Ultimi giorni per cogliere l’occasione: gli sconti voluti dalla società Vaccari sui libri si chiuderanno presto, il 12 luglio sarà l’ultima occasione possibile.

“Stiamo lavorando -confermano dalla sede di Vignola (Modena)- al nuovo repertorio che comprenderà le novità editoriali, cataloghi 2022 compresi. Dunque in questo momento il nostro interesse è promuovere i volumi che saranno sostituiti con gli aggiornati, i fine serie e quelli comunque a esaurimento. Da qui la decisione di temporaneamente ridurre, con percentuali variabili, i prezzi di copertina per numerosi titoli”.

Tre le aree disponibili: la “Libreria filatelica” con ad esempio saggi, mercuriali, guide, dizionari e manuali sul collezionismo, opere dedicate a tematiche o cartoline; la “Libreria storica” per gli studi editi dagli Stati maggiori di Esercito, Marina e Aviazione ma anche riguardanti uniformi e armi; il “Formichiere blu” specializzato nella cultura modenese.

Il sistema di Poste italiane per prenotare da remoto il proprio turno allo sportello ha qualche anno, ma si è evidenziato soprattutto negli ultimi mesi, con le persone pazientemente in fila fuori per il distanziamento anti coronavirus e il “furbetto” (ma tale non è poiché il sistema è perfettamente regolare) che passa avanti e entra.

Stando alla cronaca locale, non sono mancate discussioni, lamentele e addirittura qualche momento incandescente, mentre l’azienda ha cercato -senza troppo impegno, va detto- di promuovere il supporto, decidendo inoltre di estenderlo, almeno come prova, ai postamat. Un’alterativa, quest’ultima, per chi non riesce a destreggiarsi tra le “magie” di internet.

Nel contesto ecco l’intervento pubblicato ieri (con un prologo l’altro ieri) da Giovanni Ronco su “Trani news24.city”. Preso atto del fenomeno, formula un suggerimento: riservare uno sportello specifico per gli appuntamenti con l’applicazione. “Non si demonizza il servizio (utilissimo, lo ribadisco), ma si chiede di evitare che, entrando di continuo gente prenotata, spesso anche in anticipo… chi è all’esterno resti all’infinito là fuori”.

Il codice di avviamento postale come elemento caratterizzante un territorio. Il giornalista Claudio Baccarin ha individuato un altro caso che si aggiunge a quelli già segnalati negli ultimi tempi, ovvero il 20100 per Milano (così s’intitola una canzone di Matteo Mobrici) e il 58100 per Grosseto (la macelleria Laganga lo impiega come marchio per individuare le carni della zona).

Per il nuovo frangente compare nel nome del programma di intrattenimento che il Comune di Fontaniva (Padova) e altre realtà locali hanno firmato, “Fontaniva 35014 estate”. Sotto al titolo, un intero mese, l’attuale, di iniziative riguardanti cinema, esposizioni, musica, sport, teatro, cene ed eventi vari. Buon divertimento…

Per chi ama le favole (non solo di Jean de La Fontaine, ricordato nella notizia precedente) e cerca riferimenti a francobolli esistenti, ecco il lavoro di Marino Cassini, intitolato “Fiabe e leggende dentellate - Raccontate dai francobolli dalla A alla Z”. Prodotto per intervento di Erga edizioni, conta 180 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina 11,90 euro.

Autore è Marino Cassini, classe 1931; è stato direttore della prima biblioteca per ragazzi nata in Italia, la “Edmondo De Amicis” di Genova. Ha pubblicato a tutt’oggi oltre quaranta libri.

Sin dalle prime cartevalori postali, gli Stati di tutto il mondo hanno proposto in esse i ritratti di re, regine, imperatori, scienziati, artisti, scrittori e personaggi celebri, noti o meno noti, davanti ai quali l’osservatore talvolta si chiede: “Ma chi è costui? Perché gli hanno dedicato un francobollo?”. A queste domande l’autore ha cercato di rispondere nella sezione del suo sito “Narpoedra” (acrostico per narratori, poeti, drammaturghi), in cui sono presenti anche i profili degli “archeologi del folklore”, cioè di quei ricercatori e raccoglitori che hanno affondato le mani nelle tradizioni popolari, ricevendo dalla viva voce del popolo appunto fiabe, racconti e leggende.

Il volume inaugura la serie, considerando tali produzioni per i Paesi dall’Albania alla sede di New York delle Nazioni Unite. Le illustrazioni portano il nome di Lucrezia Giarratana (fine).

Nacque quattro secoli fa e le sue favole sono apprezzate tuttora. Omaggio postale della Francia a Jean de La Fontaine, omaggio articolato nel foglietto contenente una coppia di cartevalori, nominali da 2,16 euro ciascuna; è in prevendita da oggi (agli sportelli giungerà il 12 luglio).

Sui francobolli e sullo sfondo del blocco, dovuti a Christophe Laborde-Balen, sono richiamate le fiabe “La rana e il bue”, “Il lupo e il cane”, “Il topo di città e il topo di campagna”, “La gallina dalle uova d’oro”, “La lepre e la testuggine”, “La zecca e la mosca”, “Il corvo e la volpe”, “Il leone innamorato”, “Il vaso di terracotta e il vaso di ferro”, “La cicala e la formica”. A parte si aggiunge, contro 6,50 euro, un “souvenir philatélique”.

Venne battezzato a Château-Thierry (Aisne) l’8 luglio 1621. I primi anni a Parigi furono segnati da un breve tentativo di vita religiosa, poi dalle gioiose assemblee dei paladini facenti capo alla “Tavola rotonda”, tra salotti letterari e osterie. Beneficiando dal 1658 del prestigioso mecenatismo del politico Nicolas Fouquet, gli rimase fedele anche in seguito alla caduta, ma dovette fare i conti con una situazione meno brillante e si mise alla ricerca di altri protettori. Dopo alcuni saggi passati più o meno inosservati, ebbe il successo letterario a quarantatré anni, con la pubblicazione nel 1665 di “Racconti e novelle in versi”, poi della raccolta “Favole” nel 1668. La notevole fortuna riscontrata lo indussero a proporre altre produzioni simili nel 1678-1679 e nel 1693; nel 1674 si aggiunse il licenzioso “Nuovi racconti”, la cui vendita fu vietata subito.

Diviso tra la capitale, sede della vita letteraria e luogo di residenza degli interlocutori, e Château-Thierry, dove lo chiamava il ruolo di maestro per acque e foreste, approfittò senza dubbio dei soggiorni nel luogo natale per comporre gran parte del lavoro. Morì il 13 aprile 1695 a Parigi (continua).

“Together we can defeat covid-19” (tradotto dall’inglese: “Insieme possiamo sconfiggere il covid-19”). È quanto si legge nel francobollo emesso dal Bangladesh il 19 maggio, parte integrante della campagna nazionale volta a fronteggiare con ogni mezzo la pandemia provocata dal coronavirus.

Nell’immagine, cui si aggiunge il suggerimento “Stay home stay safe” (“Resta a casa, resta al sicuro”), viene mostrata principalmente un’infermiera che accudisce il malato immobilizzato a letto.

Per concretizzare il bozzetto è stato coinvolto uno specialista di nome Sumanto Kumar; la carta valore ha nominale di 10,00 taka.

Soddisfatti e confermati. Sono i partner che hanno rinnovato l’accordo di collaborazione triennale, da una parte Poste italiane e dall’altra Amazon. L’intesa -viene annotato- va a rafforzare l’impegno delle due aziende per lo sviluppo del commercio elettronico nel Paese e a rispondere così alla crescente domanda dei clienti.

Grazie all’impiego delle reti e delle strutture logistiche presenti nel gruppo diretto da Matteo Del Fante, “saranno garantiti servizi innovativi e soluzioni di consegna «veloci» su tutto il territorio nazionale”. In particolare, nelle principali città i recapiti verranno effettuati fino alle ore 20 e al sabato mattina, mentre per le aree più complesse dal punto di vista operativo, quali il Sud e le principali isole, è previsto un potenziamento delle attività anche attraverso la compagnia aerea controllata, ovvero Poste air cargo.

Forse ci si aspettava un richiamo alla Linea di Osvaldo Cavandoli, rissoso e divertente personaggio che contribuì a promuovere la marca. Invece, per l’omaggio alla Lagostina nei centoventi anni dalla fondazione, è stato scelto di rappresentare il primo stabilimento di Omegna (ora Verbano-Cusio-Ossola), località in cui è appoggiato l’annullo per le buste del primo giorno (l’ufficio postale si trova in via Boggiani 48). L’immagine del dentello è tratta dalla carta da lettera -va notato l’indirizzo telegrafico- utilizzata ai primi del Novecento, cui si aggiunge uno dei loghi più antichi.

Il francobollo, un “B”, è in vendita a 1,10 euro da questa mattina, idealmente destinato a spedire cartoline o lettere ordinarie di primo scaglione nei rapporti nazionali. Appartenente alla serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, è stato prodotto in trecentomila esemplari autoadesivi con fogli da quarantacinque.

Il cartone animato appare citato nel bollettino, dovuto al direttore generale della società, Stéphane Bonny. In un contributo schematico descrive gli sviluppi della ditta avviata nel 1901 da Carlo Lagostina con il figlio Emilio e, a proposito degli anni Settanta, rammenta la pluripremiata pubblicità che “arriva in tutte le case”, così “Lagostina si afferma come il marchio di pentolame d’acciaio più apprezzato e noto”. L’autore ricorda inoltre che l’azienda è specializzata nel mondo della cottura, “unisce innovazione e tradizione, utilizzando tecnologie produttive intelligenti, automatizzate ed ecosostenibili”. Da sempre “mantiene quale filo conduttore la qualità dei materiali, l’affidabilità delle prestazioni e lo stile italiano così rispondendo alle necessità di un consumatore che identifica nella casa e nella cucina il luogo ideale del ritrovarsi”.

Dopo l’impegno al numero doppio per recuperare il ritardo 2020 dovuto al coronavirus, eccolo tornato alla programmazione normale, con 96 pagine di formato “A4” e immagini a colori (prezzo: 25,00 euro). È la ventisettesima tappa di “Cursores”, semestrale firmato dall’Associazione italiana di storia postale.

È l’ultima prima delle elezioni previste per gli organi collegiali, elezioni fissate in settembre. In questi tre anni -annota all’apertura il presidente, Luca Lavagnino- “Aisp ha incrementato il numero di soci di circa il 25%, ha rinnovato il proprio sito internet, ha coltivato una crescente presenza sui social network… La visibilità all’estero è altresì aumentata grazie alla partecipazione a manifestazioni internazionali”. E poi c’è appunto il periodico: “la qualità della pubblicazione e la varietà degli scritti, per tipologia e per approccio, sono indubbie e unanimemente apprezzate, tanto che nel 2020 l’Académie européenne de philatélie ha deciso di conferire a «Cursores» il premio come migliore rivista filatelica europea”.

Andando agli articoli, ecco “I bolli di «cambio coll’estero» - Le istruzioni per il trattamento delle raccomandate e delle assicurate negli ufizi di cambio coll’estero” (di Giovanni Nembrini), “Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla: gli influssi sulla posta della notificazione n.53 del 1822 e del decreto n.63 del 1831” (Marco Panza), “L’assedio della piazzaforte di Przemysl e le sue conseguenze postali (1914-1915)” (Laurent Veglio), “Il nostro agente ad Aden. Fra commercio e «intelligence»” (Paolo Zavattoni, seconda parte), “Particolarità nei rapporti postali tra il Regno di Sardegna/Italia e l’Impero Austriaco: 1844-1875” (Angelo Teruzzi, terza), “L’avventuroso viaggio di una lettera fra agosto 1943 ed ottobre 1945” (Giampaolo Guzzi), “1918/1919: La Guerra del Nord - Dalla Russia baltica a Pietrogrado, dalla Carelia finnica a Murmansk: russi, tedeschi e alleati sul fronte del Nord” (Massimo Mattioli, quarta), “Rarità all’asta: i migliori risultati” (ancora Angelo Teruzzi), “Gemme di storia postale - L’affidabilità dei postali francesi si pagava a caro prezzo” (di nuovo Giovanni Nembrini).

Richiami circostanziati nei due francobolli da 75 e 84 centesimi e il soggetto simbolico nel foglietto da 2,50 euro (vi ha lavorato Fernando Pendão, mentre l’immagine del blocco risulta dovuta ad André Carrilho). È la scelta del Portogallo per celebrare un tema affatto scontato e non semplice da sviluppare nella superficie delle cartevalori: la libertà di stampa. La serie arriverà il 12 luglio.

Duecento anni fa il Paese approvò la sua prima legge in argomento, seguito della rivolta liberale registrata a Porto il 24 agosto 1820. A Lisbona la normativa fu votata il 4 luglio 1821 e promulgata otto giorni dopo da re João VI. Già dal primo articolo, la posizione è chiara: non esiste censura preventiva. Rimase in vigore per circa due anni.

Fino ad allora, il percorso era stato lungo e drammatico, cominciando dall’invenzione di Johannes Gutenberg nel XV secolo. Un periodo buio che, nonostante alcuni brevi intervalli di apertura, sarebbe proseguito arrivando alla Rivoluzione del 25 aprile 1974: il controllo restò operativo per circa 405 anni su 533. Citando il lavoro dell’Inquisizione attiva dal 1536 con l’appoggio delle bolle papali, degli elenchi inerenti ai libri proibiti, di processioni e falò. Fu così che venne eliminata ogni idea contraria all’ortodossia di re, dittatori, pontefici e cardinali. Migliaia di autori e milioni di testi (libri e periodici) furono soggetti a verifica e punizione; molti scrittori finirono imprigionati o esiliati, ma la resistenza ha mostrato sempre segni di vita.

Ancora attacchi criminosi agli uffici postali con i malviventi coperti dalle mascherine anti coronavirus per rendere difficoltoso il loro riconoscimento.

Consultando la stampa locale, fatti più o meno simili sono stati registrati in diversi luoghi, spesso nei giorni di pagamento delle pensioni, quando gli sportelli hanno maggiore disponibilità di contanti rispetto al solito.

Negli ultimi tempi ecco ad esempio rapine presso le sedi di Corlo (frazione di Formigine, Modena), sita in via Edison 6/a; Itala (Messina), piazza Fratelli Di Bartolo snc; Martorano (Cesena), via Ravennate 2.478; Moncalieri (Torino), via Vittime di Bologna 22; Montesolaro (Carimate, Como), via XXV Aprile 5; Palermo 11, via Toti 115; Palermo 32, via Oreto 406; Pescara 3, viale Luisa D’Annunzio 12; Pilastri (Bondeno, Ferrara), via Montebello 1; Vallecrosia (Imperia), via Roma 16; Veglie (Lecce), largo Parco delle Rimembranze 36.

È morto a Londra il 2 luglio, a novantaquattro anni compiuti (era nato il 13 febbraio 1927). Si chiamava Richard Harlow. È stato il fondatore, nel 1974, dell’Italy and Colonies study circle ed ora svolgeva il ruolo di segretario onorario.

La coraggiosa iniziativa -ricorda adesso Giorgio Migliavacca- ebbe consenso globale immediato; il sodalizio pubblicava il periodico “Fil-Italia” regolarmente fin dal primo anno, quando Colin Pilkington svolgeva il ruolo di redattore; lui si occupava dell’impaginazione e la stampatrice veniva seguita dal padre. Tra i primi soci (ora ne ha oltre duecentocinquanta in tutto il mondo), ecco Valter Astolfi, Luciano Buzzetti, Beniamino Cadioli, Giorgio Migliavacca, Paolo Vollmeier.

Negli ultimi tempi, nonostante la malattia e quella della moglie friulana Pia, ha continuato l’attività di gestore, descrittore e banditore delle aste trimestrali interne, fino al giorno prima della scomparsa. Una coppa lui intitolata viene assegnata a un iscritto che ha contribuito a promuovere l’Icsc o per altre iniziative. Al suo attivo, pure le gite sociali in Italia come le visite alle grandi mostre statunitensi.

Collezionava ad esempio le vie di mare italiane e la storia postale della Repubblica di Venezia. Nel novembre del 2019 la Federazione fra le società filateliche italiane ha inserito il nome nell’Albo d’oro per la categoria benemeriti.

Aggiornamento del 7 luglio 2021: il funerale si terrà nel Regno Unito il giorno 14, ora italiana 13.40; per partecipare a distanza è stato predisposto un collegamento web accedendo al sito www.obitus.com (username buba1755, password 024998).

Chiuso, con l’analisi delle risposte alla consultazione pubblica e le successive riflessioni, il procedimento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni riguardante la valutazione del costo netto sostenuto da Poste italiane per gli anni 2017, 2018 e 2019 a proposito del servizio universale.

La verifica effettuata ha portato a quantificare l’onere rispettivamente, in 354,5, 334,5 e 175 milioni di euro. Detto onere -annota sempre Agcom- è iniquo, ricordando che non è stato istituito il previsto fondo di compensazione tra i concorrenti. Non a caso l’azienda ha richiesto per tale fascia temporale il conseguente finanziamento.

Con un congruo anticipo, ma la manifestazione, voluta dal Club de Monte-Carlo de l’élite de la philatélie, ora ha una data precisa, annunciata dal commissario generale, Patrick Maselis.

Ci si riferisce a “Monacophil 2021”, già ipotizzata dal 3 al 5 dicembre prossimi e poi, naturalmente causa coronavirus, rinviata genericamente al dicembre del 2022. Ora è stata definita meglio la fase temporale: “Monacophil 2022” (da notare anche il cambio del millesimo) avrà luogo dal 24 al 26 novembre, quindi tra circa sedici mesi.

Confermati i fili conduttori del salone espositivo, cui si aggiunge il convegno commerciale: l’India, Napoleone Bonaparte, i “100 francobolli e documenti emblematici”.

Anche il Kosovo parla di patrimonio culturale, senza però citare l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, di cui non è membro. Conservarlo -è la nota- “viene ritenuto un obiettivo per proteggere l’identità di un Paese e offre l’occasione per trasmettere valori alle nuove generazioni. Per comprendere il presente è necessario conoscere il passato di una nazione”.

Tra gli ambiti più significativi ci sono senza dubbio i giochi tradizionali (come non citare il giro Europa Cept del 1989?), un tempo parte integrante delle riunioni familiari e delle feste. In essi sono evidenti folklore e tradizione.

Attraverso due francobolli emessi il 2 luglio con tagli da 1,30 e 1,80 euro, Pristina ha rappresentato l’impiego dei bastoni e il lancio delle pietre, storicamente tra i più popolari passatempi della zona. Le immagini sono dovute a Adonis Mustafa e Leotrim Ademi.

Si auspica che per tale prodotto sia deciso ormai il declino, però va registrato. È un altro tipo di mascherina filatelica, questo segnalato dal presidente del Centro italiano filatelia tematica e, da ieri, pure consigliere della Federazione fra le società filateliche italiane, Paolo Guglielminetti.

Durante i raduni collezionistici è… solito indossare un dispositivo di protezione individuale anti coronavirus davvero blasonato: propone la serie di francobolli “Machin”, quella con Elisabetta II!

L’articolo è venduto via internet da Miniprint vintage, marchio dell’azienda con sede nel Regno Unito Sm portfolio. È in cotone riutilizzabile, prodotto a mano con due strati, uno caratterizzato dal disegno. Ha una tasca in cui sistemare il filtro usa e getta (non in dotazione) e va in lavatrice. È una mascherina non chirurgica e non destinata all’uso medico.

L’immagine, comunque, può variare. Tra le altre, quelle con francobolli nazionali (fra cui il “Penny black”), statunitensi, francesi (ma di fantasia), assortiti e non manca la tiratura marcofila. Prezzi: 12,00 sterline e, quelle con busta, 15,00.

La linea, guarda caso caratterizzata dal penny rosso del 1864, propone diversi altri prodotti in argomento, come gemelli, portachiavi, segnalibri.

Il pubblico “postale” più… attempato se la ricorderà, ad esempio, nelle pubblicità per il codice di avviamento, precisamente nella scenetta girata con Gianni Boncompagni sulla scalinata a Trinità dei Monti mezzo secolo fa abbondante, era il 1967.

È morta oggi pomeriggio a Roma Raffaella Carrà, nata il 18 giugno 1943 a Bologna come Raffaella Maria Roberta Pelloni. Una vita per lo spettacolo, in Italia e all’estero, inteso a tutto tondo: cantante e ballerina, conduttrice radiofonica e televisiva, attrice.

Tra i brani musicali che ha interpretato, anche uno che richiama il mondo filatelico. È “Accidenti a quella sera”, testo dello stesso Gianni Boncompagni. Filo conduttore, un incontro non andato a buon fine e lei, per dimenticarlo, sceglie di cambiare vita: “Organizzo passeggiate / Vado al cinema con tutti / Pianto fiori, gioco a scacchi / Colleziono francobolli / Compro un pesce, / Un cane, un gatto / Ed a lui non penso più”. Però, le cose si sarebbero evolute in modo differente.

Si trova in quella che fu la sede postale principale di Caltanissetta, in via Crispi 25, fiera di esserlo e cosciente della necessità di salvaguardare il patrimonio. È la Banca sicana (già Banca del Nisseno), non nuova a iniziative simili. Ora ha ripreso due vecchie cassette dismesse per il corriere, le ha restaurate e posizionate davanti all’immobile (cioè nel luogo originario) per ribadirne la storia.

Collegate ai locali seminterrati tramite un sistema meccanico di nastri trasportatori, “negli anni Quaranta del secolo scorso rappresentavano -viene precisato- la modernità dell’epoca”. Andate fuori servizio quattro decenni dopo e “abbandonate all’incuria del tempo per diversi lustri, sono state recuperate dall’attuale proprietà e sottratte all’oblio culturale e al deperimento fisico”.

“Oggi l’immobile, diventato punto di riferimento per la città, vive di luce propria”, ha dichiarato il presidente della Banca e della Fondazione sicana, Giuseppe Di Forti, “e di questo come cooperatori siamo orgogliosi”. “Prosegue l’opera di salvaguardia del patrimonio architettonico e artistico del territorio e di recupero della memoria storica intrapresa dalla Banca e portata avanti insieme alla Fondazione”.

L’intervento, con la direzione dell’ingegnere Manlio Averna e la collaborazione dell’architetto Aldo Raimondi, è stato realizzato dalla ditta Vincenzo Musumeci, accreditata presso la Soprintendenza per i beni culturali e ambientali. La collocazione sui basamenti, dovuta alla Pioggia marmi, risulta curata dell’azienda Antonio Calì.

La Izi, per tanti anni incaricata nel controllare la qualità del servizio postale e all’ultima selezione giunta seconda, non ha accolto positivamente la scelta dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di cambiare interlocutore circa il periodo dal 2021 al 2023. Contestando la conclusione raggiunta dal commissario relatore (ed ex sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico) Antonello Giacomelli, che invece ha individuato l’azienda fiorentina Centro statistica aziendale. Dunque, la concorrente romana ha presentato un ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio.

In attesa del verdetto, e per garantire la continuità del servizio, la stessa Agcom ha dovuto protrarre il contratto attuale (con la Izi) per il mese di luglio, destinando al supporto 50.119 euro e qualche centesimo, iva esclusa.

L’arte postale talvolta racconta anche drammi civili. È il caso della mostra “Padiglione Birmania”, dovuta a Ruggero Maggi.

“Poliziotti e militari dovrebbero proteggere la libertà dei popoli... non sopprimerla. A febbraio i soldati hanno arrestato Aung San Suu Kyi e tutti i deputati ed i militanti della Lega nazionale per la democrazia in Myanmar. Per citare Picasso «L’arte non è qualcosa con cui decorare le case… l’arte è un’arma con cui combattere il nemico… ma la vera domanda è: chi è il nemico?». In questo caso la risposta è semplice. I nemici sono i militari golpisti che stanno violentando la democrazia e la libertà del popolo birmano. Su questo tema centinaia di artisti internazionali si sono espressi intervenendo su semplici supporti di uso comune, i post-it. Interventi visivi, testuali, digitali…”, inseriti in un filo spinato che abbraccia l’intero spazio espositivo.

Punto di riferimento è palazzo Zanardi Landi di Guardamiglio (Lodi), dove il lavoro potrà essere raggiunto fino al 31 luglio e poi dal 3 al 19 settembre. L’immobile si trova in via Roma 62; è aperto gratuitamente il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 16.30 alle 19. Per le informazioni e le prenotazioni (gli accessi sono regolamentati) occorre telefonare ai numeri 347.483.24.82 oppure 0377.51.002.

Il boom probabilmente è passato, ma restano nei ricordi dei bambini di allora e non solo. Sono i Pokémon, che il 7 luglio verranno citati dal Paese di origine, il Giappone. Non è la prima volta.

Il nuovo tributo si presenta come due foglietti, altra passione nipponica, da dieci esemplari diversi. Uno contiene solo dentelli da 63 yen dedicati all’omonimo gioco delle carte, nell’altro risultano da 84 e raccontano come tali personaggi vivano felicemente le stagioni. Ai bozzetti ha operato Yuji Kusuda.

Nel dettaglio, il primo blocco cita Pikachu, Eevee, Batafurī, Ēsubān, Magikarp, il richiamo alla serie, Mewtwo, Lucario, Liepard, Jirachi. Per il secondo sono stati scelti i seguenti concetti: preparatevi! (un probabile riferimento a Olimpiadi e Paralimpiadi), si nascondono e cercano tra i fiori di ciliegio, in natura, giorno di pioggia con gli amici, giocano al mare, con uno stomaco affamato, fanno un pisolino insieme, è un buon bagno!, sorpresa all’albero di acero!, fa freddo ma c’è caldo.

Di là dal confronto elettorale, il cui esito è stato segnalato nella notizia precedente, l’assemblea della Federazione fra le società filateliche italiane svoltasi questa mattina a Venezia Mestre ha permesso di dare alcuni riconoscimenti.

Fra cui l’inserimento nell’Albo d’oro della filatelia italiana del nome di Piero Macrelli. Presidente della medesima Fsfi “per più di cinque lustri, durante i quali ha svolto un’attività inesausta per la stessa Federazione, per i filatelisti e per la filatelia italiana, che ha portato a livelli d’eccellenza in patria e nel mondo grazie ad un continuo lavoro quotidiano e ad una prestigiosa serie di impegni eccezionali”, si legge, tra l’altro, nel testo di accompagnamento. Che cita “la riorganizzazione della Federazione, il suo riconoscimento nazionale presso i vertici politici, il fecondo rapporto con gli altri attori pubblici e privati del mondo filatelico nazionale ed europeo, il continuo supporto alla filatelia organizzata. Ancora, l’organizzazione d’esposizioni d’eccellenza nelle più prestigiose sedi istituzionali, la lotta contro le falsificazioni, la promozione filatelica nelle scuole, esposizioni internazionali e tantissime altre felici iniziative: risultati tutti che ha ottenuto grazie a facondia creativa, sapienza amministrativa e gestionale, cultura filatelica, capacità politica e continuo entusiasmo capace di dare stimolo e ispirazione, sue eccellenze mai venute meno”.

Allo stesso elenco sono stati aggiunti, genericamente, i sanitari italiani filatelisti. “Nei mesi difficili e cupi dell’emergenza”, “si sono prodigati ben oltre il puro dovere, sia con la loro opera professionale sia con attività di volontariato; come tutti i loro colleghi impegnati in prima linea, hanno mostrato ai filatelisti e a tutta la Nazione la forza e la potenza della solidarietà, di una volontà, della responsabilità civile quando diventa impegno morale. La filatelia italiana, anch’essa colpita dalla pandemia, rende loro omaggio e rivolge loro un rispettoso e memore ringraziamento”.

Infine un tributo, questo nell’Albo d’onore dei presidenti, per Giuliano Nanni. Dal 2001 al vertice del Circolo filatelico “Guglielmo Marconi” di Sasso Marconi (Bologna), “si è particolarmente distinto per l’impegno a fare del circolo non solo un punto di riferimento per i collezionisti locali, ma per tutti i cultori della tematica marconiana, grazie anche al suo sito web. Il rapporto con il Comune di Sasso Marconi e con gli enti e le istituzioni legate a Guglielmo Marconi ha portato la filatelia all’attenzione della comunità e ha fatto del circolo un’apprezzata componente della medesima, dando vita a un’intensa collaborazione che ha coinvolto anche le scuole” (fine).

Elezioni per la Federazione fra le società filateliche italiane, la scelta è stata fatta questa mattina a Venezia Mestre. Il sessantasettenne presidente uscente, Bruno Crevato-Selvaggi, è stato confermato con 192 preferenze contro le 26 dello sfidante, Massimo Massetti.

“Hanno prevalso le idee e la voglia di fare. Ha vinto la filatelia”, dice il neoletto che ora intende applicare il programma presentato, a cominciare dal rinnovamento del sito.

Quali consiglieri entrano nella squadra Luca Lavagnino (ha ottenuto 196 voti), Paolo Guglielminetti (194), Giuseppe Galasso e Giulio Perricone (entrambi 191), Andrea Fusati e Vinicio Sesso (a pari con 177), Aniello Veneri (167) e Franco Laurenti (157).

Automatica invece la scelta inerente a probiviri e revisori dei conti, visto che il numero delle persone disponibili era identico a quello degli incarichi. Dunque, per il primo collegio ecco Luciano Calenda, Giulia Orlando, Alessandro Papanti; per l’altro Maurizio Amato, Corrado Bianchi, Claudio Magro (continua).

Ancora Mario Mentaschi, questa volta con Giovanni Nembrini, per un argomento che gli è congeniale; lo spiega il titolo: “Corrispondenza spedita dall’Italia all’estero - 1 gennaio 1863 - 31 marzo 1879”.

Gli estremi temporali sono spiegati presto: a Capodanno del 1863 entrò in vigore la legge 604 del 5 maggio 1862 che unificava la normativa postale per tutto il territorio sabaudo; il 31 marzo 1879 fu l’ultimo giorno prima dell’entrata in vigore della Convenzione sottoscritta dall’Unione postale universale.

Sino ai tre quarti dell’Ottocento -ricorda nella prefazione Bruno Crevato-Selvaggi- non esisteva ancora una regola generale; “gli scambi internazionali erano regolati da accordi bi- o multilaterali fra i diversi Stati; si poteva scegliere fra diverse vie d’inoltro. Anzi, tutto era diverso: per ogni destinazione, le regole, le tariffe, le possibilità di servizio, gli instradamenti”.

Edito dal Circolo filatelico bergamasco, il volume costa 40,00 euro. Le 212 pagine di formato “A4” con immagini a colori e testi in italiano e inglese sono suddivise appunto per meta: verso altre aree della Penisola (Regno Veneto, Stato Pontificio, San Marino), Europa, Mediterraneo, Africa atlantica, Nordamerica, America Centrale, Sudamerica, territori di Asia e Oceania oltre Suez. Utili le tabelle finali, fra cui spicca quella dedicata ai costi di spedizione.

Fondata nel 1821 nell’allora Tirolo, Itas mutua ha raggiunto i duecento anni di storia. “Due secoli che hanno visto la società sempre protagonista dello sviluppo economico, sociale e culturale delle sue comunità di riferimento, accompagnando i propri soci assicurati in un lungo viaggio di crescita che l’ha condotta esattamente dov’è oggi: la più antica compagnia assicuratrice italiana”. A parlarne nel bollettino collegato all’emissione odierna risultano il presidente, Giuseppe Consoli, nonché l’amministratore delegato e direttore generale, Alessandro Molinari.

“Molte cose sono cambiate da quando Francesco I d’Austria approvò la costituzione dell’«Istituto provinciale tirolese e voralberghese di assicurazione contro gli incendi», diventato poi «Istituto provinciale incendi», per raggiungere infine l’attuale denominazione «Itas - Istituto Trentino Alto-Adige per assicurazioni società mutua di assicurazioni»” dopo la Seconda guerra mondiale. Durante questa storia “abbiamo manifestato la costante capacità di evolvere nel tempo fino a diventare, oggi, una compagnia sempre più aderente alle esigenze, non solo assicurative, di tutti coloro con cui ci siamo relazionati”.

Quanto al francobollo che ricorda il giro di boa, dovuto a Domenico Ferrari, raffigura “gli elementi distintivi delle radici storiche” inerenti alla struttura ricordata. Ovvero, i caratteristici masi di montagna e i fienili (sullo sfondo il Crozzon appartenente alle Dolomiti di Brenta), avvolti dalle fiamme di un incendio: il primo rischio che ha spinto le genti di inizio Ottocento a unirsi in forma mutualistica per potersi proteggere.

Inserito nel percorso “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, è l’abituale “B” autoadesivo da 1,10 euro, utile per spedire senza aggiunte una cartolina o una lettera ordinaria di primo scaglione in regime domestico. Conta su trecentomila unità organizzate in fogli da ventotto. L’annullo del primo giorno è disponibile all’ufficio postale Trento Centro, collocato in piazza Vittoria 20.

Si chiama Territorio Britannico dell’oceano Indiano e dal 17 gennaio 1968 emette francobolli. Le cose sono cambiate nel 1976, quando buona parte dell’area ha seguito le Seychelles nell’indipendenza. C’era il bisogno, però, di soddisfare le esigenze del personale di Regno Unito e Stati Uniti presente nell’arcipelago delle Chagos (soprattutto nell’isola Diego Garcia, che ospita una base aeronavale Usa), per cui il vecchio nome è stato recuperato dal 3 maggio 1990 con ulteriori emissioni che giungono al 2021.

Ora c’è un problema: le Mauritius rivendicano la sovranità sulla zona e in più sedi -la Corte internazionale di giustizia, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il Tribunale internazionale del diritto del mare- hanno ottenuto il sostegno, nonostante l’opposizione di Londra.

La faccenda ha conseguenze anche tecniche; non a caso se ne parlerà al 27° Congresso postale universale, in svolgimento dal 9 al 27 agosto prossimi ad Abidjan, in Costa d’Avorio, come confermato nella notizia precedente. La proposta è “cessare la registrazione, la distribuzione e l’inoltro di tutti i francobolli emessi”, ovvero non riconoscerli più. Sarà la chiusura del capitolo dedicato alle cartevalori Biot (fine)?

Aggiornamento del 27 agosto 2021: l’Unione postale universale ha formalmente riconosciuto le Chagos come parte integrante del territorio delle Mauritius. Di conseguenza, l’Upu “non registrerà, distribuirà o invierà più francobolli emessi dal «Territorio Britannico dell’oceano Indiano»”.

Sorprese (leggasi soprattutto coronavirus) a parte, il 27° Congresso postale universale si terrà ad Abidjan, in Costa d’Avorio, dal 9 al 27 agosto prossimi, con dodici mesi di ritardo (era previsto dal 10 al 28 agosto 2020) per la pandemia.

Rappresenta l’organo supremo dell’Unione postale universale e si riunisce ogni quattro anni. I plenipotenziari dei 192 Paesi membri, così, si potranno incontrare per preparare il futuro del settore. Dovrebbero adottare la nuova strategia postale mondiale, ovvero la tabella di marcia per il prossimo ciclo di lavoro che inizierà nel 2022, aggiornare le regole e definire politiche sullo scambio internazionale.

Si dovranno eleggere, inoltre, i prossimi direttore e vicedirettore generali del Bureau international, nonché i partecipanti al consiglio di amministrazione e al consiglio operativo postale per il periodo 2021-2024.

Attesi i delegati e i rappresentanti dei Paesi membri, gli osservatori, il personale dello stesso Bureau e gli interpreti, all’incirca ottocento persone (continua).

Passa -non a caso- anche dagli uffici postali la campagna “Più informati, più sicuri”. Riguarda la prevenzione e il contrasto alle truffe nei confronti degli anziani, iniziativa voluta dal Comune di Pisa con il finanziamento, riconosciuto a cinquanta capoluoghi, del Viminale e la collaborazione di Confartigianato.

Compito di tutte le istituzioni -ha spiegato il sindaco, Michele Conti- è “proteggere e tutelare le fasce deboli della nostra popolazione e in particolare i nostri anziani. Grazie anche a campagne di sensibilizzazione come queste dobbiamo anche riuscire a formarli nell’uso della tecnologia e di strumenti che possano aiutarli a evitare il più possibile il rischio di truffe, come ad esempio l’uso di conti correnti e pagamenti on-line anziché andare a formare le lunghe file agli uffici postali per la riscossione della pensione, esponendosi così a possibili truffe ai loro danni”.

Confartigianato mette a disposizione il proprio personale e i volontari per sensibilizzare grazie anche all’allestimento di gazebo presso i mercati rionali, le farmacie e, in occasione del pagamento dei vitalizi, dilazionato temporalmente a causa del coronavirus, per accompagnare gli aventi diritto e scongiurare la presenza di malintenzionati. Coinvolte le sedi Pisa Centro (è in piazza Vittorio Emanuele II 8), Pisa 3 (via Moro 27), Pisa 9 (via Montanelli 112), Pisa 11 (via Bargagna 34), Riglione (via Fiorentina 419/b).

In città risultano destinati quattro manifesti diversi, con un ciclo di affissioni che proseguirà fino a ottobre. Sono stati realizzati pieghevoli e attivati i canali social dell’Ente locale. I temi toccati riguardano la sicurezza a casa, per strada, sui mezzi di trasporto, negli esercizi pubblici, in banca e appunto negli uffici postali. Il progetto prevede un supporto psicologico a richiesta, la formazione per il personale della Polizia municipale onde affrontare determinate casistiche, iniziative di prossimità.

Le vacanze sono dietro l’angolo: è il tempo delle cartoline, ricordano da Deutsche post. Arrivano solitamente dalle principali destinazioni preferite dai tedeschi, ovvero Austria, Francia, Italia, Spagna e Stati Uniti. “Grazie” al coronavirus, nel 2020 ci sono stati molti meno trasferimenti e quindi il loro numero è calato, da 147 milioni a 120. Ora dovrebbe essere diverso: la pandemia ha aumentato la necessità di una comunicazione personale e duratura. Cosa potrebbe esserci di più ovvio che scrivere alla famiglia o agli amici rimasti a casa una cartolina dalla tanto agognata meta?

L’azienda poi dà consigli sui formati e indica le tariffe; ricorda la possibilità -nei soli rapporti nazionali- di sostituire il francobollo con un codice pagabile da remoto. Chi ha estro, inoltre, può trasformare in vera cartolina una foto che gli piace ricorrendo a uno dei diversi siti esistenti. Senza trascurare le potenzialità di Postcrossing.

Ad ogni modo, essa “rappresenta sempre la scelta giusta per saluti, momenti di gioia e ringraziamenti speciali. I ricordi vengono mantenuti per molto tempo e sono più personali di un sms o di un messaggio in chat”. A buon intenditor…

È l’organismo pastorale della Conferenza episcopale per la promozione della carità. “Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica»”. Lo prevede l’articolo 1 dello Statuto interno. La struttura è nata nel 1971, per volere di Paolo VI, “nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio vaticano II”.

Sono parte delle parole che il direttore della Caritas italiana, don Francesco Antonio Soddu, ha vergato per il bollettino collegato al francobollo odierno.

Appartenente alla serie “Il senso civico”, ricorda il sodalizio nel mezzo secolo dalla fondazione; è un “B” autoadesivo. Quindi, in cambio di 1,10 euro, permette di spedire una cartolina o una lettera ordinaria di primo porto nel Paese. La tiratura ammonta a trecentomila esemplari, allestiti in fogli da quarantacinque. La vignetta propone il logo del giro di boa; l’annullo primo giorno di emissione si trova all’ufficio postale Roma 47, in via di Porta Angelica 23.

Diverse le novità da San Marino. Non solo l’inaugurazione riguardante il Museo del francobollo e della moneta, fissata per l’8 luglio.

A proposito di cartevalori postali, il programma del 2021 è stato aggiornato con tre voci, per le quali ora si conoscono solo i titoli: Expo 2020 Dubai, Roma capitale nel centocinquantesimo anniversario della proclamazione, bicentenario dell’omeopatia in Italia.

Non è finita, perché già vi è un abbozzo relativo al 2022 con undici elementi. Due, Federico da Montefeltro nel seicentesimo anniversario della nascita del signore e fauna selvatica, guardano al territorio locale. Le restanti si riferiscono soprattutto al Bel Paese e a personalità spesso del XX secolo: Pier Paolo Pasolini (centenario della nascita dello scrittore), Diabolik (sessantesimo anniversario della nascita del personaggio dei fumetti), Luigi Ghirri (trentesimo anniversario della morte del fotografo) e Ivan Graziani (venticinquesimo anniversario della morte del cantautore). Andando oltre lo Stivale, ecco il francese Napoleone Bonaparte (bicentenario della morte del generale, peraltro avvenuta nel 1821, ma sul monte Titano sono previste ulteriori iniziative) e l’elvetico Max Huber (trentesimo anniversario della morte del designer). Confermati i tributi a PostEurop (dedicato a miti e leggende), squadra vincitrice del Campionato di calcio tricolore serie “A”, Natale.

Da un lato il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale non dirigente del gruppo Poste italiane, valido fino al 31 dicembre 2023. Accordo che prevede un aumento complessivo medio mensile di 110,00 euro pro capite e il pagamento di una tantum per il recupero del biennio 2020-2021. Si sommano la conferma del piano per l’assistenza sanitaria integrativa in favore di tutti i dipendenti e il ripensamento delle relazioni industriali, con particolare attenzione al “lavoro agile”.

Dall’altra parte, ecco l’aggiornamento professionale. In questi mesi sono in corso le valutazioni annuali inerenti alle materie seguite dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, valutazioni destinate a 15mila addetti. Va aggiunto il successivo bilancio delle competenze per 6.400 fra loro. Il percorso riguarda principalmente i venditori che operano in mercato privati, cioè negli uffici postali, o in mercato imprese e pubblica amministrazione. Dette iniziative intendono sviluppare le conoscenze e le competenze, favorendo il possesso degli strumenti necessari a soddisfare le attuali esigenze della clientela.