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dir. resp. Fabio Bonacina
Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
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  • l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
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  • l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
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Divise - Poste italiane sperimenta
19 Ago 2011 00:54 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Cinquanta i dipendenti che stanno provando la nuova versione estiva dell’uniforme aziendale. Più avanti si saggerà quella per i mesi freddi
Come si presenta la divisa estiva con il giubbotto a maniche staccabili
Come si presenta la divisa estiva con il giubbotto a maniche staccabili

Accantonate le polemiche sull’annuncio dell’asta, Poste italiane pensa alla nuova divisa per i propri dipendenti.

In questi giorni cinquanta portalettere stanno provando la versione estiva, che punta sempre ai colori giallo e blu. È costituita da giubbetto ad alta visibilità impermeabile e traspirante con maniche staccabili, pantaloni o gonna, maglie polo a manica corta e cappellino con visiera.

Dovranno saggiarla in zone di recapito differenziate per tipologia (città, collina, mare, montagna) e per i mezzi utilizzati. Tale fase durerà almeno due mesi. Poi, ad ottobre, si saggerà quella invernale per altri tre. In questo caso, verranno forniti giacca a vento ad alta visibilità impermeabile e traspirante con corpetto interno removibile isotermico, copripantalone impermeabile e traspirante, camicie, pantaloni o gonna, maglioni (due con collo a “V” e uno a collo alto unisex), cappellino.

Alla fine, i dipendenti coinvolti dovranno rispondere ad un questionario, così sarà possibile capire il gradimento e gli eventuali punti deboli.

E le vecchie interrogazioni parlamentari sul bando d’asta? Il ministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha risposto ricordando l’autonoma attività contrattuale di Poste italiane, attività che “non rientra nella funzione di vigilanza svolta dal ministero”. Dal canto suo l’azienda ha garantito “il rispetto di stringenti standard di qualità, anche ambientali, dettati dalle regole tecniche di certificazione”, aggiungendo che il capitolato “prevede un articolato collaudo finalizzato a verificare la rispondenza dei prodotti proposti alle previsioni tecniche, pena l’annullamento dell'aggiudicazione”.

Le interrogazioni parlamentari dopo l'annuncio dell'asta
           


Mosca nello spazio, i primi cinquant’anni
18 Ago 2011 18:26 - LIBRI E CATALOGHI
Il prontuario repertoria astronauti, missioni, materiale postale concernente i voli registrati fra il 1961 e il 2011
Il prontuario, scritto in italiano
Il prontuario, scritto in italiano

Una confezione spartana (64 pagine quasi sempre in bianco e nero, 15,00 euro) per avere sottomano tutti i dati più significativi sull’argomento.

È “Voli spaziali Urss-Russia 1961-2011”, iniziativa editoriale che rientra nelle celebrazioni per il mezzo secolo trascorso dall’esperienza di Jurij Alekseevič Gagarin. Giro di boa che ha indotto persino l’Italia a celebrare l’astronauta e la sua impresa con un francobollo da 75 centesimi, uscito il 12 aprile scorso.

Dovuta ad Alessandro Gorski ed Eugenia Gorskaia, il repertorio offre, fra l’altro, la lista dei cosmonauti che hanno operato per l’immenso Paese, la classificazione dei voli effettuati arricchita con i principali dati tecnici, il repertorio delle buste realizzate a bordo delle stazioni orbitanti, una esemplificazione del materiale commemorativo.

I testi sono in italiano, le stime economiche espresse in euro.

“Voli spaziali Urss-Russia 1961-2011” (acquista)
La scheda
Il francobollo italiano
           


Trasporto aereo. L’Upu cerca i punti deboli
18 Ago 2011 12:43 - DALL'ESTERO
L’obiettivo è arrivare ad uno standard di sicurezza condiviso da tutti gli operatori, per evitare i problemi riscontrati di recente
Sicurezza aerea, l'Upu pensa di formulare un protocollo entro il 2012
Sicurezza aerea, l'Upu pensa di formulare un protocollo entro il 2012

La sfida consiste nel capire meglio come le operazioni postali funzionino nei vari Paesi, come il corriere internazionale sia integrato alla rete, come venga trasportato, quali siano gli accorgimenti di sicurezza applicati… Cercando di identificare i punti deboli e di trovare una soluzione comune, poiché ogni protocollo di prevenzione locale ha un impatto su tutte le strutture postali. Così il presidente del gruppo intercommissioni che all’Upu segue il capitolo sicurezza in volo, il danese Ebbe Andersen, spiega il lavoro che si sta facendo.

Creata in aprile, l’équipe riunisce i rappresentanti del mondo postale e delle organizzazioni che seguono aviazione, dogane, normalizzazione, commercio e sicurezza. L’obiettivo è armonizzare i provvedimenti, così da evitare che in questi difficili periodi si ripresentino i problemi registrati nel recente passato. Conta di presentare una bozza da studiare prima del Congresso postale universale, in programma a Doha, Qatar, per il 2012. Testando il modello definito in un progetto pilota.

Secondo l’Upu, occorre considerare le spedizioni effettuate attraverso tutte le tipologie di velivoli, quelli a nolo compresi. Delle misure chiare e uniformi renderanno inutili altre procedure che, nei fatti, potrebbero ritardare l’avviamento rapido dei dispacci, cosa capitata l’anno scorso con le decisioni adottate unilateralmente dagli Stati Uniti (ma anche l’Ue sta lavorando per definire un proprio standard).

La focalizzazione del problema
L'appuntamento di Doha
           


Risorgimento e Costituzione in dirittura d’arrivo
18 Ago 2011 00:18 - APPUNTAMENTI
Il primo dei due progetti ideato dal Cift debutterà a “Romafil”. L’autorizzazione ad impiegare il logo del centocinquantesimo

La pausa estiva permetterà di certo le ultime rifiniture, perché ormai il tempo sta stringendo, e le due iniziative storiche firmate dal Centro italiano filatelia tematica dovranno essere presto concretizzate.

La prima, “Progetto Italia - 150 anni”, troverà il debutto durante “Romafil”, quindi dal 18 al 20 novembre. Varata in marzo, coinvolge dieci filatelisti che presenteranno undici collezioni diverse, organizzate tra i dodici e i trentasei fogli. Messe in fila una dopo l’altra, permetteranno di illustrare le diverse fasi risorgimentali, arrivando fino al termine della Prima guerra mondiale e al centenario dell’Unità. Questi titoli e assegnatari: “L’Italia pre-unitaria: gli Antichi Ducati, il 1848 e la I Guerra di indipendenza” (Marco Occhipinti), “Il decennio di preparazione e la II Guerra di indipendenza” (Alviero Batistini), “La spedizione dei Mille e la proclamazione del Regno” (Franco Fanci), “La III Guerra d’indipendenza e la presa di Roma” (Fabio Pillonca), “I protagonisti: Cavour, Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele II…” (Vincent De Luca), “Il contributo femminile” (Milva Gaeta Gallo), “Le città capitali: Torino, Firenze, Roma” (Annibale Rota), “Le ferrovie e le vie marittime uniscono l’Italia” (Paolo Guglielminetti), “1918: Il riscatto delle terre irredente” (Michele Picardi), “L’arte per l’Unità d’Italia: musica (Verdi…), pittura, letteratura” (Sergio Cabras) e “Gli anniversari: le commemorazioni del 50° e del 100° del Regno d’Italia” (Paolo Guglielminetti).

Più avanti verrà presentata la seconda esperienza, “La Costituzione attraverso la filatelia tematica”. Cui hanno preso parte molti collezionisti, principalmente Maurizio Amato, Sergio Cabras, Gianantonio Calani, Vincenzo De Luca, Francesco Dodi, Michele Picardi, Salvatore Picconi, Fabio Pillonca, Pasquale Polo, Emilio Simonazzi e Giorgio Sini. Ognuno ha esaminato uno o più articoli della Costituzione, al solito utilizzando soltanto materiale postale, quindi francobolli, interi, annulli, ovali di servizio, affrancature meccaniche e così via. “Sono emerse -spiega il presidente del Cift, Luciano Calenda- 144 pagine che raccontano la Carta fondamentale in un modo sicuramente diverso da quelli abituali, più divulgativo e per certi versi sorprendente”.

Nel frattempo, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha autorizzato il sodalizio ad impiegare il logo per il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia. La notizia “conferma ancora una volta il prestigio della nostra associazione che, nel tempo, è riuscita a individuare, concretizzare e portare a termine numerose iniziative, espositive e non”. Il via libera riguarda i due percorsi, nonché gli articoli pubblicati sul periodico interno “Notiziario tematico” che riguardano l’appuntamento storico.

Il logo del centocinquantesimo in uno degli articoli pubblicati nell'ultimo numero del “Notiziario tematico”
Il logo del centocinquantesimo in uno degli articoli pubblicati nell'ultimo numero del “Notiziario tematico”
L'avvio del progetto risorgimentale
Costituzione, le prime ipotesi
Si lavora per “Romafil”
           




Madrid: i giovani attendono Benedetto XVI
17 Ago 2011 16:35 - DALL'ESTERO
Comincerà domani il viaggio nella capitale spagnola per partecipare alla “Giornata mondiale”. Pronti annullo e busta
L’annullo, messo in uso dal Vaticano
L’annullo, messo in uso dal Vaticano

Quattro giorni intensi attendono Benedetto XVI. Da domani a domenica 21 sarà infatti in Spagna per partecipare alla “Giornata mondiale della gioventù”. Lo ricordano i due francobolli, uno da 75 centesimi lanciato dalle Poste vaticane il 21 giugno, l’altro al costo di 80 centesimi firmato da Correos e disponibile con l’1 luglio.

Programma alla mano, il pontefice passerà buona parte del tempo a Madrid, dove si terrà la manifestazione, impegnato tra celebrazioni ed incontri. Soltanto venerdì mattina si allontanerà per qualche ora, giusto il necessario per raggiungere la basilica a San Lorenzo de El Escorial e vedere altri fedeli.

Da oltre Tevere la visita pastorale verrà sottolineata con l’abituale annullo (per richiederlo c’è tempo fino al 21 settembre) e con una busta firmata dalle stesse Poste (affrancata con il 75 centesimi emesso per il sessantesimo di sacerdozio compiuto da Joseph Ratzinger e in vendita a 3,00 euro più spese postali). Come la carta valore, il manuale riprende il logo.

Il doppio francobollo: la versione vaticana…
…e quella spagnola
Il programma dei giorni madrileni
           


Gli ebrei sotto il Regno sabaudo
17 Ago 2011 10:13 - NOTIZIE DALL'ITALIA
È il titolo dell’iniziativa di Gianfranco Moscati, articolata in cinquanta pannelli itineranti e in una pubblicazione
“Gli ebrei sotto il Regno sabaudo”
“Gli ebrei sotto il Regno sabaudo”

Nuovo progetto da parte di Gianfranco Moscati. Il quale ha predisposto la mostra itinerante “Gli ebrei sotto il Regno sabaudo - Combattenti, Resistenza, Shoah”, volta principalmente a evidenziare, nell’ambito del centocinquantesimo dell’Unità, “la grande partecipazione degli ebrei italiani nelle guerre del Risorgimento, nei conflitti in Libia ed Etiopia, nella Prima guerra mondiale e nella Resistenza”. Al solito, puntando principalmente sui documenti, postali (quindi lettere, cartoline, affrancature…) e non (foto, giornali, etichette…).

I cinquanta pannelli, dal formato di 100x70 centimetri, sono stampati a colori su supporti fotografici e destinati all’associazione Figli della Shoah (info@figlidellashoah.org), che si trova a Milano in via Sally Mayer 4/6. Confezionati in alcune scatole di cartone, possono essere forniti gratuitamente per un periodo da concordare di volta in volta, con il solo rimborso, destinato allo stesso sodalizio, di spese, assicurazione e trasporto, pari a 236,00 euro (256,00 per Sardegna e Sicilia).

Il percorso è disponibile con lo stesso titolo anche sotto forma di pubblicazione, organizzata in 66 pagine “A4” a colori, da richiedere all’autore (via ai Monti 112, 6605 Locarno, Svizzera). Il costo, pari a 15,00 euro spedizione compresa, verrà devoluto completamente in beneficenza.

L’associazione referente
La mostra organizzata da Moscati a Milano nel gennaio-febbraio 2011
Il riconoscimento da parte del presidente della Repubblica
           




Il “Made in Canada” guarda al passato
17 Ago 2011 00:45 - DALL'ESTERO
Quattro esemplari attesi per oggi ricordano pacemaker, blackberry, forno e sedia a rotelle elettrici

Se i filatelisti del Bel Paese stanno assistendo ad una rivisitazione della serie “Made in Italy” (l’attuale ministro, Paolo Romani, pare privilegiare settori generici piuttosto che marche specifiche, così nel 2012 arriveranno l’aceto balsamico di Modena, l’arte della ceramica o i vini Docg e meno nomi precisi come Berlucchi, Fratelli Carli o Gentilini), sullo stesso argomento in Canada si punta al passato.

Lo dimostra la serie attesa per oggi, quattro esemplari da 59 centesimi ognuno dedicati alle innovazioni registrate oltre l’Atlantico. Ecco quindi lo stimolatore cardiaco (dovuto al ricercatore sull’ipotermia John Hopps, che nel 1950 ha concepito il primo pacemaker), il blackberry (il lancio avvenne nel 1999, grazie a Mike Lazardis e Jim Balsillie, fondatori della società Research in motion), il forno elettrico (l’antenato della cucina moderna risale al 1892 ed è firmato da Thomas Ahearn) e la sedia a rotelle elettrica (è una delle invenzioni del secolo scorso dovute a George J.Klein, che ha permesso di migliorare l’esistenza a numerose persone).

I connazionali -spiegano da Ottawa- hanno brevettato oltre un milione di articoli. Magari oggi utilizzati quotidianamente, tuttavia dai natali poco conosciuti. L’emissione, dunque, “rende omaggio all’ingegnosità di gente locale e mette in luce i passi in avanti scientifici e originali che hanno cambiato il corso delle vite, dentro e fuori i confini”.

I quattro esemplari dedicati alle innovazioni canadesi
I quattro esemplari dedicati alle innovazioni canadesi
Il programma italiano per il 2012
Tra le più recenti marche citate espressamente, la casa vinicola Berlucchi
           


San Quirico disciplina l’immagine del suo territorio
16 Ago 2011 19:12 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Stabilito il copyright sulle riprese fotografiche, video e cinematografiche se svolte a fini commerciali e pubblicitari
Il francobollo di tre anni fa
Il francobollo di tre anni fa

Se il provvedimento fosse stato introdotto a suo tempo, probabilmente il tipico paesaggio toscano con i filari di cipressi non figurerebbe, per esempio, sulle vetrine degli uffici o sui muri interni degli impianti di Poste italiane come motivo di arredo. Perché in materia il Comune di San Quirico d’Orcia (Siena) ha varato delle disposizioni restrittive.

“Al fine di salvaguardare l’uso e l’immagine del proprio territorio”, ha messo l’esclusiva -per chi non lo avesse capito, il copyright- sulle immagini dello stesso e delle sue particolarità a carattere artistico, culturale, ambientale ed architettonico.

Il regolamento disciplina le riprese fotografiche, video e cinematografiche. Escludendo, comunque, quelle effettuate ai soli fini personali e per l’esercizio del diritto di cronaca. Chi intende effettuare riprese a scopi commerciali o pubblicitari ora deve presentare, almeno quindici giorni prima, una richiesta di autorizzazione all’Ente locale, impiegando uno specifico modello e attendendo la risposta scritta, basata su una delibera di Giunta.

Quand’anche ottenesse il via libera, sul materiale prodotto dovrà essere “chiaramente ed integralmente riportata la dicitura «ripresa/fotografia effettuata a San Quirico d’Orcia»”.

Nei casi in cui dall’attività possa derivare un pregiudizio ai beni culturali, l’Amministrazione può richiedere un deposito, mentre davanti ad attività non autorizzate, non corrispondenti a quanto concordato o ad un loro uso improprio scattano le sanzioni amministrative.

Il territorio di San Quirico d’Orcia fa parte del Parco artistico naturale e culturale della val D’Orcia ed è riconosciuto fra i siti italiani posti sotto la tutela dell’Unesco. L’intera valle, e in particolare il Duomo di Pienza, è stata citata in un 60 centesimi uscito il 31 ottobre 2008.

Due vetrine firmate Poste italiane, riguardanti gli uffici Parma 3 e Verona Centro, in cui compare il tipico paesaggio della val d’Orcia
Due vetrine firmate Poste italiane, riguardanti gli uffici Parma 3 e Verona Centro, in cui compare il tipico paesaggio della val d’Orcia
Il Comune di San Quirico d’Orcia
Il Parco artistico naturale e culturale della val D’Orcia
L’omaggio dentellato di tre anni fa
Il regolamento (file pdf)
           




Quattro cartoline per un restauro
16 Ago 2011 12:03 - VATICANO
Aperto tra il 2006 e il 2007, il cantiere ha riguardato la sala dell’Immacolata, inserita all’interno dei Musei vaticani
Il riquadro di affrancatura ha un'immagine diversa per ogni taglio
Il riquadro di affrancatura ha un'immagine diversa per ogni taglio

Non solo i due francobolli per l’omaggio alla stanza di Eliodoro. Sempre il 2 settembre, con quattro cartoline l’Ufficio filatelico e numismatico di oltre Tevere sottolineerà il restauro di un altro ambiente oggi inserito nei Musei vaticani, la sala dell’Immacolata.

Il cantiere è stato smantellato nel 2007, al termine di lavori protrattisi per un anno, grazie ai quali è stato valorizzato l’affresco compiuto da Francesco Podesti tra il 1856 e il 1865, durante il pontificato di Pio IX.

L’evento alla base del ciclo pittorico -viene spiegato- “è la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione avvenuta nel 1854, tutti i dipinti infatti sono incentrati su questo tema”. Anche la volta, decorata da cornici ottagonali al cui interno vi sono ulteriori rappresentazioni, è opera dello stesso autore con scene dell’Antico testamento e figure allegoriche.

Gli interi costano 0,60, 0,75, 1,60 e 2,00 euro, validi quindi per le quattro categorie di destinazione: l’Italia; l’Europa e il Mediterraneo; l’Africa, l’America e l’Asia; l’Oceania. Riproducono alcuni particolari di due degli affreschi presenti: la “Proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione”, situato sulla parete sud, e l’“Incoronazione dell’immagine di Maria”, posizionato in quella orientale. Diverse pure le impronte di affrancatura, che richiamano quattro dei sette ottagoni della volta, raffiguranti la “Dottrina”, la “Fede”, “Giuditta e Oloferne”, la “Famiglia di Noè salvata dalle acque”.

In base a quanto annunciato, la tiratura massima ammonta a ventunomila serie.

Il lato illustrato delle quattro cartoline, in senso orario da 0,60, 0,75, 1,60 e 2,00 euro
Il lato illustrato delle quattro cartoline, in senso orario da 0,60, 0,75, 1,60 e 2,00 euro
La storia e gli interventi conservativi
L'omaggio per la stanza di Eliodoro
Il quadro delle emissioni attese per il 2 settembre
           


Alighiero Boetti secondo gli esperti
16 Ago 2011 01:18 - LIBRI E CATALOGHI
Mentre è in corso di pubblicazione l’opera generale sull’artista torinese, i richiami postali sono presenti soprattutto nel volume per la mostra al Madre
Il punto di riferimento per le sue creazioni postali
Il punto di riferimento per le sue creazioni postali

Un pezzo alla mostra di qua, un altro nel museo di là… Chi vorrebbe avere il quadro d’insieme fa fatica ad orientarsi.

All’opera di Alighiero Boetti sta lavorando la casa editrice Electa, in particolare con il “Catalogo generale Alighiero Boetti” di Jean Christophe Amman, del quale finora è uscito il primo di quattro volumi, articolato in 376 pagine e con prezzo di copertina pari a 200,00 euro. Qui viene catalogato quanto realizzato fra 1962 e 1971, periodo cruciale e di profonda ricerca che offre alcuni dei suoi lavori postali, come le cartoline illustrate di Torino spedite dai posti più disparati o le buste in sequenza dove per l’affrancatura sono stati utilizzati gli stessi francobolli ma sistemati in modo diverso. I principi generativi che ne caratterizzano l’impegno, come l’ordine e il disordine, il caso e la necessità, il cercare e il trovare, l’uguale e il diverso, vengono sviluppati attraverso materiali poveri e procedure semplici “di straordinaria limpidezza estetica”. Puntando soprattutto all’etica della produzione artistica che scardina le regole dell’arte, equiparando l’artista all’artefice: assolvendo alla sola ideazione, ne delega ad altri l’effettiva realizzazione.

Un riferimento in cui compaiono ulteriori suoi interventi che impiegano lo strumento postale è il libro firmato da Achille Bonito Oliva (310 pagine, 55,00 euro), intitolato “Alighiero & Boetti. Bringing the world into art (1993-1962)”. Di fatto, è il catalogo della mostra realizzata al Madre di Napoli due anni fa e curata dallo stesso esperto. Quando vennero proposti anche i kilim, gli arazzi, le carte, le sculture in bronzo.

A proposito di carte, un’altra tipica produzione dell’artista torinese è compresa in “Le mappe di Alighiero Boetti” (96 pagine, 15,00 euro), di Luca Cerizza. Riguarda le coloratissime rappresentazioni planetarie ricamate dalle donne afghane, dove i singoli Stati sono rappresentati dalle rispettive bandiere.

L’alternanza dei francobolli in uno dei lavori di Alighiero Boetti, intitolato “Codice Eritrea libera”
L’alternanza dei francobolli in uno dei lavori di Alighiero Boetti, intitolato “Codice Eritrea libera”
L’opera presente al Maga di Gallarate
La mostra al Madre di due anni fa
L’artista citato dal Liechtenstein
           




Gli… ex sono all’Inps
15 Ago 2011 17:36 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Definiti “ex-Ipost” i dipendenti e i pensionati che hanno perso il proprio istituto di previdenza
Il percorso è rivolto agli “ex-Ipost”
Il percorso è rivolto agli “ex-Ipost”

Come i vecchi edifici destinati ad un diverso impiego che nel gergo comune mantengono l’indicazione postale pur anticipata da un “ex”, così le persone che fino all’anno scorso facevano riferimento all’Istituto postelegrafonici, cioè all’ente di previdenza del gruppo Poste italiane, ora sono definiti “ex-Ipost”. E, come tali, godono di un’area riservata all’interno della struttura elettronica dell’Istituto nazionale della previdenza sociale dopo la chiusura del sito dedicato, logica conseguenza per la soppressione della medesima realtà.

Tale sezione “ospita i contenuti informativi e i servizi online riservati ai dipendenti ed ai pensionati postali”. Qui, infatti, sono confluite le informazioni su vitalizi, crediti, assistenza e mutualità.

Il cambio riguarda, oltre chi lavora o ha lavorato presso Poste italiane, anche dipendenti ed ex dipendenti di Bancoposta fondi, Docugest, Docutel, Egi immobiliare, Poste assicura, Poste energia, Poste mobile, Poste shop, Poste tributi, Poste tutela, Poste vita, Postecom, Postel e Postelprint. “Per il suddetto personale e per quello già cessato e titolare di prestazione pensionistica, nulla -precisano dalla stessa Inps- è innovato per effetto del suddetto trasferimento di funzioni”.

L'area del sito Inps dedicata a dipendenti e pensionati postali
La soppressione della struttura, avvenuta l'anno scorso
           


Dopo Milano, è Roma a cambiare logo
15 Ago 2011 10:45 - APPUNTAMENTI
Il più celebre monumento cittadino, ossia il Colosseo, ha messo i… dentelli
Il nuovo logo, nella versione ad un colore, per l'appuntamento romano
Il nuovo logo, nella versione ad un colore, per l'appuntamento romano

Dopo “Milanofil”, anche “Romafil”, cioè il salone internazionale del francobollo organizzato da Poste italiane per il 18-20 novembre al palazzo dei Congressi della capitale, cambia logo.

Se per il rituale appuntamento nel capoluogo lombardo la scelta è stata di mettere i… dentelli al Duomo, nel caso dell’iniziativa prevista nella città del Tevere questi sono stati aggiunti al Colosseo.

Come nel passato, l’appuntamento proporrà, accanto al convegno commerciale, una serie di percorsi espositivi, fra i quali spicca l’esposizione nazionale e di qualificazione organizzata dalla Federazione fra le società filateliche italiane con il supporto dell’Associazione filatelica italiana “Alberto Diena”. Nell’ambito della generalizzata riduzione dei costi -spiega il presidente della stessa Fsfi, Piero Macrelli- “non è stato possibile garantire i finanziamenti necessari per realizzare quelle partecipazioni internazionali che avevamo annunciato e che erano nelle nostre intenzioni”.

In calendario anche il varo di alcune nuove cartevalori postali; in base al programma attuale, il 18 novembre usciranno i tributi relativi a “Giornata della filatelia” (60 centesimi), risparmio postale (60 e 75), palazzo della Zecca dell’Italia unita (60); il 19 si aggiungeranno la Fratelli Carli (60) e il Natale (60 e 75); il 20 la cartolina per la manifestazione filatelica nazionale.

Il cambio avvenuto con “Milanofil”
Fino al 23 settembre per candidarsi ad esporre alla mostra federale di “Romafil”
Anche Vaccari srl sarà presente al salone
           




Ocse - Pure Israele nel gruppo
15 Ago 2011 00:29 - DALL'ESTERO
Membro dal 2010, ora il Paese mediterraneo partecipa alla festa del cinquantenario
L'interpretazione israeliana della commemorazione
L'interpretazione israeliana della commemorazione

Prende spessore il “giro” che sta ricordando il mezzo secolo per quella che è nota in francese come Ocse ed in inglese come Oecd. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici incasserà anche il tributo postale di Israele.

Tributo che arriverà il 13 settembre, ma che già è stato rivelato. Si tratta di un francobollo da 9,30 schekel un po’ più… espressivo di quelli finora individuati. Offre il logo del giro di boa e la bandiera nazionale, ma in primo piano figura il pianeta con frecce e triangoli che danno l’idea del movimento e delle attività.

Sull’immancabile bandella -localmente nota come “tab”- figura ancora il drappo e forse il vero motivo che ha originato l’emissione: lo slogan “Israel, new Oecd member” sottolinea che il Paese è entrato nella struttura di recente, per la precisione soltanto un anno fa.

Alle celebrazioni postali parteciperà anche l’Italia, membro fondatore già della struttura precedente, l’Organizzazione europea per la cooperazione economica. Il 60 centesimi messo in cantiere è atteso per il 30 settembre, giorno esatto in cui cadrà la ricorrenza.

Alcune delle emissioni celebrative già uscite
           


In viaggio verso l’Etiopia
14 Ago 2011 06:45 - LIBRI E CATALOGHI
L’itinerario virtuale è proposto da Giorgio Migliavacca, prendendo come spunto i francobolli locali
La guida è dovuta a Giorgio Migliavacca
La guida è dovuta a Giorgio Migliavacca

Il periodo estivo induce a viaggiare, e se non si può girare il mondo dal punto di vista fisico, i libri lo permettono da quello virtuale. L’invito -scritto in inglese- di Giorgio Migliavacca suggerisce di “raggiungere” l’Etiopia, così da conoscerla meglio sotto i profili storico, postale e filatelico. È “An introduction to the stamps of Ethiopia, from the queen of Sheba, to ras Tafari, to the Third millennium”.

In 48 pagine (16,00 euro), l’esperto si è dilettato a studiare il lontano Paese con la lente del collezionista, cercando soprattutto di far parlare le cartevalori, comprese quelle dell’occupazione italiana, e quanto su di esse gli appassionati hanno scoperto.

È una realtà -ammette- molto affascinante da raccogliere, per la sua ricca cultura, il passato particolare, la permanenza di aree e aspetti secondari che possono fornire terreno fertile per nuove ricerche, andando oltre la semplice classificazione e la conseguente valutazione economica.

Pur tenendo presente quanto è già stato affrontato. Un capitolo, infatti, è dedicato alla letteratura specializzata, e cita fra l’altro Roberto Sciaky che per Vaccari srl ha firmato quattro volumi, mentre un’altra sezione analizza falsi, ristampe, annulli farlocchi, francobolli alterati o riparati.

Racconta, in inglese, il Paese leggendolo dal punto di vista postale e filatelico
Racconta, in inglese, il Paese leggendolo dal punto di vista postale e filatelico
“Stamps of Ethiopia” (acquista)
La scheda
Dello stesso autore, con Tarcisio Bottani, il volume su Simone Tasso
I lavori di Roberto Sciaky dedicati all'Etiopia
           




L’altro Risorgimento, Pontelandolfo
13 Ago 2011 23:49 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Un secolo e mezzo dopo, l’Italia rimedia. Domani, alla presenza di Giuliano Amato, un annullo ricorderà l’eccidio del 1861
L'annullo pronto ad essere impiegato domani
L'annullo pronto ad essere impiegato domani

Non sarà una festa, quella programmata dall’Amministrazione comunale di Pontelandolfo (Benevento) e dal Comitato civico per domani. In municipio mettono le mani avanti. Sarà, invece, “la commemorazione doverosa di quella strage”. La solenne cerimonia per ricordare l’eccidio del 14 agosto 1861, “fortemente voluta” dal sindaco Cosimo Testa e dal rappresentante dello stesso Comitato Renato Rinaldi. Così da “rendere onore agli antichi padri di Pontelandolfo, che, inermi, perirono sotto i colpi impietosi di cinquecento grilletti savoiardi e sarà ancora occasione per tributare un riconoscimento senza confini a tutti quei supersiti che, miracolosamente scampati alla furia devastatrice del plotone sabaudo, trovarono la forza di risollevarsi, di rimettersi in piedi e di ricomporre pietra su pietra il paese in lacrime”.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, invitato alla cerimonia, ha spedito una lettera al primo cittadino; a rappresentarlo vi sarà il presidente del Comitato dei garanti che segue le manifestazioni per il secolo e mezzo dell’Unità, Giuliano Amato. Per il paese campano tale intervento costituisce “un impegno significativo e serio che finalmente lo Stato italiano ha avuto il coraggio di assumersi dopo l’ultra secolare assordante silenzio”. Si apre un capitolo nuovo, “memorabile, che la comunità attende impaziente di vivere fino in fondo”.

“Oltre un migliaio (quattrocento secondo altre fonti, ndr) furono i civili che trovarono la morte” nell’ambito delle manovre collegate alla repressione del cosiddetto brigantaggio. “Furono stupri, violenze, uccisioni, vomiti maleodoranti di schiuma e bile, sete di sangue fino alla conquista del trofeo mortale. All’imbrunire di quel giorno vestito con gli abiti scuri della morte, dopo aver scritto la pagina più triste della storia del centro sannita di una neonata Italia, cinquecento carnefici eccitati fino all’inverosimile, capeggiati dal tenente colonnello vicentino Pier Eleonoro Negri -da quel giorno fatidico soprannominato il boia di Pontelandolfo- stremati da cotanto barbaro accanimento, decisero di porre fine all’interminabile massacro, non prima però di aver cosparso di sale i resti carbonizzati dell’ecatombe a decretare l’eterna desertificazione”.

A testimoniare il giro di boa contribuisce l’annullo, richiesto dall’Ente locale, che parla senza mezzi termini di eccidio. È rimasta senza esito, invece, la proposta per un francobollo, che pure era stato chiesto. Sull’argomento -viene precisato a “Vaccari news”- “non abbiamo mai avuto risposte”.

Il sito della “comunità di Pontelandolfo”
Il Comitato dei garanti presieduto da Giuliano Amato
           


Manovra bis: pubblicato il provvedimento
13 Ago 2011 22:06 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Tra le tante disposizioni del decreto, nessuna riguarda esplicitamente Poste. Nero su bianco la riorganizzazione del territorio
Da palazzo Chigi (nella foto), la parola al Parlamento…
Da palazzo Chigi (nella foto), la parola al Parlamento…

“Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”. Si chiama così il decreto-legge n°138 datato oggi, pubblicato a tarda sera sulla “Gazzetta ufficiale” ed entrato in vigore immediatamente.

Venti articoli che rappresentano la manovra bis, l’ultima risposta del Governo di fronte alla crisi finanziaria e alle pressioni interne ed esterne per affrontarla. Risposta che ora dovrà passare all’esame del Parlamento.

Quattro i titoli in cui è stata organizzata: disposizioni per la stabilizzazione finanziaria; liberalizzazioni, privatizzazioni ed altre misure per favorire lo sviluppo; misure a sostegno dell’occupazione; riduzione dei costi degli apparati istituzionali.

Nessun riferimento esplicito riguarda Poste italiane. D’altro canto, questa mattina in conferenza stampa il ministro ad Economia e finanze, Giulio Tremonti, sull’argomento era rimasto nel vago: ad un giornalista che aveva presentato una domanda specifica aveva detto “stiamo studiando ipotesi di privatizzazione”.

Quanto alla riorganizzazione del territorio, l’articolo n°15 prevede la cancellazione delle Province più piccole: a decorrere dalla data di scadenza del mandato amministrativo in corso -si legge- “sono soppresse le Province diverse da quelle la cui popolazione rilevata al censimento generale della popolazione del 2011 sia superiore a 300.000 abitanti o la cui superficie complessiva sia superiore a 3.000 chilometri quadrati”. Inoltre, non possono essere create analoghe istituzioni in regioni con popolazione inferiore a 500.000 abitanti. Ancora: al primo rinnovo, addio -lo prevede l’articolo successivo, cioè il n°16- a Giunta e Consiglio nei Comuni con popolazione pari o inferiore a 1.000 abitanti. In questi, il sindaco sarà “il solo organo di governo”. Tutte le funzioni amministrative verranno esercitate obbligatoriamente in forma associata con altri centri contermini con popolazione pari o inferiore a 1.000 abitanti mediante la costituzione, nell’ambito del territorio di una provincia, dell’Unione municipale.

La conferenza stampa di oggi
Poste: il disegno di legge sottoscritto dal senatore Giuseppe Valditara
           




La geografia evolve. Per decreto
13 Ago 2011 13:50 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Tra i numerosi provvedimenti inseriti nella manovra bis, l’eliminazione di Province e Comuni più piccoli. Nessun riferimento esplicito al futuro di Poste
Il ministro Giulio Tremonti, poco fa, in conferenza stampa
Il ministro Giulio Tremonti, poco fa, in conferenza stampa

La manovra bis, preannunciata dal Governo ieri sera e presentata con maggiori dettagli oggi, offre delle ripercussioni anche nel settore. A cominciare dalla tassazione sui conti correnti postali: come per quelli bancari, scenderà dal ventisette al venti per cento.

Ben più impegnativo è un altro aspetto fra quelli previsti: la soppressione delle Province con meno di trecentomila abitanti o inferiori ai tremila chilometri quadrati di superficie (contestualmente, dalle Province eliminate spariranno anche le Prefetture e tutti gli uffici territoriali di governo, esclusi quelli del settore giudiziario). Cui si aggiunge l’accorpamento in Unioni dei Comuni che contano meno di mille anime secondo quanto risulterà dal prossimo censimento decennale, atteso per ottobre. Un progetto che, se effettivamente verrà concretizzato, porterà nel medio termine ad una importante revisione già a livello marcofilo, poiché occorrerà rinnovare migliaia di annulli ordinari. Senza considerare i cap e le conseguenze amministrative, nel caso Poste italiane decidesse di rivedere la propria organizzazione interna: oggi le filiali sono impostate sostanzialmente seguendo i confini provinciali, e la cancellazione di questi potrebbe indurre la società ad adeguarsi. Tra i casi più eclatanti, la Liguria, che vedrebbe scomparire le Province di Imperia, La Spezia e Savona: resterebbe soltanto Genova.

E il futuro di Poste italiane? Alla domanda di Emanuele Bonini dell’Asca durante la conferenza stampa chiusasi pochi minuti fa, il ministro dell’Economia e delle finanze, Giulio Tremonti, ha risposto con un generico “stiamo studiando ipotesi di privatizzazione”.

Tra le Province che dovrebbero scomparire, quella, recentissima, di Fermo
Tra le Province che dovrebbero scomparire, quella, recentissima, di Fermo
L'ormai imminente censimento
Un anno fa la revisione ai codici di avviamento postale
Al Senato il disegno di legge sulla privatizzazione di Poste
           


Poste/3 Anche il logo sta cambiando
13 Ago 2011 12:35 - SAN MARINO
La modifica sancisce, fra l’altro, la… perdita delle telecomunicazioni. Ottobre come mese indicativo per studiare i flussi in entrata e in uscita
L'impianto di Rovereta lavora il traffico in entrata e in uscita dalla Repubblica
L'impianto di Rovereta lavora il traffico in entrata e in uscita dalla Repubblica

Occhio al logo, perché anche questo sul monte Titano sta cambiando. Il vecchio emblema stilizzato che richiama la “P” e la “T” di Poste e telecomunicazioni con l’aggiunta dello stemma nazionale sta semplificandosi gradualmente in “Poste San Marino”. Già sostituito nelle auto e nella carta intestata, ma destinato ad essere aggiornato pure in tutti gli altri punti in cui è presente, dalle insegne degli uffici alle cassette stradali. “Una scelta -spiega a «Vaccari news» il direttore generale delle Poste e telecomunicazioni, Rosa Zafferani- per dare un’immagine e una identità nuove” alla struttura.

Anche questa decisione, come il ripensamento degli sportelli, rientra in un approccio più generale, che mira a trasformare la vecchia organizzazione in un ente pubblico con gestione amministrativa e contabile autonome. In altre parole -è il commento- “gli uffici postali della Repubblica, considerati fino ad oggi come semplici filiali di Poste italiane all’estero, arriveranno alla totale indipendenza”.

Adesso la rete è composta da dieci sedi (Acquaviva, Borgo Maggiore, Chiesanuova, Dogana, Domagnano, Faetano, Fiorentino, Montegiardino, San Marino, Serravalle), sette delle quali garantiscono anche i servizi finanziari, questi ultimi ancora realizzati per conto della società guidata da Massimo Sarmi. Il punto di riferimento è l’impianto di Rovereta, dove vengono trattati i dispacci in partenza o diretti nell’antica Repubblica. I materiali destinati in Italia vengono portati a Bologna, quelli per il resto del mondo a Milano.

E in una delle più popolari “patrie” del francobollo, si opera pure a macchina: un’ottantina le affrancatrici in linea impiegate.

“Fino all’anno scorso -prosegue la responsabile- non quantificavamo la corrispondenza in entrata e in uscita. Ora, attraverso il nuovo accordo commerciale sottoscritto con Poste italiane, è necessario contabilizzare i flussi, così da individuare la quota parte che deve essere corrisposta”. Ottobre è il mese scelto come campione, perché ritenuto il più indicativo. Naturalmente, l’attenzione è rivolta soprattutto verso la clientela commerciale, che genera un maggior quantitativo di traffico rispetto a quanto può fare la privata.

Vecchio (l'insegna presso la sede di Domagnano) e nuovo emblema (su un'auto di servizio a Fiorentino): anche così stanno cambiando le Poste sammarinesi
Vecchio (l'insegna presso la sede di Domagnano) e nuovo emblema (su un'auto di servizio a Fiorentino): anche così stanno cambiando le Poste sammarinesi
Il rinnovamento degli interni comincia da Faetano
La “filosofia” del progetto
           




Poste/2 L’indagine dell’Università
13 Ago 2011 09:41 - SAN MARINO
Il nuovo approccio messo a punto dopo una ricerca commissionata al dipartimento di economia e tecnologia
Il cantiere all’ufficio di Borgo Maggiore, in piazza Grande 25; ora la sede è stata trasferita in via Scarito 40-42
Il cantiere all’ufficio di Borgo Maggiore, in piazza Grande 25; ora la sede è stata trasferita in via Scarito 40-42

Dietro alle scelte di rinnovare gli uffici postali locali (news precedente), un’indagine commissionata al dipartimento di economia e tecnologia che opera presso l’Università degli studi della Repubblica di San Marino.

Così -viene precisato presso lo stesso gruppo di ricerca- da “definire le linee guida di un piano di sviluppo strategico per il design”. Partendo dal confronto con le realtà all’estero, puntando a vedere cosa è stato fatto per l’identità di marca, l’organizzazione e la funzionalità degli spazi, la dotazione di strumenti, attrezzature e arredi. E fra gli indirizzi individuati vi sono appunto “l’apertura e la trasparenza fisico-spaziale dell’ufficio verso l’esterno, l’abolizione delle barriere interne fra utente e personale, la ricerca della massima automazione e di nuovi modi di erogare servizi e fornire assistenza -in loco e in remoto-, l’arricchimento dell’offerta funzionale con l’apertura di altri servizi”.

La seconda fase dei rilievi si è concentrata sulla realtà locale, con un questionario che ha coinvolto duecento persone (le domande hanno toccato, fra l’altro, l’impiego e la qualità percepita delle prestazioni, l’opportunità di un sito web, la presenza di sportelli nei centri commerciali), cui sono stati aggiunti incontri con utenti selezionati e con i dirigenti aziendali. “Tali esperienze -è l’esito- hanno permesso di evidenziare non solo l’immagine che le Poste hanno acquisito presso il pubblico, ma anche di approfondire l’identità della marca e la percezione verso i servizi offerti e di raccogliere utili suggerimenti per ottimizzarli”.

Tra le chiavi di volta, quindi, eliminare le barriere fisiche e visive, mettere in relazione l’interno con l’esterno, ripensare gli spazi per una nuova interazione fra le persone. La logica prevalente, insomma, è raggiungere un rapporto “più diretto e aperto, dove l’utente diventa protagonista, che corrisponde a una nuova visione dei servizi confezionati «su misura» e non più in modo «standardizzato»”.

L’interazione tra utente ed operatore dovrà evolvere, attraverso l’introduzione di sportelli automatici e l’attività di consulenza diretta. Nei disegni di “Poste news” la situazione nel passato (prima riga), attuale (seconda) e futura (terza)
L’interazione tra utente ed operatore dovrà evolvere, attraverso l’introduzione di sportelli automatici e l’attività di consulenza diretta. Nei disegni di “Poste news” la situazione nel passato (prima riga), attuale (seconda) e futura (terza)
La decisione di rinnovare gli uffici
           


Poste/1 Il rinnovamento comincia con Faetano
13 Ago 2011 00:50 - SAN MARINO
Scomparsa la divisione tra operatore ed utente; maggiore spazio a quest’ultimo. È il prototipo di ufficio che si sta sperimentando
Il direttore, Rosa Zafferani
Il direttore, Rosa Zafferani

Il rinnovamento sul monte Titano è cominciato con l’ufficio di Faetano, in occasione di un cambio di immobile. Poche decine di metri, da piazza del Massaro 2 a strada della Croce 48, che hanno offerto l’occasione non solo per sostituire gli arredi, ma per cominciare a ripensare l’intero servizio, dai dettagli allo sguardo d’insieme. Utilizzando una sede piccola (ora ha un solo dipendente che fa tutto) come prototipo.

“Ci siamo avvalsi -spiega a «Vaccari news» il direttore generale delle Poste e telecomunicazioni, Rosa Zafferani- dell’Università di San Marino per diminuire le barriere tra operatore ed utente”. L’obiettivo è, giocando su mobili e attrezzature, comprimere lo spazio superfluo a disposizione dell’operatore e garantirne di più al cliente. Da qui, ad esempio, la trasformazione del bancone: via i vetri, resi inutili da altri dispositivi di sicurezza, e via anche parte degli strumenti, perché ormai la gestione, grazie ai collegamenti elettronici, è compiuta a distanza. La stessa pesa è inserita nel piano, esattamente come è possibile osservare in Vaticano.

Dopo la sede di Faetano, la riorganizzazione ora sta riguardando quella di Borgo Maggiore. Per consentire i lavori, da piazza Grande 25 è stata spostata provvisoriamente in via Scarito 40-42. Poi toccherà a Serravalle, nella quale non sarà necessario rifare l’impiantistica. In base alle attuali ipotesi, entrambe potrebbero essere pronte entro fine anno.

A livello internazionale il settore “è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato soprattutto il tenore della concorrenzialità tra i mercati e le esigenze della clientela orientate alla differenziazione dell’offerta dei servizi”. Nel contesto, le Poste sammarinesi “hanno avviato un percorso di cambiamento che ha riguardato -e dovrà riguardare- un suo diverso posizionamento sul mercato mondiale, la trasformazione giuridica in ente pubblico con conseguenti modifiche organizzative, l’automazione, l’introduzione di nuove tecnologie nonché l’ammodernamento degli uffici per offrire nuovi servizi all’utenza”.

Due concetti diversi di sportello: il vecchio, ancora con i vetri antiproiettili, utilizzato all’ufficio di Dogana, e quello nuovo, introdotto a Faetano
Due concetti diversi di sportello: il vecchio, ancora con i vetri antiproiettili, utilizzato all’ufficio di Dogana, e quello nuovo, introdotto a Faetano
Il traffico registrato nel 2010
I rapporti con l’Italia
           




Berlino - Solo un annullo per il mezzo secolo del “Muro”
12 Ago 2011 18:29 - DALL'ESTERO
Nel passato strumento di propaganda giocato anche fra i dentelli, verrà ricordato domani dalla Germania

L’annullo che sarà impiegato domani
L’annullo che sarà impiegato domani

Celebrato con più francobolli dalla Germania Democratica come “barriera antifascista” (20 e 35 pfennig del 12 agosto 1971, 20 del 5 agosto 1986), dalla Germania Federale è stato ricordato invece alla sua caduta (50 e 100 pfennig anche in foglietto del 6 novembre 1990, 100 del 9 novembre 1994, 110 del 21 maggio 1999).

Ed anche per il mezzo secolo dalla sua erezione, avviata nella notte fra il 12 ed il 13 agosto 1961, il Paese ha scelto tutto sommato un profilo modesto: appena un annullo, che verrà impiegato domani.

Notissima l’immagine utilizzata: è la foto scattata il 15 agosto di mezzo secolo fa con il militare Hans Conrad Schumann che nella Bernauer straße salta il filo spinato per fuggire ad Occidente. Prima che il “Muro”, organizzato attraverso reticolati, barriere, campi minati e torrette di guardia presidiate da soldati con l’ordine di sparare a vista, dividesse fisicamente in due Berlino. Almeno 113 le persone che hanno perso la vita nel tentativo di oltrepassarlo.


La foto, scatta il 15 agosto 1961, utilizzata come base
La foto, scatta il 15 agosto 1961, utilizzata come base
Le iniziative nel ventesimo dalla caduta: i francobolli…
…la mostra sostenuta da Poste italiane
           


Si riparla di privatizzazione
12 Ago 2011 12:00 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Lo Stato uscirà da Poste italiane? Intanto, il senatore Giuseppe Valditara presenta un disegno di legge
Lo Stato uscirà da Poste?
Lo Stato uscirà da Poste?

Periodicamente, l’idea ritorna. E in frangenti davvero seri come quelli attuali, è magari possibile che venga concretizzata. Tanto che sui banchi del Senato figura un recentissimo disegno di legge, dal titolo inequivocabile: “Dismissione della partecipazione pubblica nelle società Rai-Radiotelevisione italiana spa e Poste italiane spa”. A firmarlo è stato Giuseppe Valditara, del gruppo Per il terzo polo (Api-Fli).

A sostenere l’eventuale scelta giocano anche altri fattori. Come la messa fuori campo della Cassa depositi e prestiti, che fino ad un anno fa deteneva il 35% delle azioni di Poste, poi cedute al ministero dell’Economia e delle finanze diventato così socio unico. Oggi il capitale sociale ammonta a 1.306.110.000 euro, suddiviso in altrettante azioni ordinarie dal valore nominale di 1,00 euro. Tra gli… indizi, pure il recente sganciamento del Bancoposta, adesso dotato di un miliardo di euro come patrimonio proprio.

Il passaggio al Mef delle quote già detenute da Cdp
Il patrimonio proprio del Bancoposta
I progetti governativi formulati nel 2009
           


Troppo moderna, e l’Unità venne bocciata
12 Ago 2011 09:24 - EMISSIONI ITALIA
Il 12 agosto 1961 l’unica sottolineatura dentellata per il centenario del Regno. Ma le polemiche non mancarono

Di certo, l’anniversario dell’Unità d’Italia venne valorizzato meglio nel 1911 -quando uscirono quattro francobolli e quaranta cartoline postali- rispetto a mezzo secolo dopo. Ci si accontentò infatti di sei dentelli, per giunta arrivati agli uffici in pieno periodo vacanziero, il 12 agosto 1961.

A far storcere il naso anche la scelta dei soggetti, sostanzialmente degli immobili dal mero significato simbolico: la piazzaforte di Gaeta (citata nel 15 lire), palazzo Carignano a Torino, edificio che per primo ha accolto il Parlamento nazionale (30), palazzo Montecitorio a Roma, dove si trova la Camera dei deputati (40), palazzo Vecchio di Firenze, seconda sede (70), palazzo Madama a Roma, dove adesso ha posto il Senato (115) e il padiglione della Civiltà del lavoro, dovuto a Pier Luigi Nervi e realizzato per la mostra torinese “Italia ‘61” (un costoso 300 lire). Le vignette vennero interpretate dal più qualificato xilografo del periodo, Tranquillo Marangoni: una scelta innovativa ma poco gradita tra i filatelisti, come si rileva dalle cronache dell’epoca.

Alla modernità delle immagini, la ridondanza -per il gusto attuale- del testo pubblicato nel bollettino illustrativo. Fu sottoscritto dal ministro al Bilancio, allo stesso tempo presidente del consiglio direttivo di “Italia ‘61”, Giuseppe Pella. “Occorre -scriveva fra l’altro- avvicinare i giovani alla nostra epopea risorgimentale, ad una tradizione che deve renderli orgogliosi e che appartiene a loro come a tutte le generazioni che sino ad oggi si sono alternate nella guida del Paese. Occorre imprimere nei loro cuori, senza ombre né equivoci, il carattere e lo spirito di una continuità, di una vicenda storica e di sviluppo e di evoluzione quasi senza fratture; dagli staterelli, dagli Antichi Ducati, al Regno unitario, sino ad oggi, alla Repubblica democratica. Quello che oggi celebriamo, in profonda unità di intenti, è soprattutto la nostra coesione morale, il sentirci figli dell’Italia che un secolo fa scaturì dalla paziente e costante azione dei nostri avi, il rivivere, tutti insieme, l’ansia di un riscatto tanto contrastato e agognato”.

I sei esemplari che compongono la serie, dovuti allo xilografo Tranquillo Marangoni
I sei esemplari che compongono la serie, dovuti allo xilografo Tranquillo Marangoni
Le emissioni del 1911
L’ultima uscita sull’argomento fra quelle di quest’anno
Il rinnovamento compiuto mezzo secolo fa dalla Torino postale
           



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