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dir. resp. Fabio Bonacina
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Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
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  • l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
  • i comunicati diramati alla stampa;
  • l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
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I francobolli nel corridoio degli gnomi
30 Dic 2011 01:16 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Citazione filatelica nel film di animazione “Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento”
La locandina del film
La locandina del film

Chi potrebbe utilizzare dei singoli francobolli per abbellire il corridoio di casa? Semplice, degli gnomi. Ed è quello che si vede in “Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento”, film di animazione prodotto in Giappone nel 2010 e che ha raggiunto il pubblico italiano.

Racconta la storia di una famiglia di tre piccoli esseri molto umani. Tranne forse il padre, che spesso risponde a… mugugni. Sono nascosti sotto ad una casa “vera” dal lussureggiante giardino alla periferia di Tokyo e sopravvivono di “prestiti”: oggetti (il fazzoletto di carta, la zolletta di zucchero…) presi di notte così da non farsi notare. Perché la condizione principale per continuare il proprio tran-tran è evitare i contatti con gli umani di grandi dimensioni. Sarà Arrietty, la quattordicenne protagonista della vicenda, ad infrangere il divieto, finendo per farsi vedere e per parlare con il coetaneo Sho, in attesa di una difficile operazione al cuore.

Sotto la regia di Hiromasa Yonebayashi, viene lanciato, fra l’altro, un messaggio dai connotati ambientalisti, associato al richiamo delle teorie darwiniane sulla lotta per la sopravvivenza. Un presagio a quanto sarebbe accaduto a Fukushima?

Due scene che inquadrano il corridoio… filatelico
Due scene che inquadrano il corridoio… filatelico
Il sito
           


Le Samoa non vivranno San Silvestro
29 Dic 2011 19:08 - DALL'ESTERO
Passerà dal 30 dicembre direttamente all’1 gennaio, così da allinearsi con il calendario degli attuali partner commerciali

Lo chiamano “lost day”, ossia “giorno perso”. Ed è quello che verrà registrato domani nelle Samoa, le piccole isole da 193mila abitanti del Pacifico che hanno deciso di orientarsi differentemente. Allo scoccare della mezzanotte, infatti, si considereranno dall’altra parte della linea teorica che regola il cambio di data. Da ultime terre emerse del mondo a vedere il sorgere del nuovo giorno, diverranno le prime.

Ciò vuol dire che passeranno direttamente dal 30 dicembre all’1 gennaio, senza vivere le ventiquattro ore intermedie. Così da allinearsi con i ritmi degli attuali partner commerciali più importanti, ossia Australia, Cina e Nuova Zelanda.

Un cambio epocale, che vale una serie specifica, disponibile dal 15 dicembre sotto il nome “Un salto nel futuro”. Si tratta di due esemplari da 2,50 e 3,00 taia uniti da una bandella, che cercano di rappresentare graficamente -attraverso un tassello di puzzle mancante- quel che sta per succedere.

Nel 1892 le Samoa fecero il percorso inverso, così da relazionarsi meglio con i loro interlocutori del tempo, principalmente l’Europa e gli Stati Uniti.

La serie, composta da due francobolli e una bandella
La serie, composta da due francobolli e una bandella
           


Ma quanti sono i Paesi del mondo?
29 Dic 2011 15:20 - NOTIZIE DALL'ITALIA
L’Onu ne coinvolge 193; Poste italiane, però, dichiara di poter spedire pacchi in oltre 200…

Ma quanti sono gli Stati del mondo? I membri delle Nazioni Unite risultano 193, ed è vero che l’Onu non li comprende tutti; qualcuno -Formosa (sostituita nel 1971 dalla Cina Popolare) e Vaticano (presente solo in qualità di osservatore come Santa Sede)- manca all’appello.

Ha colpito non poche persone, però, la pubblicità di Poste italiane che dichiara, presentando Postexport (cioè “la nuova gamma di spedizioni internazionali per inviare documenti e merci in tutto il mondo”), o più semplicemente i servizi di corriere espresso, di consegnare “in oltre 200 Paesi”.

Una campagna che ha originato qualche nota salace. Come quella pubblicata dal “Giornale”. “Svelato il mistero”, si legge. “Sicuramente tutti i nostri pacchi smarriti vanno a finire nei sei Paesi e più che conoscono solo i dirigenti” dell’azienda.

In realtà, il diritto internazionale si presta ad interpretazioni plurime, secondo cosa si intende dimostrare. Se l’essere membro dell’Onu è un dato inequivocabile, esistono territori autoproclamatisi indipendenti nonché casi riconosciuti da pochi o tanti attori, ed oggi non rappresentati in quanto tali al Palazzo di vetro. Fra gli altri, Palestina, Sahara Occidentale, Sovrano militare ordine ospedaliero di san Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta (tutti osservatori), ma anche Abkhazia, Cipro Turca, Kosovo, Nagorno-Karabakh, Somaliland…

La pubblicità di Poste che richiama “oltre 200 Paesi”
La pubblicità di Poste che richiama “oltre 200 Paesi”
L'Abkhazia nel contrasto tra Georgia e Russia
Cipro e la capitale divisa
Il caso del Nagorno-Karabakh
           


Missive galeotte
29 Dic 2011 11:27 - GIORNALI, RIVISTE E SITI
Marito e moglie, insieme dal 1934, verso la separazione. La causa è un carteggio che dimostra il tradimento, risalente agli anni Quaranta, di lei
La vicenda è raccontata dalla “Repubblica”
La vicenda è raccontata dalla “Repubblica”

Occhio alle lettere compromettenti lasciate in giro. Anche se è trascorso molto tempo, potrebbero creare problemi. È il caso raccontato ieri dal quotidiano “La repubblica”.

Protagonista è un gruppo di lettere risalente a sessant’anni fa, rinvenuto nel fondo di un cassetto da un uomo mentre era intento a riordinare la casa. Tali missive documentano il tradimento della moglie avvenuto all’epoca e che ha minato la placida unione tra due coniugi -classi 1912 e 1915- insieme dal 1934.

La consorte ha ammesso l’errore, ma lui non l’ha perdonata e nel 2002 ha lasciato il tetto coniugale per trascorrere alcune settimane ospite di uno dei figli. Poi, la riconciliazione, che tuttavia si è dimostrata fragile: la convivenza non si è rivelata più come prima e si è risolta, ora, con la richiesta di separazione legale.

La storia completa
           




Clelia e la sua lettera di dimissioni
29 Dic 2011 00:17 - LIBRI E CATALOGHI
Nel romanzo, Valeria Parrella narra la perdita di contatto tra ciò in cui si crede e il modo in cui si agisce
Il libro è edito da Einaudi
Il libro è edito da Einaudi

Dopo il “Festival delle lettere”, al cui tema ha dedicato l’edizione 2011, anche Einaudi sceglie il titolo “Lettera di dimissioni”. In questo caso per identificare il romanzo di Valeria Parrella (nata nel 1974, ha al suo attivo già diversi libri).

“Lettera di dimissioni” è la storia di Clelia, sviluppata in 194 pagine e commercializzata a 18,50 euro. Scendendo per i rami delle generazioni, la protagonista riesce a trovare il suo posto sull’asse del tempo: ha un inizio, il 1914, e persino una capostipite, cioè la nonna Franca, giunta dalla Russia a Napoli, “la città più infernale del Mediterraneo”, e qui rimasta.

Innamorata della vita, ricca di passione e di ideali, Clelia cresce con i piedi piantati nella provincia e lo sguardo rivolto alla città. I suoi genitori -comunisti come si poteva essere comunisti in Italia nel 1968- hanno scelto di vivere a Pompei, tra le falde del Vesuvio, il mare e le rovine archeologiche. Quando incontra Gianni, non ha dubbi su cosa fare: insieme trovano quarantadue metri quadri in cui sostenersi “l’un l’altra come due carte da gioco poggiate in piedi”. Fa la maschera in un teatro, e proprio in teatro farà presto carriera.

Appagata dal successo e dalla stima crescente di chi appena una manciata di anni prima lei stessa guardava con sospetto, Clelia sembra non accorgersi -di fronte ai bivi dettati dal lavoro e dagli affetti- di scegliere sistematicamente il male minore. Quando però cominceranno “quelle notti insonni che capitano a chi è in continuo commercio con l’esistenza”, sarà forse troppo tardi per rendersi conto che qualcosa si è incrinato: “dicevo sì, quando sapevo che la risposta era no”. E prende corpo l’idea della missiva di rinuncia.

La vicenda procede di pari passo con quella dell’Italia, restituendo il ritratto di un Paese che ha progressivamente accantonato il pubblico per il privato, l’etica per il guadagno, ma che con ostinazione ciascuno continua ad amare “come si amano solo le cose che vengono prima di noi e dopo di noi resteranno”.

“Lettera di dimissioni”, tema 2011 scelto dal “Festival”
           


Fondaco dei Tedeschi, definito il futuro
28 Dic 2011 22:13 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Venezia - L’ex sede delle Poste centrali, ora di proprietà del gruppo Benetton, verrà in parte destinata ad uso commerciale
Un futuro per il cinquecentesco fondaco dei Tedeschi
Un futuro per il cinquecentesco fondaco dei Tedeschi

Prima il via libera unanime della Giunta, così da permettere la riqualificazione dell’intero edificio con una serie di interventi per trasformarne una parte ad uso commerciale, destinando all’impiego pubblico alcuni spazi tra cui il caratteristico cortile e dei vani attigui che verranno impiegati per servizi rivolti alla cittadinanza. Ed oggi l’accordo tra Comune e Edizione srl, società finanziaria del gruppo Benetton, rappresentata da Gilberto Benetton, formalmente proprietaria del palazzo.

Chiarito il futuro per il cinquecentesco fondaco dei Tedeschi, ossia l’ex sede delle Poste centrali di Venezia sul canal Grande, ceduto dalla società guidata da Massimo Sarmi tre anni fa e liberato nell’ottobre del 2010.

L’immobile, quindi, “ritrova la sua originaria destinazione, quella di un luogo deputato allo scambio, al commercio, alle relazioni e alla produzione culturale. Un nuovo fondaco a disposizione della città”, ha commentato il sindaco Giorgio Orsoni. “È un intervento importante -ha continuato- che va nella direzione che avevamo auspicato sin dall’inizio, evitando così la trasformazione in hotel di questo prestigioso palazzo, in sintonia col sentire della città e di questa Amministrazione. Il nuovo fontego potrà creare ricchezza, rivivificando il centro storico in termini di commercio di pregio e di lavoro; oltre ai 400 nuovi impiegati si prevede infatti un enorme indotto. Il Comune di Venezia crede molto in questo progetto e lavoreremo con impegno affinché i lavori possano iniziare nel più breve tempo possibile”.

Il progetto -è la precisazione che giunge dallo stesso Ente locale- “richiede il rilascio del permesso a costruire in deroga allo strumento urbanistico vigente, l’autorizzazione della Soprintendenza e le necessarie autorizzazioni commerciali”. Il titolo abilitativo verrà concesso in un secondo momento con ulteriori atti. Gli interventi di valorizzazione saranno accompagnati dal riconoscimento di un beneficio pubblico in capo al Comune che le parti hanno riconosciuto in sei milioni di euro, non considerando in questa cifra gli oneri dovuti dalla legge.

Sui muri: indicazioni che testimoniano il recente passato
Sui muri: indicazioni che testimoniano il recente passato
Un anno fa il trasferimento del Venezia Centro
L'ipotesi megastore del 2008
Le tracce presenti nell'immobile spiegate da Ferdy Hermes Barbon
           




Riaperto il Vicenza 2
28 Dic 2011 16:32 - NOTIZIE DALL'ITALIA
È stata la sede a subire i maggiori danni dall’alluvione registrata nel novembre 2010. Questa mattina la ripresa delle attività

Nel novembre 2010 l’alluvione e i disastri, con la necessità di chiudere l’ufficio Vicenza 2, quello situato in via IV Novembre 13, così da ripristinarlo. Ed ora, oltre un anno dopo e con una spesa di circa 200mila euro, la riapertura al pubblico, enfatizzata questa mattina da una cerimonia.

A mostrare i nuovi spazi, anche il consigliere di Poste Antonio Mondardo, partecipe insieme al responsabile provinciale Livio Rado e alla direttrice dello stesso ufficio Elena Vano. Curioso l’omaggio recato dal vicario episcopale Giuseppe Bonato: un’icona riguardante san Michele, protettore delle comunità che vivono vicino all’acqua.

A dirla tutta, quella di oggi è stata una seconda inaugurazione, perché la prima venne registrata nel 2000.

Gli ambienti si caratterizzano per l’assenza di barriere architettoniche e vetri antiproiettile, per gli arredi e le misure di sicurezza (fra cui un potenziato sistema di videosorveglianza). Cinque gli sportelli disponibili, quattro per i servizi di bancoposta ed uno per le spedizioni di corrispondenze e pacchi. Si aggiungono due salette -una in più rispetto al passato- alle quali rivolgersi per consulenze ed informazioni. L’atrio al pubblico è stato ampliato grazie ad una differente collocazione dei banconi. Sono presenti, inoltre, un casellario ed il sistema automatico di gestione delle attese. Presto sarà disponibile il postamat esterno per prelevare denaro contante, effettuare i pagamenti delle bollette, ricaricare i telefoni.

Fino al 5 gennaio l’ufficio sarà aperto dal lunedì al venerdì tra le 8.30 e le 14 ed il sabato dalle 8.30 alle 13; con lunedì 9 riprenderà il consueto orario continuato 8.30-18.30 (il sabato sempre fino alle 13).

Il Vicenza 2 è stato l’unico esistente nell’area colpita dall’acqua a subire danni così ingenti, poiché gli altri punti della rete (ed anche il centro di distribuzione della corrispondenza presente in strada dei Molini) sono stati ripristinati in tempi molto più brevi. Nei mesi di stop le competenze erano state ospitate al Vicenza Centro, situato in contra’ Garibaldi 1.

La cerimonia di questa mattina; tra i presenti il consigliere di Poste italiane Antonio Mondardo
La cerimonia di questa mattina; tra i presenti il consigliere di Poste italiane Antonio Mondardo
La chiusura della sede
La prima ricognizione
           


Versione definitiva per il già “decreto salva Italia”
28 Dic 2011 11:03 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Nella “Gazzetta ufficiale” di ieri il testo che il Parlamento ha trasformato nella 214ª legge dell’anno

Il “decreto salva Italia”, definito dal Governo il 6 dicembre, rivisto e approvato dalla Camera il 16 e dal Senato il 22, quindi promulgato lo stesso giorno dal presidente della Repubblica e pubblicato ieri notte in “Gazzetta ufficiale”, è entrato in vigore oggi. È la legge n°214 del 22 dicembre 2011, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n°201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”.

Per riportarlo tutto -sia come mero elenco delle modifiche introdotte nella versione originale, sia come testo coordinato così da poterne capire di più- è stato necessario predisporre un supplemento ordinario, il n°276.

Oltre ad aver cancellato definitivamente la mai nata Agenzia nazionale di regolamentazione del servizio postale (le competenze -lo prescrive l’articolo 21, intitolato “Soppressione enti e organismi”- sono passate all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che nel frattempo si è già messa a lavorare), il settore è citato soprattutto per gli strumenti di pagamento, e Poste italiane come realtà parallela agli istituti bancari.

Ad esempio, in materia di tracciabilità (articolo 12), si prevede che “lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalle Pubbliche amministrazioni centrali e locali e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a mille euro, debbono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali”. Anche “per incrementare i livelli di sicurezza fisica”. Fermo restando che quanti percepiscono trattamenti pensionistici minimi, assegni e pensioni sociali, a determinate condizioni non dovranno pagare l’imposta di bollo e l’interlocutore, bancario o postale, non potrà addebitare alcun costo. Previsti tre mesi entro i quali si dovrà mettere a punto una convenzione specifica riguardante un conto corrente o un conto di pagamento di base. Al tempo stesso viene spostato dal 31 dicembre 2011 al 31 marzo 2012 il tempo per abbassare ad un massimo di 1.000,00 euro i libretti al portatore.

L’articolo 19, inoltre, conferma l’imposta di bollo sugli estratti conto bancari e postali di ogni tipo (rendiconti riferiti ai libretti di risparmio postale compresi), così come era stata prevista: immutata a 34,20 euro annui per le persone fisiche (ma è azzerata se la giacenza media non oltrepassa quota 5.000), elevata a 100,00 per quelle giuridiche. Cui si aggiunge la proporzionale sugli altri prodotti e strumenti finanziari. “Sono comunque esenti i buoni postali fruttiferi di valore di rimborso complessivamente non superiore a euro 5.000”.

Anche postali le conseguenze della trasformazione in legge del “decreto salva Italia”
Anche postali le conseguenze della trasformazione in legge del “decreto salva Italia”
L'Agcom e le competenze già attribuite all'Agenzia di regolamentazione
Il testo originario del decreto-legge
Il successivo confronto sui singoli aspetti
           




Il servizio postale si riallinea
28 Dic 2011 01:04 - SAN MARINO
Rivisti gli orari degli sportelli e del recapito, che -come in Italia- non verrà più svolto il sabato. Sviluppata la consegna pomeridiana

Il nuovo anno porterà ulteriori novità a San Marino. A cominciare dagli orari al pubblico, che -con il 2 gennaio- dal lunedì al venerdì verranno uniformati, introducendo il doppio turno, dalle ore 8 alle 17.30 (finora aprivano alle 8 e chiudevano alle 18 il lunedì e il giovedì, alle 14 il martedì, il mercoledì e il venerdì). Mentre il sabato resterà come adesso (8-12.30).

Cambierà pure il recapito: proprio il sabato il portalettere non passerà più, anche perché tutta la corrispondenza in arrivo dall’estero giunge nella Repubblica attraverso lo scambio con Poste italiane che, in questo giorno, sostanzialmente ha sospeso le attività. Il tempo verrà ridistribuito durante la settimana, sviluppando la consegna nel pomeriggio. In particolare, si aggiungerà il recapito a domicilio di pacchi e corriere espresso, provenienti da San Marino e dall’Italia, che non siano gravati di costi accessori o di contrassegno. “Tale servizio -ricorda il segretario di stato a Lavoro, cooperazione e poste Francesco Mussoni- non è mai stato eseguito fino ad ora. I pacchi, mediante avviso di giacenza, potevano essere ritirati direttamente dall’interessato presso l’ufficio postale”.

E non basta, perché a breve si sperimenteranno alcune attività a pagamento, pure queste sulla falsariga di quanto introdotto nel Bel Paese: conferimenti personalizzati e prelievi a richiesta nel caso vi siano grossi quantitativi di corrispondenza.

Lo scambio dei dispacci tra Italia e San Marino avviene nell'impianto di Rovereta
Lo scambio dei dispacci tra Italia e San Marino avviene nell'impianto di Rovereta
Serravalle, la riapertura della sede
Come sta cambiando l'operatore: il servizio di “Vaccari news”
La filatelia per migliorare i rapporti bilaterali
           


Ma Giulio Onesti non c’è
27 Dic 2011 20:44 - EMISSIONI ITALIA
Il francobollo, primo del 2012 ad uscire, ricorda il dirigente sportivo attraverso il palazzo del Coni e le sagome di alcuni atleti

“Lo sport è un fatto di libera scelta, connaturato soprattutto con la prima età. Ma la società attuale, prigioniera del suo ritmo frenetico, e dominata da rigidi schemi utilitaristici, avvilisce le più genuine esigenze della nostra gioventù”.

Lo scriveva quarant’anni Giulio Onesti nel testo abbinato alla serie dedicata ai “Giochi della gioventù”. Due francobolli da 20 e 50 lire arrivati agli sportelli il 26 giugno 1971 (sullo stesso tema, una cartolina da 700 lire si è aggiunta il 18 settembre 1993), così da promuovere la terza tappa della manifestazione di cui fu l’ideatore.

Ed ora tocca a Giulio Onesti, al vertice del Comitato olimpico nazionale italiano dal 1946 al 1978 e del Comitato internazionale olimpico dal 1964 al 1981, ad essere citato in un dentello. Solo citato, perché nell’immagine compaiono nome, cognome, anno di nascita e di morte. Il resto della vignetta -predisposta per ricordarne il centenario- offre “una prospettiva della facciata principale del palazzo del Coni in Roma ed alcune sagome di atleti, a rappresentare le diverse discipline”.

Autoadesiva, la carta valore arriverà il 4 gennaio, aprendo il programma 2012 d’Italia. Sarà in vendita a 60 centesimi con annullo fdc allo spazio filatelia della capitale e bollettino illustrativo firmato dal presidente della Fondazione Giulio Onesti, cioè Franco Carraro.

L’esemplare, dovuto ad Angelo Merenda, è inserito nella serie “Lo sport italiano”. Conta su tremilioni e centocinquantamila duplicati, raccolti in fogli da quarantacinque.

I due francobolli del 26 giugno 1971 commentati da Giulio Onesti e quello che l'Italia gli dedicherà il 4 gennaio
I due francobolli del 26 giugno 1971 commentati da Giulio Onesti e quello che l'Italia gli dedicherà il 4 gennaio
L'anticipazione
Dirigenti sportivi: l'omaggio a Mario Mazzuca
Il resto del programma riguardante l'anno prossimo
           




Sotto la lente il mondo del commercio
27 Dic 2011 16:59 - NOTIZIE DALL'ITALIA
L’Afip intende avere il quadro aggiornato del settore, la Bfn vuole individuare i propri soci cui destinare il premio alla carriera
Si lavora al nuovo anno commerciale
Si lavora al nuovo anno commerciale

Associazione filatelisti italiani professionisti al lavoro. Nell’ottica di una migliore percezione del comparto, il sodalizio che riunisce i commercianti ha commissionato un censimento sul territorio nazionale. A questo scopo -avverte il presidente, Andrea Mulinacci- “è stato dato incarico ad una società specializzata nella ricerca di mercato”. Tramite intervista telefonica rivolta ad una selezione di operatori, si dovranno ottenere quelle informazioni “di carattere generale utili per conoscere la attuale situazione”. L’inchiesta si svolgerà tra gennaio e febbraio.

Anche la Borsa filatelica nazionale, che raccoglie circa duecento membri, sta effettuando una verifica interna. L’obiettivo, però, è diverso, e ad annunciarlo è il suo rappresentante, Sebastiano Cilio. Si intende individuare gli specialisti cui destinare il premio “insigni”, ossia coloro che vantano almeno quaranta anni di impegno. Il riconoscimento verrà consegnato durante la cena sociale prevista per il 24 marzo, quindi nell’ambito di “Milanofil”.

Afip: l’intervento di Andrea Mulinacci a “Romafil”
Nel 2005 la prima consegna del premio “insigni” ai soci della Bfn
           


La Tunisia cambia e non ricorda più la Rivoluzione
27 Dic 2011 11:21 - DALL'ESTERO
Inserito nel programma all’inizio dell’anno, il francobollo sarebbe dovuto uscire in questi giorni. Ma è stato annullato
Il francobollo per l'indipendenza della Magistratura
Il francobollo per l'indipendenza della Magistratura

Cambiare il programma delle emissioni annunciato, aggiungere nuove voci e -perché no?- toglierne, è normale routine. Certe modifiche, però, si fanno notare nel momento in cui riguardano argomenti delicati ed incidono su una situazione sociale e politica difficile.

È quanto è stato registrato in Tunisia, proprio adesso sotto l’attenzione dei media per il primo anniversario trascorso dal martirio dell’ambulante Mohamed Bouazizi. Il quale, dandosi fuoco il 17 dicembre 2010, aprì la strada alle rivolte nel proprio Paese e, a catena, nel resto del mondo arabo.

Lungo i primi mesi del 2011, accanto ad un’emissione commemorativa regolarmente uscita il 25 marzo, era stato previsto un ulteriore ricordo, consistente in un francobollo, che avrebbe dovuto debuttare proprio in questi giorni. Ma le cose sono andate diversamente. La conferma, qualora ce ne fosse bisogno, giunge dall’operatore: emissione annullata.

Rimasta, invece, la citazione, peraltro una costante del passato, riguardante la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”. Come previsto, il 10 dicembre è uscito un 390 millesimi che, attraverso il simbolismo tipico delle cartevalori locali, ha inteso sottolineare l’indipendenza della Magistratura.

L'emissione del 25 marzo
La fase di rinnovamento ha colpito anche il logo dell'operatore
La libertà di stampa ricordata il 3 maggio
           




Tra vacanze e mostre
27 Dic 2011 00:32 - APPUNTAMENTI
Le festività non bloccano le iniziative. Oggi, per esempio, apre la rassegna di Bardonecchia
A Modena mostra sociale fino al 15 gennaio
A Modena mostra sociale fino al 15 gennaio

Periodo semi vacanziero, ma le manifestazioni specializzate, sempre ad ingresso libero, non mancano. Qualche esempio?

Francobolli, annulli, interi ed il resto del repertorio potranno essere visionati a Torino, che fino al 13 gennaio ospita “Presepi del mondo”. Punto di riferimento è la biblioteca della Regione, situata in via Confienza 14 ed aperta dal lunedì al venerdì negli orari 9-13 e 14-16. In questo caso, la rassegna filatelica, dovuta a Silvano Di Vita, è associata a quella dei modellini che richiamano la Natività.

C’è tempo fino al 15 gennaio, invece, per visionare “È bello stare insieme”, progetto voluto dal Circolo filatelico culturale “Alessandro Tassoni” ed ubicato a Modena in viale Monte Kosica 91. Il percorso è aperto giovedì (14.30-17.30), sabato e domenica (8.30-12.30) offrendo oltre novanta collezioni.

Da oggi all’8 gennaio è di turno pure Bardonecchia (Torino). Che festeggia la “Giornata della filatelia” attraverso un allestimento tematico d’attualità per il centoquarantesimo anniversario del tunnel ferroviario del Fréjus. Ideato dalla sezione filatelica dell’Arca Piemonte e dall’Associazione circoli e sezioni filateliche Torino e provincia, è raccolto presso Turismo Torino, in piazza De Gasperi 1/a (9.30-12.30 e 15-19). L’inaugurazione è alle 11, sottolineata da due annulli.

Dal 30 dicembre al 6 gennaio toccherà a Castenedolo (Brescia). Presso l’ex Casa del giovane, in via Matteotti 61, l’Associazione culturale “Carmagnola” in collaborazione con l’oratorio “Pio X” proporrà la prima mostra hobbistica, raggiungibile nei giorni feriali e l’1 gennaio dalle 15 alle 19, il sabato e durante i festivi nelle fasce 10-12 e 15-20. Cerimonia di apertura il 30 dicembre alle 18.

I due annulli per il Fréjus utilizzati oggi a Bardonecchia
I due annulli per il Fréjus utilizzati oggi a Bardonecchia
Tra gli altri appuntamenti collezionistici ancora raggiungibili, quelli a Trieste…
…Bolzano…
…e Riccione
           


Le donne, l’Italia, la posta
26 Dic 2011 11:37 - APPUNTAMENTI
Dalle lettere alle cartoline: diversi i richiami nella mostra ospitata sino al 20 gennaio al Vittoriano
L'allestimento resterà aperto sino al 20 gennaio
L'allestimento resterà aperto sino al 20 gennaio

Le iniziative per il centocinquantesimo proseguono (anche in questi giorni si registrano annulli celebrativi, da San Fiorano a Terni) e, nel momento in cui attinge a materiali cartacei, non mancano i richiami postali.

È il caso della mostra “Le donne che hanno fatto l’Italia”, ospitata presso il Vittoriano a Roma sino al 20 gennaio; l’ingresso è libero (orari: dal lunedì al giovedì 9.30-19.30; venerdì e sabato 9.30-23.30; domenica 9.30-20.30; l’accesso è consentito fino a 45 minuti prima della chiusura).

Attraverso dipinti, foto, filmati, documenti, abiti, giornali e cimeli ricostruisce un percorso che attesta come le donne abbiano fortemente contribuito al processo di unificazione, ai cambiamenti e alla crescita del Paese. La narrazione comincia dalle eroine risorgimentali e giunge ad oggi, passando attraverso le figure più importanti e le esperienze collettive, dalle maestre alle mondine. Cinque le sezioni in cui si articola: “Le donne del Risorgimento italiano”, “Le protagoniste”, “Le prime”, “Donne insieme”, “Donne e arte”.

Nelle teche, ecco ad esempio le lettere dei prigionieri di Sing Sing dirette a madre Francesca Cabrini (ed oggi conservate al Museo cabriniano), della giornalista Matilde Serao indirizzata il 5 aprile 1898 al collega Jacques Caponi (Archivio Rosselli), dei Gruppi delle donne di Verona spedita da Roma il 18 maggio 1945, della manager Marisa Bellisario inoltrata il 7 gennaio 1986 all’editrice Inge Feltrinelli (Fondazione Marisa Bellisario). Ma figura anche il telegramma con cui, era il 13 ottobre 1986, venne comunicata l’assegnazione del Nobel a Rita Levi Montalcini (Fondazione Rita Levi Montalcini).

Immaginaria è la corrispondenza che la scrittrice Oriana Fallaci ha rivolto ad un bambino mai nato. Del celebre libro sono proposte diverse edizioni internazionali, dalla norvegese alla giapponese, nonché la macchina per scrivere ed il quaderno degli appunti che servirono a concretizzarlo (Archivio Edoardo Perazzi).

Tra le foto, viene rappresentata la sala della corrispondenza al servizio, durante il Primo conflitto mondiale, dell’ufficio delle notizie militari, mentre un’altra richiama Emanuela Loi, la prima donna poliziotto a morire in un attentato mafioso, citata nel francobollo da 750 lire dell’8 marzo 1997.

Significativo lo spazio lasciato alle cartoline, inerenti la Grande guerra (alcune delle quali considerate pure da Enrico Sturani nel suo saggio “Italia! Sveglia! Uno Stivale di cartoline - Tutti i simboli della nostra Patria”), la propaganda fascista (con Benito Mussolini o il servizio ausiliare femminile della Rsi), le elezioni amministrative del 1946 (realizzate dall’Udi).

Sono diversi le figure e gli aspetti testimoniati dalle corrispondenze epistolari
Sono diversi le figure e gli aspetti testimoniati dalle corrispondenze epistolari
I dettagli sulla mostra
Il libro di Enrico Sturani sulla Patria letta attraverso le cartoline
           




Benito Carobene si racconta
26 Dic 2011 01:05 - LIBRI E CATALOGHI
Dall’Usfi l’“Autobiografia filatelica” che il giornalista e divulgatore scomparso un anno e mezzo fa ha lasciato
Proposto dall'Usfi l'inedito di Benito Carobene
Proposto dall'Usfi l'inedito di Benito Carobene

Avrebbe compiuto oggi settantacinque anni, essendo nato il 26 dicembre 1936. Purtroppo le cose sono andate diversamente: è mancato il 30 luglio 2010. Benito Carobene, filatelista di lungo corso, ha lasciato un ulteriore esempio della sua attività di giornalista e divulgatore (dando forse il meglio di sé -almeno per quel che concerne il collezionismo- sulle pagine del principale quotidiano economico nazionale, “Il sole 24 ore”). È l’“Autobiografia filatelica”, scritta nel 1997 per essere destinata ai congiunti e a qualche amico.

“Nostro padre -spiegano nella prefazione i figli Andrea, Anna, Simona e Mauro- aveva un desiderio… Un desiderio bruciante, ossia quello di un figlio o una figlia (o una nuora o un genero) che condividesse la sua medesima passione per i francobolli. Un interesse talmente vitale da rappresentare il filtro con il quale rileggere la propria vita. L’autobiografia filatelica è anche questo: un atto d’amore verso nostra madre e tutta la nostra famiglia per spiegare, con le parole più semplici possibili, perché i francobolli rappresentavano tanto per lui”.

Il lettore non trova, però, solo la storia personale e familiare: compaiono fatti, incontri ed attività che riguardano il mondo dei dentelli. Fatti, incontri ed attività citati con la solita penna leggera, chiara e in qualche momento divertente che lo contraddistingueva. “Un racconto ed un’esperienza affascinanti -aggiunge, come presidente dell’Unione stampa filatelica italiana, Danilo Bogoni- che ci aiutano certo a capire il personaggio, ma che costituiscono la testimonianza di una passione autentica per la storia della posta. Che è poi la storia dell’uomo, la nostra storia”.

Il testo di Carobene è stato trasformato nella pubblicazione omonima (96 pagine con illustrazioni in bianco e nero e a colori, 20,00 euro) dalla stessa Usfi grazie a Bogoni, coadiuvato da Beniamino Bordoni e Valeria Vaccari. La stesura originale è stata arricchita con un repertorio degli articoli filatelici che ha firmato. Rappresenta -è l’auspicio- la prima tappa di un possibile filone editoriale dedicato alle testimonianze.

“Autobiografia filatelica” (acquista)
La scheda
La scomparsa dell'autore
Il riconoscimento alla memoria firmato dall'Usfi
           


L’annuncio è anche in bollo
25 Dic 2011 00:01 - VATICANO
“Christus natus est alleluia alleluia”: il motto latino presente nell’obliterazione con la data di oggi

Non risultano annulli italiani con la data di oggi; alcuni sportelli avanzati, invece, saranno attivi domani, per i presepi viventi o comunque iniziative associate alla Natività. Quelli annunciati riguardano Comunanza (Ascoli Piceno), Morrovalle (Macerata), Napoli, Rocchenere (Messina) e Venegono Inferiore (Varese).

A sottolineare la giornata del 25 dicembre, almeno formalmente visto che si tratta soprattutto di un “ricordo” in quanto gli sportelli resteranno chiusi sino al 28, è l’obliterazione impiegata in Vaticano. Al solito affiancata dalla busta commemorativa.

Il bozzetto dell’impronta, con Giuseppe, Maria, Gesù ed il motto latino “Christus natus est alleluia alleluia”, è stato realizzato dalle stesse Poste locali e resterà disponibile sino al 26 gennaio.

Il plico, dal canto suo, è affrancato con il 60 centesimi augurale uscito il 18 novembre e sarà venduto a 3,00 euro, 4,50 se racchiuso in raccoglitore. Sulla sinistra offre l’“Adorazione dei pastori”: si tratta di un polittico raffigurante l’Incoronazione della Vergine, opera proveniente dalla bottega di Bartolo di Fredi e conservata nella pinacoteca dei Musei vaticani.

Il plico realizzato dalle Poste vaticane; nel manuale, la data di oggi
Il plico realizzato dalle Poste vaticane; nel manuale, la data di oggi
Tra gli annulli italiani di questi giorni
La serie augurale giunta da oltre Tevere
La tradizione delle buste natalizie
           




Ancona distratta? Ci pensa Tirana
24 Dic 2011 18:53 - DALL'ESTERO
Dall’Albania il francobollo per il “Forum delle città dell’Adriatico e dello Ionio”, tenutosi nella città marchigiana

Si è svolta ad Ancona tra il 14 ed il 16 dicembre, sostanzialmente passata inosservata dal sistema postale italiano. A pensarci è stata l’Albania, e persino con un congruo anticipo, poiché l’emissione ha debuttato il 18 novembre, anche se la notizia è arrivata ora.

Ad essere ricordata con un francobollo da 90 lek in minifoglio da nove pezzi è la tredicesima sessione plenaria indetta dal “Forum delle città dell’Adriatico e dello Ionio”. Nato nel 1999 e con sede proprio nella città marchigiana, questo intende garantire e sviluppare l’integrazione economica, sociale, ambientale e culturale delle comunità che si affacciano sui due mari e collaborare nel costruire la casa comune europea.

Oggi la struttura coinvolge complessivamente cinquantuno centri, cinque di Albania, uno di Bosnia-Erzegovina, sette di Croazia, cinque di Grecia, ventinove d’Italia, due di Montenegro e due di Slovenia.

Tra i risultati dell’appuntamento, che ha visto il contemporaneo svolgersi del “Forum dei giovani”, figura la “Carta degli impegni educativi delle città aderenti al Forum dell’Adriatico e dello Ionio”, in grado di coinvolgere il mondo dei ragazzi e delle scuole.

Il minifoglio albanese
Il minifoglio albanese
Il sito (in inglese)
           


Onlus - Confermata la facoltà di concedere agevolazioni postali
24 Dic 2011 14:00 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Lo prevede il decreto-legge approvato ieri, provvedimento che -ammonisce palazzo Chigi- non va definito “mille proroghe”
Nuovo decreto-legge da parte di palazzo Chigi
Nuovo decreto-legge da parte di palazzo Chigi

Riconosciuta, ancora fino al 31 dicembre 2013, la facoltà per Poste italiane “di concedere agevolazioni nelle tariffe postali per le organizzazioni senza scopo di lucro”. È una delle decisioni assunte durante la riunione del Consiglio dei ministri terminata nel pomeriggio di venerdì e contenuta nel decreto-legge di cui si attende la pubblicazione in “Gazzetta ufficiale”. Pubblicazione non avvenuta ancora, né ieri né oggi.

Più in generale, il provvedimento rinvia alcune scadenze previste da disposizioni legislative. Si tratta di un numero ridotto di richiami, pertanto -chiosa palazzo Chigi- “non può più essere denominato «mille proroghe». Sono stati infatti prorogati solo alcuni termini il cui differimento è risultato, dopo attenta istruttoria, assolutamente necessario per garantire efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, nonché operatività di strutture deputate a funzioni essenziali”. Fra posticipazioni di scadenze riguardanti ad esempio ammortizzatori sociali, sfratti, taxi e rifiuti, quella inerente appunto le onlus.

A proposito di “Gazzetta”, ora che il decreto-legge n°201 del 6 dicembre “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” (cioè il “decreto salva Italia”) è stato convertito in legge, dovrà essere inserito, aggiornato, nel bollettino.

Onlus, il problema delle spedizioni ancora da risolvere
“Decreto salva Italia”, la versione giunta al Senato (file pdf)
           




Torna l’attenzione sulle Poste lombardo-venete
24 Dic 2011 01:37 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Dall’Accademia di filatelia e storia postale un gruppo di studio aperto anche agli interessati esterni
Lorenzo Carra
Lorenzo Carra

Continua ad affascinare il servizio d’antan. Tanto che, all’interno dell’Accademia italiana di filatelia e storia postale, sta percorrendo i primi passi un gruppo di studio dedicato alle Poste lombardo-venete.

“Vaccari news” ha voluto saperne di più, intervistando il vicepresidente della stessa Accademia, Lorenzo Carra, che non a caso risulta fra i prestatori della mostra “La vecchia Posta a Bolzano”. “Il gruppo -risponde il collezionista- intende sviluppare studi e ricerche. Mentre la filatelia classica in questi territori ha una gloriosa tradizione, la storia postale sconta un deficit di contributi critici: del Lombardo-Veneto sono stati approfonditi francobolli e timbri, arrivando a realizzare collezioni anche prestigiose, ma una vera storia postale basata sui documenti resta da scrivere”.

“Il nostro scopo è smuovere le acque, stimolando appassionati, ricercatori locali, operatori dei beni culturali, storici, e perché no?, anche operatori commerciali, nel prestare attenzione a tutti gli elementi della comunicazione scritta”.

“Secondo l’attuale linea di lavoro, indagini speciali si concentreranno nei due grandi e preziosi fondi archivistici postali di Milano e di Venezia (quest’ultimo, purtroppo, da anni precluso ai ricercatori ma che dovrebbe riaprire presto), conservati presso gli Archivi di stato, al fine di aggiornare le conoscenze. Ma già sappiamo che occorrerà guardare fino a Vienna”.

L’Accademia è un sodalizio dove si entra solo per cooptazione; anche il gruppo impiegherà lo stesso filtro? “No. Oggi comprende una decina di aderenti, sia soci dell’Accademia che non. Avrà la sua base a Milano e sarà aperto, amichevolmente, a tutti gli appassionati di temi postali. L’invito è contribuire; sarà il personale supporto di ricerca e di tempo che ciascuno vorrà dare la quota sociale più importante. E le soddisfazioni non mancheranno”.

Accanto alla sede fisica, vi sono altri riferimenti? “L’organo ufficiale -prosegue il vicepresidente dell’Accademia- è «Storie di posta», che già ha pubblicato articoli specialistici di Clemente Fedele, Francesco Luraschi e miei, ma tale semestrale non potrà essere l’esclusivo ospite dei nostri scritti. Altre riviste, ne siamo certi, accoglieranno contributi di questi ed altri ricercatori”.

Progetti specifici? “Stiamo pensando ad una serie di quaderni, tra cui uno con la guida alla consultazione dell’archivio postale lombardo. Sono già disponibili, in edizione anastatica, le prime tre annate bilingui 1838-1845 dei rarissimi «Verordnungsblatt», ovvero i «Manuali delle ordinanze dell’imperial regia aulica suprema direzione delle Poste»: si tratta di mille pagine in italiano e in tedesco di istruzioni per gli uffici postali asburgici”.

Il gruppo conta su un proprio indirizzo e-mail: gruppostudiolv@gmail.com.

La mostra “La vecchia Posta a Bolzano”
La relazione del vicepresidente dell’Accademia all’incontro dell’Aisp sabato scorso
“Storie di posta”, l'ultimo numero
           


Ripristinato il Roma 44
23 Dic 2011 18:14 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Danneggiato il 15 ottobre, per alcune settimane è stato chiuso con pannelli metallici protettivi

Ha ripreso un… aspetto normale l’ufficio postale Roma 44, quello collocato nella centralissima via Cavour 277.

Era il 15 ottobre quando -durante le manifestazioni contro la crisi economica ed i costi della politica- la sede venne attaccata dai black bloc. La stessa situazione vissuta da diverse altre realtà, in particolare dagli sportelli degli istituti bancari, presenti nella medesima strada o nelle vicinanze.

I danni subiti erano visibili già transitando davanti agli ingressi, con la vetrata sfondata e poi sostituita da pannelli metallici protettivi, parzialmente nascosti dalla pubblicità aziendale.

Ora, almeno all’apparenza, si mostra come gli altri.

Le grate metalliche messe a protezione dell'ufficio nei giorni successivi ai vandalismi e come si presenta ora
Le grate metalliche messe a protezione dell'ufficio nei giorni successivi ai vandalismi e come si presenta ora
L'intervento due mesi fa, a ridosso dei fatti
           




Passaggio di consegne in Lombardia
23 Dic 2011 15:39 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Dopo tre anni, Enrico Menegazzo lascia il posto a Pietro Raeli, già responsabile territoriale del Nord Ovest
Pietro Raeli, nuovo responsabile della Lombardia
Pietro Raeli, nuovo responsabile della Lombardia

Fine anno, ed arriva il periodico cambio ai vertici. Nel risiko degli incarichi di Poste italiane una delle più significative novità riguarda la Lombardia. Dove Enrico Menegazzo, giunto nel 2008, lascia il posto di responsabile dell’area territoriale a Pietro Raeli, in arrivo da Torino.

Laureato in Giurisprudenza, sposato e padre di due figli, prima di questa nomina ha ricoperto in azienda diverse posizioni. Ha iniziato nel 1990 assumendo la direzione della filiale di Novara, fino ad arrivare nel 2002 a ricoprire, appunto, il ruolo di vertice nel Nord Ovest, che coinvolge Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria.

Ora dovrà seguire una zona dove lavorano oltre diecimila persone con quasi duemila uffici organizzati in diciannove filiali e più di seimila sportelli, una realtà che ogni giorno serve nove milioni di persone.

“Con tutti i colleghi -ha dichiarato- ci impegneremo per garantire quotidianamente servizi all’altezza delle aspettative e in grado di soddisfare pienamente le esigenze dei cittadini”. “Nei prossimi giorni inizierò ad incontrare i principali rappresentanti di enti, amministrazioni e aziende della Lombardia per sviluppare e consolidare i rapporti con le pubbliche amministrazioni nonché per fornire servizi integrati e prodotti alle piccole e medie imprese che formano la spina dorsale dell’economia di quest’area”.

Tre anni fa l'arrivo di Enrico Menegazzo
Il mese scorso, Pietro Raeli nelle Cinque Terre
           


Anche l’Abruzzo firma
23 Dic 2011 12:13 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Sempre più lunga la lista delle Regioni che richiedono a Poste il supporto per pagare ticket sanitari e prenotare visite

La… raccolta di istituzioni prosegue, ed ora è toccato all’Aquila.

La formula è più o meno la solita, grazie all’intesa, sottoscritta dall’ad di Poste italiane Massimo Sarmi e questa volta dal presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Gli abitanti potranno servirsi degli uffici postali dotati di “sportello amico”, 263 in Abruzzo e complessivamente 5.740 in tutta Italia, per pagare il ticket sanitario o prenotare visite mediche, senza essere costretti a recarsi negli uffici dell’Azienda sanitaria locale di competenza.

Il programma sarà operativo nei primi mesi del 2012 ed “a breve” verrà integrato dalla possibilità di ricevere a domicilio la documentazione sanitaria in formato cartaceo. Anche in questo caso, l’applicazione sarà estesa progressivamente a tutte le Asl.

L’accordo -spiega il presidente Gianni Chiodi- “guarda con attenzione alle esigenze dei singoli”, avviando la semplificazione burocratica richiesta da più parti. E dando il via “a successivi protocolli operativi con settori dell’Amministrazione regionale a partire dalla sanità. In questo modo con Poste italiane intendiamo sempre di più avvicinarci ai cittadini e ai loro bisogni e soprattutto garantire i servizi essenziali in comuni e zone disagiate e difficili da raggiungere”.

Più avanti -sempre con le forti perplessità espresse dalla categoria- si parlerà di consegna a domicilio delle medicine.

L'amministratore delegato Massimo Sarmi e il presidente Gianni Chiodi alla firma (foto: Regione Abruzzo)
L'amministratore delegato Massimo Sarmi e il presidente Gianni Chiodi alla firma (foto: Regione Abruzzo)
Pochi giorni fa, la firma della Regione Lazio
Le critiche espresse dai farmacisti
           



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