Se la mail non viene visualizzata correttamente cliccare qui
quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
  • i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
  • l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
  • i comunicati diramati alla stampa;
  • l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
home archivio presentazione segnala ad un amico


L’umorismo grafico di Ricardo
19 Giu 2020 00:28 - DALL'ESTERO
Nuovo foglietto della Spagna dedicato a un professionista il cui lavoro è far sorridere il lettore. Il personaggio ritratto si chiama Goomer

Il francobollo utile (oltre che, beninteso, per spedire un oggetto) ad esempio per rendere omaggio ad un artista e magari per strappare il sorriso. La nuova tappa con cui la Spagna propone il tema dell’umorismo grafico riguarda Ricardo Martínez, più noto semplicemente come Ricardo.

È citato nel foglietto emesso il 12 giugno contro 5,45 euro. L’immagine propone un omino sorridente mentre imbuca in una cassetta, cassetta che poi è il corno del rinoceronte raffigurato. L’omino -viene spiegato- si chiama Goomer ed è stato il suo personaggio iconico per quasi trent’anni, “adottato” da testate come “El País”, “El mundo”, “El jueves”, poi finito pure in India, Malesia, Stati Uniti e ad altre latitudini.

Figlio di emigranti spagnoli in Cile, una volta ritornato in Europa, tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta, l’autore inizia a lavorare nelle illustrazioni pubblicitarie. Ed è proprio in quella fase che, insieme all’amico Nacho (José Ignacio Moreno Cuñat), crea Goomer. Tra i suoi punti forti vi sono gli animali, in particolare elefanti, leoni e lemuri. Quasi un’ossessione, che tra le altre cose ha dato origine a un libro.

Il foglietto: unisce il personaggio Goomer, la passione dell’autore per gli animali, il servizio postale
Il foglietto: unisce il personaggio Goomer, la passione dell’autore per gli animali, il servizio postale
Tra i precedenti, Forges…
…e Quino
           


Coronavirus, il turno dell’Oman
18 Giu 2020 18:37 - DALL'ESTERO
Il Paese si è prenotato per il 22 giugno, quando emetterà un francobollo da 500 baisa disponibile in fogli da quattro o due esemplari. Ai servizi sanitari il 40% dell’incasso
L’offerta di un appuntamento
L’offerta di un appuntamento

Nuova emissione, questa ufficiale, dedicata alla lotta contro l’infezione. S’intitola “L’Oman affronta il coronavirus” ed arriverà dal Paese arabo il 22 giugno. Si compone di un taglio da 500 baisa disponibile in due versioni: il foglio da quattro esemplari e quello da due, quest’ultimo con, sul bordo, la mappa dell’area e i riferimenti alla diffusione della malattia. La vignetta della carta valore raffigura alcune professionalità particolarmente impegnate nella drammatica situazione. Il 40% del ricavato dalla vendita sarà devoluto a un fondo recentemente istituto dal ministero della Salute per sostenere le prestazioni sanitarie.

“Ogni singolo giorno i nostri lavoratori in prima linea ci ricordano l’umiltà e la preziosità della vita, siano essi medici, infermieri, agenti di polizia, forze militari e di sicurezza, giornalisti, impiegati delle poste o coloro che lavorano nei servizi essenziali”, annota l’amministratore delegato dell’operatore, Abdulmalik Al Balushi. “Li ringraziamo per l’immenso sacrificio che continuano a compiere per noi, ma anche per i sacrifici che le loro famiglie e i loro cari stanno facendo. Il francobollo è il nostro modo attraverso il quale esprimere la gratitudine, contribuire agli sforzi governativi per affrontare la pandemia, ricordare. Così, quando tutto questo risulterà finito, non sarà l’annientamento del virus che rammenteremo, ma l’eroismo delle persone che l’hanno combattuto”.

L’azienda, per limitare le interazioni dirette, ad esempio ha limitato gli ingressi negli uffici postali ai soli clienti che fissano un appuntamento; al contempo fornisce un servizio porta a porta tramite Asyad express. Nelle sedi sono rimasti solo i dipendenti essenziali, gli altri lavorano da casa.

Il foglio con due esemplari; è noto anche con quattro
Il foglio con due esemplari; è noto anche con quattro
Tra produzioni false (la serie attribuita al Mali)…
…e vere (il dittico della Repubblica Ceca)
Ieri i suggerimenti della Federazione fra le società filateliche italiane
           


Tuttofare il “maggiordomo di quartiere”
18 Giu 2020 14:42 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Ritirare per conto terzi il pacco o la posta è tra i suoi compiti: il servizio, saggiato in Liguria, al tempo stesso aiuta chi è in temporanea difficoltà economica

Se Poste italiane punta all’automazione con i puntopostedate, altre realtà mostrano un approccio diverso. Come la Regione Liguria, che sta sperimentando il “maggiordomo di quartiere”.

L’altisonante nome cela, fra l’altro, un supporto sociale per chi registra temporanee difficoltà economiche. Si inserisce -annuncia l’avviso pubblico- “nel macro obiettivo generale di favorire il giusto contemperamento tra vita privata e vita professionale”. Il fine è garantire prestazioni di prossimità che, da un lato, costituiscono la prima risposta alle esigenze emergenti all’interno di uno specifico territorio, dall’altra agiscono come “sensore” per i problemi della popolazione.

Mira, in particolare, a fornire interventi, fra cui il ricevimento della posta e dei pacchi con la consegna agli esercizi commerciali e a domicilio, il pagamento di bollettini, il monitoraggio degli anziani, il ritiro di ricette, la consegna di farmaci, le piccole manutenzioni domestiche, il controllo di case e uffici durante le vacanze, la cura di piante o animali domestici, le informazioni sulla vita della zona (offerte, feste, eventi), l’aiuto per trovare badanti, colf, babysitter.

Il beneficio è duplice, viene ribadito. “Dare un’occupazione con valore formativo a chi ne ha bisogno e allo stesso tempo offrire servizi utili al quartiere, riprendendo l’esperimento nel centro storico di Genova che aveva avuto successo tra giugno e settembre 2019”.

In Liguria tra aiuto pratico e supporto sociale
In Liguria tra aiuto pratico e supporto sociale
I puntopostedate di Poste italiane
           


Corrispondenza tra scrittori
18 Giu 2020 10:24 - LIBRI E CATALOGHI
Il rapporto epistolare tra Gianna Manzini (1896-1974) e Giuseppe Dessí (1909-1977) raccolto in un libro curato da Alberto Bandi
Dalle lettere, vite di scrittori
Dalle lettere, vite di scrittori

Gli interlocutori, innanzitutto. Sono la scrittrice Gianna Manzini (1896-1974) e il collega Giuseppe Dessí (1909-1977), uniti da amicizia mantenuta e rafforzata grazie alla corrispondenza. Proprio la corrispondenza studiata da Alberto Baldi, che ha curato il volume “Lettere a Giuseppe Dessí e a Luisa” (172 pagine, 14,90 euro).

Il rapporto fra i due -anticipano dalla casa editrice, Firenze university press- si sviluppa durante la metà degli anni Quaranta, nell’ambito delle collaborazioni alla rivista “Prosa”; sarebbe durato fino alla morte di lei. Agli incontri romani, un tempo frequenti, si sostituisce, a causa di lontananze forzate, un fitto dialogo epistolare, destinato a coinvolgere i rispettivi compagni (Luisa Babini, citata nel titolo, è la futura moglie di Giuseppe). Nelle sue missive, in toni sempre più confidenziali, Gianna gli parla della malattia e della morte, allude talvolta a complessi rapporti familiari, lamenta la difficoltà di conciliare il lavoro letterario con la vita privata, confidando sempre nella comprensione, vicinanza e discrezione dell’interlocutore, da cui spera aiuto anche per riuscire a capire il non sempre facile carattere del partner, un altro specialista della penna, Enrico Falqui.

In appendice al carteggio viene riproposto il lavoro “I sogni di Dessí”, che la donna aveva realizzato per una trasmissione radiofonica degli anni Sessanta. Si aggiunge l’antologia della critica dispersa, che raccoglie recensioni e saggi, dedicati ai lavori della letterata, pubblicati su quotidiani e riviste.

           


Vita e cultura romana nel Regno Unito
18 Giu 2020 01:31 - DALL'ESTERO
È il filo conduttore della serie che Londra emetterà oggi. In otto francobolli, siti e reperti che raccontano quattro secoli di storia, dal 43 al 410 dopo Cristo

Otto francobolli (saranno emessi oggi) che raccontano la vita e la cultura romana nel Regno Unito. È naturalmente quest’ultimo Paese ad aver preso l’iniziativa, e si vede per la qualità delle immagini.

Con il supporto tecnico del British museum, le fotografie citano siti e reperti che testimoniano i quattro secoli (dal 43 al 410 dopo Cristo) di controllo su gran parte dell’isola, dimostrando la raffinatezza e l’efficienza tecnica raggiunte. Nonché i profondi effetti sulla società, le leggi, l’idioma, l’arte, l’architettura, la cultura e le credenze.

Tali uomini -commenta il portavoce di Royal mail, Philip Parker- “ci hanno dato importanti nuove città, una rete di strade per collegarle, grandi costruzioni in pietra, una nuova lingua e il nostro calendario; hanno persino chiamato il Paese «Gran Bretagna»”.

Questi i soggetti, associati a due a due a uno specifico nominale: il faro di Dover e il mosaico con forse Venere scoperto a Bignor nel West Sussex (entrambi tagli di seconda classe, ora 65 pence); l’anfiteatro di Caerleon nel sud-est del Galles e l’elmetto trovato a Ribchester nel Lancashire (prima classe, 76); la lastra situata a Bridgeness nell’estremità orientale del vallo di Antonino e il dio guerriero realizzato in lega di rame individuato a Stow-cum-Quy nel Cambridgeshire (1,63 sterline); la testa di gorgone baffuto proveniente dal tempio di Sulis-Minerva a Bath e il vallo di Adriano (1,68).

La serie: in otto francobolli altrettanti sguardi sull’eredità romana
La serie: in otto francobolli altrettanti sguardi sull’eredità romana
Analoghe testimonianze postali da Bosnia ed Erzegovina Croata…
…Israele…
…Spagna
           


Coronavirus: circoli pronti a riaprire?
17 Giu 2020 18:59 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Programmando il passo in avanti, la Federazione tra le società filateliche italiane ha diffuso una serie di suggerimenti

Anche i sodalizi… fremono per riaprire, non solo virtualmente (tra i pochissimi che risultano aver trovato soluzioni alternative figurano il Circolo filatelico bergamasco e la Collezionisti italiani di francobolli ordinari). Per questo la Federazione fra le società filateliche italiane ha diffuso un prontuario che consiglia quali misure adottare e come comportarsi, così da non agevolare la diffusione del coronavirus. Di fatto, sono più o meno le stesse misure che da settimane vengono caldeggiate a tutti i livelli.

Tra i punti, informare i soci di attenersi alle norme igienico-sanitarie e affiggere all’ingresso dei locali cartelli atti a ricordarle; usare le mascherine; riorganizzare gli spazi, le sedute, i percorsi e le attività in modo da assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro; privilegiare, dove possibile, lo svolgimento di iniziative all’aria aperta e le attività in piccoli gruppi.

È necessario mettere a disposizione i distributori di soluzioni disinfettanti per le mani, i guanti devono essere cambiati frequentemente e quelli già utilizzati vanno smaltiti nei rifiuti indifferenziati.

Da assicurare la ripetuta pulizia di tutti gli ambienti e la regolare disinfezione delle superfici toccate con maggiore frequenza (come banchi, tavoli, piani d’appoggio, corrimano, interruttori della luce, pulsanti, maniglie, attrezzature, servizi igienici), nonché il ricambio d’aria.

Poi occorre mantenere un registro delle presenze, da conservare per quattordici giorni, garantendo il rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.

Specifici i consigli per strumenti quali pinzette, lenti o qualsiasi altro materiale che può venire a contatto con più persone: devono essere disinfettati prima e dopo ciascun utilizzo. È vietato l’accesso alla biblioteca: gli scaffali, se esistenti, devono essere barrati con nastro rosso.

Indicazioni anche per le biblioteche
Indicazioni anche per le biblioteche
Circoli attivi, ma a distanza
Il nuovo approccio negli uffici postali (notizia di ieri)
Il testo completo della Federazione (file pdf)
           


Poste/2 Quell’ufficio chiamato desiderio
17 Giu 2020 15:42 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Dopo tre anni, la sportelleria di Santa Eufemia Lamezia (Catanzaro) è ancora in un container. A segnalare il problema è di nuovo Adiconsum

Ora impegnata nell’adattare alle esigenze del distanziamento anti coronavirus i propri uffici, Poste italiane talvolta “dimentica” alcune sedi, suscitando le proteste. Come quella di Santa Eufemia Lamezia (Catanzaro), dal 2017 finita -e rimasta- in un container.

Ora Adiconsum ha ribadito il problema: gli utenti “continuano a subire lesioni ai diritti garantiti e tutelati dal legislatore nazionale ed europeo”. Insomma, sicurezza e riservatezza non appaiono difesi. E poi il pubblico risulta costretto a sostare in mezzo alla strada e sotto il sole, con il sistema del fai da te per prenotare il turno.

“Come se ciò non bastasse -afferma il presidente regionale del sodalizio, Michele Gigliotti- siamo ancora in emergenza a causa del covid-19 ma né a Poste né al sindaco di Lamezia Terme sembra interessare la situazione di estrema pericolosità per l’intera cittadinanza”. “A maggiore riprova di quanto affermato registriamo che il Comune ha deciso di dismettere, con aggiudicazione attraverso asta giudiziaria”, l’immobile dove la sportelleria era ubicata.

Il suggerimento è abbandonare il prefabbricato e utilizzare la non lontana ex sede municipale.

Il container che funge da ufficio; al retro è visibile l’ex sportelleria
Il container che funge da ufficio; al retro è visibile l’ex sportelleria
L’impegno di Poste italiane per garantire il distanziamento tra le persone
Lamezia Terme (Catanzaro), la situazione segnalata il 4 marzo 2019
I nuovi puntopostedate (notizia precedente)
           




Poste/1 Puntopostedate, al via la campagna
17 Giu 2020 13:17 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Cominciata l’installazione di nuovi armadietti ed avviata contemporaneamente la loro promozione. Permettono di gestire le spedizioni e i pagamenti in autonomia
Il modello
Il modello

Puntopostedate, detto fatto: Poste italiane ha cominciato a installare ulteriori contenitori, ad esempio presso le sedi Enel di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia e di Confindustria Centro Nord Sardegna a Sassari.

È un servizio innovativo e interamente digitale, ricordano dall’azienda. Permette di gestire le spedizioni e i pagamenti a qualsiasi ora e tutti i giorni della settimana. Un ufficio postale a portata di mano che può essere collocato, su richiesta, all’interno di spazi chiusi e coperti come gli androni dei condomìni o gli ingressi delle aziende e della pubblica amministrazione, consentendo di inviare e ricevere i pacchi, ritirare la corrispondenza a firma (tipicamente le raccomandate), saldare i bollettini, ricaricare le carte prepagate “Postepay” e le telefoniche.

Il chiosco (gli addetti lo chiamano locker) ha vinto il premio all’innovazione “Eletto prodotto dell’anno 2020” basato esclusivamente sul voto dei consumatori e “rappresenta un ulteriore passo in avanti nel processo di digitalizzazione”, poiché è gestibile completamente attraverso l’“app” gratuita denominata “Ufficio postale”. Una volta ricevuta, ad esempio, la notifica per l’arrivo di un plico, basterà recarsi all’armadietto e avvicinare il codice “Qr” al lettore ottico della struttura. La cella assegnata si aprirà automaticamente. E questo senza avere contatti con altre persone, tra le esigenze per affrontare il coronavirus (continua).

La recente scelta dell’azienda
La presentazione dell’apparecchiatura
           


Le lettere del letterato
17 Giu 2020 10:29 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Disponibile on-line la presentazione a sei voci del volume “Carteggi familiari II”, opera riguardante Alessandro Manzoni

Uno dei pochissimi… vantaggi dell’esser stati chiusi in casa per tante settimane è l’aver obbligato gli organizzatori di incontri pubblici a trasmetterli on-line, mettendoli a disposizione di chiunque sia interessato. Il quale può fruirne nel momento a lui più comodo.

È il caso inerente alla presentazione del volume “Carteggi familiari II” (922 pagine, 120,00 euro), realizzato dal Centro nazionale di studi manzoniani nel 2019; si concentra sulla dimensione intima e affettiva di Alessandro Manzoni.

I protagonisti di questi scambi epistolari con l’illustre scrittore e poeta milanese -viene anticipato- sono la penultima delle quattro figlie che egli ebbe da Enrichetta, cioè Vittoria, e il suo futuro marito, Giovanni Battista Giorgini. L’insieme comprende 354 lettere, di cui circa duecento inedite; in esse Vittoria si rivolge al padre come suo “primo e più caro pensiero di questo mondo”. Lo sfondo propone le vicende risorgimentali, dove si incorniciano i frequentatori delle case abitate dal protagonista e altri importanti personaggi.

L’incontro digitale, organizzato dalla Scuola della cattedrale, s’intitola “Carteggi familiari. Memorie di famiglia di Alessandro Manzoni”. Vede quale moderatore il giornalista Armando Torno; intervengono l’arciprete del Duomo di Milano Gianantonio Borgonovo, il presidente del consiglio direttivo Casa del Manzoni Angelo Stella, il professore in Storia della medicina all’Università di Pavia Paolo Mazzarello. In qualità di curatrici dell’opera, si aggiungono il direttore della Biblioteca nazionale braidense Mariella Goffredo De Robertis e la professoressa del liceo scientifico “Galileo Ferraris” di Varese Emanuela Sartorelli.

Il mondo dello scrittore attraverso le lettere
Il mondo dello scrittore attraverso le lettere
Il video su Youtube
Il libro protagonista dell’incontro
Segnalato in precedenza: “Carteggi letterari II”
           




Fu ispirato dal Surrealismo
17 Giu 2020 00:53 - DALL'ESTERO
La Repubblica Ceca rende omaggio a Josef Liesler, vissuto tra il 1912 e il 2005. Pittore, grafico e illustratore, creò anche francobolli
Uno dei francobolli del 1974
Uno dei francobolli del 1974

È stato pittore, grafico e illustratore chiaramente ispirato dal Surrealismo; le sue opere -viene spiegato- combinano immaginazione, ricordi, eventi storici, situazioni coeve. Si chiamava Josef Liesler, visse tra il 19 settembre 1912 e il 23 agosto 2005.

Studiò disegno alla facoltà di Architettura e ingegneria civile presso l’Università tecnica di Praga, operando poi in diversi ambienti artistici nazionali. I filatelisti lo ricordano anche per aver sottoscritto francobolli: ad esempio, la serie di Cecoslovacchia datata 25 aprile 1974 per la “Decade idrologica internazionale”, che fu premiata dall’Unesco.

Oggi verrà commemorato dalla Repubblica Ceca con tre dentelli; riprendono altrettanti lavori, adattati per l’occasione da Martin Srb. Al posto del nominale hanno le lettere “B” (attualmente richiede 19,00 corone), “E” (39,00), “Z” (45,00). Nell’ordine propongono “Quanto mi piaci quando sorrido” (nel foglio figura ripetuto due volte), “Variazioni sul tema del vecchio maestro I” e “Variazioni sul tema del vecchio maestro II”.

Il nuovo foglietto comprende tre tipi di cartevalori, la “B” ripetuta due volte
Il nuovo foglietto comprende tre tipi di cartevalori, la “B” ripetuta due volte
Arte e francobolli a Praga: Alfons Maria Mucha
           


Coronavirus/2 Le file tornano dentro
16 Giu 2020 18:45 - NOTIZIE DALL'ITALIA
In millecento uffici di Poste italiane sistemata la segnaletica orizzontale per garantire il distanziamento tra le persone. Intanto, l’azienda sta distribuendo le mascherine a maturandi e docenti

Le code fuori dagli uffici di Poste italiane si avviano ad essere un ricordo: nel senso che… si tornerà a farle dentro. Accanto al programma di riaperture e al ripristino degli orari al pubblico antecedenti la pandemia da coronavirus, l’azienda ha installato in alcune sedi (per ora sono millecento) la segnaletica orizzontale per indicare alla clientela come comportarsi durante l’accesso e il transito nei locali, consentendo -viene spiegato- un’attesa più confortevole e assistendo gli utenti nel mantenere il corretto distanziamento.

Se si vuole, appare curioso il fatto che ribadisca ancora l’invito a recarsi presso i suoi sportelli “esclusivamente nei casi di inderogabile necessità”, come se spedire una raccomandata o pagare un bollettino fosse un passatempo. Resta l’esigenza di presentarsi “muniti di appositi strumenti di protezione individuali”.

Su un campo correlato, la società ora è impegnata, attraverso la sua rete interna (Poste air cargo e Sda) ed i supporti esterni (Sennder), a consegnare a maturandi e insegnanti in tutto il Paese le mascherine acquistate dalla struttura di supporto al commissario straordinario per l’emergenza covid-19. I plessi coinvolti risultano tremilaseicento (fine).

L’auspicio, eliminare queste situazioni (foto: “Napoli Nord web tv”)
L’auspicio, eliminare queste situazioni (foto: “Napoli Nord web tv”)
Ritorno alla normalità: l’ultimo elenco di uffici postali coinvolti
Sennder nel bilancio 2019 dell’operatore
Dal Mali la notizia precedente
           




Coronavirus/1 Attenzione ai falsi attribuiti al Mali
16 Giu 2020 16:03 - DALL'ESTERO
Attraverso un comunicato firmato ieri dal direttore generale Ibrahima Haidara, il Paese africano disconosce i francobolli che circolano con il suo nome

L’Unione postale universale è stata avvisata, ma nel frattempo le Poste del Mali hanno diffuso un comunicato sul problema, firmato ieri dal direttore generale Ibrahima Haidara.

Nel testo si nega che il Paese africano abbia diffuso o comunque realizzato una serie dedicata al coronavirus nonché al bicentenario di Florence Nightingale e si annunciano misure giudiziarie per gli autori e i complici. Dunque, quella che viene proposta sul mercato (in vendita, non più solo un’immagine) è un’emissione falsa. Per quello che è dato vedere, sarebbe composta da due foglietti, uno con due esemplari e il secondo con uno.

Nello stesso stile, e ragionevolmente dalla stessa fonte, si conoscono produzioni attribuite ad altri Stati del Continente nero.

Da qui l’invito, già formulato da “Vaccari news”, di procedere con cautela: l’argomento risulta particolarmente richiesto e sono concrete le possibilità di cadere in qualche tranello (continua).

Il comunicato delle Poste attive in Mali
Il comunicato delle Poste attive in Mali
Il suggerimento: diffidare degli sconosciuti
Coronavirus, ieri il presunto sviluppo della filatelia
           


L’opera e l’autore
16 Giu 2020 13:26 - VATICANO
Il dipinto che riproduce la “Trasfigurazione di Gesù Cristo” e l’autoritratto: così, in un foglietto, il Vaticano rende omaggio a Raffaello Sanzio

Conta su un massimo di quarantacinquemila foglietti l’omaggio che il Vaticano dedicherà a Raffaello Sanzio, emesso nel quinto centenario della morte. Sarà disponibile nel gruppo di uscite fissato al 23 giugno.

Riproduce la “Trasfigurazione di Gesù Cristo”, ultima opera del sommo pittore; alla morte -dice lo storico dell’arte Giorgio Vasari- essa fu posta a capo del catafalco funebre. Delle due cartevalori che il blocco contiene, una (da 1,10 euro) circoscrive il dettaglio di un apostolo inserito nella scena; la restante (1,15) propone l’autoritratto presente nell’affresco dedicato alla “Scuola di Atene”.

La sua vita -annotano da oltre il fiume Tevere- “può essere sintetizzata nel distico di Pietro Bembo per la lapide latina posta sul sepolcro dell’urbinate, che in italiano recita: «Qui è quel Raffaello da cui, fin che visse, madre natura temette di essere superata, e quando morì temette di morire con lui»”.

Il foglietto; contiene due francobolli, da 1,10 e 1,15 euro
Il foglietto; contiene due francobolli, da 1,10 e 1,15 euro
Il dipinto ai Musei vaticani
Le emissioni in uscita
Raffaello Sanzio visto dalla Francia
           




Interi, Croazia o espressi?
16 Giu 2020 10:11 - APPUNTAMENTI
L’occhio sulle produzioni inviate dall’Italia all’estero tra 1874 e 1879, un’emissione del Paese balcanico risalente al 1944-1945, oltre un secolo di recapito dedicato: queste le nuove proposte

Tre le iniziative annunciate per la settimana, naturalmente concretizzate a debita distanza e diffuse grazie ad internet. Mirano ad intrattenere gli interessati con argomenti storico-postali.

Il 17 giugno Flavio Pini proporrà la conferenza “Interi postali italiani inviati all’estero 1874-1879”, seguito il 19 da Lorenzo Tramontano con “Stato indipendente di Croazia 1944-1945. L’emissione «Contributo di guerra»” e il 21 da Claudio Ernesto Manzati che firmerà “Il servizio espresso in Italia dall’istituzione alla sua fine 1890-2000”. Tutte le relazioni inizieranno alle ore 21 e sono raggiungibili gratuitamente.

Questa volta le… fonti organizzative risultano due. Il primo e l’ultimo appuntamento sono voluti dalla Collezionisti italiani di francobolli ordinari e concretizzati tramite la piattaforma Zoom (il link è: https://us02web.zoom.us/j/87800237539). Per il secondo, invece, c’è il marchio del Circolo filatelico bergamasco, che ha come punto di ritrovo la propria pagina Facebook (https://www.facebook.com/circolofilatelicobergamasco).

Tre le proposte per i prossimi giorni
Tre le proposte per i prossimi giorni
           


Liegi antica e moderna
16 Giu 2020 01:21 - DALL'ESTERO
La città protagonista di un foglietto dedicatole dal Belgio. Comprende cinque francobolli; nel costo un sovrapprezzo in favore della filatelia

È la coppia Guillaume Broux (per le incisioni) e Myriam Voz (per l’impaginazione) ad aver lavorato ancora una volta insieme, questa per la nuova serie dedicata ai luoghi mirabili del Belgio. Risulta emessa nel gruppo di titoli di ieri, senza una prevendita per limitare i rischi da coronavirus.

Ora è stato il turno di Liegi. Il foglietto accoglie cinque francobolli di classe “1” per l’interno (adesso richiedono 0,98 euro), proponendo la fontana chiamata “Perron”, la chiesa di san Barthélemy, l’Opéra royal de Wallonie, il palazzo dei Principi-vescovi, il municipio. Tutte strutture classiche che attraggono i turisti. Fa da contralto, rappresentata sulla cimosa, la stazione ferroviaria Liège-Guillemins, progettata da Santiago Calatrava.

L’insieme costa 9,80 euro: la metà della cifra serve a promuovere la filatelia.

Il foglietto dedicato ai luoghi mirabili di Liegi
Il foglietto dedicato ai luoghi mirabili di Liegi
Un anno fa toccò a Lovanio
Ieri anche la serie PostEurop
           




Coronavirus e la riscoperta della filatelia
15 Giu 2020 18:21 - GIORNALI, RIVISTE E SITI
Lo stare obbligatoriamente in casa, secondo non pochi servizi giornalistici italiani e stranieri, avrebbe permesso di scoprire, o riscoprire, questo passatempo
Lo slogan della società Vaccari
Lo slogan della società Vaccari

Filatelia fa rima con pandemia? Forse sì. Nel senso che, durante le lunghe settimana in casa, tante persone avrebbero scoperto, o riscoperto, il fascino della corrispondenza e nello specifico la collezione di francobolli. Confermando, di fatto, lo slogan scelto dalla società Vaccari “Con la filatelia il coronavirus va via!”.

Sembrerebbe proprio così a giudicare dai servizi e dagli articoli di “colore” pubblicati o trasmessi negli ultimi tempi da prestigiose testate, italiane e non. In cerca di vicende da raccontare, come quella del bambino che si sentiva solo e che è stato “inondato” anche da lettere provenienti da tutto il mondo. Si citano le Poste dell’Eire, le dichiarazioni rilasciate dalla Stanley Gibbons o da altre aziende commerciali, viene intervistato chi si è avvicinato ora a questo passatempo, si approfondiscono le storie e le potenzialità che sussistono dietro alle cartevalori. Tutti concordi nel dire che collezionarle è interessante, istruttivo, rilassante. E, magari fra le righe, si può guadagnare qualcosa. Un messaggio, quello generale, valido anche per chi è troppo giovane e non può considerare i francobolli come una presenza quotidiana indispensabile per la comunicazione a distanza.

Le Poste dell’Eire per favorire i contatti epistolari
Tra le citazioni, quella del “Tg1” (video)
La pandemia e il servizio postale: l’ultimo aggiornamento
           


Strane macchie al retro
15 Giu 2020 15:47 - DALL'ESTERO
Sono state segnalate questa mattina dalle stesse Poste polacche; si riferiscono alla serie odierna, dedicata agli animali

Probabilmente qualche segnalazione e subito Poczta Polska è corsa ai ripari comunicando correttamente il problema. I francobolli della serie di Polonia emessa oggi, “Piccoli e grandi animali”, possono avere, sul lato della gomma, strane impronte. Il verificarsi o meno di questo fenomeno sul foglio dipende dalla posizione delle singole cartevalori rispetto al dispositivo di taglio, viene spiegato. Esso “non influisce in alcun modo sul valore estetico del lato stampato o, ad esempio, sulle proprietà del collante”.

I dentelli, tutti da 3,30 zloty, sono quattro e mostrano esemplari del giardino zoologico di Varsavia. Nel dettaglio propongono il ghepardo, il canguro rosso, il cammello, il lemure dalla coda ad anelli. Ogni soggetto è organizzato in foglio autonomi con dodici pezzature e quattro vignette, queste diverse. L’artefice si chiama Andrzej Gosik.

I quattro francobolli che al retro potrebbero mostrare il difetto
I quattro francobolli che al retro potrebbero mostrare il difetto
           




Una pellicola, il ritratto, la dedica
15 Giu 2020 13:19 - EMISSIONI ITALIA
Da oggi, nel centenario esatto trascorso dalla nascita, il francobollo per l’attore e regista Alberto Sordi. Lavorato da Claudia Giusto, costa 1,10 euro

Un altro francobollo già visto in rete nei giorni scorsi e da oggi ufficialmente agli sportelli postali, a cominciare dal Roma Vr di piazza San Silvestro 19, che propone l’annullo fdc collegato. Costituisce il tributo -richiamato stamattina persino da radio Deejay- per l’attore e regista Alberto Sordi, nato cent’anni fa, il 15 giugno 1920.

È il “più amato dalla gente, non solo per la sua poliedricità e il suo innato talento”, annota nel bollettino illustrativo il direttore della Fondazione (si occupa di assistere gli anziani) lui intitolata, Ciro Intino. I personaggi cui dà vita “spesso ci hanno fatto ridere. Molte volte ci hanno fatto riflettere. Talvolta anche piangere. Così, com’è la vita”. Il carattere e la determinazione, la tenacia e l’abnegazione che l’hanno portato al successo rinunciando alla famiglia e “sposando” letteralmente la sua carriera, tanto da considerare suoi “figli” i quasi duecento film interpretati, “ne fanno soprattutto un uomo sorprendente, eclettico quanto popolare”. “Ha rappresentato l’Italia. Le sue virtù, le sue fragilità. La forza vincente del cuore”.

Il “B” da 1,10 euro, utile per spedire cartoline e lettere ordinarie di primo porto all’interno del Paese, è autoadesivo, prodotto in quattrocentomila esemplari; i fogli ne contengono quarantacinque. Appartiene alla serie tematica “Le eccellenze italiane dello spettacolo”. Il bozzetto è di Claudia Giusto: lo raffigura sopra una pellicola, così da inquadrarlo immediatamente. Al ritratto e alla firma è associata la dedica che era solito aggiungere a chi gli chiedeva un autografo: “Caramente”.

Francobollo e annullo del primo giorno
Francobollo e annullo del primo giorno
L’anticipazione e il precedente
           


“Cartoline al futuro”
15 Giu 2020 10:32 - APPUNTAMENTI
Ventitré artisti internazionali ispirati dalla situazione pandemica mandano messaggi. L’allestimento, dal richiamo postale nel nome, è digitale
Francesco Arena, “Landscape”…
Francesco Arena, “Landscape”…

Uno spazio di accoglienza virtuale da fruire confortevolmente seduti, a osservare proposte non necessariamente comode. È il “biglietto da visita” di The comfort show, che in questo momento accoglie una rassegna con due richiami postali. Uno è offerto dal nome del co-organizzatore Art bag - La busta d’artista con sorpresa (il partner è Artalkers); il secondo dal titolo stesso dell’allestimento, “Greetings from living (rooms) - Postcards to the future”.

Raggiungibile fino al 27 giugno, è stata pensata “per essere visitata e vissuta nella propria «comfort zone» domestica (letteralmente «ambiente sicuro»), in un’Italia che, mai come in questo periodo di pandemia, si relaziona e si consola grazie alle tante possibilità di comunicazione offerte dalle innovazioni tecnologiche. L’umanità continua ad andare avanti, costantemente connessa, a lavorare e progettare, mantenendo vivi gli affetti, le amicizie e il tessuto sociale nel web”.

Da scoprire vi sono le proposte di ventitré artisti internazionali (fra cui Lamberto Pignotti, già citato in passato per le interpretazioni che dà ai francobolli); sono diversi per generazione, tematiche di ricerca, modalità e tecniche espressive, che spaziano dal pittorico alla fotografia, dal video al digitale. Sapendo che “nessun chiodo è stato maltrattato per allestire questa mostra”.

Filo conduttore è la quarantena da coronavirus e il suo superamento con opere inedite o precedentemente realizzate che si rapportano al contesto attuale, spesso accompagnate da una breve riflessione personale. Rappresenta “un invito che va ai nostri cari e all’umanità tutta, come una cartolina di saluti a un mondo che sta per rinascere, nella speranza di creare più ponti, piccoli e grandi laboratori di pensiero per la ripartenza”.

…e Chiara Dynys, “Così lontano, così vicino”: sono due delle opere da scoprire
…e Chiara Dynys, “Così lontano, così vicino”: sono due delle opere da scoprire
L’allestimento (organizzato in quattro stanze)
Tra le citazioni precedenti per Lamberto Pignotti
           




Anche in Spagna è arcobaleno
15 Giu 2020 01:03 - DALL'ESTERO
Il francobollo, in vendita da oggi, sostiene i diritti di tutti e ricorda un luogo simbolo di Torremolinos, il pasaje Begoña
Oggi agli sportelli
Oggi agli sportelli

Anche la Spagna sottolinea l’orgoglio della diversità a trecentosessanta gradi. Nel caso specifico, Lgtbi, ovvero lesbiche, gay, transessuali, bisessuali, intersessuati. Il francobollo, dalle tipiche strisce dell’arcobaleno, è autoadesivo e debutterà oggi a 1,00 euro.

Riprende la famosa bandiera progettata da Gilbert Baker e adottata, alla fine degli anni Settanta, per sostenere i diritti delle persone omosessuali. Secondo l’artista e attivista, ogni tinta ha un significato preciso, anche se poi altri hanno compiuto scelte differenti: rosa, sessualità; rosso, vita; arancio, salute; giallo, luce solare; verde, natura; turchese, magia e arte; blu, serenità; viola, spirito.

L’occasione è utile a Correos per ricordare un fatto locale: mezzo secolo abbondante fa il pasaje Begoña di Torremolinos divenne, senza una programmazione, la culla dei diritti e delle libertà, costituendo un punto di riferimento rispetto all’essere diversi. Il 24 giugno 1971 una grande retata della polizia rappresentò la svolta: multe astronomiche, arresti e chiusure di locali, obbligo per i turisti stranieri di abbandonare il Paese. In seguito l’area venne recuperata e promossa sia dal Parlamento andaluso, sia dal Congresso dei deputati come luogo di memoria storica, attrazione turistica e culturale.

In catalogo, ad esempio, i francobolli di Canada…
…Danimarca…
…e Paesi Bassi
           


Tutti i segreti di Modena
14 Giu 2020 00:46 - LIBRI E CATALOGHI
O, perlomeno, dei francobolli ottocenteschi emessi dal Ducato estense. In 524 pagine l’esito degli studi sviluppati per molti anni da Giuseppe Buffagni
Ducato estense
Ducato estense

Ma com’è possibile trarre, da pochissime cartevalori postali, uno studio articolato in 524 pagine di formato “A4”? Lo è se si sceglie l’emissione adatta e ci si applica con molta costanza. Ed è quello che ha fatto Giuseppe Buffagni firmando, dopo anni di approfondimenti e qualche ritrovamento fortunato, “Studio dei saggi, delle prove e dei francobolli del Ducato estense”.

Egli -conferma nella prefazione il presidente dell’Association internationale des experts en philatélie, Thomas Mathà- “ha dedicato quasi tutta la sua vita collezionistica allo studio dei francobolli di Modena, ovvero del Ducato estense. Abbiamo nelle mani ora il risultato delle sue ricerche e gli approfondimenti che riguardano l’intera genesi dei francobolli estensi, comprendendo anche i saggi e le prove che erano necessarie a realizzare i primi esempi”. “La precisione e l’alta qualità tecnica di questo studio, nonché la prestigiosa veste grafica ed editoriale, sono elementi che riusciranno ad ampliare la conoscenza di questi piccoli oggetti d’arte che sono parte della nostra storia”.

Capitolo dopo capitolo, e sono nove, il lettore può rendersi conto di come la ricerca specializzata possa evidenziare mille dettagli (enfatizzati dalle immagini a colori) che ad uno sguardo superficiale sfuggono. Anche questo è un punto forte della filatelia!

Il volume, cui ha collaborato con materiale, suggerimenti e informazioni Paolo Vaccari, è raccolto in una custodia; il prezzo di vendita ammonta a 159,00 euro.

“Studio dei saggi, delle prove e dei francobolli del Ducato estense” (acquista)
La scheda con l’indice
Gli studi alla base del lavoro
           




Il mondo della filatelia chiede il dialogo
13 Giu 2020 16:04 - NOTIZIE DALL'ITALIA
È l’esigenza sottostante all’interrogazione a risposta scritta presentata dal senatore Gaetano Quagliariello e destinata al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli
Il ministro (foto: Mise)
Il ministro (foto: Mise)

A nove mesi esatti dalla loro nomina, il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli (in questo momento impegnato anche per le ricadute causate dal coronavirus sul mondo produttivo) ancora non ha attribuito pubblicamente specifiche deleghe al viceministro e ai quattro sottosegretari. Privando gli ambiti di competenza di un chiaro riferimento con cui confrontarsi. È lo stesso fenomeno accaduto con il predecessore, Luigi Di Maio.

L’esito, per quanto riguarda il mondo dei francobolli, è sotto gli occhi di tutti. In particolare, l’inattività della Consulta ed un elenco di emissioni nel 2019 spropositato, in violazione delle famose “Linee guida - Emissione delle cartevalori postali”, delle quali l’unico vincolo che rigorosamente (o quasi, Lazio “docet”) appare rispettato è l’incomprensibile embargo sulle immagini. Senza contare le strane iniziative, tipo l’omaggio a Cesare Maccari.

È da tale contesto che emerge l’interrogazione a risposta scritta presentata dal senatore Gaetano Quagliariello (gruppo Forza Italia Berlusconi presidente - Udc); è rivolta proprio al titolare del Mise. Dietro all’atto, l’esigenza di riprendere un rapporto fra le parti che sia costruttivo. Pensando a lungo termine per la prosperità del settore.

La nomina di Stefano Patuanelli…
…e quella dei collaboratori
“Linee guida”: l’approfondimento in sei parti
Il testo completo dell’interrogazione (file pdf)
           


Spagnola/3 La lettera da Filippo Turati ad Anna Kuliscioff
13 Giu 2020 12:27 - NOTIZIE DALL'ITALIA
È uno dei documenti citati da Andrea Giuntini nella sua conversazione sulla pandemia di cento anni fa. Ma significativa è anche la circolare del 1918

Ha senso riflettere sulla spagnola, stabilendo una connessione con gli interessi in storia della posta? “Ovviamente -risponde per quest’ultima parte dell’intervista Andrea Giuntini- cercare di mettere in luce un legame diretto rappresenta un tentativo di scarso significato; ma dal nostro punto di vista di studiosi del settore, invece, possiamo andare alla ricerca di connessioni indirette, capaci magari di suscitare interesse per ulteriori indagini”.

“Il sistema postale ai tempi dell’influenza spagnola non cambiò e in pratica non ne risentì, anche perché proveniva dall’esperienza intensa della Prima guerra mondiale, durante la quale aveva funzionato nonostante l’impatto enorme di dispacci e pacchi che attraversarono la penisola italiana. La pandemia, però, accentuò ulteriormente i traffici postali fra congiunti e amici per le informazioni scambiate sulle numerosissime morti. Ricorrere alla lettera per comunicare i decessi da influenza rafforzò la pratica postale, dunque accrescendo il numero di epistolari esistenti, fonte indispensabile per gli storici. «Qui l’epidemia è in aumento continuo, a Desio -scriveva Filippo Turati ad Anna Kuliscioff, mettendo insieme sentimenti privati e quadro sociale- infierisce non meno che a Milano; basta vedere le tre colonne dei morti della gente per bene nel «Corriere» per persuadersi qual è la mortalità nei quartieri popolari. Non si sa più dove mettere i bambini orfani di madri ed i cui padri sono al fronte. È un problema di trovare ora dei medici. Tutti sono sopraffatti dal lavoro e in fondo nessuno è curato a dovere. Forse anche la grande mortalità è dovuta alla scarsa assistenza sanitaria»”.

“Per spedire le tante lettere che circolavano occorreva recarsi negli uffici postali, luoghi potenzialmente pericolosi e come tali infatti regolati da una attenta normativa, che cercava di limitare al massimo i rischi dovuti alla continuità. Una circolare del 18 ottobre 1918, ad esempio, richiamava la necessità della «nettezza degli ambienti». Altri documenti mettevano in guardia dall’utilizzo, allora assai comune, delle sputacchiere, tanto che per la prima volta ne fu avviata una produzione in formati tascabili per non diffondere il morbo. Gli uffici si dovevano dotare di «idonee e numerose sputacchiere preferibilmente a calce viva in pezzi». Ancora, si indicava la necessità di provvedere «ogni scrittoio di apposita vaschetta a spugna per impedire che, nel maneggio delle carte, si portino come spesso avviene le dita alle labbra». Tante raccomandazioni che appartengono di diritto pure alla storia della posta” (fine).

Una cartolina con il timbro “Verificato per censura” (Archivio storico di Poste italiane) e un richiamo alla “nota malattia” (“Bollettino del ministero delle Poste e dei telegrafi” 30, 21 ottobre 1918)
Una cartolina con il timbro “Verificato per censura” (Archivio storico di Poste italiane) e un richiamo alla “nota malattia” (“Bollettino del ministero delle Poste e dei telegrafi” 30, 21 ottobre 1918)
Tra spagnola e coronavirus (notizia precedente)
           




Spagnola/2 Tra mascherine e assembramenti
13 Giu 2020 10:45 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Elementi comuni ma non solo tra l’epidemia di un secolo fa e l’attuale. Il ruolo della censura nella posta in un pianeta sconvolto dalla Prima guerra mondiale
Un postino con mascherina a New York, 16 ottobre 1918 (National archives and records administration, Usa)
Un postino con mascherina a New York, 16 ottobre 1918 (National archives and records administration, Usa)

Fin qui, nella notizia precedente, l’inquadramento storico. Ma quali sono le similitudini con l’attuale coronavirus? “In queste settimane -prosegue nella spiegazione Andrea Giuntini- la spagnola è stata richiamata più volte dai commentatori, stabilendo spesso un confronto, a partire dall’enorme trauma provocato e questo nonostante la notevole distanza cronologica che ci separa da quell’evento. Pensiamo che l’uso di mascherine già era invalso e, in generale, gli assembramenti risultavano proibiti, così come esattamente oggi i locali pubblici, quindi anche gli uffici postali, venivano sanificati”.

“Benché molte discipline scientifiche avessero decisamente progredito fra gli ultimi decenni dell’Ottocento e il primo ventennio del nuovo secolo, come la microbiologia per esempio, non si riuscì ad isolare il virus e approntare il vaccino, ciò che si sta facendo oggi faticosamente”.

“Sotto il profilo della gestione della crisi e dei comportamenti sociali le analogie non mancano: l’accentramento nelle mani delle autorità pubbliche fu inevitabile, come del resto abbiamo assistito adesso; le esortazioni e i limiti per affollamenti e assembramenti caratterizzano entrambe le pandemie”.

Fin qui le similitudini. Ma ci sono differenze? “All’epoca la circolazione delle notizie, causa la censura imposta per motivi bellici, e allo stesso tempo per evitare il diffondere demoralizzazione e allarmismo, fu assai più ridotta di quanto non sia oggi”, senza trascurare le tecnologie. “Ciò ha portato, all’epoca e pure successivamente, ad una sorta di rimozione della questione e ad una particolare elaborazione del lutto collettivo, tanto che perfino gli storici vi ci sono dedicati con scarsa attenzione. Si è verificata cioè una sorta di oscuramento del lutto privato rispetto a quello collettivo: da una parte i morti per la spagnola dovevano sparire, anche perché contagiosi, ed essere ricordati soltanto all’interno della sfera privata, mentre alle morti eroiche dei soldati erano riservati sacrari, monumenti e celebrazioni. È come se ci fosse uno scarto profondo tra la memoria istituzionale, il racconto pubblico di quel passato, la storia insegnata a scuola e le memorie intime e private” (continua).

Spagnola, il quadro storico (notizia precedente)
           


Spagnola/1 Nel passato per capire il presente
13 Giu 2020 06:31 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Il professor Andrea Giuntini sintetizza per i lettori di “Vaccari news” la sua conversazione riguardante l’epidemia di cent’anni fa, evidenziandone anche gli aspetti postali
Andrea Giuntini
Andrea Giuntini

Proposta due giorni fa alla conclusione dell’assemblea annuale tenuta dall’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, la conversazione “Il sistema postale ai tempi dell’influenza spagnola” ha permesso di evidenziare non pochi richiami alla situazione attuale dettata dal coronavirus. Nonostante un secolo separi le due emergenze. Da qui la disponibilità dell’autore, il docente all’Università di Modena e Reggio Emilia Andrea Giuntini, di sintetizzare l’intervento per i lettori di “Vaccari news”.

“La più grande pandemia del XX secolo e fra le più gravi della storia fu chiamata «spagnola», non perché provenisse da quel Paese, ma soltanto perché i giornali spagnoli furono i primi a darne notizia”, annota lo studioso. In realtà, probabilmente la sua origine va rintracciata nel Kansas, da dove, veicolata tramite alcuni soldati statunitensi giunti in Europa -nella Francia settentrionale per la precisione- prese a diffondersi. La grande influenza si sviluppò in tre ondate principali: la prima nella primavera del 1918, la seconda -la più micidiale- nell’autunno del 1918 e la terza nell’inverno tra il 1918 e il 1919. Alcuni storici, che hanno lavorato sulla questione, considerano una quarta ondata nel 1920-21, relativamente ad alcuni territori. “La coincidenza delle due fasi iniziali con l’ultimo anno della Prima guerra mondiale favorì la diffusione dell’infezione, soprattutto a causa dell’affollamento delle truppe e dei loro spostamenti”. Non c’è concordanza fra gli studiosi sul numero di vittime provocate: i calcoli variano da 20 a 50 milioni di morti, fino addirittura a 100. Sta di fatto che furono sicuramente molti di più di quelli dovuti al conflitto; inoltre colpirono tutte le fasce delle società coinvolte e non fecero distinzione né di età né di genere (continua).

In posa cent’anni fa. Con la mascherina
In posa cent’anni fa. Con la mascherina
Il coronavirus, oggi: l’ultima notizia riguarda gli uffici postali
           


Coronavirus/2 Le voci dal territorio
12 Giu 2020 18:52 - GIORNALI, RIVISTE E SITI
In cronaca ancora file davanti agli uffici postali aperti e, di conseguenza, richieste per ritornare alla normalità. Anche aprendo le sedi rimaste chiuse
Tra gli uffici chiusi, l’Ascoli Piceno 3
Tra gli uffici chiusi, l’Ascoli Piceno 3

Il graduale ma continuo ripristino degli uffici gestiti da Poste italiane (nella notizia precedente l’aggiornamento che sarà introdotto con il 15 giugno) è sostenuto anche dai sindacati di settore, i quali hanno sollecitato l’azienda a procedere, sia pure con le dovute tutele, ad aprire completamente la rete.

Insomma, il tempo per inscenare “C’è posta per te” dai balconi (è accaduto a Pontecagnano Faiano, provincia di Salerno) ora è trascorso e la vita quotidiana ha bisogno pure delle prestazioni garantite dalla società al cui vertice figura Maria Bianca Farina.

Anche perché non mancano le lamentele da parte del territorio, lamentele evidenti soprattutto negli ultimi giorni. Consultando la cronaca locale, due i filoni principali. Da una parte vi sono le proteste per gli sportelli dove si registrano file importanti, come ad Anagni (Frosinone), Borgo di Trevi e Trevi Umbro (Trevi, Roma), Caldarola (Macerata), Campobello di Mazara (Trapani), Cefalù (Palermo), Cerqueto (frazione di Marsciano, Perugia), Chivasso e Chivasso 1 (Torino), Ferno (Varese), L’Aquila 5, Roccamandolfi (Isernia). Fino al caso annotato a Castrì di Lecce (Lecce), dove un uomo si è presentato con il fucile.

E poi vi sono le critiche, peraltro collegate alla precedente casistica, laddove gli sportelli sono ancora chiusi. Ad esempio per i presìdi Ascoli Piceno 3, Campobello di Mazara 1 (Trapani), Fano 1 (Pesaro e Urbino), Porto San Giorgio 1 (Fermo), Sacile 1 (Pordenone), Velletri 2 (Roma).

La fila al Campobello di Mazara (Trapani), l’ufficio cittadino principale (foto: “La voce critica”)
La fila al Campobello di Mazara (Trapani), l’ufficio cittadino principale (foto: “La voce critica”)
Gli aggiornamenti che saranno introdotti lunedì (notizia precedente)
           


Coronavirus/1 Altri uffici postali verso la normalità
12 Giu 2020 16:45 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Dalla settimana prossima ulteriori sedi apriranno sei giorni alla settimana o estenderanno la disponibilità al pomeriggio. Un ultimo gruppo, invece, potenzierà la presenza degli addetti commerciali
La sede di San Quirico di Vernio (Prato)
La sede di San Quirico di Vernio (Prato)

Nuovo “pacchetto” di uffici postali pronto alla normalità cominciando dal 15 giugno. In questo caso, le tipologie di intervento sono tre.

Circa trecentottanta sedi resteranno aperte sei giorni a settimana (negli ultimi tempi lo sono state per due o tre giorni); fra esse, Arcevia (Ancona), Como 6, Dolcedo (Imperia), Elice (Pescara), Frigintini (frazione di Modica, Ragusa), Greccio (Rieti), Mereto di Tomba (Udine), Pecetto Torinese (Torino), San Quirico di Vernio (Vernio, Prato), Sarule (Nuoro), Stienta (Rovigo), Tornolo (Parma).

In centoventi verrà reintrodotto il doppio turno, quindi potranno essere raggiunte dal pubblico pure nel pomeriggio; accadrà ad esempio a Caiazzo (Caserta), Catania 14, Morbegno (Sondrio), Mussomeli (Caltanissetta), Pietrasanta (Lucca), Pula (Cagliari), Roma 77, Soverato (Catanzaro), Trinitapoli (Barletta-Andria-Trani).

Infine, per altre ottanta gli addetti commerciali saranno disponibili non solo al mattino ma anche durante il dopopranzo. Fra esse, Azzano Decimo (Pordenone), Bressanone (Bolzano), Calitri (Avellino), Clusone (Bergamo), Lecce 1, Milano 14, Pescara 12, Senise (Potenza), Taormina (Messina), Torino 19 (continua).

Il Torino 19
Il Torino 19
Il precedente aggiornamento
Ieri l’ultima notizia in tema coronavirus: i francobolli cechi
L’elenco degli uffici ora coinvolti (file pdf)
           


Arte da deserto
12 Giu 2020 13:49 - DALL'ESTERO
Una vita diversa e dunque un approccio differente nell’esprimersi. Il saggio offerto dall’Australia in quattro francobolli

La regione del deserto occidentale? “È diversa da qualsiasi altra al mondo e queste opere ci permettono di vederla attraverso gli occhi di coloro che hanno un rapporto intimo con essa”. L’ha affermato il direttore per la filatelia di Australia post, Michael Zsolt, presentando i quattro francobolli nazionali “Arte del deserto”, disponibili dal 9 giugno. Adattati da Simone Sakinsfsky, hanno nominali da 1,10 dollari (i primi tre) e 2,20 (l’ultimo, disponibile anche in libretti da cinque autoadesivi).

Ma cosa propongono le immagini? Nell’ordine, ecco “Milnga-Milnga”, interpretazione del 1999 ora alla National gallery of Australia; è di Boxer Milner (circa 1935-2009). Appartenente al popolo jaru, era un giurista e custode dell’area Purkitjii. Il titolo richiama il suo luogo natale e si riferisce alla pianura alluvionale di Sturt Creek.

“Tingarri Mamultjulkulakutu”, del 2001, alla National gallery of Victoria, porta il nome del pintupi Fred Ward Tjungurrayi; nacque attorno al 1948 a Purkitjarra e lavora ancora adesso. La scelta postale evoca il viaggio degli anziani tingarri dal mare al deserto.

Il terzo esempio non ha titolo e data 2000; si trova all’Art gallery of New South Wales. Artefice risulta la wangkajunga Eubena Nampitjin (circa 1925-2013), una donna di legge ed artista molto apprezzata nella comunità di Balgo.

Infine, ecco “Canguro che sogna” del 1971, esempio conservato ancora alla National gallery of Victoria. È dovuto a Walter Tjampitjinpa (circa 1912-1981), un altro pintupi tra i fondatori, nei primi anni Settanta, del movimento artistico Papunya.

I quattro francobolli
I quattro francobolli
Un tema in qualche modo connesso, la desertificazione
           


A tavola con Francesco Divella
12 Giu 2020 11:02 - EMISSIONI ITALIA
L’azienda che porta il suo nome verrà ricordata con un francobollo “B”. Sarà disponibile a partire dal 19 giugno. Propone logo aziendale e penne rigate
Il logo; sarà posto sulle penne rigate
Il logo; sarà posto sulle penne rigate

La vignetta? Realizzata internamente all’Istituto poligrafico e zecca dello stato, riproduce in primo piano sulle penne rigate, uno tra i formati più noti della pasta di semola di grano duro, il logo dell’azienda alimentare che porta il nome di Francesco Divella, fondata centotrenta (ma è davvero una ricorrenza “tonda”?) anni fa. È il francobollo che gli interessati potranno avere dal 19 giugno.

Inserito nella serie di lungo corso “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, avrà tariffa “B”. Ovvero, contro 1,10 euro, potrà essere utile per spedire una cartolina o una lettera ordinaria di primo scaglione diretta in Italia. Dal punto di vista tecnico sarà autoadesivo, stampato in cinquecentomila esemplari con fogli da quarantacinque.

Occorre ricordare che il settore venne citato in passato almeno due volte: attraverso un 600 lire generico il 5 marzo 1994 (quando ancora si titubava nel promuovere marchi precisi) e attraverso il 95 centesimi per la De Cecco risalente al 18 novembre 2016.

Tra i precedenti, le emissioni del 5 marzo 1994 e del 18 novembre 2016
Tra i precedenti, le emissioni del 5 marzo 1994 e del 18 novembre 2016
L’omaggio alla De Cecco
           



Se ricevete questa mail è perché vi siete iscritti a Vaccari news
Per ISCRIVERSI, CANCELLARSI o MODIFICARE l'indirizzo email basta collegarsi qui https://www.vaccarinews.it/_ISCRIVITIVNEWS
Copyright © 2024 - 2003 Vaccari srl - tutti i diritti riservati
registrazione Tribunale di Modena n. 1854 del 4 dicembre 2007
direttore responsabile Fabio Bonacina
Tutto il contenuto di questa newsletter, incluse le pagine html e le immagini, è protetto da copyright.
In caso di pubblicazione e/o riferimenti si prega di citare sempre la fonte e di avvisare la redazione: info@vaccari.it
Vaccari srl non si ritiene responsabile di eventuali errori di collegamento nei link proposti, che vengono verificati solo all'atto dell'inserimento. Sarà gradita la comunicazione di eventuali cambiamenti per poter aggiornare i dati. Redazione: info@vaccari.it
VACCARI srl - Via M. Buonarroti, 46 - 41058 Vignola (MO) - Italy
Tel. (+39) 059.77.12.51 - (+39) 059.76.41.06 - Fax (+39) 059.760157