quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
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Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
- i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
- l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
- i comunicati diramati alla stampa;
- l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
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E non mancherà l’azienda Vaccari. È “Italiafil”, al porto Antico tra il 6 e il 7 ottobre. L’anticipazione su quanto sarà disponibile allo stand
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Dal 6 al 7 ottobre |
“Italiafil” è alle porte, e la società Vaccari non mancherà. “Genova -confermano dalla sede- attende gli appassionati, dal 6 al 7 ottobre presso il Centro congressi del porto Antico, in via Magazzini del Cotone. Qui si svolgerà il salone del francobollo firmato da Poste italiane ed aperto gratuitamente, in entrambi i giorni, dalle ore 9.30 alle 18.30”. “Presso lo stand, il numero 29 (modulo 8 al secondo piano), i visitatori troveranno una rinnovata selezione di francobolli e storia postale dedicata principalmente, ma non solo, agli Antichi Stati ed alla prima parte del Regno, cioè al nostro campo di specializzazione. Una vasta scelta è presentata sul sito ma in occasione di «Italiafil» si aggiungeranno numerose altre proposte”. Quanto all’editoria, “vi saranno i volumi classici sempre richiesti e le novità, a cominciare dai cataloghi italiani e stranieri che hanno aperto l’anno collezionistico. Avremo anche la nuova edizione cartacea della «Libreria filatelica» n°35, confermando il nostro appuntamento periodico con tale supporto. Attualmente è in spedizione; già ora è possibile sfogliarlo in anteprima sulla piattaforma Issuu”. “Non potremo portare tutto quanto abbiamo a disposizione, per cui suggeriamo di inviarci prenotazioni non vincolanti entro il giorno 4, specie per articoli specifici; basta una e-mail a info@vaccari.it”.
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Anche la società Vaccari sarà presente, con uno stand, ad “Italiafil” |
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Annullata, naturalmente, nel senso postale. Per festeggiare il trentesimo anniversario di “Striscia la notizia”, in studio è giunta un’addetta di Poste italiane con tanto di manuale…
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Il momento dell’annullo |
Compie trent’anni e nell’occasione il programma “Striscia la notizia” ha ospitato Poste italiane per timbrare, con l’annullo speciale, le relative cartoline. È accaduto nella puntata trasmessa pochi minuti fa, quando è intervenuta l’addetta Camelia, accolta da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti. Nonostante il tempo trascorso, il programma di Canale 5, diretto da Antonio Ricci, continua ad essere seguitissimo. Ieri, ad esempio, è risultato il più visto della giornata, con 4.465.000 telespettatori ed il 17,75% di share; alle 21.28 ha raggiunto picchi di oltre 5 milioni e mezzo di telespettatori (5.773.502). Talvolta si è occupato del settore postale, ad esempio quando ha approfondito le immagini della serie di francobolli dedicati all’Expo.
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La postale Camelia tra i conduttori Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti |
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È così che il nuovo responsabile per la filatelia di Poste italiane, Fabio Gregori, definisce il passaggio del settore da mercato privati a corporate affairs nell’attuale organigramma dell’azienda
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“Sono un filatelista appassionato, non espertissimo, ma molto attento ai dettagli; seguo in particolare i francobolli della Repubblica. Il mondo del collezionismo costituisce un universo complesso e affascinante, in cui è sempre possibile individuare nuovi spunti e opportunità”. Così si esprime il neo responsabile per la filatelia di Poste italiane, Fabio Gregori (l’accento è sulla “o”), nell’intervista con “Vaccari news”. “Anch’io -prosegue- mi definisco un collezionista: amo collezionare soprattutto oggetti che io considero d’arte, e anche il francobollo, a mio avviso, è prima di tutto una forma d’arte”. “Punto molto sulla promozione del mondo filatelico: uno dei miei obiettivi è contribuire ad ampliare la platea dei collezionisti rivolgendomi soprattutto alle giovani generazioni”. Nato il 6 giugno del 1960 e laureato in Sociologia con una tesi sulla riorganizzazione delle aziende bancarie, è in Poste italiane dal 1999 e ha avuto incarichi di responsabilità in diversi settori, dai prodotti di investimento e risparmio alle assicurazioni, dall’e-procurement all’home banking e al marketing. Che significato ha il passaggio da mercato privati a corporate affairs? “Si tratta di un posizionamento che riflette da un lato una visione più «istituzionale» del mondo filatelico, dall’altro una maggiore attenzione alle potenzialità e alle opportunità che la filatelia offre in termini di comunicazione; senza dimenticare ovviamente gli aspetti commerciali e dunque economici delle attività, visto che senza risultati e senza crescita è difficile investire di più nelle attività di promozione e valorizzazione della filatelia: lo definirei un cambio di passo in favore del mondo del collezionismo, con l’ambizione di dare un nuovo impulso a questo settore, con l’aiuto delle istituzioni (a cominciare ovviamente dal ministero dello Sviluppo economico) e con la collaborazione degli operatori del settore”. Le ultime due persone che l’hanno preceduta nell’incarico sono restate per due anni e mezzo (Pietro La Bruna) e per sei mesi (Giovanni Accusani). Quale potrebbe essere il suo orizzonte temporale? “Le aziende sono per loro natura organizzazioni dinamiche, costrette a cambiare per adeguarsi ai mutamenti sempre più veloci del mondo che ci circonda. Spero comunque di avere a disposizione il tempo necessario per realizzare le mie idee e i miei progetti”. Intanto, domani sarà a Milano per la presentazione del dentello dedicato all’architetto Piero Portaluppi.
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Il nuovo responsabile di filatelia, Fabio Gregori |
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Dopo aver deciso di rimodulare il debito contratto con i Comuni, ha sottoscritto, insieme con altre dieci realtà omologhe, un documento per promuovere l’economia verde e le basse emissioni di carbonio
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È uno degli storici compiti di Cassa depositi e prestiti: impiegare i soldi raccolti tramite il risparmio postale e prestarli a tasso agevolato ai Comuni, così da finanziare le opere pubbliche. Vista la situazione attuale, il consiglio di amministrazione ha deliberato di rinegoziare gli accordi. Ovvero, ha concesso agli Enti locali l’opportunità di rimodulare un debito complessivo di circa 20 miliardi di euro, con un beneficio in termini di riduzione delle rate di ammortamento stimabile in 850 milioni nel periodo 2017-2020. L’iniziativa -viene spiegato- “risponde alle esigenze di supporto manifestate dai Comuni nella gestione attiva del debito, rendendo disponibili risorse finanziarie in loro favore, anche sulla base di proficue interlocuzioni con tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti, in particolare con l’Associazione nazionale comuni italiani”. Sul fronte internazionale, nel contesto del “Forum des caisses de dépôt”, ha siglato nella capitale la “Dichiarazione di Roma”, un documento congiunto per promuovere l’economia verde e le basse emissioni di carbonio. A firmarlo, oltre a Cdp, le realtà omologhe di Benin, Burkina Faso, Ciad, Costa d’Avorio, Francia, Gabon, Marocco, Mauritania, Senegal, Tunisia. Organizzato con cadenza biennale, l’appuntamento è una piattaforma di scambio e di dialogo tra istituzioni finanziarie le cui attività sono dedicate alla raccolta, alla gestione e all’utilizzo del risparmio o di altre forme di risorse pubbliche d’investimento a sostegno dello sviluppo economico e sociale nazionale.
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Due nuove scelte per Cassa depositi e prestiti |
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Le corrispondenze e gli articoli dei due anarchici raccolti nel libro di Lorenzo Tibaldo. È stato edito da Claudiana
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Sacco e Vanzetti |
Le missive e i documenti firmati da Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, i due anarchici italiani immigrati negli Stati Uniti e finiti sulla sedia elettrica nel 1927. Sono contenuti nel libro “Lettere e scritti dal carcere”, su cui ha lavorato Lorenzo Tibaldo, già docente in materie letterarie nella scuola secondaria superiore e studioso del Novecento, in particolare delle forme associative dovute al movimento dei lavoratori e della Resistenza. “Questo -annota nella prefazione il giornalista Furio Colombo- è un testo politico che ha senso e valore storico perché ci conduce anche a conoscere lo spazio, vasto benché poco frequentato, della libertà come bene assoluto, che non concede vacanza, rimpianti o ripensamenti nonostante la tristezza, il dolore, la solitudine. Sono le voci di Sacco e Vanzetti, spesso onorati come vittime innocenti, che qui appaiono per quello che sono: protagonisti della storia americana contemporanea, come i sindacalisti dei primi gruppi organizzati e dei primi scioperi, come Malcolm X, come Martin Luther King, come Cesar Chavez (il leader degli immigrati messicani clandestini nella California degli anni Sessanta)”. Edito da Claudiana, il libro conta 324 pagine; il prezzo di copertina ammonta a 28,00 euro.
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Il Museo dei Tasso e della storia postale propone tre nuove visite guidate gratuite. Si svolgeranno l’1 ottobre, il 5 novembre, il 3 dicembre
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L’1 ottobre, il 5 novembre, il 3 dicembre. Sono le prossime opportunità per scoprire il borgo medievale di Camerata Cornello (Bergamo) e, soprattutto, il Museo dei Tasso e della storia postale, l’istituzione che organizza questa ed altre iniziative. Il punto di riferimento, alle ore 15, è proprio la sede della struttura, in via Cornello 22. Qui, senza costi, si partirà per un viaggio nel tempo avvicinandosi alla storica famiglia, a quanto ha fatto, a ciò che ha lasciato ai posteri (per informazioni: 0345.43.479, e-mail info@museodeitasso.com).
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Tre gli appuntamenti autunnali |
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Questa volta l’annullo promuoverà “I dolci di nonna Vincenza”, azienda ventennale che a Catania conta su cinque punti vendita
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Sabato l’annullo |
Torna la marcofilia commerciale siciliana, questa volta per far conoscere un’antica pasticceria (così si legge nel manuale) che, per dirla tutta, tanto antica poi non sembra: compie vent’anni e cita “I dolci di nonna Vincenza”. Ad ogni modo, l’annullo verrà impiegato il 30 settembre a Catania, ad essere puntigliosi dalle ore 10.15 alle 15.45 in piazza San Placido 7, presso la sede centrale (l’azienda conta altri quattro punti vendita, sempre in città). “L’esperienza di tutta una vita, la passione e l’amore per le tradizioni della nostra terra, il desiderio di non disperdere un vero e proprio patrimonio culturale, sono gli ingredienti base che nonna Vincenza e i suoi figli hanno utilizzato nell’intraprendere la propria attività”, spiegano dagli uffici. Uffici che a cannoli e babà associano liquori artigianali Per l’occasione Poste italiane ha realizzato pure tre cartoline; utilizzano foto di Carmelo Bongiorno.
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Una delle tre cartoline di Poste italiane; come le altre, impiega foto di Carmelo Bongiorno |
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È di oggi il loro contributo al giro Upaep 2017, dedicato alle località turistiche. Cinque i francobolli per altrettante mete
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È il turismo il tema 2017 ideato dall’Unione postale delle Americhe, Spagna e Portogallo. Lo annuncia il Brasile, che oggi mette a disposizione il proprio contributo. Si tratta di cinque francobolli da 2,00 real, fotografici ed in striscia; sono dedicati ad altrettante località nazionali in grado di attirare visitatori. Individuati con il supporto del ministero alla partita, gli scatti spaziano in tutte le regioni. Ecco dunque monte Roraima (regione Nord), le spiagge di Maragogi (Nord-Est), Chapada dos Veadeiros (Centro-Ovest), le cascate di Foz do Iguaçu (Sud) e le spiagge di Armação dos Búzios (Sud-Est). Da notare l’elemento che incombe in ciascuna inquadratura: l’acqua.
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Cinque i francobolli predisposti |
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Alla scoperta del servizio postale partendo da una sede storica, quella di Como, inaugurata novantadue anni fa oggi. La sintesi della cerimonia
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Con l’annullo: la consigliera comunale Alessandra Bonduri, il responsabile di filiale Antonio Cicchiello e quello lombardo Giorgio Nicastro |
“I cittadini sono molto attaccati a questo palazzo. Anche chi viene da fuori, dalla stazione ferroviaria, lo trova subito sulla strada verso il centro. Il presente di Poste italiane non può prescindere dalle persone che vi hanno lavorato e dal materiale ora in mostra”, cioè attrezzi del mestiere di qualche decina di anni fa ed uno degli uffici da campo (l’allestimento resterà raggiungibile sino al 29 settembre). È così che il direttore di filiale, Antonio Cicchiello, ha introdotto l’incontro di questa mattina, dedicato a celebrare l’immobile delle Poste centrali di Como -si trova in via Gallio 6- inaugurato novantadue anni fa (sic!) esatti. A rappresentare l’operatore, il responsabile lombardo di mercato privati, Giorgio Nicastro. Il quale ha ricordato la funzione sociale dell’azienda, un tempo come oggi. Non a caso, due giorni fa al Milano Palazzo della Regione è stato inaugurato quello che viene presentato come “ufficio postale del futuro”. Lo stabile comacino, su tre livelli, ospita al piano rialzato l’area aperta al pubblico; qui vi sono dieci sportelli che ogni giorno accolgono trecento clienti e registrano cinquecento operazioni. Si aggiungono tre aree per i prodotti finanziari, di investimento ed assicurativi, quella dedicata alle imprese, due postamat (uno dei quali esterno), un chiosco dedicato alla telefonia. Ai piani superiori ha sede la direzione amministrativa. L’approfondimento è stato lasciato al rappresentante dell’Archivio storico della società, Mauro De Palma. Ha parlato di affetti ed affari in transito da questo come da tutti i restanti presìdi. L’edificio -ha detto fra l’altro, rivolgendosi in particolare ai giovanissimi presenti- ha contribuito alla bellezza della città, anche se all’epoca della costruzione ci furono polemiche. Una volta, per legge, occorreva mettere a disposizione del pubblico penna, calamaio ed inchiostro. Nella stessa fase temporale, il telegrafo permise di far lavorare le donne. Tra i richiami, l’epoca bellica con le casse contenenti il necessario di un ufficio vero e proprio, la rete pneumatica, più avanti il codice di avviamento. E senza dimenticare il libretto di risparmio, nato per dare una risposta a quella fascia popolare che non voleva, o non poteva, entrare in banca.
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Il rappresentante dell’Archivio storico di Poste Mauro De Palma mentre interviene (alle spalle, parte della mostra), il pubblico, il Como Centro visto dall’esterno, le allegorie dell’industria serica e del commercio |
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Annulli speciali predisposti ad hoc con il logo ufficiale
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Uno degli annulli dedicati alla Giornata |
Il 9 ottobre prossimo Poste Italiane parteciperà alle celebrazioni della Giornata Mondiale della Posta realizzando, tra l’altro, dei bolli speciali che saranno utilizzati presso gli uffici Spazio Filatelia di Roma, Trieste, Venezia, Genova, Torino, Milano, Firenze, Napoli e Verona. I bolli riproducono il logo ufficiale della Giornata Mondiale della Posta e rappresentano ormai una preziosa sezione del collezionismo, non solo italiano, per tutti coloro che sono interessati alla storia postale. La giornata è stata dichiarata Giornata Mondiale della Posta dal Congresso dell’UPU tenutosi a Tokyo, Giappone, nel 1969 e celebra l’anniversario della costituzione dell’Unione Postale Universale avvenuta nel 1874 nella capitale svizzera, Berna.
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Per cinque fine settimana, dal 29 settembre al 29 ottobre, l’edificio resterà aperto il sabato e la domenica, onde accogliere visite guidate. L’iniziativa nel contesto del festival “Le vie dei tesori”
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Alla scoperta del Palermo Centro, l’ufficio postale maggiore della città, quello sito in via Roma 320. Per cinque fine settimana, dal 29 settembre al 29 ottobre, resterà aperto agli interessati tra le ore 10 e le 18. Definito dagli storici dell’arte “un piccolo museo futurista”, l’immobile venne progettato dall’architetto e ingegnere dell’allora ministero delle Comunicazioni Angiolo Mazzoni. Fu inaugurato il 28 ottobre del 1934 ed ancora oggi conserva, nelle decorazioni interne e negli arredi, importanti testimonianze. L’azienda, che già aveva restituito al pubblico la sala conferenze, quest’anno ha valorizzato con il restauro le due fontane gemelle e la scala elicoidale. L’iniziativa è inserita nell’ambito del festival “Le vie dei tesori”, che coinvolge anche altre città della Sicilia proponendo incontri, presentazioni di libri, spettacoli musicali e teatrali, concerti in luoghi inaspettati, mostre ed installazioni, attività per bambini... L’anno scorso ha registrato 215mila visite in quindici giorni.
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Fra i reperti, le tele di Guglielmo Sansoni (in arte Tato) “Il varo” e “Giovinezza” |
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L’ha deciso il consiglio di amministrazione di quest’ultima, così da snellire i processi operativi e tagliare sui costi
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“Sicurezza complementare” |
Nuova tappa nell’organizzazione interna di Poste italiane. Il consiglio di amministrazione ha deciso di incorporare Poste tutela all’interno dalla capogruppo. Controllata completamente dalla prima, la società si occupa di trasporto, contazione, deposito e custodia valori, vigilanze armate, portierato e ricezione dei visitatori. Insomma, di “sicurezza complementare” attraverso il coordinamento di personale specializzato. L’intervento -spiegano dalla sede- ha come obiettivi lo snellimento dei processi operativi e l’ottimizzazione dei costi. Dal punto di vista contabile e fiscale il provvedimento si concretizzerà con Capodanno.
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A Roma, il 28 settembre presso la Fondazione “Marco Besso”, verranno presentati due libri che affrontano il tema. La partecipazione è libera
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Ma come si redigevano le epistole nei secoli che furono? Al quesito verrà data una risposta il 28 settembre a Roma, presso la Fondazione “Marco Besso” (si trova in largo di Torre Argentina 11). Alle ore 17, e la partecipazione è libera, verranno presentati due volumi in argomento. Uno è “Scrivere lettere nel Cinquecento. Corrispondenze in prosa e versi”, curato da Laura Fortini, Giuseppe Izzi e Concetta Ranieri. Edito da Storia e letteratura, conta 312 pagine e costa 38,00 euro. Il secondo s’intitola “Archilet - Per uno studio delle corrispondenze epistolari in Età moderna”. Porta i nomi di Clizia Carminati, Paolo Procaccioli, Emilio Russo e Corrado Viola; è prodotto da Quiedit. Si sviluppa per 550 pagine ed è venduto a 32,00 euro. L’incontro sarà introdotto dal custode generale dell’Arcadia Rosanna Pettinelli. Interverranno Renzo Bragantini (La sapienza), Claudio Giovanardi (Università Roma tre), Nicola Longo (Savio collegio dell’accademia dell’arcadia).
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Appuntamento al 28 settembre |
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Le Poste centrali furono inaugurate il 27 settembre del 1925. Domani l’apertura verrà ricordata con un annullo speciale ed una mostra
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L’annullo di domani |
Curioso anniversario, il novantaduesimo, quello che domani alle ore 11 verrà sottolineato al Como Centro, l’ufficio postale più importante della città, collocato in via Gallio 6. È previsto pure l’annullo, disponibile in sede tra le 10 e le 13. Per l’occasione sarà allestita un’esposizione temporanea con oggetti risalenti alla metà del secolo scorso e con un ufficio da campo. Viene inaugurato il 27 settembre 1925 dal ministro alle Comunicazioni Costanzo Ciano. Esito di un confronto che si avvia il 6 giugno 1913, quando il suo predecessore (allora il dicastero competente riguardava Poste e telegrafi) Teobaldo Calissano firma la convenzione con il sindaco, Luigi Reina. Il cantiere si sviluppa solo alla fine della guerra, tra il 9 maggio 1922 ed il 15 agosto 1926; il collaudo è effettuato il 4 gennaio 1929. Vi lavora soprattutto la ditta milanese Figli di Giovanni Marzoli, seguendo un progetto datato 2 maggio 1913, sottoscritto dagli ingegneri Eugenio Linati e Giuseppe Stampa, successivamente definito e seguito da quest’ultimo. L’investimento ammonta a 2.401.335 lire, di cui -annota il documento originario, conservato, insieme alle foto, nell’archivio Riccardo Braschi- 525.000 a carico dello Stato. L’area scelta ospitava prima una caserma e prima ancora un convento di suore. L’esito è un palazzo su tre piani, più un piccolo scantinato; sostituisce la sede precedente, collocata in via Unione (poi via Diaz). Rispetto alle idee di partenza, non mancano drastici ridimensionamenti, come la stampa dell’epoca, in particolare “La provincia di Como”, fa notare con rammarico. Ciononostante, all’antivigilia della cerimonia, il giornale scrive: la caratteristica peculiare dell’immobile “è la semplicità e la grandiosità della linea, sia interna che esterna. Essa si ispira alla più schietta linea del nostro glorioso Seicento, che in fatto di ornamentazione rappresenta quanto di più maestoso e di più logico si sia mai fatto in architettura”. Due i gruppi allegorici che ornano l’attico: lo stemma cittadino sorretto da due figure rappresentanti l’industria della seta ed il commercio locale, nonché l’emblema d’Italia con le allegorie di Posta e Telegrafo. Quanto all’interno “semplicità, grandiosità ed eleganza” creano un ambiente “veramente simpatico, riposante alla vista, e perfettamente corrispondente al carattere di edificio pubblico”.
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Come si presentavano in origine gli arredi interni |
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Nell’agenda di questi giorni figurano Cantù (Como), Montichiari (Brescia), Massa, Roma, Sasso Marconi (Bologna) e Martinengo (Bergamo)
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Un’altra settimana davvero intensa per quel che concerne gli appuntamenti collezionistici. Sei, infatti, le manifestazioni annunciate, tutte ad ingresso libero. Fino all’8 ottobre è in svolgimento a Cantù (Como) la “Festa del legno”, che coinvolge il Circolo filatelico canturium; la specifica rassegna propone collezioni sulla storia di questa materia e sul territorio. Ospitata a villa Calvi, in via Roma 8, resta aperta mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 16 alle 19, sabato e domenica nelle fasce 10-12.30 e 15-19. Per il 29 ed il 30 settembre lo Studio filatelico Braga suggerisce, a Montichiari (Brescia), la mostra mercato. Sarà ospitata dall’Ente fiera, in via Brescia 129, ed operativa venerdì dalle 11 alle 18, sabato dalle 9 alle 17. Dal 30 all’1 si è prenotata Massa, dove il Circolo filatelico e numismatico cittadino firmerà la sua 43ª manifestazione, anche in questo caso un convegno commerciale ma con associato un percorso inerente alle cartoline locali e all’esperanto. Il riferimento è all’ex Colonia comasca di via Ronchi 106, raggiungibile sabato dalle 9 alle 19 mentre domenica chiuderà un’ora prima. Contemporaneamente, ecco Roma, dove Maurizio Prosperi realizzerà un convegno filatelico, cartofilo, numismatico e di militaria. Base è il complesso “Seraphicum”, in via del Serafico 3, all’Eur. La sede resterà disponibile sabato dalle 10 alle 18, domenica dalle 9 alle 16. Negli stessi due giorni si sommerà Sasso Marconi (Bologna). Qui l’Unione filatelica numismatica Emilia-Romagna concretizzerà il suo allestimento regionale. Gli interessati dovranno recarsi in via del Mercato snc secondo gli orari: sabato 8.30-12.30 e 15-18, domenica 8.30-12.30. Infine, ecco Martinengo (Bergamo), con “Cartoline?... Mai viste in filatelia”, che coinvolge Circolo filatelico bergamasco, Collezionisti italiani di francobolli ordinari, Pro loco. Il Filandone di via Allegreni 37 resterà attivo il 30, l’1, il 7 e l’8 tra le 10 e le 18. Il programma contempla un’esposizione a concorso (vi saranno otto collezioni) ed una non competitiva (ventisette). “L’idea -viene spiegato- nasce dal desiderio di valorizzare il francobollo anche attraverso le immagini che lo hanno veicolato in giro per il mondo”. Previsti alcuni incontri: il 30 settembre alle 11.15 Claudio Ernesto Manzati approfondirà il soggetto “La storia della posta delle basi derivanti russe al polo Nord”, l’1 ottobre alle 10.45 Paolo Zavattoni “Oltre il fronte, oltre il blocco inglese - La posta tedesca e i collegamenti con l’estero durante la Prima guerra mondiale”, il 7 ottobre alle 10.45 Thomas Mathà “Stato Pontificio: tutto quello che volevi sapere… sulla storia postale pontificia”, l’8 ottobre alle 10.30 alcuni soci del sodalizio promotore “Le cartoline e le lettere raccontano la storia”. Il 7 e l’8 si terrà anche il borsino.
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Tra le iniziative, quelle di Roma e Sasso Marconi (Bologna) con annulli dedicati allo scienziato e Martinengo (Bergamo) |
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Scoccherà il 9 settembre 2018 e lo storico Andrea Gandolfo propone di emettere un francobollo. La richiesta già spedita al Mise
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La foto ufficiale da presidente della Repubblica |
In attesa delle decisioni che il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, prenderà successivamente alla seduta della Consulta per l’emissione di cartevalori postali e la filatelia (è prevista per oggi), lo storico Andrea Gandolfo rilancia. Dopo aver proposto un francobollo, nel centenario della nascita che scoccherà il 7 gennaio 2018, per il comunista Alessandro Natta (di cui è in attesa di una risposta da parte del ministero allo Sviluppo economico), ne propone un altro, questo per il democristiano Oscar Luigi Scalfaro. Anch’egli nel secolo, che verrà registrato il 9 settembre prossimo. “Non è qui il caso di ricordare i meriti del presidente Scalfaro nella difesa dei valori fondanti della Repubblica negli anni drammatici di «Tangentopoli», così come il suo costante richiamo al rispetto dei principi democratici sanciti nella nostra Carta costituzionale”, annota il mittente nella richiesta spedita al Mise. Né si può dimenticare l’azione di stimolo svolta, durante il suo settennato, per favorire l’occupazione giovanile e il rilancio delle aree più disagiate del Paese, tra cui, in particolare, il Mezzogiorno. Inoltre, cercò, “con tutti i mezzi a sua disposizione, di rincuorare il popolo italiano nei momenti di difficoltà, rassicurando gli osservatori internazionali sulla saldezza delle istituzioni”. “Fu anche merito suo se la lira, nonostante le previsioni negative di larga parte dell’opinione pubblica, giunse al traguardo finale dell’euro”. Il politico e magistrato venne citato il 21 luglio 1995 con un dentello da 5,50 pesos dell’Uruguay, in occasione della sua visita sudamericana.
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Dalla Francia omaggio alla stilista, nata un secolo e mezzo fa. Fondò il marchio omonimo, imponendo la sua visione alla moda quando questa ancora non esisteva
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La stilista Jeanne Lanvin ed il suo lavoro |
Negli stessi giorni in cui è morta Liliane Bettencourt, la Francia ha ricordato con un francobollo Jeanne Lanvin. L’erede del marchio L’oréal è scomparsa il 21 settembre e l’omaggio alla stilista nel secolo e mezzo dalla nascita, avvenuta l’1 gennaio 1867, è stato messo in prevendita il 23; da oggi è in distribuzione generale. Si tratta di un francobollo da 1,46 euro che la ritrae insieme con alcune delle sue creazioni; una vernice valorizza la vignetta, dovuta a Marion Favreau. Lontana dai circoli mondani e dalle strategie della seduzione, più incline alla discrezione ed al ritiro, la donna non ha fatto altro che rispondere alla volontà ed all’emozione proprie. Ascoltava i desiderata della sua epoca, ne individuava i bisogni e li traduceva, con ingegno, in una dinamica globale. Così la ricordano ora da Parigi. Impose il suo approccio alla moda quando quest’ultima non era ancora tale, sfoderando diversi filoni creativi e diversificando le attività, fra le quali la decorazione interna, i profumi, l’intimo, la pellicceria, gli indumenti sportivi, la sartoria maschile. Aprì persino una fabbrica per la tintura delle stoffe a Nanterre. Grazie alla prossimità con artisti, scrittori, musicisti e decoratori, si originarono collaborazioni che esaltarono il suo gusto per l’espressione, rafforzando la consapevolezza e lo sviluppo del marchio. Marchio già ricordato postalmente l’8 gennaio 2010 nel contesto della serie “Cuore”.
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Presentato oggi l’allestimento test al Milano Palazzo della Regione. L’inaugurazione ha visto presenti l’amministratore delegato Matteo Del Fante ed il governatore Roberto Maroni
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L’inaugurazione con il governatore Roberto Maroni (a sinistra) e l’ad Matteo Del Fante |
Compreso nel piano strategico “Poste 2020” sottoscritto dall’ex amministratore delegato Francesco Caio, il progetto di rinnovo degli interni è stato presentato oggi dal suo successore, Matteo Del Fante, in una delle primissime uscite pubbliche nelle vesti di rappresentante dell’azienda. Protagonista è uno dei due uffici individuati all’inizio dell’anno, il Milano Palazzo della Regione, collocato in via Algarotti 1 (l’altro è il Roma Tiburtino Sud, ancora in allestimento). A fare da comprimario durante la cerimonia, il governatore Roberto Maroni. È di nuova generazione, “offre ai cittadini soluzioni digitali evolute, maggior confort, sicurezza e grande attenzione alla sostenibilità energetica”, commenta l’operatore. “Si presenta come uno spazio innovativo, accogliente ed aperto in cui il cittadino ha la possibilità di individuare subito lo sportello più adatto alle proprie esigenze”, di utilizzare strumenti fra cui l’“app” “Ufficio postale” e le tecnologie multimediali “per ridurre al minimo i tempi di attesa o eseguire numerose operazioni in modo automatizzato, come il ritiro e la spedizione dei pacchi”. Il progetto, realizzato dallo studio di architettura Citterio e in queste settimane testato, si inquadra all’interno di un programma per valorizzare le sedi. All’ingresso i clienti trovano un punto di accoglienza; la sala d’attesa è dotata di connessione wi-fi gratuita. Inoltre sono presenti vetrine che si attivano con la tecnologia “near field communication” (“Nfc”) oppure con il codice “Qr”. Particolare attenzione è stata prestata alle misure per il risparmio energetico nella scelta dei materiali, nelle soluzioni adottate e nelle fonti di elettricità. Gli spazi sono illuminati con led permettendo un taglio ai consumi di oltre il 60%, i pavimenti risultano in gres speciale ed i pannelli installati provengono completamente da materiale riciclato. “È importante la presenza delle Poste nel palazzo della Regione, ma soprattutto lo è in Lombardia”, ha ricordato Roberto Maroni. “Stiamo pensando di avere un rapporto più intenso con loro, per promuovere, far conoscere meglio, veicolare maggiori informazioni circa le nostre misure destinate a cittadini e imprese. Vogliamo sfruttare la capillarità del servizio postale a favore del cittadino. È una pagina nuova, interessante, alla quale inizieremo a lavorare dai prossimi giorni”.
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Come si presenta l’interno
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Il 30 settembre verrà inaugurato ed aperto lo spazio filatelia cittadino. Si trova in via Teatro Filarmonico 11, non distante dall’Arena
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L’ingresso, in via Teatro Filarmonico 11 |
Dal 30 settembre saranno dieci gli spazi filatelia gestiti da Poste italiane. L’ultimo, infatti, come si sapeva è quello di Verona; sarà inaugurato appunto quel giorno, alle ore 11. Si trova in via Teatro Filarmonico 11, poco distante dall’Arena, e resterà aperto dal lunedì al venerdì tra le 8.20 e le 13.35, mentre il sabato chiuderà un’ora prima. Al suo interno ci saranno la responsabile, Sinforosa Borneo, e per ora un dipendente (telefono 045.80.59.946; fax 045.80.59.950). Per l’occasione verrà impiegato un annullo speciale raffigurante lo scorcio di piazza delle Erbe. Contemporaneamente, saranno messi in uso i due manuali in dotazione, uno per obliterare i francobolli nel giorno del debutto ed il secondo per le rimanenti esigenze. Gli altri negozi di Poste italiane rivolti soprattutto ai collezionisti si trovano a Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma e Roma 1, Torino, Trieste e Venezia.
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L’allestimento interno è in corso. Al banco, il responsabile dell’area territoriale, Pietro La Bruna |
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Scritta dai funzionari del Gorogio un secolo e mezzo fa, venne diretta all’ammiraglio Vittorio Arminjon. È esposta alla mostra “Per un filo di seta. 1867, l’Italia in Giappone”
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Lettera dei funzionari del Gorogio all’ammiraglio Vittorio Arminjon (Yeddo, 31 agosto 1866, Archivio storico del ministero agli Esteri ed alla cooperazione internazionale) |
Due reperti postali si fanno notare alla mostra che Torino sta proponendo, fino all’1 ottobre, presso il Museo d’arte orientale. Postali solo nella forma, perché a dire il vero non videro mai il normale fattorino. Uno è la lettera dei funzionari del Gorogio (gorōjū, “anziani”, ossia consiglieri dello shōgun), Kawatimo Inowoye kami, Iowono Matsoedaira kami e Noeino Matsoedaira kami; venne intitolata all’ammiraglio Vittorio Arminjon ed ora concessa in prestito dal ministero degli Esteri italiano. Fu scritta a Yeddo, cioè Edo, il 31 agosto 1866 ed inizia così: “Noi siamo sicuri nel credere che il trattato di commercio conchiuso… stringerà in avvenire i due Paesi in eterna amicizia…”. Rappresenta una sorta di preludio a quelli che saranno poi i rapporti bilaterali, arrivati al secolo e mezzo. Si aggiunge il diario manoscritto “Voyage à l’intérieur du Japon”, realizzato nel 1869 da Mathilde Sallier. È in forma di corrispondenza indirizzata all’amica Virginie della Rovere, sorella del marito di sua cognata, Marie de La Tour, cui la moglie dell’ambasciatore racconta l’esperienza. L’esposizione s’intitola “Per un filo di seta. 1867, l’Italia in Giappone” ed è curata da Teresa Ciapparoni La Rocca. È dedicata all’avvio delle relazioni fra i due Paesi nella seconda metà dell’Ottocento, quando militari, diplomatici e commercianti, per lo più piemontesi e lombardi, affrontarono le difficoltà del viaggio e di un territorio dov’erano in atto rivolgimenti politici e sociali che lo resero da feudale a moderno in un quarto di secolo. Di particolare interesse sono le testimonianze lasciate da alcuni setaioli procacciatori di seme-bachi, ossia uova di baco da seta, che sfidarono innumerevoli inconvenienti per difendere il prestigio dell’industria serica nazionale. Al centro, la figura di Vittorio Sallier de La Tour per il ruolo fondamentale svolto nel consolidare i legami. In un’epoca dove la maggior parte delle persone nasceva e moriva senza spostarsi mai, il fascino per l’esotico induceva i privilegiati ad acquistare vari oggetti, a volte persino piccoli animali, da riportare a casa come souvenir molto speciali per quel gusto orientale, quel Giapponismo, che di lì a poco avrebbe affascinato tutta l’Europa. I visitatori, comunque, lungo il percorso trovano fotografie, xilografie, disegni, porcellane e documenti inediti.
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Manoscritto in forma di missiva “Voyage à l’intérieur du Japon”, di Mathilde Sallier (1869, collezione famiglia de La Tour). Entrambe le foto: Roberto Cortese Asct |
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Concordata in occasione della festa di Diwali, contempla due francobolli per parte; tra le confezioni c’è pure il foglietto “siamese”
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La prevista congiunta tra Canada e India per Diwali genera anche un foglietto in cui compaiono un francobollo per interlocutore, originando una confezione “siamese”. È il principale elemento che si fa notare della doppia serie intitolata alla Festa delle luci, giunta il 21 settembre. Coinvolgendo indù, sikh, buddisti e giainisti, quest’anno la ricorrenza si svolgerà il 19 ottobre. Ottawa ha sottoscritto due valori permanenti (ora 0,85 dollari l’uno) con altrettante candele accese; lavorati da Doreen Colonello (Entro communications), sono raccolti in libretti da dieci, cioè cinque serie. Quanto a Nuova Delhi, gli stessi soggetti -attribuiti ad Alka Sharma- sono finiti in cartevalori da 5,00 e 25,00 rupie organizzate in foglietto. Il blocco che interessa entrambe le parti contiene un taglio per soggetto e appunto per Paese, rispettivamente da 2,50 dollari ed ancora da 25,00 rupie. È firmato da Gerald Querubin.
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Due francobolli proposti da Canada e India, un singolo foglietto |
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Alla prima edizione, il catalogo della ditta tedesca è dedicato ai pesci di tutto il mondo. Conta 708 pagine ed in Italia è venduto a 75,00 euro
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Creature marine in versione postale
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Un nuovo titolo, è alla prima edizione, e la Michel lo dedica ai collezionisti tematici. Invece di acquistare tutti i volumi che trattano il pianeta e controllare riga per riga quanto di interesse, lo propone direttamente, nel caso specifico in 708 pagine. È il volume dedicato ai francobolli del mondo intero, emessi tra il 1866 ed il 2016, riguardanti i pesci, intesi in senso ampio. Non importa se sono identificabili o solo simbolici, se repertoriano i pescatori o l’industria collegata, senza trascurare il tributo cubano, datato 5 dicembre 1963, a “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway. Coerentemente ad altri lavori del genere, le serie sono considerate complete, anche se solo una parte mostra il richiamo specifico. Ad esempio, tra i non molti dentelli italiani appare il tributo per sant’Antonio da Padova del 9 marzo 1931: dei sette valori, il 25 centesimi ritrae il religioso mentre parla alle creature del mare. Il mercuriale è organizzato per Paese, da Aden a Zypern (ossia, a Cipro); è scritto in tedesco ma i nomi scientifici degli animali citati, quando presenti, facilitano l’identificazione. Le immagini, molto spesso a colori, risultano all’incirca novemila. In Italia il volume è commercializzato a 75,00 euro.
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La giuria internazionale ha privilegiato la Finlandia, seguita a pari merito da Aland ed Italia. Al terzo posto, il Liechtenstein
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PostEurop ha deciso, da tempo, di annunciare formalmente i vincitori il 28 settembre quando il sodalizio si riunirà in Romania, ma la notizia già è pubblica. Riguarda l’esito del concorso inerente al miglior francobollo del giro omonimo 2017, questa volta dedicato ai castelli. La selezione ha coinvolto, per la giuria, otto specialisti di vari Paesi. Al primo scalino si è piazzata la Finlandia con il dentello per il corriere base domestico, nel giorno di emissione, il 20 gennaio, venduto a 1,20 euro; raffigura il maniero costruito appositamente con il ghiaccio per essere fotografato da Anssi Kähärä. Due le cartevalori risalenti al 9 maggio e ferme al secondo livello. Sono il taglio per il Vecchio continente di Aland (1,40 euro), dovuto a Niclas Nordlund e proponente il complesso di Kastelholm, nonché quello d’Italia da 1,00 euro, che porta il nome di Gaetano Ieluzzo (al pari dell’altro da 0,95 che completa la serie), per la struttura scaligera di Malcesine (Verona). Al terzo piolo, infine, si è piazzato il Liechtenstein con l’esemplare, come il restante da 1,50 franchi svizzeri, firmato Angelo Boog e disponibile dal 6 marzo; concerne la sede di Vaduz.
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La versione nel folder del francobollo riguardante il castello di Malcesine (Verona). È arrivato secondo, a pari merito con la partecipazione di Tórshavn |
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Quotazioni reali nell’edizione 2018 dei cataloghi Super e Junior da poco in distribuzione
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Due pagine del nuovo Unificato 2018 |
A parte una catalogazione chiara e completa, comprensiva di tanti elementi che altri neppure riportano, nella nuova edizione 2018 dei cataloghi Unificato dell’area italiana, sono le quotazioni che stanno facendo parlare collezionisti e operatori del settore filatelico. Infatti, nei volumi Super e Junior, lo staff addetto alla stesura dei prezzi di mercato ha provveduto a calibrare le quotazioni dei francobolli in modo tale da limitare la forbice tra il prezzo di vendita e quello d’ingrosso, riducendo il livello di sconto, a volte davvero esagerato, a cui ci si era abituati e che sviliva, oltreché disincentivare, il collezionismo. Scelta coraggiosa dell’Unificato, un manifesto cambiamento volto a recuperare credibilità e serietà di un mercato alla ricerca di nuovi clienti. A fianco della descrizione di ogni francobollo, i collezionisti troveranno quindi quest’anno dati precisi, punti di riferimento essenziali per i propri acquisti e vendite. Una nuova visione mercantile rispetto a un metodo di valutazione ormai obsoleto che si trova a raffrontarsi quotidianamente con ciò che trasmette il web. Il 6 ottobre a Genova, durante la manifestazione filatelica Italiafil, la presentazione ufficiale dei nuovi Unificato alla stampa specializzata.
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Le nuove edizioni 2018 dei volumi Super (33 euro) e Junior (18 euro) |
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Tra telecomunicazioni, poste e ferrovie per scoprire aspetti connessi al conflitto ma poco noti. Ieri una giornata intensa all’Università di Modena e Reggio Emilia
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Il moderatore, Andrea Giuntini |
Le comunicazioni durante la Prima guerra mondiale? Un tema trascurato, anche ora nel bel mezzo delle iniziative per il suo centenario. L’ha detto e ribadito Andrea Giuntini, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia ieri nelle vesti di moderatore al convegno, svoltosi proprio a Modena, “Le comunicazioni: nuove tecnologie e nuova organizzazione”. Al microfono si sono alternati sette specialisti, che hanno puntato a tre ambiti: le telecomunicazioni, la posta e le ferrovie. Diversi, certo, ma in alcuni aspetti intersecati fra loro. Così, Gabriele Falciasecca (Fondazione “Guglielmo Marconi”) ha parlato del ruolo del senatore Guglielmo Marconi, al tempo stesso scienziato ed imprenditore, che deve seguire le attività delle sue aziende nel Regno Unito ed in Italia (e per quest’ultima finisce in divisa tra Esercito e Marina). Il progresso permette di passare dalla trasmissione tra due interlocutori paritari a quella fra una fonte e più persone possibili; nel comunicare in battaglia, comunque, occorre privilegiare un preciso destinatario, quale potrebbe essere una nave. Non ci sono solo i progetti vincenti del premio Nobel, progetti peraltro limitati nei mezzi, come dimostrano le appena quindici macchine radiotelegrafiche e l’unica stazione radiogoniometrica schierate dal Bel Paese. Gli archivi -ha detto Alessia Glielmi (Università di Roma Tor Vergata)- permettono di scoprire persino idee balzane; alcune trovano una prima sperimentazione, altre finiscono direttamente in un cassetto. E non ci sono solo le scelte tecnologiche. Fra i mezzi più impiegati per inviare notizie resta il tradizionale piccione viaggiatore. Ogni batteria conta su duecento pennuti che possono recapitare altrettanti messaggi al giorno. Qualche numero è stato dato da Giovanni Paoloni (Università La sapienza di Roma), che ha ricordato lo sforzo dell’Italia postunitaria nell’uniformare le diverse reti telegrafiche precedenti. Ciò non basta; lo dimostra il fatto che, statisticamente, ogni dispaccio, per raggiungere la meta, deve essere trasmesso due o tre volte. Quanto alla radiotelegrafia, è ancora ai primordi, sottoutilizzata ed altalenante; la storica stazione di Coltano è costruita soprattutto per relazionarsi con il Sudamerica, evitando i cavi sottomarini controllati da Londra. Il tema della posta aerea è stato affrontato da Bruno Crevato-Selvaggi (Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus). I filatelisti conoscono i due voli del 1917 caratterizzati da francobolli specifici (il Torino-Roma ed il Napoli-Palermo, entrambi con ritorno), ma i test sono ben più ampi. Si comincia, nel Regno Unito e poi in Italia, già nel 1911, quindi in Libia per lanciare sugli ottomani, oltre alle bombe, i volantini. Quanto alla Grande guerra, le fonti specifiche sono poche. Ad ogni modo, il trasporto in quota dei dispacci si concentra su due rotte, tese ad evitare l’impiego di navi poiché a rischio a causa dei sommergibili. Ecco quindi il dossier tra Brindisi e Valona e principalmente quello tra Civitavecchia e Terranova, l’attuale Olbia. L’attenzione di Mario Coglitore (Università ca’ Foscari di Venezia) si è soffermata sulla posta militare, garantita dai cosiddetti “assimilati”, ossia da personale delle Poste che indossa l’uniforme. La normativa del settore risale al 1913, ma nel 1915 già è superata e bisogna rimediare. Viene creata, così, una struttura tipicamente ministeriale, però calata nella situazione bellica. Fulcro operativo sono le quattro casse degli uffici da campo (la dotazione originaria risale al 1890), capaci di offrire tutto il necessario, dalla cancelleria alla modulistica, dagli attrezzi del mestiere al mobilio di base. Gli addetti devono gestire una mole enorme di corrispondenze e dal luglio 1915 si aggiungono i pacchi; quando necessario devono recarsi a ridosso della prima linea (è la “posta volante”, il cui incaricato indossa un contenitore dove i mittenti imbucano lettere e cartoline). Ma come si spostano persone e merci? L’ha spiegato Stefano Maggi (Università degli studi di Siena). Ci sono cavalli, asini e muli; risultano ancora pochi i mezzi a motore come i camion, presto divenuti fondamentali nelle retrovie. Il resto lo fa il treno. Il concetto di tradotta è perpetuato persino da poesie, canzoni e giornali di trincea. Il relatore ha accennato anche alle donne, finite nelle fabbriche per sostenere la produzione collegata, e alle ferrovie smontabili a scartamento ridotto, collocate rapidamente laddove servono e poi smantellate. L’impegno per il conflitto, è ovvio, fa sì che si riduca il servizio lungo le altre strade ferrate, quelle più lontane dal fronte. Compito di Ernesto Petrucci (Fondazione Fs italiane) è stato mostrare l’importante sviluppo ferroviario registrato dal 1900 al 1915. Nel 1905 nascono le Ferrovie dello stato. Durante la guerra esse sono chiamate ad un servizio immane; gli addetti vengono denominati la “sesta armata combattente”. In questa fase storica va annotata la sistemazione ferroviaria di città, porti e valichi; inoltre, il comparto passa dall’approccio artigianale a quello industriale. Ha fatto notare, poi, diversi elementi che dimostrano una preparazione occulta al conflitto: dal 1908 si potenzia lo scalo di Mestre (immaginando che l’area prima o poi sarebbe stata coinvolta), si realizzano le carrozze ospedali ed i carri per trasportare i soldati, i militari affiancano i ferrovieri a bordo, vengono aperte le scuole per le operaie. Come dire: quel 24 maggio non fu per nulla una sorpresa…
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I relatori: nella prima foto Gabriele Falciasecca, Alessia Glielmi e Giovanni Paoloni; nella seconda Bruno Crevato-Selvaggi e Mario Coglitore; nella terza Stefano Maggi ed Ernesto Petrucci |
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Dovuto a Federico Barocci, il dipinto è stato trasformato dalle Poste magistrali in un foglietto. Fa parte delle emissioni fissate per il 3 ottobre
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L’ultima delle emissioni che lo Smom ha fissato per il 3 ottobre riguarda la serie di lungo corso (debuttò il 22 aprile 1985) “Maestri della pittura”. Si tratta di un foglietto; propone, di Federico Fiori detto il Barocci, il dipinto “Riposo durante la fuga in Egitto”, il cui originale si trova ai Musei vaticani. Vissuto tra il 1528 ed il 1612, l’autore ricevette la commessa intorno al 1573 dal perugino Simonetto Anastagi. Il tema, derivato dalla narrazione dello pseudo Matteo ed ampliato con gli altri apocrifi, ebbe vasta diffusione. Detta anche “La Madonna delle ciliegie”, nel 1773 l’opera, per volere di Clemente XIV, fu trasferita a Roma. Il blocco, realizzato in tremilacinquecento esemplari, comprende due francobolli, da 2,55 (si concentra su san Giuseppe) e 5,40 euro (il Bambino).
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La fuga in Egitto secondo Federico Barocci |
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Era 20mila, diverrà 23mila, così da soddisfare gli ordini di abbonati e circoli inevasi all’11 agosto scorso. Rivisti i quantitativi per tre altre voci, queste ancora da emettere
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Colpo di scena a San Marino. Dopo aver ricevuto numerose lamentele (fra cui quella della Federazione fra le società filateliche italiane), ha deciso di rimettere mano al francobollo da 4,70 euro dedicato ai centoquaranta anni dalla prima emissione nazionale, cioè quello realizzato in merletto. Approfittando del fatto che ogni esemplare, sostanzialmente, è diverso dagli altri, l’Ufficio filatelico e numismatico ha deciso di produrne ulteriori 3mila, portando quindi la tiratura complessiva a quota 23mila. Le cartevalori aggiuntive -hanno spiegato oggi dalla sede- “saranno riservate esclusivamente all’evasione degli ordini dei clienti (abbonati e circoli) pervenuti entro l’11 agosto 2017 e non ancora evasi, per consentire il completamento della collezione”. Nel frattempo, sono stati rivisti i numeri di tre fra i cinque titoli attesi per il 26 settembre. Sono: “Divieto di sperimentazione animale” che passa da 25.008 unità a 30mila, “Giornata mondiale del rifugiato” da 25 a 40mila, “Natale” ancora da 25.008 a 30mila. Nessun cambiamento, invece, per un altro dentello speculato, quello per l’Associazione sportiva Roma.
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La scelta di San Marino per accontentare i clienti |
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A mezzo secolo dalla morte, un francobollo ricorda il milanese Piero Portaluppi, autore di progetti seri e di altri giocosi. L’emissione fissata al 29 settembre
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L’architetto e la centrale idroelettrica |
Curioso commemorare un personaggio stimato professionalmente per essere legato alla sua città, Milano, dove realizzò -annota nel bollettino illustrativo la presidente della fondazione a lui dedicata, Letizia Castellini Baldissera- edifici pubblici e privati (ad esempio, e per tacere dei restauri, il palazzo con l’arco di corso Venezia, l’Ina di piazza Diaz, il planetario Hoepli, l’Arengario, villa Necchi Campiglio), proponendo la centrale idroelettrica di… Crevoladossola, caratterizzata dalla torre a pagoda. Ma così è. Il francobollo, dedicato all’architetto Piero Portaluppi (però nella vignetta andava aggiunta perlomeno la qualifica) nel cinquantesimo anniversario dalla sua scomparsa sopravvenuta il 6 luglio 1967, arriverà il 29 settembre contro 95 centesimi. L’impianto rappresentato è comunque uno di quelli che firmò tra il 1912 ed il 1930; gli altri si trovano, per dire, a Cadarese, Valdo e Verampio, tutte località nell’attuale provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Nato il 19 marzo 1888, si laureò nel 1910 per poi tornare dall’altra parte della cattedra come professore ordinario di Composizione architettonica ed in seguito preside di Architettura. Nel 1920 elaborò due progetti che simbolizzano la sua ironia: il grattacielo di New York della fantomatica Skne (cioè “scappane”) ed i blocchi residenziali del quartiere di Allabanuel (che va letto al contrario!). Si aggiungono il disegno, del 1926, per l’utopica ed infernale Hellytown nonché i bozzetti satirici pubblicati su alcune riviste. Tornando al dentello, è inserito nella serie “Il patrimonio artistico e culturale italiano”; autoadesivo, conta su quattrocentomila unità in fogli da quarantacinque. Porta la firma di Claudia Giusto. L’annullo fdc sarà disponibile presso lo spazio filatelia del capoluogo lombardo.
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Anche la compagnia aerea del Paese arabo adotta l’idea del francobollo per evocare i concetti di viaggio e di mete più o meno lontane
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Il tragitto, questa volta per aereo, e scatta il richiamo postale. Sono diversi i “francobolli” che caratterizzano l’attuale pubblicità della Qatar airways, compagnia di bandiera del Paese arabo. Si tratta di semplici disegni, capaci di evocare mete come Atene, Londra, New York, Parigi, Roma, Sidney, la Spagna, il Giappone, l’Africa o il mare. E poi dentellati, così da citare le cartevalori e quindi il concetto di lontananza. Caso mai non fosse sufficiente, ecco lo slogan collegato: “Aggiungi un nuovo viaggio alla tua collezione da 459 euro”.
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Alcune delle mete evocate formato francobollo |
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È la serie animata “Il était une fois... la vie”, dedicata al corpo umano. Per l’occasione la Francia ha realizzato un francobollo e undici pre personalizzati
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Il francobollo… |
Una serie animata rivolta ai più piccoli e dedicata al corpo umano. Famosa negli anni Ottanta, ora, nella versione restaurata, è tornata sul piccolo schermo. Per festeggiare “Il était une fois... la vie” (“C’era una volta… la vita”, questo è il titolo del programma), anche la Francia postale si è attivata. Domani metterà in prevendita un francobollo, costo 73 centesimi (utile quindi con la lettera “verde”), organizzato in fogli da dieci o quarantadue; raffigura tre personaggi della saga, ossia Maestro, Globine e Nabot. Ma ha fatto di più, proponendo un libretto di dieci pre personalizzati differenti così da citare un po’ tutti i restanti protagonisti (le cartevalori servono sempre per la missiva lenta nazionale, ma l’insieme costa 9,80). Si aggiunge un’ulteriore confezione che include la precedente, un pre personalizzato diverso ed un album (12,20). La distribuzione si completerà il giorno 25. Le immagini sono dell’autore originale, Jean Barbaud, messe in pagina dall’agenzia Absinthe.
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…e parte dei pre personalizzati |
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Si chiama Luciano Traja, entrato in Nexive nel 2008 quando l’operatore era ancora Tnt post. Nei suoi obiettivi, puntare all’integrazione tra soluzioni fisiche e digitali
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Direttore generale, è Luciano Traja |
Si chiama Luciano Traja il nuovo direttore generale del primo operatore postale privato attivo in Italia, Nexive. Marchio che adesso conta su una rete di oltre 1.500 filiali dirette, indirette e punti di appoggio impiegando 7.000 addetti. Pugliese, classe 1974, è sposato ed ha tre figli. In azienda, allora Tnt post, entrò nel 2008 come responsabile di filiale presso i centri di recapito esistenti a Bologna e Modena. Nel tempo libero ama seguire il calcio. L’obiettivo affidatogli è sostenere la crescita della società e contribuire all’innovazione del settore, puntando sull’integrazione tra soluzioni fisiche e digitali in una logica tesa ad ottimizzare i servizi alle ditte, alla pubblica amministrazione ed ai cittadini. È affiancato, oltre che dal presidente Pim Berendsen, da una squadra specializzata nel settore posta e pacchi. Accoglie presso di sé l’indirizzo strategico riguardante le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e continua a seguire la divisione dedicata ai processi di stampa e recapito.
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Caratteristica anche del conflitto nord irlandese, la Street art è stata presentata dall’Eire attraverso quattro francobolli. Propongono opere di autori nazionali contemporanei
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La Street art in chiave postale “contamina” pure l’Eire. Il 21 settembre ha dedicato all’argomento quattro francobolli da 1,00 euro in striscia, dedicati ad altrettanti lavori. Adattati da Aad design, ecco sul tavolo i contributi dei connazionali Conor Harrington, Fin Dac, James Earley, Maser. È un’arte visuale sviluppata nelle aree pubbliche o sugli edifici abbandonati e generalmente non sanzionata, è la nota. Viene impiegata per comunicare direttamente con la gente senza le restrizioni tipiche del mondo dell’arte formale o le esigenze di spazio imposte dalle gallerie. L’isola ha una vasta esperienza nel settore, soprattutto pensando al conflitto che per decenni ha diviso (e divide, anche se in maniera meno violenta) l’area settentrionale. Oggi, su muri ed altre superfici, spesso vengono affrontati temi di attualità. Disponibile un libretto di prestigio contro 16,00 euro.
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Arte da strada ma in striscia. Qui i bozzetti |
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