la storia di un’icona peculiare”.

L’immobile fu progettato da Giuseppe Vaccaro e Gino Franzi tra il 1933 e il 1936. “Dalla facciata lenticolare alla vetrata a tutta altezza che sembra immergervisi senza alcuna discontinuità di materia, tutto fa di questo edificio… un unicum e un monumento nel panorama del Razionalismo italiano, impossibile da ascrivere piattamente al registro dell’architettura fascista così come è impossibile fare per il suo comportamento rispetto alla città, figlio dei grandi piani di risanamento nati a fine ‘800 e completatisi poi nel dopoguerra”.

Un tragitto inconsueto, se si considera il tutto sommato breve periodo in cui Firenze fu capitale d’Italia. È rappresentato con la lettera spedita da Stoccolma il 15 gennaio 1866 e giunta nella città toscana il 23, come attesta il bollo di arrivo presente al retro.

Il destinatario non pagò nulla, in quanto vi provvide il mittente: distribuiti sui due lati del plico vi sono tre francobolli da 9 öre e due da 30 appartenenti alla serie di Svezia con lo stemma reale, nella versione introdotta con il 1858. A convalidare la copertura della spesa, i bolli “Franco” e di porto a destino.

Rivelata oggi dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron e agli sportelli dal 13 novembre (la prevendita con domani). È la nuova versione della Marianna, adesso “Marianne de l’avenir”. Per ora sarà disponibile nei tagli riservati a lettera “verde” (costo: 1,16 euro), “lettre services plus” (2,95) e corriere internazionale (1,80), cui si sommano i valori integrativi da 0,05 e 1,00.

Il bando, rivolto a quindici artisti, prevedeva alcuni concetti fra cui scegliere (libertà, uguaglianza e fraternità; influenza della Francia; consapevolezza dell’urgenza della transizione ecologica; laicità; sovranità industriale e indipendenza; fiducia; “per tutti”). Una prima selezione di quanto giunto risulta effettuata da sessanta giovani del Servizio civico, ma l’ultima parola, come di consueto, è stata lasciata al capo dello Stato. Il quale ha preferito l’opera di Olivier Balez, poi incisa da Pierre Bara.

L’immagine del francobollo ordinario -ricordano da Parigi- ha un significato particolarmente importante, essendo uno dei simboli forti della Repubblica e dello spirito del quinquennio; il suo lancio è un’occasione per condividere messaggi fondativi. La relativa produzione è un processo industriale con 400 milioni di esemplari prodotti ogni anno.

Le cartevalori saranno commercializzate singolarmente, in fogli (per tutti i valori), in libretti (per il corriere economico, il veloce ed estero). Previsti diversi articoli correlati.

“Solidi risultati… possibili grazie alla dedizione e alla resilienza delle nostre persone, che lavorano instancabilmente per soddisfare le esigenze degli italiani, con un’attenzione costante all’innovazione e al miglioramento dell’esperienza del cliente”. Lo dice l’amministratore delegato di Poste italiane, Matteo Del Fante. Dietro, la scelta del consiglio di amministrazione, riunitosi ieri e i cui esiti sono stati annunciati oggi: davanti ai risultati finanziari del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2023, a tutti i dipendenti verrà corrisposto un bonus una tantum di 1.000 euro, “concordato ad agosto (anche come riconoscimento per quanto fatto durante il coronavirus, ndr) e in pagamento a novembre”. Nel frattempo, sono in corso le trattative per il prossimo contratto collettivo, riferito al periodo 2024-2026.

Soldi anche per gli azionisti: il 22 novembre la società darà un acconto sui dividendi di 24 centesimi per azione, in totale 307 milioni; risulta in crescita del 13% rispetto a dodici mesi fa.

“Stiamo lavorando -è l’ulteriore annuncio- al nostro nuovo piano strategico che presenteremo il prossimo anno insieme ai risultati per l’intero esercizio del 2023”.

Oramai pare sia solo un problema di autorizzazioni, perché dal punto di vista tecnico si sarebbe raggiunto un livello accettabile. Protagonista è il drone “Mk30”, che Amazon ritiene utile per trasportare merci e potrebbe farlo in Italia dalla fine del 2024. Sarebbe la prima volta all’esterno degli Stati Uniti, dove è usato da quasi un anno in California e Texas.

L’apparecchio -viene spiegato- “opera in modo sicuro e autonomo, utilizzando una sofisticata tecnologia” che l’aiuta a rilevare ed evitare gli ostacoli, garantendo la sicurezza di persone, animali e immobili. Elettrico, è stato progettato per gestire situazioni impreviste e prendere decisioni in sicurezza. Risulta più silenzioso rispetto ai modelli precedenti; opera anche in contesti di pioggia leggera, condizioni climatiche avverse e in un esteso intervallo di temperature. Decolla e atterra in verticale (un vantaggio quindi negli spazi stretti), spostandosi in orizzontale, con un’autonomia di 24 chilometri, ovvero 12 per andare e gli altri per tornare.

Verrà impiegato con il programma di consegna “Prime air”, progettato per trasportare in modo rapido i pacchi fino ai 2,2 chili circa direttamente a casa dei clienti che “presenteranno determinati requisiti”. Quali, ancora non è stato specificato.

Nel Bel Paese il colosso ha creato oltre 18mila posti di lavoro a tempo indeterminato in più di 60 sedi.

Canada - Accanto all’attore Donald Sutherland (emissione del 19 ottobre), ecco lo sportivo, nel caso specifico il campione dell’hockey su ghiaccio Willie O’Ree. Anch’egli vivente, nacque il 15 ottobre 1935. È il primo giocatore nero della National hockey league; fece la storia -ricordano dagli sportelli- quando, il 18 gennaio 1958 al Montréal forum, scese in campo per i Boston bruins contro i Montreal canadiens.

Dopo una carriera pionieristica, ha continuato a ispirare generazioni di concittadini, dedicando la vita alla promozione della diversità e dell’inclusione. Tale lavoro incoraggia i giovani a seguire i propri sogni nonostante ostacoli e pregiudizi. Nel 2018 è stato inserito nella “Hockey hall of fame” per l’impegno dentro e fuori il comparto e da allora la Lega ha creato il “Willie O’Ree community hero award” in suo onore.

Quanto al dentello, un taglio permanente da 0,92 dollari lavorato da Mike McQuade, ha debuttato il 30 del mese scorso in libretti da sei unità. Propone il personaggio con indosso il caratteristico berretto Fedora in una foto recente di Philip Cheung; si aggiunge un altro scatto risalente al 1960 in cui è ritratto in azione. I colori, nero e giallo, richiamano l’uniforme mentre gareggiava con i Boston bruins tra il 1958 e il 1961.

Sorpresa nell’ambito delle conferenze digitali. Scompaiono “I venerdì filatelici” per diventare “I giovedì filatelici”, ampliando la platea degli organizzatori, ora Associazione italiana collezionisti posta militare, Centro italiano filatelia tematica, Collezionisti italiani di francobolli ordinari. I tre sodalizi hanno definito un programma di diciotto appuntamenti fino a metà aprile. Tutti con inizio alle ore 21.15 e diffusi via Zoom (il link va richiesto a info@aicpm.net). Ad aprire il ciclo, Bruno Crevato-Selvaggi che il 9 novembre interverrà sul tema “La serie fantasma del Regno, ovvero i Michetti non esistono”. Sarà un viaggio tra i francobolli ordinari nazionali dei primi vent’anni del Novecento, approfondendo l’idea delle Poste in un’epoca in cui le cartevalori contavano veramente.

Dall’elettronico al fisico spostandosi a Novara per la mostra “L’Europa negli anni ‘30”, allestita dal 9 al 12 del mese presso la sala “Accademia” del Broletto, in via Rosselli 20, raggiungibile nella fascia oraria 10-19. Dietro, l’Associazione filatelica e hobbystica cittadina, che ha previsto anche un catalogo.

Non manca la manifestazione commerciale, questa a Castellammare di Stabia (Napoli) tra l’11 e il 12. È il “Memorial Correale”, ora accolto presso l’albergo Il gambero, in strada provinciale Varano 135. Il Circolo filatelico-numismatico “Tempo libero” attende gli interessati sabato fra le 9 e le 19, domenica dalle 8.30 alle 11.

Infine, un’altra proposta digitale, ideata dall’Unione stampa filatelica italiana, che ha voluto ricordare i cent’anni del suo storico presidente. Il segretario Usfi Claudio Baccarin e l’attuale rappresentante Beniamino Bordoni, il 13 alle 21, proporranno “Giornalismo e filatelia: Fulvio Apollonio, classe 1923”. Il cronista di origini istriane, trapiantato a Firenze negli anni Cinquanta, responsabile fino al 1982 del settore Province della “Nazione di Firenze”, è stato comunicatore a 360 gradi: poeta, scrittore di libri per ragazzi, conferenziere, curatore di enciclopedie filateliche, collezionista di francobolli, autore di bollettini illustrativi. Membro di svariati organismi filatelici, ha fatto parte del consiglio della Federazione nazionale della stampa italiana e del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. L’approfondimento si inserisce nell’ambito del ciclo “Il francobollo racconta”; il link va chiesto a comunicazione@usfi.eu entro le 20 del giorno di programmazione.

Tutte le attività indicate non prevedono costi per i partecipanti.

“Della vita non bisogna temere nulla. Bisogna solo capire”. È la frase che accompagna il ritratto di Marie Curie: oggi verrà ricordata dalle Nazioni Unite con un francobollo in vendita a 2,30 franchi svizzeri (l’iniziativa arriva dalla sede di Ginevra). All’immagine hanno lavorato Rorie Katz e Martin Mörck.

Nata Marya Skłodowska il 7 novembre 1867 a Varsavia, in Polonia, era la più giovane di cinque figli. Nonostante la povertà della famiglia e l’accesso limitato all’educazione scientifica, unitamente al fatto che era una femmina, riuscì a superare molti ostacoli per seguire la passione e concretizzare la carriera.

Nel 1891 si recò a Parigi per studiare Fisica e Matematica alla Sorbona. Lì conobbe Pierre Curie, classe 1859, professore alla Scuola superiore di fisica; lavorarono insieme approfondendo la radioattività. Si sposarono nel 1895. È il 1903 quando la coppia, insieme a Henri Becquerel, ricevette il premio Nobel per la fisica. Contemporaneamente lei conseguì il dottorato nella medesima materia. Dopo la morte del marito nel 1906, ne assunse la cattedra alla Sorbona, diventando la prima docente donna dell’istituzione. Il secondo Nobel, questo per la chimica, giunse lungo il 1911; riguarda la scoperta di due elementi: il polonio e il radio.

Le ricerche svolte hanno posto le basi per la moderna scienza nucleare, dai raggi “X” alla radioterapia dedicata al trattamento del cancro. Si è distinta non solo per il brillante talento e la dedizione, ma anche per aver ispirato signore e ragazze nel campo della scienza. Morì il 4 luglio 1934 a Passy, in Alta Savoia.

“Professioni eroiche - Uomini di ferro”. È il titolo della serie che l’Ucraina ha emesso l’1 novembre pensando al 4, quando è scoccata la “Giornata del ferroviere”. Si tratta di un foglietto dovuto a Viktor Grudakov e contenente due francobolli “W” (è una tariffa per l’estero e richiede 1,50 dollari statunitensi).

Durante la guerra, la compagnia ferroviaria Ukrzaliznytsia è diventata un simbolo dell’indomabilità nazionale, viene ricordato. Concretizzando alcuni incarichi: evacuazione di oltre quattro milioni di persone, traffico ininterrotto di merci e passeggeri, assistenza antincendio e di riparazione per gestire le conseguenze degli attacchi missilistici, ripristino dei collegamenti con le località liberate. Gli addetti, che nei primi mesi del conflitto hanno lavorato in condizioni estremamente difficili e pericolose senza dormire, sono diventati dei veri e propri “uomini di ferro” che reggono le retrovie del Paese.

Nonostante i tempi difficili, l’azienda “crea progetti unici, sviluppa e migliora il proprio servizio, lancia nuove rotte internazionali. Credo che presto i treni andranno a Doneck, Mariupol, Sinferopoli, Lugansk e in altre città temporaneamente occupate”, ha commentato il direttore generale di Ukrposhta, Igor Smilyansky.

La scena del blocco rappresenta un convoglio per l’evacuazione. Il 3 maggio scorso i russi hanno sparato in modo massiccio contro la popolazione civile di Cherson, nel pomeriggio attaccando la stazione ferroviaria e colpendo un vagone. Nonostante il pericolo, il caos e l’allarme aereo, gli incaricati hanno agito in modo coordinato e professionale: hanno sganciato la carrozza avvolta dalle fiamme, prestato assistenza medica al capotreno ferito e fatto salire rapidamente a bordo delle altre vetture i passeggeri. Quel treno è partito con un ritardo di quattordici minuti e il giorno seguente è arrivato a Leopoli nei tempi previsti.

Il fervido passato di settore. È quanto propone la serie “Una storia del lavoro a maglia a Jersey”, disponibile nell’isola dal 2 novembre. È composta da sei francobolli (nominali da 0,60, due esemplari da 0,98, 1,65, 1,85 e 2,55 sterline) più un foglietto (4,00) sui quali ha operato Chris Wormell.

Ricordano il periodo in cui l’area divenne famosa per il comparto: nel Seicento grazie a calze e indumenti intimi, più tardi con il maglione da pescatore. Zona agricola e di pesca, era in una posizione strategica per trarre vantaggio dal commercio della lana con la terraferma durante le guerre del XVII secolo. L’afflusso di materiali permise al popolo di sviluppare un fiorente sistema di produzione ed esportazione; non era raro vedere anche uomini e bambini prendere parte all’impresa. Subì un graduale arresto nel XIX secolo a causa dell’interruzione del traffico con il continente, dell’avvento della maglieria a macchina e dello sviluppo di industrie nuove e più redditizie per il territorio, fra cui la cantieristica navale.

Dopo cinque anni, l’aggiornamento. È il decreto sottoscritto dal ministero delle Imprese e del made in Italy intitolato “Disciplinare delle procedure per il rilascio delle licenze individuali speciali per l’offerta al pubblico dei servizi di notificazione a mezzo posta di atti giudiziari e comunicazioni connesse e di violazioni del Codice della strada”. Risalente al 28 settembre, è stato pubblicato in “Gazzetta ufficiale” il 2 novembre ed è entrato in vigore il giorno successivo.

Tra gli obiettivi dei nove articoli compresi nel documento, la volontà di “favorire lo sviluppo concorrenziale del mercato, agevolando (nell’ipotesi di partecipazione a procedure di gara) il ricorso alle diverse tipologie di raggruppamenti temporanei d’impresa (rti), limitando l’obbligo di possedere la licenza individuale speciale ai soli soggetti -facenti parte dello stesso raggruppamento- che svolgono l’effettiva attività di notificazione”.

Il testo considera inoltre che dall’1 dicembre scorso, con l’apertura del portale informatico dedicato al rilascio dei titoli abilitativi postali, è stato avviato il processo per la digitalizzazione dei pagamenti, da effettuare tramite la piattaforma Pagopa.

Già la locandina si fa notare, per quella busta con l’1 centesimo di dollaro emesso nel 1908 dagli Stati Uniti raffigurante Benjamin Franklin, cui si aggiunge la copertina del libro “L’arte delle lettere” curato da Shaun Usher e in Italia edito da Feltrinelli. L’opera del 2015 raffigurata nel manifesto s’intitola “Le belle lettere” e compare nella personale di Anna Boschi “Poetiche visioni - Lettere enigmi contamin-azioni”.

“La linfa creativa e la vitalità dell’agire cre-attivo” -annota il curatore, Donato Di Poce, riferendosi all’artefice- sono rappresentate senz’altro dall’incessante frequentazione prima della mail art, poi del libro e taccuino d’artista; senza trascurare il “personale rapporto con la critica e la poesia contemporanea, che hanno accompagnato la costante ricerca nella poesia visiva della nostra artista, tra le poche a saper tenere insieme rigore, passione, ricerca sperimentale, arte e poesia”. Lo stile è “capace sempre di rinnovarsi ed evolversi pur nella continuità”, caratterizzato da quattro elementi formali fondamentali: l’uso del collage; le “calligrafie”; la parola o il verso dipinto, scritto o incollato sulla tela; l’equilibrio compositivo. Nei lavori degli ultimi anni, “l’invito a leggere la figura e guardare il testo ribalta i canoni classici semantici, linguistici e iconici, suggerendo vere sinestesie concettuali, a entrare dentro un poliedro emozionale che ci fa compiere un viaggio tra memoria e desiderio”.

“Questa mostra riguarda soprattutto una piccolissima parte degli enigmi, dell’alfabeto mentale e delle lettere virtuali che io invio alla solitudine, all’interiorità, al desiderio di pace, a un mondo deplorevole”, aggiunge la diretta interessata.

La rassegna si trova, fino al 31 dicembre, presso lo studio d’arte Fc in via Tanari 1.445/b a Castel San Pietro Terme (Bologna). È aperta gratuitamente da martedì a venerdì tra le ore 17.30 e le 19.30; il sabato e domenica su appuntamento telefonando al 339.38.20.387.

I veicoli dismessi e ceduti anche all’estero, i sacchi diventati borse… alla Posta svizzera il concetto di riciclo è concretizzato in vari modi. Ne sa qualcosa Silvana Grellmann che, dalla sede del “gigante giallo”, ora aggiunge altri elementi.

Ogni anno l’operatore mette a disposizione circa 200mila capi d’abbigliamento per i 31mila collaboratori che lavorano, ad esempio, agli sportelli, nel recapito, nei centri pacchi, presso Autopostale. Una volta dismessi, vengono donati. A riceverli è la Croce rossa attiva nel cantone di Berna, dove sono smistati e privati del logo. Ricevono quindi un’ulteriore vita: quelli in buono stato finiscono nel negozio con articoli di seconda mano della stessa organizzazione umanitaria, che così finanzia progetti sociali. I vestiti non più indossabili sono messi in parte a disposizione del laboratorio per disabili Bewo, dove diventano zaini o sporte e poi rivenduti.

Ma ci sono anche le cassette… Tra il 2008 e il 2010, diecimila di esse sono state spedite a Cuba, in Ecuador, in Africa. “Anche se non tutte sono ancora in uso, chi ha un occhio attento sicuramente sarà in grado di individuarne qualcuna oltreoceano”. I contenitori attuali non più utilizzabili, invece, tornano ai fornitori, che li smontano reimpiegando le parti ancora buone.

“La storia attraverso la posta, la posta attraverso la storia”. Ovvero, la ragion d’essere di “Sfizi di posta”, ora -dopo blog, sito e tv- diventato con lo stesso nome un libro. Edito da Cosmo Iannone, richiede 22,00 euro.

Considera reperti postali compresi tra il 1820 e il 1949, esaminati principalmente per il testo che serbano. Un approccio, dunque, epistolografico, in genere trascurato dai collezionisti. L’esito è una selezione di trenta “sfizi”, ovvero “«pezzi» snelli, contenuti, immediati, e soprattutto curiosi, divertenti, intriganti”, annota colui che li ha trovati e valorizzati, ovvero Marco Occhipinti. Niente aspetti troppo tecnici come le tariffe, non il documento costoso ma quello insolito, così da “raccontare le storie, tramandare la memoria, dare credito e rendere onore a quelle persone che hanno fatto parte del nostro passato e sono parte viva del nostro presente”.

Pagina dopo pagina, e sono 216 con immagini a colori, sfilano testimonianze emerse da “lettere, cartoline, telegrammi, osservandone affrancature, bolli di partenza, di arrivo, di transito, di censura postale e indagandone i vari mondi sottesi”. Evidenziando “matrimoni di un tempo, catastrofi naturali, beghe di paese, la tragedia di due guerre, Silvio Pellico, Umberto Nobile, Cesare Pavese”.

Non manca, in alcuni casi, l’esame sotto altra luce; è dovuto alla criminalista esperta in Scienze forensi, specializzata in Grafologia peritale-giudiziaria, Mirka Mantoan, capace di tracciare il profilo caratteriale dei mittenti.

Il lavoro comprende una prefazione dell’attore e filatelista Gianfranco Jannuzzo nonché un’introduzione che inquadra il periodo considerato firmata dal direttore dell’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” odv e presidente della Federazione fra le società filateliche italiane, Bruno Crevato-Selvaggi.

Fresco di stampa pure il francobollo di Natale realizzato a Monaco. Per la ricorrenza, il Principato dei Grimaldi ha firmato un francobollo emesso infatti ieri. Agli sportelli è venduto contro 1,16 euro.

L’immagine punta decisamente alla tradizione. L’autrice coinvolta per il bozzetto, Stéfanie van Zyl, ha proposto la scena canonica della nascita nella stalla, con la Madonna e san Giuseppe che osservano il Bambino accomodato nella mangiatoia. A vegliarli dall’alto, la stella cometa con un angelo (fine).

Formalmente due titoli diversi, ma condividono la data di emissione (2 novembre) e l’argomento, il periodo di fine anno. Sono arrivati dalla Germania contro 0,85 euro ciascuno, notando però che il secondo taglio ha un sovrapprezzo di 0,40. Entrambi, inoltre, contano sulla doppia versione, caratterizzata da fogli con dieci esemplari identici: carta gommata o autoadesiva.

Uno, dovuto a Bettina Walter, propone una coppia di scoiattoli nella neve. Tali roditori si possono trovare nelle foreste ma anche in parchi e giardini. Non vanno in letargo: con il freddo riducono tutti i processi fisici; proprio per questo in autunno seppelliscono innumerevoli provviste nel terreno o le immagazzinano, ad esempio, nelle fessure degli alberi. “È difficile distogliere lo sguardo da questa creatura simpatica e affascinante, quindi non c’è da meravigliarsi che adorni l’ultimo francobollo invernale e possa entrare nelle nostre cassette con la posta di Natale”, annotano da Berlino.

Per l’altro soggetto si è ricorsi a Nexd. Raffigura l’angelo che, secondo il Vangelo di Luca, annuncia ai pastori la nascita di Gesù. L’immagine riprende una delle opere d’arte in tema più significative: si trova nel “Libro della pericope” di Enrico II, realizzato probabilmente tra il 1007 e il 1012 nel monastero di Reichenau, nel Baden-Württemberg. È considerato tra i manoscritti medievali più importanti d’Europa, non a caso inserito nella lista dell’Unesco riguardante la “Memoria del mondo”. Sia l’interno che la copertina sono artisticamente complessi, realizzati con materiali pregiati come avorio e pietre preziose (continua).

Se il Belgio (notizia precedente) per le ricorrenze di Natale ha scelto i caratteri da tastiera, a Man sono stati preferiti gli animali. Sei i francobolli emessi il 26 ottobre, coinvolgendo per le immagini Rowan Corlett.

Presentano -è la nota- una selezione della fauna selvatica del luogo in scene invernali, associata a punti di riferimento tipici; ogni protagonista ha poi il suo nome nella versione locale, collocato in basso a destra della vignetta. Nel dettaglio, ecco il pettirosso e la vecchia chiesa di Ballaugh (taglio da 0,80 sterline), la pecora Loaghtan nel villaggio di Cregneash (1,00), la lepre di montagna al castello di Peel (1,28), la pulcinella di mare al Sound, cioè la punta meridionale dell’area (1,51), il gatto senza coda e la collina Tynwald (2,31), la foca nella baia di Laxey (2,72).

“È stata una gioia assoluta illustrare alcuni dei posti bellissimi della nostra piccola isola e le meravigliose creature con cui la condividiamo. È molto importante celebrare e proteggere il nostro mondo naturale e spero che questa serie di cartevalori ricordi alle persone la bellezza che ci circonda, oltre a dare un senso di intimità che la stagione delle feste porta con sé”, ha commentato l’autore.

Con gli stessi soggetti esiste inoltre la serie di etichette autoadesive per gli apparecchi “Post & go” (continua).

Due i francobolli autoadesivi che il Belgio ha firmato per spedire gli auguri. Il taglio di prima classe per l’interno propone uno degli “emoticon” più improbabili, cioè con il Santa Claus. L’altro, destinato all’analoga categoria postale ma per l’Europa, raffigura delle palle da appendere all’albero. Vi ha lavorato Geert Wille. Sono raccolti in libretti da dieci esemplari uguali che costano rispettivamente 13,60 e 25,30 euro. Agli sportelli hanno debuttato il 23 ottobre (la prevendita data 21).

Quindi, niente neve, niente decorazioni invernali scontate, ma figure riconoscibili composte da tratti, perché le immagini giocano con la punteggiatura e le forme. “Volevo allontanarmi dai classici francobolli di Natale”, spiega l’artefice. “Quindi ho scelto di evocarne lo spirito in chiave contemporanea”. Prima ha sperimentato gli “emoji”, ma li ha accantonati rapidamente. “Mi sono ricordato i messaggi che ci scambiavamo sui primi cellulari. Anche allora si usavano gli «emoji», ma bisognava crearli da soli impiegando i segni presenti sulla tastiera. Le cartevalori giocano con questo sentimento di nostalgia” (continua).

Sorpresa dalla Macedonia del Nord che di recente, per la precisione il 18 ottobre, ha dedicato due francobolli all’Italia.

Uno, da 100 dinari locali, attraverso un disegno simbolico ricorda i trent’anni passati dall’avvio delle relazioni diplomatiche con il Bel Paese, esito della disgregazione allora subita dalla Jugoslavia.

Più inconsueto è il secondo tributo: dal nominale di 144 unità, fa sapere che il filosofo e scrittore Giordano Bruno di Nola (Napoli) nacque quattrocentosettantacinque anni fa, nel 1548. Frate domenicano, si scontrò con le linee ufficiali della Chiesa, tanto da essere sottoposto all’Inquisizione finendo, il 17 febbraio 1600, al rogo. La Roma postale lo ricordò con un 800 lire o 0,41 euro il 20 ottobre 2000.

La divisionale nove tagli, emessa il 16 maggio 2023, contiene una moneta in argento da 5 euro fior di conio dedicata alla “Protezione della Fauna selvatica di San Marino”.

Il dritto raffigura al centro le Tre Torri del Monte Titano, sulle cui cime sono poste le tre Penne, simboli della Repubblica di San Marino; in basso fili d’erba. In giro a sinistra la scritta “REPUBBLICA DI SAN MARINO”, a destra le lettere CP, iniziali di Chiara Principe, autrice del bozzetto e la scritta U. PERNAZZA INC., iniziali di Uliana Pernazza, che ha curato l’incisione.

Sul rovescio è rappresentato il Geotritone italiano (Speleomantes italicus) un piccolo anfibio simile ad una salamandra dalle strane abitudini cavernicole, una delle specie più interessanti del territorio. Specie esclusivamente appenninica molto localizzata, con la sua colorazione mimetica a chiazze brune, ocra e rossastre risulta assai difficile da osservare in natura. A San Marino tuttavia questa insolita creatura esce dai meandri sotterranei del monte Titano come in nessun altro luogo conosciuto e si aggira, avvolta dalle nebbie, sui muri e sulle pareti in pietra della città. Per le sue particolarità il Geotritone, simpatico protagonista di libretti scolastici, è diventato la mascotte dei Giochi dei Piccoli Stati d'Europa del 2017 e San Marino gli ha già dedicato in passato un’emissione postale. Sul giro della moneta, in alto, la scritta “PROTEZIONE DELLA FAUNA SELVATICA”; a destra la lettera “R”, acronimo di Roma, identificativo della Zecca di Roma, in basso al centro il valore 5 EURO e l’anno 2023.

Tiratura: 8.000 esemplari al prezzo di vendita di €43,00 + IVA per i residenti nell’Unione Europea.

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Ancora scollegato il sito di Israel post, nonostante il tempo passato dal primo attacco di Hamas del 7 ottobre. Probabilmente è una scelta volontaria.

Restando nel settore, tracce di quanto sta accadendo si possono trovare nella presenza internet della Federazione filatelica nazionale. Nella “home page” compaiono le ultime emissioni del Paese, tutte datate 29 agosto; due di esse si fanno notare: riguardano il mezzo secolo trascorso dalla Guerra del Kippur, combattuta dal 6 al 25 ottobre 1973 contro Egitto e Siria (taglio da 7,60 shekel) e la sicurezza digitale (16,30).

Un riquadro intitolato “I cittadini offrono idee per i francobolli” porta a una pagina datata 17 ottobre. Vi si legge: “In questi giorni difficili riceviamo messaggi belli ed emozionanti con idee per l’emissione di francobolli. Ecco un francobollo che Iris Gat ha disegnato e ci ha dato il permesso di pubblicare”. La scena, sovrastata dalla bandiera con la stella di David e dal leone di Giuda, è decisamente cupa e bellica; si aggiunge la citazione del salmo 91:11 tratto dalla Bibbia: “Egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie”.

Chissà se i collezionisti della serie “Castelli d’Italia” lo metteranno nella raccolta… Proposto dalla pratese Dandila.geek di Daniele Di Lalla che firma la piattaforma digitale printdandila.it, è il magnete con la riproduzione del dentello ordinario da 400 lire emesso il 22 settembre 1980 e riguardante il castello dell’Imperatore di Prato. Costo: 7,00 euro.

“È un’affascinante rappresentazione”, si legge nel testo descrittivo. “Unisce l’amore per la città con un tocco di nostalgia e originalità. La calamita ha una forma rettangolare che richiama un francobollo ed è realizzata in ceramica che conferisce un aspetto raffinato e resistente”. Raffigura “uno dei simboli più rappresentativi”; sulla parte inferiore è presente la scritta “I love Prato”, che “aggiunge un tocco di apprezzamento”.

Il reperto è stato segnalato alla redazione di “Vaccari news” dalla vicedirettrice del locale Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” odv, Deborah Cecchi. Nonostante il quantitativo di pioggia caduto nelle ultime ore e l’esondazione del Bisenzio, la struttura non ha registrato problemi.